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Mese: Dicembre 2021

VEZ5_2021: Marta Musincanta

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

Anche in questa fine 2021 gli amici di VEZ tastano dj e appassionati di musica sulle produzioni preferite dell’anno. Tastano anche me, ma mi tasto anch’io, dunque.
Ecco le uscite più rilevanti dal mio personalissimo punto di vista, ascoltate anche in puntante radio “Musincanta” e con i podcast qui
Il mio vezzo è quello di comprenderne anche i testi, quando possibile. Senza questo passaggio, è come assistere ad un film con scene meravigliose ma l’audio dei dialoghi a zero.

 

Arab Strap As Days Get Dark

Dopo 15 anni il lato lascivo degli Arab Strap è sempre presente e sempre attrae. Sono diventati più “maturi” in età e quindi tendenti al torbido.
Il dark dovrebbe prendere esempio.

“Non me ne frega un cazzo del passato, i nostri giorni di gloria passati
Tutto ciò che mi interessa in questo momento è quel piccolo neo nella tua coscia”

Traccia da non perdere: The Turning of Our Bones

 

Black Country, New Road For the First Time

I Black Country, New Road con un album di debutto concentrano lo scibile della musica di sperimentazione, post-punk, noise e poetica. Geni si nasce o si diventa, se l’arte musicale, come in questo caso, è nel DNA.

“Sto tremando da allora
Mi hai detto che nessun amore sarebbe vissuto in questa casa
Sto facendo del mio meglio per rimanere a galla”

Traccia da non perdere: Track X

 

Andrea Chimenti Il Deserto La Notte Il Mare

Andrea Chimenti è gioiello della musica d’autore italiana, raro esempio di arte, valore e semplicità. Il Deserto La Notte Il Mare è una opera d’arte. Questi ultimi mesi musicali 2021 sono diventati “beatissimi” grazie a lui.

“Beato questo mio viaggio che sono in viaggio ancora
Beatissima partenza che del ritorno è il sogno
Beatissima rinuncia di chi possiede il mondo”

Traccia da non perdere: Beatissimo

 

IDLES CRAWLER

I nostri tesssori!!! Prolifici con cadenza annuale, l’album CRAWLER si presenta con sonorità e stili multi-faccia esattamente come i componenti della band. #adottaunidle ha portato bene.

“Voglio attraversare la notte come un bagliore d’angelo
Sono un laccio lungo tre metri
Che taglia il cielo senza cura, senza cura, senza cura.”

Traccia da non perdere: When the Lights Come On

 

Squid Bright Green Field

È scientificamente dimostrabile come il virus artistico abbia attaccato bene in Gran Bretagna. Dall’anonimato emergono band come gli Squid che miscelano l’art rock con il post-punk. Le esagerazioni sonor-cerebrali è quanto apprezzo di più. 

“Perdere il mio flusso e i miei ricordi sono così innaturali
Sono il narratore di me stesso
Orme cancellate, farò la mia parte”

Traccia da non perdere: Narrator

 

Marta Musincanta

 

Marta Ileana Tomasicchio, parallelamente alla sua professione, per passione si è sempre impegnata su più fronti per promuovere e divulgare cultura musicale nell’ambito del rock e musica d’autore sul territorio riminese. ‘Smiting Festival’ è il festival nazionale della cultura non convenzionale da lei curato. Ideatrice della rassegna musicale ‘JustFor1Day’, è anche tra gli organizzatori del ‘Cold Fest’. Tra le produzioni, autrice anche dei due spettacoli teatrali “Ballate di amore e follia: viaggio tra le Murder Ballads di Nick Cave” e “A Kid A -il cambiamento nella visione dei Radiohead”. Conduce la trasmissione radiofonica “Musincanta” in onda su Radio Icaro a Rimini 92 FM e su Radio Talpa di Cattolica. È stata la prima dj selector al femminile nei rock club in Romagna tra il Santa Monica Boulevard, Kantiere, Caffescuro e Velvet. L’impegno è alimentato dalla volontà di far conoscere e divulgare Musica estranea alle logiche commerciali.

VEZ5_2021: DJ Lappa

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

tUnE-yArDs sketchy.

Hypnagogic pop di derivazione anni 10 al suo massimo splendore.

Traccia da non perdere: Hold Yourself.

 

Viagra Boys Welfare Jazz

Dalla Svezia l’album punk tutto da ballare dell’anno.

Traccia da non perdere: Girls & Boys

 

Darkside Spiral

8 anni dopo Psychic: sottovalutato.

Traccia da non perdere: The Limit

 

Shame Drunk Tank Pink

Quel tono di rosa che dovrebbe ridurre il battito cardiaco ed i comportamenti violenti.

Traccia da non perdere: March Day

 

IDLES CRAWLER

La quarta conferma consecutiva per la formazione di Bristol.

Traccia da non perdere: The Wheel

 

DJ Lappa

 

DJ Lappa, al secolo Gianluca Nicoletti, inizia a proporsi come djset pop su vinile nella Rimini di metà anni 90. Dopo il millennium bug definisce la sua personale tecnica di mixaggio ed il suo stile di djset che spazia tra l’alternative-rock e l’indie-pop e lo porta ad esibirsi nei migliori clubs e festival come Bronson e Hana-Bi (Ravenna), Velvet (Rimini), Vidia (Cesena), Estragon (Bologna), MTV Sunset Festival (Rimini Cattolica), Bay Fest (Rimini Bellaria Igea Marina), Molo Street Parade (Rimini), Santarcangelo Dei Teatri (Santarcangelo di Romagna), Acieloaperto (Cesena).

VEZ5_2021: Francesca Garattoni

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

Loup GarouX Strangerlands

A quanto pare devo avere una predilezione per i gruppi formati da artisti misti e assortiti: come fu l’anno scorso per i Muzz, quest’anno sono stata rapita dalla nuova creatura di Ed Harcourt con Richard Jones (The Feeling) e Cass Browne (Gorillaz). Un album di piacevole, classico rock.

Traccia da non perdere: Gallon Distemper

 

Kings of Convenience Peace or Love

In un mondo sempre più arrogante, rumoroso, scontroso e rabbioso, ecco un album pieno di garbo e gentilezza. Per quando serve una pausa dal frastuono quotidiano.

Traccia da non perdere: Love Is a Lonely Thing (feat. Feist)

 

Damien Jurado The Monster Who Hated Pennsylvania

Non ci si capacita di come ogni anno Damien Jurado riesca a pubblicare un album più bello del precedente. Ben fatto!

Traccia da non perdere: Johnny Caravella

 

Thrice Horizons / East

In attesa del prossimo album dei Deftones, la quota filo-nu-metal-un-pochino-emo-ma-comunque-sexy della classifica.

Traccia da non perdere: Northern Lights

 

Dark Mark & Skeleton Joe Dark Mark vs Skeleton Joe

Eccolo, il lato oscuro: atmosfere cupe ancora più cupe del più cupo album di Mark Lanegan, con una spruzzata di elettronica a tratti danzereccia che si ricongiunge alle sonorità di Blues Funeral e momenti di illuminazione NickCave-ani. Bello un sacco.

Traccia da non perdere: Living Dead

 

Honorable mentions 

The War On Drugs I Don’t Live Here Anymore – Album splendido, indubbiamente, ma che non spicca (a parte Living Proof) rispetto alle produzioni precedenti.

Damon Albarn The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows –  Gli album solisti di Damon Albarn sono creazioni in bianco e nero: come in una foto, togliendo la distrazione del colore si può apprezzare la delicatezza delle composizioni.

AA. VV. Quando Tutto Diventò Blu – La colonna sonora all’omonima graphic novel di Alessandro Baronciani: un vortice blu da cui non si vorrebbe più uscire.

Efterklang Windflowers – La doverosa quota danese di questa retrospettiva.

IDLES CRAWLER – Il post-punk mi risulta sempre un po’ ostico, ma la varietà delle sonorità e una ritrovata melodia nella voce di Joe Talbot hanno reso quest’album digeribile anche per le mie orecchie. E poi sono dei patatoni.

 

Francesca Garattoni

VEZ5_2021: Luca Ortolani

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

The Dirty Nil Fuck Art

Sonorità che vanno dall’Hard Rock al Punk Rock per questa band canadese che dopo tre anni è tornata sulla scena con un album stupendo che ho a dir poco consumato in questo 2021.

Traccia da non perdere: Done with Drugs

 

Turnstile Glow On

Band attiva dal 2010 ma diventata famosa alle masse solo quest’anno grazie a questo album fantastico. Ascoltare per credere.

Traccia da non perdere: Mystery

 

Meet Me @ the Altar Model Citizen

EP di spessore che vale più di un album intero. Già al primo ascolto ci rendiamo conto che il sound di queste tre ragazze è destinato a segnare il cambiamento dell’intera scena Pop Punk.

Traccia da non perdere: Mapped Out

 

Mannequin Pussy Perfect

Atmosfere sognanti intervallate da momenti di puro Hardcore per un mix perfetto come del resto ci preannuncia anche il titolo.

Traccia da non perdere: To Lose You

 

Rise Against Nowhere Generation

Per me non è un buon anno senza un disco dei Rise Against, le sonorità di questo nuovo album non si discostano dal precedente Wolves e dalla loro discografia in generale. Si, sono sempre loro, e cosi ci piacciono.

Traccia da non perdere: Talking to Ourselves

 

Luca Ortolani

VEZ5_2021: Andrea Riscossa

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

Arlo Parks Collapsed in Sunbeams

Un album di esordio di una ventunenne, che comprime generi e stili con una semplicità e una naturalezza spiazzanti. Da una base lo-fi si arriva al soul, tra rock e R&B, con pezzi recitati, tutti utili e tutti ben utilizzati per creare un’atmosfera che sospende, come davanti a un acquario, in cui galleggiano idee, sentenze, punti di vista. Da esplorare.

Traccia da non perdere: Eugene

 

Dry Cleaning New Long Leg

Dunque, lei è ipnotica. Tutti insieme funzionano proprio bene. Il disco è un’eco di musica che fu, che è, che sempre sarà, in un gioco di rimandi e ricordi (tra Joy Division, Smiths, Cult, Strokes) e quel gusto nuovo che sa di alchimia e di ingrediente segreto. Prodotti dall’arzillo John Parish, padre artistico di PJ Harvey.

Traccia da non perdere: Scratchcard Lanyard

 

Damon Albarn The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows

L’Islanda cotta a fuoco lento da Mr. Albarn, innamoratosi anni fa dell’isola ai confini del mondo. Come un personaggio di Verne, si perde tra vulcani e ghiacciai, ma lo fa ascoltando, captando e cantando. Elegia per Eyjafjallajökull, ai posteri l’ardua pronunzia.

Traccia da non perdere: Royal Morning Blue

 

The Killers Pressure Machine

Ok, quota guilty pleasure 2021 va al gruppo di Las Vegas. Sia chiaro, non è un album memorabile, ma ha gli stessi ingredienti che rende imprescindibile ed eterna la torta della nonna. È un lavoro quasi distopico, che devia dalla strada percorsa dalla band finora, che strizza l’occhio a Springsteen e si prende del tempo per raccontare storie e pezzi di vita. Quelli di Mr. Brightside mi hanno fregato.

Traccia da non perdere: Quiet Town

 

Nick Cave & Warren Ellis Carnage

Agita il bicchiere, prendi un bel sorso, assapora, chiudi gli occhi, elenca: profondo, etereo, subacqueo, malinconico, arioso. È un album fatto di respiri, a volte mozzati, a volte profondissimi. È forse l’unico veramente legato alla pandemia. O forse no. Però, che meraviglia.

Traccia da non perdere: Carnage

 

 

Andrea Riscossa

VEZ5_2021: Isabella Monti

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

Hiatus Kaiyote Mood Valiant

Ho rischiato fortemente che questo numero 1 fosse anche numero 2 – 3 – 4 – 5 e oltre. Mi hanno incuriosito al primo ascolto, catturato al secondo, definitivamente presa al terzo. Il Natale 2020 ha avuto come colonna sonora Choose your weapon (loro secondo album), in loop per qualcosa come 72 ore consecutive e questo terzo album ne è la degna prosecuzione, un vero trip psichedlicojazzfunkindustriale. Il loro sound soul-aborigeno, mai scontato e tecnicamente spaziale, ti entra dentro e ti ribalta le viscere, mentre la voce soul graffiante-delicata-decisa di Nai Palm ti accarezza e ti prende a schiaffi allo stesso tempo.
Niente, li amo alla follia.

Traccia da non perdere: Chivalry Is Not Dead

 

Ainé Alchimia

Ho sentito per la prima volta Ainé al festival Sammaurock nel 2018. Non lo conoscevo, ma mi son bastati i primi secondi di batteria di Davide Savarese per innamorarmi.
Senza esagerare, uno dei pochissimi veri esponenti del soul italiano.
Dopo Generation One (capolavoro che ho nel cuore) e Niente di me, questo nuovo EP, oltre a vantare collaborazioni con artisti della scena soul/hiphop come Serena Brancale, Davide Shorty, Clementino & SIssi, Tormento ed Ensi, rappresenta una sorta di rinascita, la commistione di due anime, perdersi per poi trovarsi. Da ascoltare in loop.

Traccia da non perdere: Affogo

 

Davide Shorty fusion.

Davide Shorty rappresenta per me il ritorno a quell’hip hop italiano vecchio stampo, che tanto amo. Dopo il successo di Sanremo giovani con Regina, finalmente il nuovo lavoro, con una buona dose di hip hop, nu soul, jazz e richiami alla sua amata-odiata terra (Sicilia). Il risultato di questo mix? fusion., ap(punto).
Musicalmente di altissima qualità, grazie anche alla collaborazione con Musicisti con la M maiuscola come Davide Savarese, Emanuele Triglia, Claudio Guarcello e di featuring con artisti come Serena Brancale, Sans Soucis, Roy Paci e, udite udite, DJ Gruff (ex Sangue Misto <3).
Per non parlare poi dei testi, impegnati a livello politico e sociale. Finalmente qualcuno che “rappresenta per l’hip hop con la rima in italiano”, come diceva il buon Neffa ai tempi dei Messaggeri della dopa.
Tempi difficili per i concerti, questi, ma ho avuto la fortuna di poterlo vedere live e fotografarlo ben due volte nel 2021, una con il tour di fusion., l’altra per l’Italian Soul Summit, con Ainé e Serena Brancale. La cosa stupenda è che ormai ogni volta che vedo loro e il gruppo di strepitosi musicisti che li segue, mi sembra di ritrovare degli amici con cui condividere finalmente Musica di qualità. Una boccata d’aria fresca, ogni volta.

Traccia da non perdere: Non Respiro (ft. Amir Issaa)

 

Silk Sonic An Evening with Silk Sonic

Niente, che sono una rockettara di vecchia generazione ma ho le radici dove scorre prepotentemente il groove ormai l’avete capito (per la precisione, a Rimini sud, tra il fiume Conca e il Ventena).
An evening with Silk Sonic è quell’album che metti su quando hai bisogno di non pensare a nulla, ballare e lasciarti trasportare dalla musica.
Bruno Mars e Anderson .Paak sono un po’ come la coppia perfetta del varietà. Parte l’album e vieni subito catapultato a Chicago negli anni ’70, in un club fumoso, con 4 jazzisti sul palco mentre aspetti la star… e quando arriva, boom, parte lo spettacolo.
Black music, parti rappate su groove alla Kool & the Gang, sound alla Earth, Wind & Fire, George Clinton e Parliament/Funkadelic, Curtis Mayfield, un pizzico di Barry White, ballate, ironia, funky music. Ci sguazzo come Paperon de’ Paperoni nei dollaroni.
Da assumersi con un gin tonic in mano dopo una giornata di trituramento lavorativo (e non). Sculettamento assicurato.

Traccia da non perdere: Fly as Me

 

Allen Stone Apart

Il folletto del soul americano anni 2000 esce quest’anno con una raccolta acustica di alcuni tra i suoi pezzi più belli. Vocalmente pazzesco, come sempre. L’atmosfera è un po’ troppo… acustica, tanto, acustica. Ma, se la smaghita è dietro l’angolo (mi domando se fuori dalla Romagna questo termine sia comprensibile) penso subito a quella volta nel 2018, a Fort Lauderdale al Revolution Live… e sorrido. Uno dei concerti migliori della mia vita (e ne ho visti tanti).

Traccia da non perdere: Unaware

 

Honorable mentions 

Nu Genea Marechià – Cambia il nome, per ragioni socialmente ammirevoli, ma non cambia la qualità. Pezzo in linea con il precedente Nuova Napoli (consumato), una linea che mi fa impazzire. Non vedo l’ora esca il nuovo album.

Cory Wong & Dirty Loops Turbo – Ho il marito (musicista) in fissa, in macchina quando siamo insieme passa solo questo. Ma non mi lamento per niente, anzi! Cory Wong e Dirty Loops, una garanzia di goduria musicale.

Casino Royale Polaris – Al primo ascolto: però! Al secondo ascolto: meh? Album difficile, ma merita sicuramente altri ascolti più dedicati.

Jordan Rakei What we call life – Seguito, ancora più intimista, di Origin. Ricorda vagamente alcune dinamiche alla Thom Yorke. Ne scopro l’esistenza il 5 dicembre, niente male.

 

Isabella Monti

VEZ5_2021: Laura Faccenda

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

Nell’opinione comune, dopo un annus horribilis come quello segnato dalla pandemia, il 2021 avrebbe dovuto essere lo spartiacque per la ripresa, per il ritorno alla normalità e – considerando il posticipo di tutti i tour di band nazionali ed internazionali – il momento per rivivere la musica live, di fronte ad un palco. Non è andata esattamente così. Ci sono stati timidi tentativi che hanno donato una boccata d’aria ma la percezione che prevale è ancora la mancanza di un contatto diretto con le setlist ricche dei cavalli di battaglia e di nuovi brani delle nostre band del cuore. Nell’attesa, ciò che ha contraddistinto il mio anno di ascolto è stato uno spirito irresistibile verso le nuove scoperte, nei meandri di Spotify, attraverso quei viaggi tra playlist ed artisti che non ti aspetti. Ho amato intersecare i dischi che ho sempre amato con quelli inediti alle mie orecchie, per rintracciare i collegamenti, le vicinanze e le dissonanze. Per conoscere nuovi territori di suoni e – come accade sempre con la musica – per conoscermi meglio.

 

Noah Gundersen A Pillar of Salt

Ok, lo ammetto. È il mio artista del cuore ma l’ultimo album di Noah Gundersen è davvero il lavoro in studio che racchiude e concilia le molteplici ispirazioni e sfumature della sua musica. Dal folk rock alla sperimentazione elettronica, dall’impostazione cantautoriale al sound più frammentato e contemporaneo. Un viaggio tra passato e presente che apre ad una dimensione pacificata, matura. Una riappacificazione con ricordi – e rimpianti – per uno slancio fiducioso verso il futuro. Ne avevamo parlato anche qui.

Traccia da non perdere: Body

 

Manchester Orchestra The Million Masks of God

L’attesa per questo disco è stata incontenibile. Un po’ per l’inevitabile scia lasciata da un capolavoro come A Black Mile To The Surface, un po’ perché la band capitanata da Andy Hull è sempre sinonimo di qualità. I primi singoli Bed Head e Keel Timing, collegati tra loro da un gioco di intro e fading, lasciavamo presagire il meglio. Ed è stato così. The Million Masks Of God rappresenta il salto di qualità del gruppo di Atlanta: identità e personalità confermate, timbro, testi ed arrangiamenti inconfondibili, asticella artistica abbondantemente superata. L’effetto sull’ascoltatore è accostabile al protagonista della copertina: un esploratore che, con torcia in mano, ha davanti a sé un mondo.

Traccia da non perdere: Telepath

 

Architects For Those That Wish to Exist

Rabbia, dolore, lutto, ma anche reazione, fiducia e nuovi spiragli. Un universo di emozioni contrastanti emerge da For Those That Wish To Exist degli Architects, per un risultato che ha fatto rimanere a bocca aperta anche i “non cultori” del genere metalcore/progressive (tanto che i puristi hanno tacciato il gruppo capitanato da Sam Carter del solito, ridondante avvicinamento al mainestream). Un’opera epica nelle atmosfere, nel sound e nel valore. Ciliegina sulla torta: il featuring con Simon Neil dei Biffy Clyro che, per l’occasione, sfodera la sua veste più estrema e meravigliosamente fuori dagli schemi.

Traccia da non perdere: Goliath (ft. Simon Neil)

 

Julien Baker Little Oblivion

La giovanissima artista statunitense con Little Oblivions si conferma come una delle soliste più talentuose e promettenti del panorama musicale internazionale. La delicatezza della sua modalità di composizione – essenziale, prevalentemente acustica e dotata di un raffinatissimo labor limae – prende per mano l’ascoltatore e lo conduce in una dimensione intima di esperienze e confessioni quotidiane. Me ne ero già innamorata per il progetto Boygenius con Phoebe Bridgers e Lucy Dacus (l’EP omonimo del 2019 è un gioiello). Il mio amore per Jiulen è raddoppiato.

Traccia da non perdere: Song in E

 

The Weather Station Ignorance

Una band che non conoscevo e che ho ascoltato grazie ad un sapiente suggerimento. Ne sono rimasta folgorata. Non è indie, non è alternative rock, non è folk non è progressive, non è jazz. Ma sono tutte queste cose messe insieme, in uno scrigno artistico raro e prezioso. Ascoltateli.

Traccia da non perdere: Robber

 

Honorable mentions 

Silk Sonic An Evening with Silk Sonic – Il fantasmagorico duo formato da Bruno Mars e Anderson  .Paak sfodera l’album d’esordio del progetto che è davvero troppo perfetto per essere vero.

 

Laura Faccenda

VEZ5_2021: Alessandra D’aloise

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

Shame Drunk Tank Pink

Questo revival del post punk che ci accompagna da qualche tempo è una manna dal cielo per gli amanti del genere, come la sottoscritta, e gli Shame sono decisamente tra gli esponenti migliori in circolazione. Medaglia d’oro anche perchè il loro live al TOdays festival di quest’anno è stato a dir poco incendiario. 

Traccia da non perdere: Alphabet

 

Viagra Boys Welfare Jazz

Dopo il grande successo di Street Worm, uscito nel 2018, i Viagra Boys ci regalano un nuovo approccio al post punk, grazie all’aggiunta del sax che sebbene non sia una trovata esattamente originale rende il loro sound ancora più interessante. 

Traccia da non perdere: Ain’t Nice

 

Delta Sleep Spring Island

Anche se l’album è uscito solo recentemente, a metà novembre, l’ho ascoltato già così tante volte da inserirlo direttamente nella top 3. La band math rock inglese si riconferma sinonimo di testi toccanti e melodie sognanti.

Traccia da non perdere: Old Soul

 

Amyl and the Sniffer Comfort to Me

Citando l’intramontabile Mick Jagger “It’s only rock and roll but I like it”, la band australiana ci propone un disco tipicamente garage, con chitarre frenetiche e ritmi serrati, che anche se non si può definire innovativo rimane un ottimo disco.

Traccia da non perdere: Guided by Angels

 

Fine Before You Came Forme Complesse

L’Incredibile capacità di Jacopo e soci di scrivere questi dischi così intimi, come se stessero suonando solo per te e nessun altro.

Traccia da non perdere: Forme Complesse

 

 

 

Alessandra D’aloise

VEZ5_2021: Alberto Adustini

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

Springtime Springtime

Il mio disco del 2021 è uscito quasi sul suono della sirena. Un terzetto d’assi che ha sfornato una piccola gemma che spazia dal cantautorato all’improvvisazione, con tinte darkeggianti e infinite pennellate di genio.

Traccia da non perdere: Will to Power

 

Julien Baker Little Oblivions

Dare un seguito a quella meraviglia chiamata Turn Out The Lights non era affatto semplice, ma Julien Baker ha la stoffa delle grandissime. Provare per credere questo nuovo Little Oblivions.

Traccia da non perdere: Song in E

 

Black Country, New Road For the First Time

Ok potrebbero ricordare Spiderland, e allora? Che c’è di male nel prendere ispirazione dal miglior disco della storia del rock?

Traccia da non perdere: Opus

 

Godspeed You! Black Emperor G_d’s Pee AT STATE’S END!

Impossibile trovare un disco brutto nella discografia della band canadese, ma qui torniamo ai livelli di eccellenza che forse mancavano dai tempi di Lift.

Traccia da non perdere: First of the Last Glaciers

 

Dry Cleaning New Long Leg

La mia quota post punk per quest’anno è tutta loro. Disco spettacolare.

Traccia da non perdere: Unsmart Lady

 

Honorable mentions 

Little Simz Sometimes I Might Be Introvert – Infatuato della signorina Simbiatu Abisola Abiola Ajikawo da quando rimasi folgorato da una sua versione di Venom, a sto giro alza vertiginosamente l’asticella. Disco monumentale.

Iosonouncane IRA – Pochi dischi suonano così, mi spiace dirlo. In cuffia Ira è un’esperienza sensazionale.

 

Alberto Adustini

LAST FALLING ROSE è ONLINE IL NUOVO SINGOLO FENRIR

Nati nel 2017 a Brescia, I LAST FALLING ROSE si propongono con un sound aggressivo e potente. Un metalcore con molte influenze elettroniche e strutture delle canzoni che richiamano le vecchie glorie del periodo emocore.
FENRIR parla di attacchi di panico e l’affrontare i proprio demoni interiori
In FENRIR il testo è scritto come se lo scrittore di questo, fosse proprio quel demone interiore che cerca di prendere il controllo della situazione, cercando di far perdere la ragione a chi lo sta ospitando. Ne inizia una lotta tra il soggetto e il demone, una lotta sul proprio controllo. Una lotto interna al proprio IO, una lotta contro se stessi per non cedere a quel demone che cerca di farci perdere la ragione.

Una lotta che si conclude con una presa di posizione del soggetto che sovrasta questo demone capendo che è lui stesso quello che da il potere a questa entità di modificare la sua ragione.
È un testo dove viene discusso il come le nostre pure a volte prendano il sopravvento, rendendo anche noi magari persone totalmente differenti, ma che alla fine lottando è possibile superare queste paure per tornare i noi stessi.

LINK UTILI

LAST FALLING ROSE (FB page): https://www.facebook.com/Last-Falling-Rose-101694642172236
LAST FALLING ROSE (IG page):
https://www.instagram.com/lastfallingrose/?hl=it
FENRIR (youtube video):

FENRIR (Spotify link)

VEZ5_2021: Francesca Di Salvatore

Quando l’anno scorso avevamo pensato alle VEZ5, l’avevamo fatto perché ci sembrava un buon modo per tirare le nostre personali somme musicali dopo un anno particolare in cui la musica era stata contemporaneamente conforto e nostalgia. Per quanto non abbia raggiunto gli stessi livelli — anche se ci ha provato — il 2021 si è mantenuto un po’ sulla stessa scia del suo predecessore, quindi eccoci di nuovo qua, anche quest’anno, a tirare le nostre fila nella speranza di riuscire a tornare il prima possibile e in modo più normale possibile sotto un palco.

 

Fast Animals and Slow Kids È Già Domani

Era l’album che aspettavo con più ansia in questo 2021 e ogni mia aspettativa è stata soddisfatta. Potente, maturo e coinvolgente. Ottimo compagno di viaggio per cantare a squarciagola mentre si guida, o ancora meglio sottopalco. Alcune canzoni erano così azzeccate dal punto di vista personale da essere da brividi.

Traccia da non perdere: Stupida Canzone

 

Francesca Michielin FEAT (Fuori dagli Spazi)

Con questa riedizione del già fortunato FEAT (Stato di Natura) Francesca Michielin aggiunge quattro nuove collaborazioni al suo albo, una migliore dell’altra. Sicuramente tra le novità spicca il pezzo portato con Fedez sul palco del Festival di Sanremo, ma anche riascoltare chicche come CHEYENNE o GANGE fa sempre piacere.

Traccia da non perdere: CATTIVE STELLE (ft. Vasco Brondi)

 

OneRepublic Human

Un album che sa d’estate, serate in spiaggia e tempi passati, complice la presenza di singoli pubblicati pre-pandemia. C’è sempre quel sottotesto di lezioni da trasmettere, di insegnamenti per il futuro conditi con un certo ottimismo. Sicuramente un album per dare la carica. 

Traccia da non perdere: Run

 

Lorde Solar Power

Un album che doveva mantecare, infatti è stato rivalutato dopo parecchio tempo dal primo ascolto. Lorde non è più la stessa di Melodrama e forse è meglio così, sia per lei che per noi, che non possiamo sempre uscire con il cuore spezzato dopo aver ascoltato i suoi dischi. Solar Power è indice di una pace ritrovata che traspare da (quasi) ogni nota

Traccia da non perdere: Stoned at the Nail Salon

 

Måneskin Teatro d’Ira Vol. I

La loro vittoria all’Eurovision Song Contest ha dato il via a quella che vorrei venisse raccontata ai posteri come la “Gloriosa Estate Sportiva del 2021”. Da relativamente outsider sul palco dell’Ariston a giocarsi una nomination ai Grammy Awards (non ottenuta ma pazienza), tutto nel giro di nove mesi. L’album che li ha consacrati sulla scena internazionale a tre anni da Il Ballo della Vita non poteva non rientrare nella mia Top 5. D’altronde, anch’io “c’ho vent’anni”… 

Traccia da non perdere: CORALINE

 

Honorable mentions 

Cara Calma Altalene – Primo singolo della triade rilasciata quest’anno. Aspetto il prossimo album come si aspetta Natale.

Giancane Strappati Lungo i Bordi – Una bellissima mazzata, esattamente come la serie per cui fa da sigla.

Imagine Dragons Wrecked – Un ottimo pezzo in un album (purtroppo) senza infamia e senza lode.

 

Francesca Di Salvatore

Tre Domande a: Nevica

Come e quando è nato questo progetto?

Questo disco non era nei miei programmi assolutamente. Addirittura quando mio padre nel 2019 è venuto a mancare mi sono completamente bloccato per mesi. Non avevo voglia di suonare e pensavo a quanto tempo sarebbe passato prima di riuscire a ritrovare la serenità giusta. L’amico promoter Roberto Forlano mi aveva chiesto di fare Fragile una cover dei Nine Inch Nails per una compilation e stavo quasi per rinunciare.
All’improvviso una domenica di settembre ad un mese dal funerale avevo una giornata libera dove mi sono detto: “Vado a fare un giro o scrivo?” – Fu cosi che sono entrato nel mio studio e verso sera il pezzo era pronto, venuto fuori con una naturalezza incredibile.
In quel momento decisi che sarebbe stato importante trasformare il dolore che avevo in un disco dedicato a mio padre per ringraziarlo di tutto l’aiuto datomi nella musica.
A differenza di molti genitori che ostacolano i figli io sono stato fortunato perchè lui mi ha sempre incoraggiato a sviluppare il mio talento.
Così è nato QuaNti di getto in pochissimo tempo.
Per ispirarmi ho utilizzato alcuni vecchi nastri dove registrava la sua voce e raccontava di storie di vita quotidiana tra cui anche delle favole quando ero bambino. Soprattutto mi ero sbloccato di getto e mi chiedevo come la musica potesse essere così potente da riuscire a dare tanta forza, coraggio e fiducia nel futuro.
Penso sia grazie a questa forza che sono riuscito a terminare quest’opera.

 

Cosa vorresti fare arrivare a chi ti ascolta?

Da sempre mi chiedo che significato abbia per me scrivere canzoni. Da una parte c’è un senso di sfogo in cui metti in musica tutte le tue frustrazioni e le tue sconfitte che inevitabilmente si incontrano nel corso della vita. Quindi scrivere rappresenta una forma di psicoterapia per liberare delle energie che se rimangono dentro possono fare male (ad es. il dolore per la morte di una persona cara). Questo è un punto di vista introspettivo e anche un po’ “egocentrico” diciamo, ma ci sta è a fin di bene.
D’altro canto credo fermamente che ognuno di noi nasce con una missione precisa in questo mondo e che spesso noi artisti siamo come delle antenne di una radio puntate sull’universo che captano dei segnali che traduciamo in musica e canzoni senza merito alcuno. È solo il compito che ci ha assegnato qualcuno e noi possiamo solo obbedire.
Fatta questa premessa credo che chi ascolta sia libero di vederci quello che vuole in una mia canzone. Posso anche avere un intento e cercare di trasmettere un messaggio ma il pubblico vive e fa sua ogni singola nota in base ai propri vissuti ed emozioni. A volte mi raccontano che un mio brano ha rievocato loro delle sensazioni cui io non avevo pensato quando ho scritto il pezzo e che è stato fondamentale in un certo momento della loro vita.
Tutto ciò per me è straordinario. Ma non posso pensare che sia merito mio io ho solo manifetsato qualcosa che da qualche parte esiste già.
Concludendo, se posso avere ogni tanto una piccola possibilità di scelta cioè di decidere cosa vorrei che arrivasse alla gente che ascolta le mie canzoni, risponderei consapevolezza, desiderio di conoscersi meglio, migliorare il proprio rapporto col mondo e “crescere” spiritualmente.
Infatti non parlo mai di politica o di attualità nei miei pezzi cè sempre molta introspezione e spiritualità una dimensione purtroppo molto poco presente oggi.

 

Progetti futuri?

Ho già in mente di scrivere un disco nuovo. QuaNti è servito a chiudere un ciclo ‘la trilogia dell’anima”, a mettere un punto fermo sul passato.
Ho voglia di pensare al futuro e mettermi alle spalle definitivamente questi ultimi due anni che pandemia a parte, sono  stati per me molto difficili. Amo produrre dischi di altri artisti per cui mi dedicherò molto anche a questo che fondamentalmente è il mio lavoro, ma spero di poter fare anche tanti concerti nel 2022.
Abbiamo tutti bisogno di ripartire e di continuare a credere che il nostro compito di essere musicisti sia importante per l’umanità intera.

 

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