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Mese: Marzo 2022

Tre Domande a: Fantasmi dal Futuro

Come e quando è nato questo progetto?

Il progetto è nato nel 2018, quando assieme a Luca, dopo lo scioglimento dei Vaio Aspis decidemmo di dar vita ad un nuovo progetto. Dopo alcune prove, sentivamo che mancava decisamente qualcosa ed il supporto di un terzo componente, diventava sempre più necessario. Da chitarrista, ho sempre cercato di curare il suono e lo stile, ma inevitabilmente, si sentiva la mancanza in primis di un bassista ed a seguire, di una voce.
Arrivammo dunque, un pò per conoscenze del circuito underground vicentino ed un pò per istinto del buon Luca, ad incontrare il perfetto completamento del progetto, Davide, bassista dei Polar for the Masses.
Fin dalla prima prova assieme, eravamo in perfetta simbiosi e la creatività, venendo da esperienze ed ascolti diversi, ma senza particolari chiusure mentali, non mancava.
In breve, grazie a Davide che, oltre ad essere non un bassista, ma il bassista di cui avevamo bisogno, diventò la voce della band, riuscimmo a mettere assieme un bel pò di brani, fino ad arrivare in circa un annetto di lavoro, alla stesura del nostro primo album.
Nascono così, i Fantasmi dal Futuro, power trio eterogeneo che, dopo un’intuizione di Luca, mescola suoni tipicamente rock a sonorità più eteree, strizzando l’occhio alla contemporaneità: arriva così, il rock con l’autotune.

 

Progetti futuri?

Per prima cosa non vediamo l’ora di presentarvi il nostro primo album nella dimensione che più si addice ad un gruppo rock: quella live.
Poi non vi nascondiamo che nonostante i due anni di pandemia, artisticamente non ci siamo mai fermati continuando a lavorare a distanza ed abbiamo diverso materiale pronto nel cassetto, ma per il momento, ascoltate e supportate il nostro album d’esordio!

 

Se doveste scegliere una sola delle vostre canzoni per presentarvi a chi non vi conosce, quale sarebbe e perché?

Questa è una bella domanda, perché le canzoni sono indubbiamente più di una, ma se proprio dobbiamo sceglierne una, pensiamo che Non Torneremo Mai sia la più significativa.
Questo è stato il primo brano da noi composto, nato da una jam dalla quale Davide ha estrapolato delle parti da cui, successivamente, è praticamente nata la base per strutturare il brano.
Personalmente sono molto legato a quel brano, perché è praticamente la canzone che ha dato il via ai Fantasmi dal Futuro e la considero una svolta anche sul modo di lavorare all’intento di una band.

Elio @ Teatro Politeama Pratese

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• Elio •

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Teatro Politeama Pratese (Prato) // 30 Marzo 2022

 

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SEQUOIE MUSIC PARK BOLOGNA ANNUNCIATI TUTTI GLI HEADLINER

Prende sempre più forma il cartellone di Sequoie Music Park. Con l’aggiunta di Rkomi, sono annunciati tutti gli headliner della ricchissima edizione 2022 del festival bolognese.

Una rassegna internazionale, con artisti provenienti da ogni parte del pianeta a rappresentare suoni e nazionalità diverse.
Il Nu Metal degli americani Deftones(accompagnati dal canadese Grandson) il dream pop dei texani Cigarettes After Sex, l’elettronica dell’australiano Chet Faker, il ritmo in levare del francese Panda Dub, la musica balcanica del mitico Goran Bregovic, più il grande ritorno sul palco del cantautore scozzese Paolo Nutini.

Tra i protagonisti della rassegna, oltre ai grandi nomi internazionali,
ci saranno anche Willie Peyote, Caparezza (doppia data), Achille Lauro(che salirà sul palco di Eurovision), Psicologi, Ariete e Fabri Fibra (fresco di uscita del nuovo album “Caos”).

Dal 21 giugno al 21 luglio 2022, il Parco delle Caserme Rosse di Bologna, spaziando tra generi diversi, sarà quindi teatro di live imperdibili.

Il 20 aprile saranno annunciati gli oltre 35 supporting act che si andranno ad aggiungere alla line up.

Line up

21/06 – Deftones + Grandson

22/06 – Willie Peyote

23/06 – Chet Faker

27/06 – Caparezza

28/06 – Caparezza

29/06 – Cigarettes After Sex

06/07 – Achille Lauro

07/07 – SHINY FESTIVAL con Panda Dub, Dub Fx, Paolo Baldini, Forelock, Rise & Shine SoundSystem

15/07 – Ariete

17/07 Fabri Fibra

19/07 Rkomi

20/07 Paolo Nutini

21/07 Goran Bregovic

Tutti i biglietti sono disponibili su Ticketone e Boxerticket

www.sequoiemusicpark.com

https://www.facebook.com/SequoieMusicPark

https://www.instagram.com/sequoiemusicpark/

GHOST: confermata la data di Milano

GHOST confermano il tour che li riporterà in Italia per un’unica data!

 

Forte della pubblicazione del nuovo album “Impera”, che sta dominando nelle classifiche di tutto il mondo, la band capitanata da Papa Emeritus IV suonerà al Mediolanum Forum di Milano il 5 maggio 2022.

Sarà uno spettacolo incredibile, con la più grande scenografia mai portata in Italia dalla formazione svedese.

 

Ad accompagnare GHOST ci saranno gli inglesi UNCLE ACID AND THE DEADBEATS e il duo americano TWIN TEMPLE.

 

Apertura porte ore 17:00

Inizio concerti ore 19:00

 

Biglietti disponibili su Ticketone e Vivaticket

THE LAST INTERNATIONALE: apriranno per DEEP PURPLE a Roma e Bologna!

Saranno THE LAST INTERNATIONALE ad aprire i concerti di DEEP PURPLE previsti a luglio a Rock In Roma e Bologna Sonic Park! La rock band di New York salirà quindi sul palco prima del concerto di Ian Gillan e compagni per due serate che già da ora si annunciano davvero imperdibili.

DEEP PURPLE
+ The Last Internationale

02.07.2022 ROMA, Rock in Roma c/o Cavea Auditorium Parco della Musica

03.07.2022 BOLOGNA, Bologna Sonic Park c/o Arena Parco Nord

 

I biglietti sono disponibili su Ticketone.

 

DEEP PURPLE saranno dal vivo anche in autunno al Mediolanum Forum di Assago (Milano) il prossimo 17 ottobre. Biglietti in vendita su Ticketone.

 

 

MANUEL AGNELLI: si aggiungono nuovi concerti al Tour 2022

Dopo aver annunciato lo spostamento all’aperto delle date di Roma e Milano, MANUEL AGNELLI conferma nuovi concerti che si terranno la prossima estate. Il Tour 2022 vedrà l’artista esibirsi dal vivo in molte altre città e in scaletta, oltre ai nuovi brani, non mancheranno certamente i pezzi più famosi degli Afterhours! Gli eventi si svolgeranno nelle seguenti location:

MANUEL AGNELLI TOUR 2022

07.07 Collegno (TO), Flowers Festival

12.07 Pistoia, Pistoia Blues

14.07 Bologna, BOtanique

15.07 Fermo, Villa Vitali

17.07 Gardone Riviera (Bs), Anfiteatro Del Vittoriale

19.07 Roma, Villa Ada

21.07 Genova, Balena Festival

22.07 Padova, Parco Della Musica

23.07 Assisi (Pg), Riverock Festival

25.07 Milano, Carroponte

27.07 Gradisca (Go), Castello

29.07 Matera, Sonic Park Matera

05.08 Donnafugata (RG), Castello Di Donnafugata

09.08 Castrignano Dei Greci (Le), Kascignana Music Fest

Biglietti disponibili dal 29 marzo alle ore 11:00 su Ticketone, Vivaticket e circuiti autorizzati.

Rolling Stone è media partner del Tour 2022 di Manuel Agnelli.

THE PRETTY RECKLESS: una data a Milano a novembre!

Grande ritorno in Italia per THE PRETTY RECKLESS, band che vede in line-up Taylor Momsen, Ben Phillips, Mark Damon e Jamie Perkins. Il gruppo ha pubblicato nel 2021 il quarto studio album “Death By Rock and Roll” e tornerà nel nostro Paese a distanza di cinque anni dall’ultima esibizione.

THE PRETTY RECKLESS suoneranno all’Alcatraz di Milano il prossimo 15 novembre, biglietti disponibili tramite artist presale dalle ore 10:00 del 30 marzo, vendita generale dalle ore 10:00 del 31 marzo.

 

I dettagli della data:
THE PRETTY RECKLESS + special guest
Martedì 15 novembre 2022
Alcatraz, Milano

ORARI:
Apertura cancelli ore 19:00
Inizio concerti ore 20:00

BIGLIETTI:
Prezzo del biglietto in prevendita: €32 +d.p.
Prezzo del biglietto in cassa la sera dello show: €37

 

Tre Domande a: Ponee

Come e quando è nato questo progetto?

Essendo io un grandissimo esperto di “tempismo approssimativo”, i primi brani sono usciti nel pieno del primo lockdown. Ho iniziato a scrivere un po’ prima ovviamente, ancora ignaro di quel che sarebbe accaduto, attorno a fine 2019. Mi son avvicinato al progetto Ponee con la voglia di fare qualcosa di mio al 100% sul piano della scrittura, che fosse un modo per raccontarmi e senza pensare a vincoli particolari di genere, mood, sonorità. È un progetto molto in divenire; forse quando è nato non avevo ancora chiara la forma che avrebbe potuto prendere e, in qualche modo, se riascolto adesso quei primi brani, li trovo quasi parte di un altro capitolo, di alcune pagine che ho già girato. Ci resto legato ma ho voglia di fare dell’altro, di pensare con orecchie nuove.

 

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

Probabilmente l’ultima, e non per un fatto di “promo” ma semplicemente perchè è quella che ancora non mi ha annoiato e che sento più vicina. È come se ogni volta iniziassi a intravedere i difetti dei brani precedenti: cosa avrei potuto fare meglio, cosa avrei cambiato ad oggi; perciò c’è un pò di timidezza sulle cose passate e più entusiasmo su quelle nuove.
Il rumore dei no è l’ultima e la trovo ancora attuale per la mia quotidianità e per come sono fatto; è rappresentativa di un mio modo di essere, che talvolta si evidenzia di più, altre volte rimane meno marcato ovvero quello di farmi mille domande, di guardare il futuro con un po’ di incertezza che, forse, è curiosità.

 

C’è un evento, un festival in particolare a cui ti piacerebbe partecipare?

Diciamo che mi piacerebbe se fosse un evento con una location inedita o insolita, non importa quanta gente ci sia. Sarà che organizzo e partecipo a tantissimi eventi di musica dal vivo e non solo, ma quello che spesso mi colpisce, anche da spettatore, è l’originalità della location, la magia che si crea. Quindi suonare in un contesto del genere sarebbe sicuramente una bella ambizione; mi viene in mente Cercle che organizza djset in posti incredibili e poi li filma e li trasmette in streaming; loro fanno hanno un’impronta più “elettronica” appunto, meno da live…ma per capirci. Oppure anche qualche festival in cui ho partecipato come spettatore, tipo lo Sziget e altri. L’idea di passare da sotto palco a sul palco è qualcosa che mi divertirebbe

A tu per tu con i Lovesick Duo

Incontriamo Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi al Santomato Live di Pistoia, dove stanno per esibirsi in un concerto. Loro sono i Lovesick Duo, un progetto musicale nato in Italia nel 2015, le cui radici attingono alla musica americana degli anni ‘40/’50 Rock n Roll, Western Swing e Country e che ha già riscosso molto successo sia in Italia che all’estero.

 

Benvenuti Francesca e Paolo, piacere di conoscervi; siamo curiosi di sapere quale è il percorso e quali sono le influenze che vi hanno portato a questo genere di musica che, nel nostro paese, non ha grande cultura e diffusione.

Paolo: “Ciao, siamo i Lovesick Duo, suoniamo come Duo dal 2015 e abbiamo all’attivo cinque dischi. Siamo partiti come tutti, dalle cover. Suonavamo le cover della tradizione, brani di Chuck Berry e Hank Williams; ci piaceva molto la musica degli anni ’50.
Abbiamo suonato con un quartetto per 5 anni, ma poi volevamo approfondire meglio questo genere e, dopo alcuni viaggi fatti negli Stati Uniti, con ancora addosso quell’entusiasmo del viaggio abbiamo deciso di dedicarci a questo percorso insieme. Dopo vari concerti in locali, ci siamo resi conto che in duo funzionava alla grande.”

 

Qual è stato il momento della svolta? Quando avete capito che c’era un progetto e che potevate fare quel passo in più?

Francesca: “L’abbiamo sempre saputo, in realtà, anche mentre suonavamo con la vecchia band. Non è mai stato un passatempo. Per noi che suoniamo insieme dal 2011 è sempre stata una professione, anche mentre facevamo altri lavori.”

Paolo: “Io studiavo all’Università e, contemporaneamente, all’Accademia di Chitarra, dove mi sono laureato; mi ricordo bene il momento in cui ho realizzato che non mi sarebbe servita una laurea in tecnica erboristica per fare il musicista. Non riuscivo a fare entrambe le cose insieme ed avevo bisogno di decidere. È stato tutto molto naturale.”

Francesca: “Io ho fatto mille altri lavori, sempre suonando; ho frequentato diverse Accademie per il Basso, due Conservatori per il Pianoforte e Contrabbasso. Nel 2010 sono cambiate molte cose nella vita, radicalmente, in diversi ambiti e alla fine ho pensato: se morissi domani quale sarebbe l’unica cosa che vorrei fare? Suonare.”

 

Le note di copertina del vostro ultimo disco A Country Music Adventure recitano: “Lo scopo di questo lavoro è anche divulgativo ovvero speriamo di suscitare un po’ di curiosità attorno a questo mondo che a noi continua a regalare tante emozioni”. Ci vuole davvero un grande amore ed anche un grandissimo coraggio per intraprendere un percorso come questo ed in maniera così rigorosa, in un paese che notoriamente non è mai stato troppo incline a questo genere musicale. Nei vostri live trovate un pubblico che conosce già le cose che proponete o incontrate anche gente che non conosceva ma si appassiona? Insomma, secondo voi questa curiosità che intendete stimolare, trova riscontro nel pubblico?

Francesca: “Si, in diverse forme, sia dal vivo che on line; l’idea di questo disco, abbinato al fumetto, è nata attraverso Lorenz Zadro, del nostro ufficio stampa.
Il pubblico che ci ha seguito in questi anni di pandemia era eterogeneo, gli piaceva quel sound, quell’atmosfera, quell’allegria che avevamo noi ma non aveva la conoscenza del genere o della lingua. C’erano tanti appassionati ma anche tanti che non conoscevano niente riguardo al genere.”

Paolo: “Questa cosa ci ha anche stimolato a scrivere cose nostre; ci siamo detti che se un pezzo che non conosce nessuno in cui noi mettiamo entusiasmo per le persone è come se fosse carta bianca, perché non lo conosce, perché non fare pezzi nostri? Perciò, abbiamo iniziato ad inserire sempre più brani nostri nei live.
Questo disco è di cover, ha uno scopo divulgativo, abbiamo pescato nel calderone della musica Country, abbiamo scelto i brani in modo specifico perché ricalcavano un fumetto, disegnato da Lorenzo Menini, ed abbiamo scelto la scaletta proprio per far sì che ogni personaggio importante nella storia sia presente anche nei brani.”

Francesca: “Il fumetto era la cosa fondamentale ed introduce le tematiche dei vari brani, incuriosendo, ed è servito molto.”

Paolo: “Siamo già in stampa con la versione inglese ed il vinile; abbiamo avuto molte richieste dall’estero, tant’è che è stata venduta la versione italiana in tutto il mondo per cui adesso lo stiamo stampando in inglese.”

Francesca: “Abbiamo anche un pubblico relativamente giovane, che scopre un Country moderno; in America ci sono una serie di indie Country e pop Country oltre ad un Country di nicchia e tanti giovani, conoscendo noi, arrivano ad una serie di playlist che li portano a scoprire un sottobosco che in Italia non esiste, ma che nel resto del mondo c’è. Ci sono moltissimi ragazzi di 20/25 anni che suonano questo genere, che non è vecchio, anzi ha sonorità super moderne.”

Paolo: “Una cosa importante del Country, sono i testi; al di là del sound che può essere più vecchio o più nuovo, più glitterato, più pop ma ci sono sempre delle storie molto belle, c’è tanto songwriting, composizione ed è tutto sempre attuale.”

 

Il vostro album La Valigia di Cartone era interamente cantato in italiano, come parte del successivo. Pensate di ripetere ancora questa cosa in futuro?

Paolo: “Questo è uno dei nostri crocevia. È stata una sfida quell’album ed è andato molto bene perché abbiamo avuto un bellissimo riscontro che è quello che cercavamo di ottenere dal vivo come ottenevamo all’esterno quando facciamo i brani in inglese ma in Italia con i nostri pezzi in italiano. Continuarlo? Non so…In realtà abbiamo molti pezzi già pronti, da decidere se e quando pubblicarli.
In questo momento abbiamo preso la strada dell’inglese perché avevamo tante cose all’estero. Volevamo metterci alla prova con l’inglese e vedere come andava; sta andando molto bene e quest’ estate avremo un bel tour europeo che si sta delineando sempre più ma mai dire mai.”

 

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Potete dirci qualcosa della vostra esperienza a New Orleans e negli States in generale?

Francesca: “Ne La Valigia di Cartone c’è tanto di New Orleans perché è là che Paolo ha scritto molti pezzi, vivendo da un musicista che spesso suona qui in Italia e con cui c’era un grande scambio di pensieri e riflessioni su come trasmettere certe cose nella nostra lingua.
New Orleans è una città super stimolante ma i viaggi in America sono stati diversi ed ogni volta super stimolanti sia per poter riparlare la lingua ma anche per ricaricarsi e prendere il più possibile dalla loro cultura; tante esperienze pazzesche, tipo registrare un album, tante jam sessions e concerti nati così, per caso.
La velocità di connessione negli States è impressionante. Quando sei un musicista, se hai una certa attitudine, ti capita davvero molto velocemente di poter fare qualcosa. Una cosa tira l’altra. Poi viverci sarebbe tutt’altra cosa.”

Paolo: “Avevamo trovato la nostra dimensione, due mesi là e poi qua in Italia ma la pandemia ci ha bloccati. Probabilmente questo autunno ci torneremo. Ci piaceva stare qua ed andare là ed avere questa doppia possibilità.
Ma ci piace molto anche viaggiare infatti questa estate viaggeremo molto in tutta Europa e ne siamo felici.”

 

Visto che avete una presenza costante sui social, ci piacerebbe entrare un po’ di più nel vostro privato, in particolare ci piacerebbe sapere cosa ascoltavano Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi?

Francesca: “Ascoltavo vinili dei cartoni, perché i miei me li compravano; durante il periodo del Conservatorio non ascoltavo troppo musica classica, ma qualcosa si. I miei non erano appassionati ma mio zio si e da lui vedevo TMC ed i vari live ed aveva dei vinili Metal. A sedici anni ho scoperto la musica Punk e da lì il mondo Hard Rock e Metal, tutti gli anni ’90, passando per lo Ska e poi il Blues, che ho conosciuto tardi, e il Jazz, tardissimo. I grandi come Beatles, Stevie Wonder, Jackson io non avevo nemmeno idea di chi fossero. Avevo una cultura underground musicale perché stavo dietro ai locali, facevo fanzine, avevo un furgone col quale portavo le band, per cui avevo più un tessuto di questo tipo ma dei grandi nomi…zero! Totalmente! Poi si è tutto evoluto. Adesso ascolto di tutto anche i dischi che ci mandano, li ascolto tutti quanti! Ascolto qualsiasi cosa e vado a periodi.
Paolo invece in macchina ha playlist su playlist.”

Paolo: “A me piace scoprire ma un po’ alla volta certe cose per cui quando prendo l’infilata con un artista lo ascolto a ripetizione prima di passare ad altro o faccio anche tante playlist ma ho bisogno di ascoltare tante volte la stessa cosa.
Sono un grande fan dei Beatles. Mio papà mi ha fatto sentire davvero tanta musica quando ero piccolo e adoravo ascoltare la musica in macchina. Mio papà era Beatles fanatico. Sento dei dischi di Paul McCartney che non ho mai sentito, ma in realtà conosco già tutto il disco. Loro, gli AC/DC, Stevie Ray Vaughan, Stevie Wonder, tutto questo mondo l’ho scoperto grazie a lui.
Sono sempre stato sveglio, suonavo il piano, ho imparato la chitarra da solo ma il legame con la musica vecchia è nata in realtà dal ballo. Io ballavo Lindy Hop e Boogie-woogie.
Un giorno mia mamma mi ha portato a lezione di Boogie ed è stato impiantato questo semino che è rimasto lì fino a che, verso i 18/19 anni, mi è tornato e, insieme ad una ragazza – che è stata campionessa italiana, tra l’altro – abbiamo fatto due anni intensissimi. A quel punto Elvis è diventato il pane.
Questo, unito al fatto che suonavo e con l’incontro con Francesca, ha fatto sì che tutto si riconnettesse ed è avvenuto il tuffo nella cultura americana.
L’altro snodo importante sono stati i viaggi in America perché hanno fatto fare un’impennata vertiginosa al mio inglese ed hanno fatto sì che potessi capire bene le parole delle canzoni che non conoscevo. Il mio insegnante di chitarra era americano, ho studiato là con lui. L’inglese è davvero importante nella Country music essendo i testi importantissimi.”

 

Live e streaming. La pandemia e la chiusura di locali e live theatre hanno aperto la strada ai concerti in streaming che, anche se non hanno la stessa immediatezza emotiva dei live, sono riusciti ad aiutare gran parte del pubblico ad affrontare un periodo così difficile, ma anche a far conoscere realtà artistiche e musicali che spesso rimangono localizzate. Pensate che i concerti in streaming potranno comunque avere un futuro ora che la situazione si sta aprendo? Pensate che sarà possibile integrare queste due forme di concerto oppure fate parte della corrente “purista” che aspira a un ritorno al solo concerto live? Quali vantaggi o svantaggi potrebbe portare quella eventuale integrazione al vostro genere musicale, che ancora ha difficoltà a diffondersi nel nostro Paese?

Francesca: “Per un po’ li abbiamo fatti. Per la maggior parte dei musicisti è fondamentale avere un momento catartico; ricordo che quando studiavo pedagogia musicale si parlava proprio del processo dall’inizio, dallo scrivere musica all’arrivo sul palco e se non arrivi a quel momento lì, in cui c’è lo scambio diretto con l’altra persona e quindi anche il volume, le luci, i riflessi che il corpo mette in atto, è paragonato ad un rapporto sessuale che non arriva alla fine e quindi il corpo ne soffre. Secondo me arrivare fino allo schermo non basta. Manca il viaggio, la conoscenza di tutte le nuove situazioni, il volume. Non c’è la stessa soddisfazione per cui torni al punto di partenze ed il ciclo non si chiude per cui secondo me non potrà mai cambiare.”

Paolo: “Abbiamo fatto un sacco di streaming da casa, son andati bene in quel momento c’era un pubblico che ci seguiva ed abbiamo prodotto un sacco di contenuti e quindi facevano parte di quei contenuti; se uno prendesse solo l’estratto dello streaming sarebbe una cosa diversa, nell’ottica di quel momento avevano un altro significato. Il concerto trasmesso in streaming invece è un’altra cosa, che è una figata! Anche non in streaming, anche se fosse registrato. Ma lo streaming a casa no. Preferisco comunque il video allo streaming in modo da avere delle belle riprese in quanto mancherebbe la forza dell’interazione perché saremmo su un palco e non potremmo rispondere nell’immediato. Allora se voglio vederlo voglio belle immagini ed un ottimo audio.”

 

In concomitanza con l’uscita di Threads nel 2019, Sheryl Crow ha dichiarato di voler abbandonare il mondo della musica perché, citiamo letteralmente, “Non c’è più voglia di ascoltare dall’inizio alla fine l’album di un cantautore. Il pubblico si crea il disco che vuole mettendo insieme delle semplici playlist. Il concetto di album appartiene al passato”. I vostri album sono dei viaggi musicali da vivere nei singoli brani, ma che nascono, comunque, per un ascolto completo del progetto: siete d’accordo con l’affermazione dell’artista statunitense? Pensate che questa attitudine a spezzettare i progetti per poi ricomporre delle playlist personalizzate sia il futuro della fruizione della musica oppure pensate che ci sarà un’inversione di tendenza? Come vorreste che fosse ascoltato un vostro progetto?

Francesca: “Penso che un personaggio così grande può dire che si è stufata e che adesso creare queste playlist fa parte del nostro mondo, che in qualche modo è sempre esistito. Ma non ascoltare un album intero no. Sentire solo singoli di un artista mi deluderebbe tantissimo. Mi stupirei del fatto che sia andato in studio ad incidere i singoli e non album.”

Paolo: “Se c’è una cosa che ti piace ne vuoi ancora e mettere tutto nello stesso contenitore un po’ alla volta fa anche sì che se ti piace così tanto ce n’è ancora, in quel disco lì! Ad esempio l’altro giorno ho messo su John Prine di John Prine e l’ho ascoltato due volte dall’inizio alla fine.”

Francesca: “Parlando con due mie cugine adolescenti, so che ascoltano YouTube e quindi passano ad artisti simili e scoprono. Seguono comunque un filone, non vanno a caso.”

Paolo: “Per noi che abbiamo un pubblico di nicchia credo che l’album sia fondamentale.”

 

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Francesca, abbiamo visto dai video che hai una sorta di “appendice” montata sulla tavola del contrabbasso, che suoni ad incastro allo slap con una spazzola da batteria. È un’idea tua o ti sei ispirata ad altri bassisti che usano questa soluzione?”

Francesca: “È partito tutto da Paolo, tornato da Nashville mi ha fatto vedere un video di Kent Blanton, un musicista che suonava un rullante applicato al contrabbasso e mi ha chiesto di provare. Io non ne avevo nemmeno l’intenzione. Circa due anni più tardi, sono andata anche io a Nashville e quando sono tornata sono andata mi sono decisa ad andare da un liutaio e provare a ricreare quello strumento.
Ho cercato video su YouTube ma nessuno mi ha aiutata per cui abbiamo proceduto per tentativi, cercando di capire quale fosse il modo migliore.
Da quando ho visto suonare Blanton a Nashville a quando sono riuscita a suonarlo è passato circa un anno!
Con il liutaio abbiamo poi pensato di fare un modello più sottile con i piedini regolabili per qualsiasi contrabbasso e fatto sta che adesso in molto lo hanno comprato. Io ho anche fatto dei video in cui spiego come suonarlo.
Ho anche fatto lezioni in America a degli americani che volevano suonarlo perché non sapeva come fosse. Oppure a qualcuno che ci aveva già provato ma non riusciva a capire come si facesse, come stava su o il suono o il tipo di pelle.
Ognuno ha il suo modo di suonarlo, adattato alla tecnica che hai sul suo strumento, per cui i movimenti saranno diversi per tutti.”

 

Vi incastrate a perfezione ed avete un rapporto che sembra bello anche al di fuori, come è nato tutto?

Paolo: “Noi siamo una coppia e ci siamo conosciuti in un bar. Lei suonava in un posto ed io suonavo con un altro ragazzo e siamo andati lì a bere una birra e ci siamo presentati. Quel giorno siam saliti sul palco a fare un pezzo insieme, immediatamente sul palco e così è nato tutto, compresa la prima band.”

 

Grazie mille per la disponibilità a Francesca e Paolo, Lovesick Duo.

 

Letizia Mugri e Alma Marlia
Foto Letizia Mugri

TUTTI FENOMENI: esce oggi a sorpresa “Privilegio raro”, title track del disco fuori il 6 maggio (42 Records/Epic Records Italy)

TUTTI FENOMENI

PRIVILEGIO RARO È IL NUOVO DISCO

IN USCITA IL 6 MAGGIO 2022

ASCOLTA LA CANZONE CHE DÀ IL TITOLO ALL’ALBUM

FUORI OGGI 25 MARZO PER 42 RECORDS/ EPIC RECORDS ITALY

Ascolta qui la title track Privilegio raro: https://epic.lnk.to/PrivilegioRaro

Guarda il video diretto da Luca Lumaca:

https://www.youtube.com/watch?v=B1qQX3v_rtU

Il ciarlatano è tornato!

Con un annuncio a sorpresa qualche giorno fa, Tutti Fenomeni – l’enfant prodige della nuova musica italiana – aveva svelato il titolo, la data di uscita e la copertina del suo secondo album ufficiale, Privilegio raro.

Il disco verrà pubblicato il 6 maggio per 42 Records/Epic Records Italy, ma è chiaro che Giorgio Quarzo Guarascio (Tutti Fenomeni) non ha nessuna voglia di lasciarci aspettare con le mani in mano.

La prima sorpresa è avvenuta alla mezzanotte di ieri con la pubblicazione della prima canzone estratta dall’album, la title track.

Ascolta Privilegio raro: https://epic.lnk.to/PrivilegioRaro

Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=B1qQX3v_rtU

Privilegio raro più che un singolo è il suo esatto contraltare.

Una canzone manifesto che squarcia il velo di mistero che avvolge il nuovo album di Tutti Fenomeni e porta l’ascoltatore in una dimensione in cui può succedere di tutto.

Non è un caso che il videoclip del brano – diretto da Luca Lumaca e uscito sempre alla mezzanotte di ieri – sia ambientato nel mondo della magia e della grande illusione e che veda al centro della scena proprio Tutti Fenomeni nelle vesti di un mago pronto a stupire tutti con i suoi trucchi d’altri tempi.

La canzone, come tutto il resto del nuovo album, è scritta e prodotta con Niccolò Contessa e si fa notare per la sua andatura marziale, antica e al tempo stesso nuovissima, così lontana dal pop contemporaneo eppure perfettamente ancorata all’oggi.

Il linguaggio di Tutti Fenomeni è un deragliamento continuo dove l’alto irrompe nel basso e viceversa. La sua musica non è indie, non è rap, non è pop ma tutto e il suo contrario. Questo brano non fa eccezione col resto della sua produzione, pur staccandosi quasi completamente dal sound che aveva caratterizzato il suo album d’esordio Merce funebre e i brani che sono usciti dopo la pubblicazione del primo disco, Parlami di Dio,Faccia Tosta e Marinai. Canzoni che non saranno contenute in Privilegio raro, che sarà infatti composto solo da canzoni inedite.

CREDITS

Privilegio raro è una canzone di Tutti Fenomeni
Prod. Niccolò Contessa
Mix e Master Andrea Suriani

CREDITS VIDEO
Regia e soggetto: Luca Lumaca
Produzione: Undervilla
Producer: Franca Masu
Fotografia: Davide Gatto Polato
Assistente camera: Francesco Conversano
Scenografia: Emanuela Astolfi
Runner: Manuel Bin
Truccatrice: Valentina Fogliani
Supervisione magica: Alberto Giorgi e Mirco Menegatti
Post produzione: Davide Gatto Polato

Grazie a: Teatro Asioli Correggio, Fantasia in Re e Scenografie Sormani Cardaropoli

TESTO PRIVILEGIO RARO

Barca senza remi senza vele senza timone

spinta dal gelido vento del timore

la morte si sconta vivendo

ho capito chi sono avendo 

amato con poco amore poche persone per poco tempo

Tu mi fai girare un po’ la testa 

tu mi fai sentire il cuore a destra

questa non è un’emozione è solo un’arida etichetta

tu mi fai girare come la svolta a destra

Uomo senza dio senza pregi senza soglie 

foresta buia senza rami senza foglie 

chi brama trofei immaginari 

cammina su strade inquietanti

odiare con tanto odio tante persone per tanti anni 

Tu mi fai girare come una svolta a destra

tu mi fai sentire il cuore a destra 

questa non è un’emozione è solo un’arida etichetta

tu mi fai girare come la svolta a destra

Non sono degno di partecipare alla tua mensa ma dì soltanto una parola è un privilegio raro.

Segui Tutti Fenomeni:https://www.instagram.com/tutti.fenomeni/

42 Records

www.42records.it  – [email protected]

Epic Records Italy

Dario Mondella [email protected]

AXOS – fuori oggi “MANIE”, il terzo album in studio

«Andrea Molteni, in arte Axos, uno dei nomi emergenti della scena hip hop milanese» – Il Corriere della Sera

«Ci si accorge subito della mole di materiale umano messa in rima, in un album che fa da summa non solo ad un background artistico personale, ma anche allo speciale rapporto dell’artista con la propria fan-base» – Billboard

«Un album che è come un diario che attraversa il tempo»Sky

 

DOPO AVER CONQUISTATO IL PUBBLICO E LA CRITICA CON “ANIMA MUNDI”

 

AXOS

TRA LE REALTÀ PIÙ INTERESSANTI DEL MELODIC RAP ITALIANO

PUBBLICA

VENERDÌ 25 MARZO

IL TERZO ALBUM IN STUDIO

“MANIE”

 

Fuori da venerdì 25 marzo “MANIE” (under exclusive license to Believe Artist Services), il nuovo progetto discografico del talento del melodic rap italiano AXOS. L’album si compone di 11 tracce ed è impreziosito dai featuring con Cicco Sanchez, Emis Killa, Ensi, Inoki, Jake La Furia, Nerone e Tancredi.

 

“MANIE” è il terzo album in studio di AXOS, anticipato a distanza di poche settimane dal singolo “Paura di me”. Rappresenta per il rapper milanese un tassello fondamentale nell’evoluzione del suo percorso artistico, dove la sua firma stilistica diventa sempre più riconoscibile unendo le sonorità hip hop con i sound più contemporanei e melodici.

 

“MANIE” si presenta come uno sfogo puro, in cui AXOS si lascia andare completamente. Tolta ogni maschera, l’artista si abbandona al vero se stesso, accettando e confessando le sue manie, astratte e concrete, a cui il titolo si riferisce. L’album si configura come un viaggio introspettivo in cui ogni traccia è il frutto di un’analisi sincera e personale, con la risultante di trovarsi di fronte a un bipolarismo che non lascia spazio a nessun tipo di equilibrio: si passa da altissimi momenti di amore all’odio, dalla poliamorosità alla monogamia e alla gelosia. È proprio l’amore che, infine, risulta essere la mania dominante che, con la sua potenza, lega e tiene le redini di tutte le altre.

 

L’album si apre con “Paura di me”, un brano introspettivo e dalla lirica malinconica, in cui l’artista riconosce i suoi demoni e le sue fragilità, tanto da averne paura. Allo stesso tempo parla di amore, visto come unica soluzione per sconfiggere l’oscurità che alberga dentro di sé.

Segue la focus track “Un’altra canzone per te”, un pezzo intenso dedicato a una donna attraverso cui AXOS vorrebbe sconfiggere i proprio demoni. Tuttavia, si rende presto conto di quanto in realtà siano uguali, due anime affini con le stesse debolezze e fragilità.

La terza traccia è “Ubriaco”, che si avvale della collaborazione di Cicco Sanchez. Il sound è dominato dal suono della chitarra, su cui i due artisti si sfogano e riflettono su loro stessi e su come vivono il sentimento dell’amore.

Con “Padri”, invece, il rapper milanese passa a un sound cupo. Il brano è impreziosito dal featuring con Ensi e Inoki, che contribuiscono a conferire al pezzo uno style hip hop “vecchia scuola”. Il tema portante è l’essere padri, riferito non solo al legame biologico, ma anche alle figure paterne che si incontrano nella vita da strada.

La traccia “Thriller”, invece, vede il contributo di Nerone. È un brano rap puro, composto da strofe serrate. Il ritornello è un omaggio all’omonima canzone di Michael Jackson, che dà un tocco pop al pezzo.

A seguire “Sotto zero”, avvalorato dalla presenza di Emis Killa e Jake La Furia. Il titolo si riferisce allo stato del cuore, reso gelido dalla crescita e dalla società in cui si è immersi. Alle tematiche del rap classico, come il destreggiarsi tra le difficoltà della vita quotidiana e il restare veri e umili, i tre maestri dell’hip hop aggiungono il loro modo di rapportarsi a queste situazioni, rendendo il brano personale e unico.

“Sur la Lune” è un singolo uscito a ottobre 2021, con cui AXOS ha fornito un’anteprima del suo nuovo modo di fare musica. L’artista parla di se stesso, di sua figlia e di Dio, alternando beat differenti e cambi di mood che rendono la traccia dinamica e a tratti onirica.

Il brano “Geloso” è invece caratterizzato da un sound adrenalinico. Il tema è ciò che l’artista prova nei confronti di una donna, che ha la capacità di suscitare gelosia nonostante sia un sentimento che in genere non gli appartiene.

Segue “Molecole”, un brano romantico, che parla di un amore profondo, sensuale e libero dalle catene dell’ego. AXOS si ispira qui alla religione induista, in particolare alla coppia divina Krishna e Radha, che rappresenta per l’artista l’ideale di “Amore perfetto”, privo di vincoli spazio temporali.

Il pezzo successivo è “Cosa vuole questa musica stasera”, che si avvale del featuring con Tancredi. Su note malinconiche, i due artisti evocano il potere della musica, capace tanto di infondere forza quanto di far tornare a galla i ricordi di momenti che ora non esistono più.

L’album si chiude con “Malavita”, una traccia estremamente introspettiva. Il tema portante è l’amore verso una donna, vista come unico baluardo di felicità in un mondo difficile e oscuro.

 

La produzione di “MANIE” è affidata quasi interamente a Jvli, con cui AXOS ha instaurato un connubio vincente per tradurre in musica la sua crescita personale e artistica. Non mancano tuttavia le firme di alcuni dei producer più talentuosi e apprezzati del momento, come 2nd Roof, Eiemgei, Fiodor, LAXe Verano, che hanno contribuito a curare le sonorità dei brani “Thriller”, “Sotto zero”, “Sur la Lune” e “Geloso”, conferendo all’intero lavoro ulteriore qualità.

 

AXOS presenterà i brani che compongono l’album a “The Experience”, il primo “live trip” della storia. Si tratta di uno show che va oltre il semplice concerto, uno spettacolo unico, ricco di sorprese e di colpi di scena, che sarà presentato ai Magazzini Generali di Milano. Il primo appuntamento, che si terrà giovedì 14 aprile 2022, ha registrato il sold out in poco tempo, portando a fissare una seconda data prevista per giovedì 21 aprile. I biglietti del secondo show sono disponibili sui circuiti Ticketone e Ticketmaster.

 

Tracklist

  1. Paura di me” (prod. Jvli)
  2. “Un’altra canzone per te” (prod. Jvli);
  3. “Ubriaco” feat. Cicco Sanchez (prod. Jvli);
  4. Padri” feat. Ensi, Inoki (prod. Jvli);
  5. “Thriller” feat. Nerone (prod. Jvli, Verano);
  6. “Sotto zero” feat. Emis Killa, Jake La Furia (prod. 2nd Roof, Jvli);
  7. “Sur la Lune” (prod. LAX, Eiemgei);
  8. “Geloso” (prod. Jvli, Fiodor);
  9. “Molecole” (prod. Jvli);
  10. “Cosa vuole questa musica stasera” feat. Tancredi (prod. Jvli);
  11. “Malavita” (prod. Jvli);

 

 

Biografia

Andrea Molteni, in arte AXOS, inizia il suo percorso musicale in giovane età. A 22 anni comincia a frequentare le prime serate e a salire sul palco dei primi contest che lo portano alla proposta di contratto con l’etichetta milanese Bullz Records. Nel 2014 pubblica il primo EP, “Carne Viva”. La sua capacità descrittiva e il linguaggio naturalmente ricercato non passano inosservati. Il ritmo e le influenze d’altri generi, principalmente Rock e Metal, creano un suono unico. Viene in seguito contattato da Machete per collaborare al “Machete Mixtape 3” e al “Bloody Vynil”. La sua musica è matura, ricercata, ma allo stesso tempo scorre grazie alla musicalità del suo flow che lo contraddistingue. Lo stesso anno, AXOS decide di lasciare la Bullz Records per avviarsi verso una strada solista. Nasce così l’album “Mitridate”, una pietra miliare dell’hardcore italiano. Collabora con Salmo e Nitro nella scrittura di “Title?”, certificato Disco di Platino. Viaggia, suona, fino a quando riceve la proposta definitiva di Machete. Nel 2017 con Machete pubblica “Anima Mea” che realizza più di cinque milioni di ascolti su Spotify. Andrea però, non soddisfatto, si chiude in studio e crea un team musicale di professionisti che credono in lui e nella sua musica. Lascia però l’etichetta per iniziare un nuovo cammino. A giugno 2018 esce la prima tappa di questo viaggio: l’album “IRON MAIDEN”, pilastro per la sua fanbase. Il viaggio continua con l’uscita di “Corpus: L’amore sopra”, EP che rilancia il nuovo percorso fino a giungere al contratto con Universal Music. Pubblica così un serie di singoli che portano, il 30 ottobre 2020, alla release di “Anima Mundi”. Tra le tracce troviamo Kina, Ghemon e Rosa Chemical. Primo tra i best sellers su Amazon sia col disco che con il vinile e settimo nella classifica Fimi. A ottobre 2021 pubblica, in licenza esclusiva Believe Artist Services, “Sur la lune”, singolo che sancisce il ritorno dell’artista sulla scena e seguito da “Molecole”, fuori da dicembre dello stesso anno. A marzo 2022 esce “MANIE”, il terzo album in studio anticipato dal brano “Paura di me”.

 

 

AXOS

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Bachi da Pietra @ Locomotiv Club

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• Bachi da Pietra •

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Locomotiv Club (Bologna) // 24 Marzo 2022

 

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