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Anno: 2023

SLAM DUNK FESTIVAL ITALY 1/2/3 Giugno 2023 – Line Up aggiornata

1-2-3 GIUGNO 2023

SLAM DUNK FESTIVAL

BAY ARENA – BELLARIA-IGEA MARINA (RIMINI)

LINE-UP

1 GIUGNO – PRE SHOW

SUM 41 – ZEBRAHEAD – STAND ATLANTIC + more t.b.a.

2 GIUGNO

RANCID – FRANK TURNER & THE SLEEPING SOULS – BOWLING FOR SOUP – ANTI-FLAG – LESS THEN JAKE – THE BRONX – DESTROY BOYS – CHARLOTTE SANDS + more t.b.a.

3 GIUGNO

THE OFFSRING – SIMPLE PLAN – BILLY TALENT – ENTER SHIKARI – BOSTON MANOR – TROPHY EYES – CODEFENDANTS – TRASH BOAT – BEAUTY SCHOOL + more t.b.a.

CONFERMATI SUM 41, RANCID E OFFSPRING COME HEADLINER DELLE 3 GIORNATE CHE SI TERRANNO NELLA NUOVA BAY ARENA A BELLARIA IGEA MARINA

Dall’1 Giugno, atterra per la prima volta in Italia, uno dei festival più interessanti d’Europa: Slam Dunk Festival, dove anche il pubblico italiano potrà finalmente vivere l’esperienza di un festival con due palchi, che verranno calcati dalle migliori band punk del pianeta.

Giovedì 1 Giugno si aprirà il festival con un “pre-show”“guidato” dai Sum 41 e prima di loro gli australiani Stand Atlantic e Zebrahead

Sum 41, band capitanata da Deryck Whibley, ha iniziato 20 anni fa un percorso artistico basato sull’incontro di due mondi: quello pop-punk e quello nu-metal. Fin dai primi dischi hanno “colpito un perfetto punto sonoro”, il loro esordio, per certe volte rivoluzionario per la scena punk-alternative, è “All Killer, No Filler”. A Slam Dunk Festival suoneranno oltre 25 canzoni, dalle più recenti ai loro cavalli di battaglia, come “Catching Fire”, “Pieces”,Fat Lip”, Still Waiting” e tante tante altre, compresi bis a sorpresa e cover.

Prima di loro i veterani Zebrahead con la potentissima formula rapcore e Stand Atlantic, terzetto della nuova scena pop-punk capitanato dalla frontwoman Bonnie Fraser che presenterà il loro album “F.E.A.R”.

La line-up del 2 Giugno del festival prevede il ritorno da headliner di uno dei gruppi storici della scena punk rock mondiale, i Rancid. Tim Armstrong, Lars Frederiksen, Matt Freeman e Branden Steineckert torneranno in Italia allo Slam Dunk, a distanza di sei anni dalla loro ultima esibizione nel Bel Paese.

I nomi che faranno compagnia alla band californiana nella prima giornata del festival sono: Frank Turner & The Sleeping Souls, per un live show a cavallo tra power-folk e punk. E poi il concerto degli Anti-Flag, storica band con più di vent’anni di carriera alle spalle, dieci album in studio e svariati tour mondiali in cui hanno anche dato voce negli anni a cause politiche, sociali e umanitarie rilevanti; i Less Than Jake, protagonisti assoluti della scena ska-punk mondiale, con ben trent’anni di carriera alle spalle.

In scaletta anche i The Bronx guidati dall’energia, il carisma e l’etica di Ken Hornem, i Bowling For Soup, iconica band pop-punk resa celebre da singoli come “High School Never Ends” e “1985”; le Destroy Boys, punk rock band della nuova leva con delle sfumature garage.

Per la giornata del 2 Giugno menzione speciale per la presenza di Charlotte Sands, l’astro nascente al femminile dell’alternative rock, esplosa nella scena alt-rock l’anno scorso con successi come “Dress“, “Special”,Bad Day“, in Italia presenterà le canzoni del suo EP d’esordio.

La giornata del 3 giugno vedrà come protagonisti principali gli Offspring, che tornano in Italia dopo i due trionfali show di Milano e Padova nel 2022.

Tra i primi nomi confermati nel bill della seconda giornata troviamo i Simple Plan, band pop punk “hitmaker” dei primi anni 2000 con brani come “Welcome To My Life” e “I’m Just A Kid”, ; i Billy Talent, una tra le rock band canadesi più importanti e conosciute della scena underground di Toronto; gli Enter Shikari, band britannica dalle mille sonorità, che variano dal post-hardcore, all’elettronica, passando per il metalcore; i Trash Boat, band di casa Hopeless Records che viaggia tra gli schemi del pop punk e il post hardcore.

Con l’esibizione di Boston Manor e Beauty School ci sarà spazio per due band inglesi che porteranno sonorità rotonde, pop-punk e leggere alla giornata, suoni simili saranno quelli proposti dagli australiani Trophy Eyes.

Menzione di merito per la presenza dei Codefendants, prodotti da Fat Mike dei NOFX, sono un collettivo musicale fluido di genere che è “un incrocio tra hip-hop, new wave, flamenco e Beatles“.

Lo Slam Dunk Festival è decisamente l’unico festival a dare una forte enfasi al punk e all’hardcore in tutte le loro sfumature rispetto a qualsiasi altro evento in Europa.

Il progetto originale, in Inghilterra, prevede che il festival si svolga in tre diverse località durante l’estate, in Italia si terrà in una sola, accogliente, location, la nuova Bay Arena di Bellaria Igea Marina (RN). La nuova arena concerti della Riviera Romagnola, che racchiude in sé il Parco Pavese e il Beky Bay, sarà un unico, grande villaggio con due palchi, accessi pedonali, una location praticamente in riva al mare, unica per il panorama italiano.

Tre giorni di festival garantiranno agli spettatori di godersi al meglio la Bay Arena, il mare, la spiaggia e le attività che li accoglieranno dall’1 al 3 Giugno 2023.

Media Partner:    Virgin Radio      Punkadeka

SLAM DUNK FESTIVAL ITALY

1-2-3 GIUGNO 2023

BAY ARENA (PARCO PAVESE & BEKY BAY) – BELLARIA IGEA MARINA (RN)

Biglietti e abbonamenti disponibili su slamdunkfestival.com

Tre Domande a: Macadamia

Ci sono degli artisti in particolare che influenzano il vostro modo di fare musica o a cui vi ispirate?

Certamente, ci sono un sacco di artisti che a loro modo influenzano il nostro processo creativo! Sono veramente tanti…qua ne citiamo alcuni:
Tame Impala, album consigliato Currents per synth, atmosfere psichedeliche, trattamento del suono;
Radiohead, album consigliato In Rainbows per sperimentazione, mondo elettronico, impatto emotivo, ricerca del dettaglio, continua evoluzione, voci eteree;
Mac DeMarco, album consigliato This Old Dog per Lo-Fi, indie, immediatezza, detune;
Alice Phoebe Lou, album consigliato Glow per spazialità e leggerezza;
…poi tanti altri come UMO (Unknown Mortal Orchestra, NdR), Man I Trust, MGMT, Beach Fossil, ecc.
Ma anche tutta la scena cantautorale italiana: Dalla, Vasco Brondi, Calcutta, Levante, Verdena, Battiato, De André

 

Cosa vorreste far arrivare a chi vi ascolta?

Emozioni e semplice spensieratezza! Ma ogni canzone ha la sua storia… per esempio Pollock in alcuni suscita una malinconica solitudine mentre in altri una fresca e sognante leggerezza; e poi c’è Prendi Fiato che nonostante la sua apparente caoticità suscita evasione e vibes inaspettatamente intime.
Rimaniamo veramente incantati ogni volta che un nostro ascoltatore ci racconta le emozioni che abbiamo suscitato con uno dei nostri brani perchè ci fa capire che il messaggio arriva, e questo non è mai scontato nell’arte! 

 

C’è un artista in particolare con cui vi piacerebbe collaborare/condividere il palco?

Ce ne sarebbero parecchi… sicuramente fra gli italiani sarebbe un sogno incredibile collaborare coi Verdena perchè hanno delle idee musicali e dei suoni che ci mettono i brividi ad ogni ascolto! Per quanto riguarda gli stranieri, invece, sarebbe impagabile anche solo andare nelle sale di registrazione di Radiohead o Tame Impala per assistere al loro processo creativo in un meditativo silenzio.

Bring Me The Horizon @ Mediolanum Forum

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• Bring Me The Horizon •

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A DAY TO REMEMBER

Poorstacy

Static Dress

 

Mediolanum Forum (Milano) // 11 Febbraio 2023

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto di Luca Ortolani
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A DAY TO REMEMBER

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Poorstacy

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Static Dress

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Erio @ Locomotiv Club

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• Erio •

Locomotiv Club (Bologna) // 11 Febbraio 2023

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Paramore “This Is Why” (Atlantic Records, 2023)

Sono passati sei anni dall’ultimo album dei Paramore, After Laughter, che aveva dato il via a quella che aveva tutta l’aria di essere una nuova era per la travagliata band statunitense simbolo della scena emo-pop-rock dei primi anni duemila.

After Laughter rappresentava un’era fatta di colori pastello e sonorità synth-pop a tratti dance e infatti non tutti – me compresa – avevano apprezzato fino in fondo questo cambio di rotta. 

Un’era però che sembra già finita con This Is Why, loro ultimo album in studio. Si tratta di un’ulteriore evoluzione, ma stavolta dai toni un po’ più dimessi e meno colorata, anche solo a guardare la copertina. 

La band non ritorna di certo ai rabbiosi fasti di Riot! e Brand New Eyes, ma d’altronde come potrebbe? Sono passati quindici anni da allora e i suoi componenti sono diversi, più adulti, quindi non potrebbe essere altrimenti ed è giusto così, che ci piaccia o no. Ci danno anche un consiglio brutale nella prima traccia, che ha lo stesso titolo dell’album: “you’re either with us / or you can keep it / to yourself”.

Al primo ascolto si ha l’impressione di essere di fronte a un disco un po’ disilluso, come disillusa è adesso – soprattutto dopo anni di pandemia – la generazione cresciuta con loro. Ma non c’è solo disillusione: quella loro rabbia che abbiamo imparato a conoscere diventa più sottile, più ironica. Lo si vede anche nelle sonorità adottate, che si avvicinano più a un post-punk o a un alternative-rock, senza abbandonare le sperimentazioni e le contaminazioni.

Ascoltare quest’album può poi essere un’esperienza di autocoscienza. È infatti facile immedesimarsi in una persona che, pur di non essere sommersa da brutte notizie, vuole spegnere la televisione come in The News (forse il pezzo che più ricorda i Paramore del 2007); in una che annaspa costantemente contro il tempo come in Running Out Of Time oppure in una che sente di aver perso la propria direzione, come in Figure 8. 

This Is Why però non vuole essere solo un manifesto o un tentativo di fare da specchio alle preoccupazioni di una generazione. È prima di tutto un album estremamente personale, dove Hayley Williams dà voce in primis al suo vissuto di questi ultimi, folli anni e quelle tematiche sociali che le stanno a cuore.

Soprattutto le ultime tracce, da Liar a Thick Skull, si fanno più intime e diventano quasi una confessione della cantante. “I’m a magnet for broken pieces / I am attracted to broken people”, canta Williams all’inizio di Thick Skull come se fosse una sorta di j’accuse verso se stessa. 

La fine di quest’album mostra quindi un ripiegamento su di sé, un’espressione delle proprie emozioni e insicurezze con franchezza e senza autoindulgenza.

Probabilmente questi brani non suoneranno come le loro canzoni più note, quelle che hanno reso i Paramore famosi anni fa, ma, così come sono cresciuti loro, siamo cresciuti anche noi e forse questo atto di introspezione non è poi così male.

 

Paramore
This Is Why
Atlantic Records

 

Francesca Di Salvatore

Keshi @ Fabrique

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• Keshi •

+

Rei Brown

 

Fabrique (Milano) // 10 Febbraio 2023

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto di Claudia Bianco
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Rei Brown

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Yo La Tengo “This Stupid World” (Matador Records, 2023)

Una sfida contro il tempo

Basta dire Yo La Tengo per parlare del trio Ira Kaplan, Georgia Hubley e James McNew di Hoboken, New Jersey, protagonista della storia dell’alternative rock statunitense. Alla loro produzione costante nei decenni, si aggiunge ora This Stupid World, per Matador Records, un progetto di nove canzoni dove ancora una volta mettono in gioco loro stessi.

La chitarra elettrica distorta di Sinatra Drive Breakdown accoglie la voce di Kaplan che canta l’essere umano nella sua autoreferenzialità, mentre osserva un mondo desolato intorno a sé. Kaplan parla con nostalgia a chi vorrebbe vicino, ma l’inglese you ci lascia nel dubbio che si possa rivolgere a un singolo tu oppure a un molteplice voi. Solo nella chiusura “until we all break down” percepiamo un senso di ineluttabile collasso corale, avvolto dalla continua distorsione sonora che ci ha accompagna per tutto il brano.
Più industrial è l’atmosfera di Tonight’s Episode: i loop melodici profondi del basso di McNew sostengono un ritmo e una voce incalzanti. L’ascoltatore non può fare altro che seguire questo movimento melodico arrivando ad un momento surreale di rivelazione dell’anima che caratterizza l’album.
L’apice di questa intimità è raggiunto, però, nella ballata Aselestine: gli accordi della chitarra si allontanano dai suoni ansiosi dei brani precedenti per respirare insieme al suadente timbro vocale della Hubley. Le parole compongono immagini da cui nascono pensieri ed emozioni; le sensazioni trascendono un tempo ormai non più schiavo di ticchettii di orologi, perché ormai tutto sembra sospeso sul confine della morte.
Brain Crapers ha, invece, melodie più cupe, ben scandite da altri loop di basso e dai punch della batteria. Con le loro voci, Hubley e Kaplan creano un turbine di ricordi simili a crepe di luce nate dalle semioscurità notturne.
Il tempo è ancora astratto, un luogo da lasciare e a cui tornare seguendo solo le tracce dei pensieri. Come ascoltatori, rimaniamo intrappolati in questo gioco, ma non scappiamo, perché preferiamo rimanere dentro queste stanze di un io spesso trascurato.
Persi nelle sensazioni, siamo catapultati nella lunga This Stupid World, dove la band si lascia andare a suoni distorti e suggestioni psichedeliche. Il cantato è un confessione di dolore e amore per un mondo letale, ma che, paradossalmente, è l’unico che sappiamo amare. Un amore tossico da cui ci possiamo salvarci solo sfidando noi stessi ad uscirne, combattendo tutto ciò che non va. 

Con This Stupid World gli Yo La Tengo confermano la loro longevità artistica nello spazio dell’alternative rock americano e la loro voglia di sperimentare creando un progetto di contenuti musicali e lirici ben curati. L’intensa atmosfera intima e riflessiva dell’album li rende adatti a chi vuole ascoltare la musica veramente. Il gruppo affascina ancora perché si muove tra melodie e parole con la consapevolezza compositiva data dall’esperienza e la freschezza nata dalla passione per ciò che fanno. Hanno la capacità di arrivare al pubblico con il loro messaggio che non stravolge l’anima, ma vi si ancora dentro per rimanerci. 

 

Yo La Tengo
This Stupid World
Matador Records

 

Alma Marlia

Tre Domande a: Starving Pets

Ci sono degli artisti in particolare che influenzano il tuo modo di fare musica o a cui ti ispiri?

Per No Shake, No Feels sicuramente un mix ben bilanciato dei Wilco più sperimentali (A Ghost is Born con le sue trame acustiche mentre sotto si scatenano temporali elettrici) e i Low; ma se penso ad un brano come Bag Full of Leaves, lì possiamo spingerci verso i Flaming Lips, o su territori molto più psichedelici e storti, cari ai Deerhunter. Quando ci siamo trovati in studio a lavorare sulle demo che avevo prodotto a casa, un nome che è venuto fuori e che ha in qualche modo accomunato tutti è stato Jim O’Rourke, sia come musicista che come produttore. In questo senso Indoors è un perfetto esempio.

 

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

Senza dubbio Bag Full Of Leaves, non a caso scelta come singolo di anticipazione. È stato il primo pezzo su cui abbiamo messo mano, un po’ perché l’ho sempre percepita come pezzo di apertura. Lavorando in studio con Manuel Volpe ha poi preso una piega inaspettata, diversa dall’idea iniziale. Sicuramente questo approccio ha in qualche modo condizionato in positivo tutta la lavorazione del disco.

 

C’è un evento, un festival – italiano o internazionale – in particolare a cui ti piacerebbe partecipare?

Beh sicuramente giocando in casa verrebbe da dire Todays Festival. L’ho sempre vissuto da spettatore in tanti anni ed ha sempre avuto uno spirito speciale. Quasi un rito di fine estate.
Spostandoci fuori regione penso all’Hana Bi a Marina di Ravenna e ai suoi concerti sulla spiaggia o sotto la tettoia. Location uniche, come quella dell’Ypsig Rock o di Sexto Unplugged. Fuori dai confini italiani sicuramente poter portare questo disco su palchi come Primavera Sound (magari Porto che è immerso nel verde ai confini con l’oceano) o l’End of the Road Festival sarebbe un traguardo bellissimo. Ma andiamo per gradi, un passo alla volta.

PVRIS @ Magazzini Generali

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• PVRIS •

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Charlotte Sands

 

Magazzini Generali (Milano) // 08 Febbraio 2023

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto di Oriano Previato
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Charlotte Sands

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BAY FEST 2023: ANNUNCIATI I PRIMI NOMI DELLA LINE-UP

BAY FEST 2023
12-13-14 AGOSTO

BELLARIA-IGEA MARINA (RIMINI)

ANNUNCIATI I PRIMI NOMI:

PENNYWISE – H2O – ME FIRST AND THE GIMME GIMMES – GOOD RIDDANCE – PULLEY – THE VENOMOUS PINKS

Prende forma l’edizione 2023 del Bay Fest: il festival punk rock più importante d’Italia e ormai conosciuto in tutto il mondo, è divenuto l’evento clou per tutti gli amanti del genere.

La cornice in cui si svolge è unica nel suo genere: a pochi passi dal mare, è in grado di far vivere un weekend tra sole, mare e tanto punk rock.

 

Nella splendida cornice della località balneare di Bellaria Igea Marina, a pochi chilometri di distanza da Rimini, i prossimi 12-13-14 agosto sarà ancora il punk rock a farla da padrone. Tre giorni perfetti per godere di tutta la bellezza e le bontà culinarie che solo la Riviera Romagnola è in grado di offrire.

Tra le prime conferme del festival troviamo una garanzia del genere, i Pennywise; da oltre 25 anni sulle scene, la band di Los Angeles porta con sé un genere tutto suo, un mix di puro hardcore californiano e surf punk melodico, che danno vita ad un potente melodic hardcore punk, il loro marchio di fabbrica. I loro show sono sempre coinvolgenti, impossibile non cantare in coro sulle note di “Bro Hymn” o stare fermi su quelle di “Fuck Authority”: uno show dei Pennywise non fa mai tornare a casa scontenti.

Altro nome in tabellone sono i Me First & The Gimme Gimmes, la all-star-punk-rock-super-cover-band più famosa al mondo! Nel corso della loro carriera hanno preso parte al progetto Fat Mike dei NOFX, Fletcher Dragge dei Pennywise, Chris Shiflett dei Foo Fighters, Brian Baker dei Bad Religion, Joey Cape e Dave Raun dei Lagwagon. Nella loro discografia hanno affrontato in maniera sempre più ironica e vincente qualunque genere musicale, spaziando dal R’n’B ai classici degli anni ‘50/’60, passando per il country. I loro spettacoli live significano divertimento assicurato.

Si aggiungono alla line-up anche i Good Riddance: la band hardcore punk nata agli inizi degli anni ’90 a Santa Cruz, in California, ha sviluppato una fanbase sempre più ampia grazie ai loro continui tour mondiali e ai loro brani intrisi di impegno politico e sociale.

Dopo l’esibizione dello scorso anno al Punk In Drublic Festival, tornano in Italia i Pulley. Con “The Golden Life” (2022), la loro ultima uscita discografica, si sono confermati tra i migliori in fase di registrazione e composizione dei brani. Ascoltare dal vivo i Pulley significa andare letteralmente a “scuola di hardcore”.

Tra i nomi annunciati anche The Venomous Pinks, terzetto tutto al femminile che tiene in alto il vessillo del punk rock.  Drea Doll e socie sono fedeli ad un certo tipo di sound e passeranno dal Bay Fest dopo aver di recente terminato il tour in supporto ai Dead Kennedys.

 

Dopo il grandissimo successo della passata edizione, anche nel 2023 torna a grande richiesta il Pool Party!

La festa in piscina, che nel 2022 ha registrato un clamoroso sold-out, chiuderà il festival in grande stile: gli headliner già annunciati della giornata del 14 agosto al Mapo Club di Bellaria-Igea Marina (RN) saranno gli H2O, storica band della scena hardcore di New York nata nella prima metà degli anni ’90. Uno show più intimo per una festa pazzesca, tra live show e dj set.

 

Di seguito tutti i dettagli del festival.

 

BAY FEST

12-13-14 AGOSTO 2023

BELLARIA-IGEA MARINA – RIMINI

 

LINE-UP

PENNYWISE – H2O – ME FIRST & THE GIMME GIMMES – GOOD RIDDANCE – PULLEY – THE VENOMOUS PINKS plus many more to be announced!

 

Abbonamenti disponibili su Ticketmaster e TicketOne.

Pacchetti campeggio disponibili solo su Ticketmaster.

 

Per informazioni www.bayfest.it e www.hubmusicfactory.com

Tre Domande a: Romeo & Drill

Come e quando è nato questo progetto?

Il progetto nasce nel 2019 dall’incontro tra Drill e Mr.Brux, il nostro produttore, inizialmente in occasioni remote ma creando poi con tutti e due una grande sintonia sia musicale che umana. Noi ci conosciamo da anni, viviamo nello stesso quartiere, prima di iniziare a collaborare abbiamo alle spalle entrambi una carriera da solisti ma Romeo, oltre ad essere autore, è anche musicista.
Il primo brano a cui abbiamo lavorato insieme, nell’autunno del 2019, è stato Chissenefrega e da quel momento in poi è stato un crescendo graduale fino ad oggi!

 

Se doveste riassumere la vostra musica con tre parole, quali scegliereste e perché?

La nostra musica la potremmo riassumere in queste tre parole: autentica, intima e motivante.
Usiamo questi tre aggettivi perché l’autenticità nasce dal momento in cui cerchiamo costantemente e continuamente di creare qualcosa di originale, che riconosca unicamente noi stessi; la dichiariamo intima perché cerchiamo di trasmettere intimità sia tra noi ed il brano sia nell’anima e nelle corde emotive di chi l’ascolta facendo in modo che chiunque possa sentirla propria; infine motivante per una questione passionale nei confronti della musica: vogliamo far capire a chiunque che una passione, qualunque essa sia, deve essere motivante a prescindere da come vanno le cose. 

 

Se doveste scegliere una sola delle vostre canzoni per presentarvi a chi non vi conosce, quale sarebbe e perché?

A questa domanda non è facile rispondere, non abbiamo una canzone in particolare per far sì che ci conoscano meglio. Diciamo che ogni canzone è importante per conoscerci, ognuno sente emozioni e sensazioni diverse con canzoni diverse. Un brano può influenzare una persona come un altro brano può influenzarne un’altra in maniera diversa. Bisogna ascoltare ogni canzone per conoscerci bene e far in modo che ogni persona scelga il brano che reputa giusto per conoscerci. La soggettività è la parte più importante di ogni ascoltatore, troviamo chi si rispecchia di più in una canzone piuttosto che in un’altra e così via…
La bellezza di far musica è questa, farsi conoscere per ciò che le persone vogliono sentirsi dire.

Michael Bublé @ Mediolanum Forum

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• Michael Bublé •

 

Mediolanum Forum (Milano) // 05 Febbraio 2023

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto di Oriano Previato
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