Il 2023 è stato un anno che non ha affatto tradito le attese (e d’altronde non sapremmo nemmeno perchè avrebbe dovuto), molti i dischi splendidi usciti, sia in Italia che all’estero. In redazione, anche questa volta, abbiamo preso molto seriamente la nostra tradizionale TOP 5, ripassando mese per mese questo anno in musica, temporeggiando fino all’ultimo per vedere se ci fosse la possibilità di inserire qualche nuova entrata dicembrina. E quindi ecco qui, i cinque nomi che hanno colto la nostra attenzione mentre eravamo indaffarati a fare altro, quelli che ci hanno più emozionato, o fatto divertire, saltare o riflettere, o perchè no, strapparci un sorriso o farci scendere una lacrima.
Brent Cobb Southern Star
Quando le strade del southern rock e del country moderno si incontrano, si possono percorrere chilometri di sensazioni fatte di suoni dolci avvolti in atmosfere acustiche che ti cullano nota dopo nota. Questo accade con Brent Cobb e il suo nuovo progetto.
Traccia da non perdere: Southern Star
Dirty Honey Can’t Find The Brakes
A due anni di distanza dal debutto, i Dirty Honey si sbizzarriscono in un album hard rock dove si intravedono sfumature del funk e del blues su cui domina la forza vocale di Marc LaBelle.
Traccia da non perdere: Won’t Take Me Alive
Modena City Ramblers Altomare
I Modena City Ramblers confermano il loro impegno nella musica e nel sociale che si articola in suggestioni che vanno dai ritmi serrati dell’irish folk alle sfumature più evocative delle sonorità mediterranee. Un viaggio musicale tra emarginazione, speranza e voglia di un futuro migliore.
Traccia da non perdere: Mediterranea
Blindstone Scars To Remember
Il trio crea brani dove si incontrano blues e rock ed è ancora possibile ascoltare chitarre taglienti, bassi potenti e martellanti per un effetto di energia esplosiva. Brani che tengono l’ascoltatore con sé dalla prima all’ultima nota.
Traccia da non perdere: In the Eye of the Storm
Wilco Cousin
Un album che sorprende, fatto di intrecci precisi e asciutti di chitarre e percussioni a cui si aggiungono synth e tastiere per creare atmosfere sperimentali in cui i Wilco si mostrano diversi, eppure sempre fedeli alla loro identità. Una voglia di sperimentazione da ascoltare.