Il 2023 è stato un anno che non ha affatto tradito le attese (e d’altronde non sapremmo nemmeno perchè avrebbe dovuto), molti i dischi splendidi usciti, sia in Italia che all’estero. In redazione, anche questa volta, abbiamo preso molto seriamente la nostra tradizionale TOP 5, ripassando mese per mese questo anno in musica, temporeggiando fino all’ultimo per vedere se ci fosse la possibilità di inserire qualche nuova entrata dicembrina. E quindi ecco qui, i cinque nomi che hanno colto la nostra attenzione mentre eravamo indaffarati a fare altro, quelli che ci hanno più emozionato, o fatto divertire, saltare o riflettere, o perchè no, strapparci un sorriso o farci scendere una lacrima.
Lankum False Lankum
A marzo la palma di disco dell’anno per me era già assegnata. Al primo ascolto ero stato totalmente travolto, invaso, spazzato via dalla grandiosità di questo False Lankum. Settanta minuti monumentali, duri, neri, drammatici, ambiziosi. Capolavoro. E anche qualcosa di più.
Traccia da non perdere: Go Dig My Grave
Kara Jackson Why Does The Earth Give Us People To Love?
Poco più che ventenne, Kara Jackson esordisce con un disco di una profondità e complessità esagerata. Un disco anomalo, spezzettato, ma i cui frammenti compongono un disco perfettamente coeso, compatto, capace di alternare parlato e cantato, folk, jazz in maniera straordinariamente naturale. Una autentica rivelazione.
Traccia da non perdere: Dickhead Blues
Daniela Pes Spira
Difficile restare insensibili di fronte ad un’opera prima di questo livello. Elettronica e tradizione, synth e radici, il tutto fuso in un disco enorme.
Traccia da non perdere: Arca
Algiers Shook
Quella degli Algiers è una discografia al momento immacolata, e questo quarto lavoro, Shook, è il loro migliore a mio avviso. Un miscelato di violenza, rabbia, elettronica, rap, impegno civile. Probabilmente il gruppo che più di tutti incarna il nostro tempo.
Traccia da non perdere: Irreversible Damage
The Clientele I Am Not There Anymore
Band che ho colpevolmente sempre un pò snobbato, basterebbe già solo l’iniziale Fables Of The Silverlink ai Clientele per dimostrare di essere in possesso di una classe cristallina. Un disco senza un mezzo passo falso.
Traccia da non perdere: Fables Of The Silverlink
Honorable Mention
Miryam Gendron Not So Deep As A Well Non ne faccio mistero, Miryam Gendron è la cosa più bella capitata alla musica negli ultimi anni. Due dischi in quasi dieci anni e nel 2023 finalmente ripubblicato l’esordio, risalente al 2014. 11 gemme, chitarra e voce di una bellezza commovente.