Cosa vorresti far arrivare a chi ii ascolta?
Il messaggio che vorrei trasmettere è l’importanza di avere il coraggio di essere se stessi, in un mondo che spesso spinge a uniformarsi e a nascondere la propria autenticità. La mia musica nasce proprio da questa esigenza: guardarsi dentro, accettare le proprie fragilità e trasformarle in forza. Voglio che chi mi ascolta si senta meno solo nel suo percorso, che capisca che la vulnerabilità non è una debolezza, ma una forma di potere. In un’epoca dominata dall’apparenza e dalla superficialità, il mio obiettivo è invitare le persone a ritrovare la propria verità, a riconoscersi nelle parole e nei suoni, e a vivere in modo consapevole, senza paura di mostrare il proprio vero io.
Quanto punti sui social per far conoscere il tuo lavoro? Ce n’è uno che usi più di altri?
I social sono ormai una parte integrante del progetto: non solo uno strumento di promozione, ma un’estensione del messaggio artistico. Li considero una vetrina viva, un modo per far respirare la mia musica anche fuori dallo studio o dal palco. Instagram è sicuramente il canale principale — è lì che cerco di costruire un dialogo costante con chi mi segue, mostrando non solo i risultati, ma anche il percorso, i momenti di scrittura, le prove, le ispirazioni quotidiane. L’obiettivo è far coesistere la musica con l’immagine, mantenendo però sempre un filo di verità e coerenza: ciò che pubblico deve rispecchiare davvero ciò che sono e ciò che racconto nei brani. In un mondo digitale saturo di contenuti, la sfida è restare autentici e riconoscibili.
Qual è la cosa che ami di più del fare musica?
Ciò che amo di più nel fare musica è la possibilità di condividere emozioni vere e di trasformare esperienze personali in qualcosa di universale. Ogni brano per me è una tela bianca su cui dipingere stati d’animo, pensieri, contraddizioni. Il rap, in particolare, mi permette di esprimere tutto questo in modo diretto e sincero: è una lingua cruda, immediata, capace di affrontare temi sociali profondi ma anche di raccontare la quotidianità con poesia e realismo. Attraverso le parole e le sonorità cerco di creare connessioni, di accendere riflessioni, di motivare le persone a ritrovare se stesse nella loro forma più pura. Fare musica è un atto di libertà: un modo per restare vivi, per comunicare senza filtri e per lasciare un segno autentico.