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VEZ5_2023: Francesca Garattoni

VEZ5_2023: Francesca Garattoni

| Francesca Garattoni

Il 2023 è stato un anno che non ha affatto tradito le attese (e d’altronde non sapremmo nemmeno perchè avrebbe dovuto), molti i dischi splendidi usciti, sia in Italia che all’estero.
In redazione, anche questa volta, abbiamo preso molto seriamente la nostra tradizionale TOP 5, ripassando mese per mese questo anno in musica, temporeggiando fino all’ultimo per vedere se ci fosse la possibilità di inserire qualche nuova entrata dicembrina.
E quindi ecco qui, i cinque nomi che hanno colto la nostra attenzione mentre eravamo indaffarati a fare altro, quelli che ci hanno più emozionato, o fatto divertire, saltare o riflettere, o perchè no, strapparci un sorriso o farci scendere una lacrima.

Blur The Ballad of Darren

È stato amore al primo ascolto, anzi, ancora prima che uscisse il disco, con l’attacco di The Narcissist live al Roskilde Festival. Non avevo voluto ascoltare i singoli prima dell’uscita del disco perchè sono fatta così, mi piace ascoltare i dischi per intero e lasciarmi trasportare dalla tracklist, però St. Charles Square e The Narcissist sono proprio uscite dalla scaletta del live come un faro nel buio, classici Blur ma allo stesso tempo nuovi Blur, solidi ed inequivocabili ma freschi, non stantii, i Blur della maturità anagrafica e artistica che sanno ancora emozionare e far saltare e cantare a squarcia gola.

Traccia da non perdere: The Narcissist

The National First Two Pages of Frankenstein

Ormai si sa, The National o si amano o si odiano e fondamentalmente lo si fa per lo stesso motivo: la voce profonda e malinconica di Matt Berninger, i testi introspettivi e spesso additati come tristi. C’è chi in tutto questo ci vede una lagna mortale, chi un bozzolo musicalmente caldo ed emotivamente confortevole. Se First Two Pages of Frankenstein è al secondo posto della mia personale classifica di fine anno, ovviamente avrete capito che io faccio parte del primo gruppo. FTPoF è un album che rapisce subito con il pianoforte di Sufjan Stevens appena si preme play, poi diventa classic The National e ha bisogno forse di qualche ascolto per apprezzare appieno quelle sfumature che ne fanno un piccolo capolavoro.

Traccia da non perdere: Once Upon a Poolside (ft. Sufjan Stevens)

Sparklehorse Bird Machine

Quando un artista ci lascia, si usa dire “ma la sua musica continuerà vivere”. Mark Linkous ci ha lasciati da tredici anni e la sua musica è per davvero ancora viva: Bird Machine è un atto d’amore verso il lascito di un musicista che ha ispirato e toccato nel profondo molti, è stato amato da tanti e ancora una volta è in grado di emozionarci dalla prima all’ultima traccia.

Traccia da non perdere: Evening Star Supercharger

ANOHNI and the Johnsons My Back Was a Bridge for You to Cross

Con la nuova identità di Anohni, Antony Hegarty da bruco si era già trasformato in farfalla e con la ritrovata band è riuscita a darci un album profondo ma al contempo luminoso. Sebbene le atmosfere siano, come da abitudine, dense di pathos, alla cupezza a cui eravamo abituati viene sostituita una certa qual leggerezza arricchita da un senso di libertà che rendono ancora più toccanti le dieci tracce dell’album.

Traccia da non perdere: Sliver of Ice

Queens of the Stone Age In Times New Roman

Un disco veramente rock non poteva mancare in questa classifica e questo è proprio un disco di quel rock bello ignorante. In pieno stile QOTSA, Josh Homme e soci ci hanno dato un nuovo album pieno di saliscendi sonori, riff di chitarra monolitici e arrangiamenti sensuali. Fondamentalmente, dei sanpietrini ricoperti di velluto. 

Traccia da non perdere: Sicily

Honorable Mentions

Slowdive everything is alive
La band shoegaze per antonomasia è tornata con un album che avvolge, rapisce e ti entra sotto pelle.

††† (Crosses) Goodnight, God Bless, I Love U, Delete
Elettronico e dark, seducente come solo un album in cui canta Chino Moreno può essere.

Wilco Cousin
Un album di qualità, da musicisti di immensa qualità.

The Veils …And Out of the Void Came Love
Pianoforte e una boccata d’aria fresca, leggerezza e tanto, tanto amore in questo doppio album firmato Finn Andrews.

dEUS  How to Replace It
Un bell’album rock, poi arriva Love Breaks Down e l’album diventa meraviglioso.