Skip to main content
VEZ5_2023: Isabella Monti

VEZ5_2023: Isabella Monti

| Isabella Monti

Il 2023 è stato un anno che non ha affatto tradito le attese (e d’altronde non sapremmo nemmeno perchè avrebbe dovuto), molti i dischi splendidi usciti, sia in Italia che all’estero.
In redazione, anche questa volta, abbiamo preso molto seriamente la nostra tradizionale TOP 5, ripassando mese per mese questo anno in musica, temporeggiando fino all’ultimo per vedere se ci fosse la possibilità di inserire qualche nuova entrata dicembrina.
E quindi ecco qui, i cinque nomi che hanno colto la nostra attenzione mentre eravamo indaffarati a fare altro, quelli che ci hanno più emozionato, o fatto divertire, saltare o riflettere, o perchè no, strapparci un sorriso o farci scendere una lacrima.

Studio Murena WadiruM 

Scoprire album (e artisti) della madonna ‘per caso’. Ero in viaggio verso il festival La Prima Estate per assistere a un altro favoloso live dei Jamiroquai, introdotti dai Nu Genea, un’accoppiata per me già stratosferica. Mi sono bastate due tracce in macchina per innamorarmene. Una volta arrivata al festival già riconoscevo i pezzi, in cinque mesi li ho visti live tre volte e mi autodefinisco una ‘bimba (stagionata) degli Studio Murena‘.
Dopo l’album omonimo, che amo follemente, WadiruM viene già definito dalla critica un capolavoro di jazz core, dove le barre di Lorenzo ‘Carma’ Carminati si intrecciano ed evolvono con un tappeto musicale fatto di psych jazz, fusion, crossover, rap e chi più ne ha più ne metta.
Maurizio Gazzola, Amedeo Nan, Marco Falcon, Matteo Castiglioni, Giovanni Ferrazzi: Musicisti con la M maiuscola con un gusto da libidine (doppia e coi fiocchi), dove nessuno prevale e il tutto è così incasinatamente e virtuosamente perfetto che non ci puoi credere. Se ci aggiungi che sono prodotti da Tommaso Colliva (Calibro 35) hai fatto jackpot.
Non mi stancherei mai di ascoltarli, specialmente live. La più bella scoperta dell’anno.

Traccia da non perdere: Sull’Amore e Altre Oscure Questioni (feat. Ghemon)

Yussef Dayes Black Classical Music

Tanto ormai lo sapete che sono la paladina della presobene music. 
Ho conosciuto la musica di Yussef nel  2020 quando, in piena pandemia, insieme a Tom Misch, Jordan Rakei, Oscar Jerome, Loyle Carner e tutta la cricca del nu jazz londinese, popolavano in heavy rotation la playlist del mio benessere quotidiano.
La sua batteria, semplicemente, riallinea i chakra. 
Dopo aver suonato nei dischi di tutti gli esponenti della scena jazz UK contemporanea e dopo il disco capolavoro What kinda music (nella mia Vez5 2020) scritto e suonato a quattro mani e due cervelli con Tom Misch, Black Classical Music esce come suo primo album solista, con l’ambizione di rappresentare, in 74 minuti di Musica, un intero genere-non genere, riuscendoci e regalando un viaggio di puro godimento basso-batteria, progressioni jazz e percussioni tribali.
Se ascolti Rust la mattina, il riff di Tom Misch ti accompagna tutto il giorno. 

Traccia da non perdere: Rust (feat. Tom Misch) 

Alfa Mist Variables

Puro acid jazz ad aprire il disco, 7 minuti di una corsa nervosa nella frenesia di una metropoli: ogni volta che l’ascolto, me la immagino così Foreword, la traccia che apre l’album.
I clacson dei fiati e delle urla dei passanti suonano all’impazzata tra gli incroci, la batteria ticchetta l’attesa di un traffico saturo, il basso scandisce la nevrosi, poi finalmente l’autobus su cui sei seduto riesce a imboccare quella statalona che ti porta fuori città, verso un mondo più calmo e tutto si distende… fino a che non tornano i pensieri in testa a riproporre la scena precedente. 
Variables, come variabli e imprevidibili sono gli sviluppi e le pieghe che prende questo album. Tutte le anime fumose di Alfa Mist nel racconto di un solo corpo: dal nu jazz e la fusion al trip hop, dall’afrobeat alla drum’n’bass, con il filo conduttore delle sue talentuose tastiere. Classe.

Traccia da non perdere: Foreword 

Ivan Ave All Season Gear

Non ti aspetteresti mai che un flow e un groove del genere vengano dal fiordo.
Ivan Ave regala emozioni, un po’ Mac Miller, un po’ Montell Jordan con la sua vena r’n’b.
Se dalla copertina dell’album pensi di mettere play a una raccolta di “musica delle foreste” da bagno turco, ti ritrovi invece con uno degli mc più interessanti dell’attuale scena rap internazionale e, udite udite, ha una pigmentazione piuttosto pallidina e non viene da dove il groove scorre prepotente, ma da dove i salmoni risalgono la corrente. 
Un sound davvero interessante fatto di samples che strizzano l’occhio alla old school, sonorità dai primi ’90 e produzioni importanti (come Mndsgn). È il suo quarto album, corro ad ascoltare gli altri.

Traccia da non perdere: Orbit

Noname Sundial

Da poetessa a rapper è un attimo. Che poi, è così che nascono tutti i (veri) rapper: con delle storie da raccontare. 
Ho sempre ascoltato i suoi due album precedenti in maniera frammentaria e decido che per Sundial dovrà essere diverso, perchè se lo merita. 
Il suo modo di rappare, quasi cacofonico, si incastra perfettamente con produzioni jazzfunk, afro e nusoul, i suoi flow sono come un racconto urbano, un flusso di pensieri metropolitani mentre sorseggi un caffè da asporto fumante andando a lavoro. Acuti, politicizzati, culturali e diretti. Il mio Natale: una sua data in Italia a gennaio.

Traccia da non perdere: Balloons

Honorable mentions

Butcher Brown Solar music
Dopo aver avuto Triple Tray / How much a dollar cost (intro) in loop per giorni interi, mi fiondo su questo nuovo album e lo scopro piano piano. Vibrazioni funk super goduriose misto a hip hop, jazz e clubbin’.

Ben L’Oncle Soul Is it you?
A suo tempo, ho consumato la sua versione nu soul di My Way del buon Frank (Sinatra). Un nuovo album piacevole fatto di delicato, dolcissimo, soul. Come un raggio di sole che filtra dalla finestra in una mattina di dicembre. 

dEUS How to replace it
Possono passare anche più di 10 anni tra un album e l’altro, ma i dEUS mantengono sempre quello che promettono. Quando il rock sperimentale sa essere elegante e raffinato. Vi si ama sempre.

MNDSGN Snaxxx
All’apparenza un album di musica da reel di instagram o intrattenimento da sala d’aspetto. Nella realtà, la produzione di un piccolo genio del sample.

Marco Castello Pezzi della sera 
Un po’ Pino Daniele, un po’ Battisti, un po’ Pino d’Angiò, un po’ Brunori. Perché lo scopro solo ora che ho scritto tutta la VEZ5 di quest’anno e che ha appena fatto due date sold out a un’ora da casa???? A d o r o.