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VEZ5_2024: Giacomo Sacchetti

VEZ5_2024: Giacomo Sacchetti

| Giacomo Sacchetti

Viviamo tempi incerti. Incerti e frenetici. Assorbiti da quotidianità sempre meno “a misura di persona”, oramai anche leggere un libro, ascoltare un disco, sta diventando un atto quasi elitario, per pochi. Anche noi della redazione di VEZ siamo presi dentro a questa gigantesca centrifuga, ma cerchiamo ancora, spesso a fatica, di ritagliarci del tempo per continuare a starci, in quella élite, e nutrirci di arte, in qualunque declinazione essa si presenti. E quindi eccoli qui i nostri 5 dischi del 2024 che ci hanno in qualche maniera aiutato a sentirci, anche per poco, più felici, migliori.

Shellac To All Trains

Steve Albini ci ha lasciati pochi giorni prima che uscisse To All Trains. Nessuno si aspettava di ascoltarlo con un magone così sapendo che sarebbe stato l’ultimo disco e che non li avremmo più visti dal vivo. WSOD è la prima canzone dell’album, è la prima loro nuova canzone dopo 10 anni e quella chitarra in apertura riproduce esattamente il brivido che mi è salito lungo la schiena quando ho saputo della morte. Bob Weston dice che To All Trains è un disco degli Shellac, come gli altri. Il loro migliore, fino al prossimo, avremmo potuto dire. Ma non possiamo.

Traccia da non perdere: WSOD

Charlie XCX Brat

Contemporaneo e retrò, un mix irresistibile. Sono irresistibili i testi, introspettivi e sfacciati e legati così bene ai ritmi e alle melodie da creare una scrittura tanto fluida quanto in alcuni momenti unica (Sympathy Is a Knife, So I). I concerti sono feste, con Charlie XCX sul palco praticamente vuoto, senza consolle in vista, con qualche ospite, il tendone verde o una passerella sopraelevata, e a me pare un modo davvero originale di presentarsi dal vivo. Forse verrà il momento in cui avrò ascoltato Brat troppe volte e non vorrò più sentirlo neanche da lontano. Una cosa è certa: da quando è uscito, Dua Lipa ha molto più tempo per il suo book club.

Traccia da non perdere: Sympathy Is a Knife

Kim Gordon The Collective

Ha fatto un disco dritto incrociando senza paura trap, noise rock, Suicide, Stooges, hip hop, testi oscuri, ironici, personali, newyorkesi e sull’orgasmo psichedelico. Non è scontato avere questa lucidità, la capacità di abbracciare tutto quello che ci circonda e metterlo in un disco, con la freddezza di una macchina e allo stesso tempo lo sguardo profondo che ti consente di sentire le cose. Non è facile da giovani, figuriamoci a 70 anni suonati. Infatti di Kim Gordon ce n’è una sola e The Collective ce lo dimostra.

Traccia da non perdere: Bangin’ on a Freeway

Mount Eerie Night Palace

Lo trovo assolutamente fantastico, il modo in cui alterna il lamento frigna, il lamento urlo, le grida d’amore, le sagge riflessioni sulla vita, e il fatto che a ognuno di questi stati d’animo corrisponda un suono o un effetto della chitarra, o un’atmosfera, più o meno, e che ogni sfogo, d’ira o di dolcezza, s’interrompa molto prima che tu te ne possa stancare, e ti lasci ancora assetato, è molto bello. Me lo immagino Phil Elverum che scrive queste canzoni, così, “e beccatevi ‘sti pezzi” dice, con il suo viso angelico e il suo maglioncino di lana mordida, e poi tutto il mondo li ascolta e esplode.

Traccia da non perdere: Co-Owner of Trees

Beth Gibbons Lives Outgrown

Beth Gibbons fa stare bene chi non si trova a suo agio e chi soffre in mezzo agli arroganti, agli stronzi, agli urlatori. Metti su Lives Outgrown ed è come se si materializzasse un mondo in cui per farsi sentire non bisogna per forza urlare (mi succede una cosa simile con il disco di Kim Deal). Anche se è una costruzione fittizia, è tutto quello che posso desiderare. Per contro, Lives Outgrown è fatto di una voce incredibile, una sensibilità superiore e una musica non classificabile (ci provo ma non ci riesco: al confine tra trip hop, folk, classica, soundtrack) e queste sono cose concrete, che dal punto di vista artistico lo rendono un disco unico per quest’anno, gli anni scorsi e forse anche quelli a venire.

Traccia da non perdere: Lost Changes

Honorable mentions

Big Brave A Chaos Of Flowers
Il rovescio di “nature morte” dell’anno scorso, ne replica la bellezza profonda aggiungendo densità a quel cuneo che i due dischi creano tra oscurità e luminosità.

Disquieted By Pet Of The Week
Lo Zio Tibia del post hard core, elegante, cattivo, familiare, ti stordisce. Anche questa volta un grande, esaltante disco.

Sandwell District Where Next
Ipnotico, ho preso il suo ripetersi dance trance ossessivo come una questione molto personale, come metafora del tempo passato a cercare di risolvere la mia suscettibilità, e non mi ha aiutato ad arrivare a una soluzione.

Cemento Atlantico Dromomania
Cemento Atlantico è lo scienziato della musica elettronica, che studia, ricerca, fa gli esperimenti, cesella, sceglie e scarta e rimette tutto insieme come se dovesse ricucirsi il cuore.

Karate Make It Fit
Sono sempre gli stessi (emo core jazz, poco math). Un appeal robotico, la capacità di entrarti dentro con quell’insistenza gentile che è solo la loro. Adesso come una volta.

Giacomo Sacchetti lavora a Santarcangelo di Romagna nella libreria The Book Room. Al suo interno cura The Record Room, lo spazio dedicato ai dischi e alla musica. A volte scrive su Neuroni.blog.