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VEZ5_2024: Massimiliano Mattiello

VEZ5_2024: Massimiliano Mattiello

| Massimiliano Mattiello

Viviamo tempi incerti. Incerti e frenetici. Assorbiti da quotidianità sempre meno “a misura di persona”, oramai anche leggere un libro, ascoltare un disco, sta diventando un atto quasi elitario, per pochi. Anche noi della redazione di VEZ siamo presi dentro a questa gigantesca centrifuga, ma cerchiamo ancora, spesso a fatica, di ritagliarci del tempo per continuare a starci, in quella élite, e nutrirci di arte, in qualunque declinazione essa si presenti. E quindi eccoli qui i nostri 5 dischi del 2024 che ci hanno in qualche maniera aiutato a sentirci, anche per poco, più felici, migliori.

English Teacher This Could Be Texas

Captando spunti da tutto l’universo alternativo, il prodotto confezionato dal quartetto è stato in grado di regalare continui colpi di scena durante tutta la durata di questo corposo documento musicale. Non da meno la maturità di testi che analizzano la banalità del quotidiano ma che finiscono per toccare temi politici, più profondi e intimi.

Traccia da non perdere: The World’s Biggest Paving Slab

The Decemberists As It Ever Was, So It Will Be Again

La carne al fuoco è tanta e decisamente ben condita dall’arsenale di strumenti messi in tavola (fisarmoniche, trombe, banjo, tromboni, flauti, steel guitar, ecc.): il giusto compromesso tra la spinta propulsiva di ottimi polistrumentisti e un brillante songwriting.

Traccia da non perdere: Oh No! 

Rafael Toral Spectral Evolution

Una meravigliosa sintesi tra il lato più ambient che sublima in una chitarra trattata e liquefatta in ermetici droni, la decostruzione del jazz inabissato nel lavorio minuzioso di molteplici strumenti e la fase recente che è di fatto avanguardia sonora senza limitazione alcuna.

Traccia da non perdere: Spectral Evolution

Tapir! The Pilgrim, Their God and The King of My Decrepit Mountain

Tapir! ci regalano un disco pregno di contenuti e dalle musiche camaleontiche. Inafferrabili ma decifrabili come una dolce fiaba per bambini, i Tapir! raccontano di un paese delle meraviglie localizzato in un’epoca illusoria, non iperconnessa e preindustriale, dove creatività e umanità regnano ancora sovrane.

Traccia da non perdere: My God

Oneida Expensive Air

Gli Oneida sono uno di quei gruppi che si presentano da soli. Quasi trent’anni di carriera, diciassette dischi di inediti all’attivo, ma soprattutto una creatività espressa non solo nell’incisione su un disco ma anche nelle esibizioni dal vivo.
Questa creatività è frutto anche dell’immenso bacino di riferimento, che spazia dai primi vagiti del garage anni ’60 al krautrock e al noise.

Traccia da non perdere: Here It Comes

Honorable mentions

Gastr Del Sol We Have Dozens of Titles
Vecchie registrazioni inedite? Ben venga allora questo tuffo nel passato.

Ex-Easter Island Head Norther
Affascinanti sperimentazioni e umori tra la disciplina dei King Crimson e l’esotismo dei Necks.

Duster In Dreams
Un chitarrismo disidratato dal rumore. Ne rimane il sogno, sconfortato e malinconico.

Nilüfer Yanya My Method Actor
Affascinante dualismo tra rock alternativo e cantautorale contemporaneo.

Humpty Dumpty Et cetera 
La quota italiana: non emergano mai margini per negoziare coi meccanismi produttivi standard.