Ed arriva, come di consueto, il momento di fermarsi e guardarsi indietro; non troppo, fino a gennaio. Inizia infatti il sempre più difficile lavoro di ripercorrere a ritroso questi quasi dodici mesi in musica, dove cercare di far saltar fuori quella manciata di dischi che credi abbiano dimostrato di avere quel qualcosa in più degli altri, un quid, una scintilla, un motivo per il quale chiunque stia leggendo dovrebbe prendersi la briga di premere play. Dischi che sono usciti a febbraio e che ti sembrano vecchi di anni, dischi che avevi rimosso totalmente nonostante al primo ascolto, il giorno dell’uscita, ti avevano fatto esclamare “ah questo sicuro disco dell’anno per me”, dischi che con gli ascolti sono cresciuti, dischi che andrebbero menzionati solamente per meriti-acquisiti-sul-campo-negli-anni da parte dell’autore. Tra scelte obbligate e rinunce dolorose, ecco (almeno) cinque motivi per i quali anche il 2025 non ha tradito le attese.
I Cani Post mortem
Perché questo è il disco dell’anno? Innanzitutto perché aspettavo da quasi dieci anni un nuovo lavoro de I Cani; ma soprattutto perché Contessa riesce a raccontare le gioie e le ansie di noi millennial meglio di chiunque altro. Post Mortem è un manuale di istruzioni sentimentali per chi è cresciuto a ironia e precarietà.
Traccia da non perdere: Buco Nero
Turnstile Never Enough
Devo ammettere che non sono una grande fan della band, li trovo alquanto derivativi, ma questo è un super disco, che in qualche modo è riuscito a rendere mainstream un genere solitamente snobbato dalle grandi masse: il post hardcore.
Traccia da non perdere: Never Enough
Lambrini Girls Who Let The Dogs Out
Duo femminile inglese che parla di cose serissime senza mai prendersi troppo sul serio: un equilibrio che di solito riesce solo ai grandi o ai deliranti. Esordio notevolissimo, rumoroso al punto giusto e con una lucidità politica che picchia più delle distorsioni.
Traccia da non perdere: Cuntology 101
Mclusky The World is still here and so are we
Anno dei grandi ritorni il 2025, e sono tornati anche loro: i Mclusky. Il trio gallese ha deciso di ricordarci come il noise rock non muore: al massimo va in letargo. Ed effettivamente suonano come se non avessero mai lasciato il palco, sfornando un disco incazzato e abrasivo.
Traccia da non perdere: People person
Bee Bee Sea Stanzini Can Be Allright
Che dire, io ho un debole per i Bee Bee Sea, ma lo ha anche Iggy Pop che li passa continuamente nel suo programma radio, quindi mi sento nel giusto. Disco fresco fresco, uscito a novembre, sempre con piglio garage rock ma forse più introverso. La musica come soluzione alla noia della grigia pianura padana.