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VEZ5_2025: Andrea Riscossa

VEZ5_2025: Andrea Riscossa

| Andrea Riscossa

Ed arriva, come di consueto, il momento di fermarsi e guardarsi indietro; non troppo, fino a gennaio. Inizia infatti il sempre più difficile lavoro di ripercorrere a ritroso questi quasi dodici mesi in musica, dove cercare di far saltar fuori quella manciata di dischi che credi abbiano dimostrato di avere quel qualcosa in più degli altri, un quid, una scintilla, un motivo per il quale chiunque stia leggendo dovrebbe prendersi la briga di premere play. Dischi che sono usciti a febbraio e che ti sembrano vecchi di anni, dischi che avevi rimosso totalmente nonostante al primo ascolto, il giorno dell’uscita, ti avevano fatto esclamare “ah questo sicuro disco dell’anno per me”, dischi che con gli ascolti sono cresciuti, dischi che andrebbero menzionati solamente per meriti-acquisiti-sul-campo-negli-anni da parte dell’autore. Tra scelte obbligate e rinunce dolorose, ecco (almeno) cinque motivi per i quali anche il 2025 non ha tradito le attese.

Sharon Van Etten & The Attachment Theory Sharon Van Etten & The Attachment Theory

La Sharon è un mio guilty pleasure, quindi nella top5 ha un posto d’ufficio, senza che debba spiegare troppi perché e senza andare a lavorare su metafore e aneddotica varia. È nel consiglio permanente della classifica di fine anno, per meriti su campo. Qui poi i meriti sono doppi, avendo la nostra condiviso la parte creativa con la band che l’accompagna.
Fate così, imboccate un’autostrada a caso, mettete su l’ultimo album e ditemi come è andata. 

Traccia da non perdere: Idiot Box

Horsegirl Phonetics on and on

Mi gioco qui e adesso la quota indie.
Un indie primigenio, mi si passi l’ardire. Semplice, come la cucina della nonna. Nessuno però dice mai che le nonne avevano bilance nelle mani, termometri sulla lingua e cronometri in testa. Per fare un piatto semplice serve comunque disciplina, classe, esperienza, buon gusto. Può far innamorare una torta di mele? Avete presente Ratatouille? Ecco, l’album delle Horsegirl è la mia ratatouille, resetta tutto, si torna indietro di anni, chitarre che fanno magie, ed è tutto, veramente, buonissimo. 

Traccia da non perdere: Switch Over

Rosalìa Lux

E io che, negli ultimi anni, vivevo di post-punk e vecchi vinili. Pensi, signora, dove siamo finiti. Siamo finiti a perderci negli scorci melodici e nelle sterzate improvvise, nelle liriche e nelle melodie, tra archi e le Björk ex-machina, featuring che qui suonano come gli dei che calano sul campo di battaglia nell’Iliade. E lei altissima, poi bassissima, sacra e profana, al centro di un progetto veramente incredibile. Divisivo? De gustibus, ma sa di classico fin dal primo ascolto.

Traccia da non perdere: Berghain

Blood Orange Essex Honey

È un disco quasi perfetto, uscito in un momento perfetto, sul finire dell’estate, quando hai bisogno fisiologico di qualcosa che ti accolga, ti avvolga, ti accompagni verso l’autunno. Un disco caldo, malinconico, ma che ti porta ricordi che finiscono col sorriso. Un piccolo gioiello di vinile e cashmere, da ascoltare mentre togli la sabbia dal fondo della valigia. 

Traccia da non perdere: Mind Loaded

Geese Getting Killed

Scoperti grazie a un podcast, sono stati il vero colpo di fulmine del 2025. Ho ripercorso la loro discografia contromano per poter tracciarne i lineamenti, e avere un ritratto chiaro di cosa avevo nelle orecchie. E alla fine hai in testa un pastiche musicale con un numero di ingredienti sconfinato, così come sono sconfinati i loro orizzonti. Siamo oltre al post-qualcosa, i Geese sono il prodotto il rigurgito di un algoritmo molto ben educato, e infatti mettono d’accordo i ventenni e i loro padri. Ossessioni transgenerazionali, e, per me, disco dell’anno.

Traccia da non perdere: Au Pays du Cocaine