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Wet Leg @ Magazzini Generali

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• Wet Leg •

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COACH PARTY

Magazzini Generali (Milano) // 25 Ottobre 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Era il 15 giugno del 2021 quando uscì l’EP d’esordio delle Wet Leg, Chaise Longue. In pochi mesi arrivò a tre milioni di streams e raddoppiarono le quote quando, a settembre dello stesso anno, uscì anche il secondo singolo, Wet Dream. I due brani viaggiano entrambi verso i 34 milioni di streams solo su Spotify.
Non era un caso. Le due ragazze dell’isola di Wight, al secolo Rhian Teasdale e Hester Chambers, sono due musiciste con un solido passato artistico e con una incredibile esperienza di live, iniziati ben prima della pubblicazione del singolo che diede loro fama e gloria. Nel 2019, a un concerto degli IDLES, le due trovano il nome per la band e da allora vagano per festival e tour, inanellando date e oliando sempre meglio la loro macchina da concerti.
Andiamo però con ordine. 

Ad aprire la serata ai Magazzini Generali di Milano ci sono i Coach Party, anch’essi provenienti dall’isola di Wight e già passati a luglio in Italia come spalla agli Editors. Sono prodotti dalla Chess Club, che tenne a battesimo i Wolf Alice e i Mumford & Sons. Hanno all’attivo un paio di EP, in attesa dell’uscita del loro album di esordio. Il loro live è piacevole, con un paio di pezzi davvero notevoli, e hanno dalla loro parte la giovane età, garanzia di sicuri – futuri – miglioramenti. 

Il locale è gremito in ogni ordine di posto, quando, alle 21.30 circa, salgono sul palco i cinque membri delle Wet Leg: oltre alle già citate Rhian Teasdale ed Hester Chambers, sono Josh Omead Mobaraki, polistrumentista, Henry Holmes alla batteria e al basso Ellis Durand.
Già al secondo pezzo, Wet Dream, pubblico e band hanno trovato la giusta alchimia e il concerto procede con ordine, tra brani, brevi introduzioni ed interazioni tra palco e prime file, che culminano col il dono di una teglia di lasagne alle due ragazze. Accade solo in Italia. E meno male.
Mi aspettavo un caos ordinato, qualcosa di più impattante e più teatrale, e invece la band è pulita, precisa, musicalmente impeccabile, tecnicamente più che valida.
Nella setlist vengono inseriti anche tre brani inediti, segno che la band è effettivamente al lavoro su nuove canzoni e all’orizzonte c’è un secondo album.
Alla fine saranno tredici pezzi, ampiamente preannunciati dalle serate precedenti, ed il concerto termina dopo circa un’ora. 

È stato un live divertente, perché quello delle Wet Leg è un album divertente, irriverente, maleducato, schietto. C’è coerenza tra quello che hanno inciso e quanto visto ieri e allora mi permetto di (auto) citare la recensione del disco uscito ad aprile di quest’anno:

È un disco che contiene sentenze.
Sentenze sui denti.
Ciò non impedisce di sorridere coi buchi.

 

Andrea Riscossa
Foto di Elisa Hassert

 

SETLIST

Being in Love
Wet Dream
Convincing
Supermarket
Red Eggs
I Want to be Abducted (by a UFO)
Obvious
Oh No
It’s a Shame
Ur Mum
Too Late Now
Angelica
Chaise Longue

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