A ridosso della settimana di Halloween (quindi, mi domando: “Faranno Halloween?”), è partito da Roma il tour italiano dei Califone, con quella loro musica statunitense folk-blues-rock tritata a tartare e ricompattata verso derive sperimentali e noise, producendo composizioni di alto impatto emotivo. Ho sempre considerato la musica del leader Tim Rutili come l’acqua cheta che rompe i ponti. L’ultimo album Villagers, uscito nello scorso 2023, immerge l’ascoltatore in molteplici immaginari, tra ballate blues interiori, sinistre atmosfere sul passato, sonici punti di vista sul vivere attuale e futuri distorti.
L’appuntamento al Monk organizzato dal festival Biennale MArteLive, giusto il primo live dopo il cambio di ora solare 2024, ha subìto spostamenti di orari, fino ad un’anticipazione definitiva fissata alle ore 18,30. Dopo la mia personale alta prestazione automobilistica per arrivare in orario, una sorpresa: la sala del live allestita con posti a sedere. Sarà che mi sono abituata a vivere i concerti in questo locale in piedi, questa novità mi scombussola un po’, per poi viverne tutto il piacere e spiego il perché, innestando in quel che segue qualche titolo eseguito in scaletta.
Arriva il gruppo sul palco, i quattro componenti anche loro seduti. Noi Romans e loro sulla stessa linea d’orizzonte e di ascolto, come Villagers, come abitanti di un villaggio in raduno. L’amplificazione produce un ottimo suono che ci coinvolge. Davanti i loro cappellini da baseball e noi attorno, pare di partecipare ad un falò in Michigan per Halloween (eccola!), ascoltando i nostri Funeral Singers.
Rutili passa dal cantato traditional al crescendo suonato con effetti psichedelici ed improvvisazioni dissonanti, contorcendosi come un gatto sulla chitarra acustica, poi su quella elettrica, pigiando sulla tastiera e sintonizzando interferenze da una radiolina, infine interagendo quando possibile con noi Romans. La sua bolla sonora si miscela con la chitarra di Max Knouse e il basso di Brad Dujmovic, in coppia come felici complici nel provocare acidi riverberi e con una signora batteria, quella della signora Rachel Blumberg, la quale coccola le armonie ed eccita sfoghi elettrici.
In conclusione l’“ancore” acclamato, con tre ultimi brani, tra cui una versione avvolgente di Electric Fence. Dopo due ore circa di un grande concerto, Sweetly torniamo a casa.
Il tour dei Califone prosegue con altre date in Italia segnalate qui, da non perdere.
Marta Ileana Tomasicchio (Musincanta)