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Ministri @ Estragon Club

Location

Estragon Club (Bologna)

Data

15/11/2025

Foto di

Sabrina Lelli

Che bello questo autunno pieno di live interessanti così ravvicinati! Che benessere il programma di sabato sera: io e la mia amica, sushi + Ministri all’Estragon.
Chi potrebbe realizzare un sold-out all’Estragon nella stessa sera della seconda data italiana (di ben quattro) all’Unipol Arena dei Radiohead?

Appena saliti sul palco, Federico Dragogna ci strappa subito una risata dichiarando “Qua le birre intanto vengono la metà di quelle che avreste preso dai Radiohead!”
Voglio tanto bene a Davide “Divi” Autelitano, Federico Dragogna e Michele Esposito. È grazie ai Ministri se ho iniziato a scrivere report di concerti, per una serie intricata di coincidenze che non mi dilungo a descrivere. Li avevo già visti in posto più intimo e rustico come il Rock Planet di Pinarella di Cervia ed aspettavo di vederli in un club più capiente. 

L’occasione si presenta con il tour dedicato alla promozione di Aurora Popolare, loro ultima fatica. Uscito su tutte le piattaforme il 19 settembre, tre anni dopo Giuramenti, Aurora Popolare non si presenta come un album di svolta, la band non cambia registro, rimane coerente al tono e ai temi tipici della loro produzione ormai ventennale.
Si fanno, come da consuetudine, portatori di un messaggio sociopolitico che scomoda la vita quotidiana di tutti noi: il lavoro (precario), i soldi (sempre meno) e i tempi (più bui). L’accento questa volta pare ricadere sulla reazione richiesta davanti a simili condizioni, una chiamata a non arrendersi, un risveglio collettivo. 

A questo riguardo calza a pennello l’intervento di Dragogna (penna, chitarra e seconda voce), il quale, introducendo l’iconica Comunque, commenta: “Nonostante il fatto che davvero non abbiamo più una lira bucata e gli stipendi sono fermi al 2001, nonostante questo, voi siete usciti di casa questa sera, invece che stare a scrollare. Questa è una cosa incredibile e questo soltanto perché vale sempre la pena di provarci comunque”. Forse, per me, emotivamente il concerto è iniziato in quel momento. 

Musicalmente si riconfermano una certezza. L’esperienza Ministri, oltre a far riflettere sulla vita, prima di ogni cosa è sempre stata una potente iniezione di adrenalina.
Ci siamo stupite, nella prima parte del concerto, poiché sembrava che ogni brano fosse una buona scusa per pogare, per fino la title track-inno Aurora Popolare.

Sono sembrati tutti in forma come al solito, a sudare sotto le nuove giacche napoleoniche immaginate e realizzate dallo stylist Nicolò “Nick” Cerioni; tranne Michelino che si presenta in canottiera, comodo per assestare le sue pacche sul rullante. Fede partecipa alla performance con il corpo, con le espressioni del volto, con tutto sé stesso (compreso tutto il suo sudore) e quando mi regala l’assolo di Palude, sono davvero una persona felice. Divi rimane una delle migliori voci del rock italiano attuale: incisiva, vigorosa, in qualche modo ruvida e limpida allo stesso tempo. Non smette di concedersi – giustamente – le sue buone abitudini da rockstar: indìce i poghi, raggiunge il pubblico e si siede (fino a stendersi) tra di noi, cantando una versione acustica di Vestirsi Male, sventola la bandiera con il sol levante di Aurora Popolale e surfa sulla folla. In un’intervista recente ho sentito Michele Esposito definire il più grande pregio di Divi essere “una persona di grande cuore” e ce ne accorgiamo dalla generosità con cui parla degli altri, dagli interventi rivolti al pubblico, al fervente orgoglio con cui presenta i suoi compagni di band, fino alla chiusa in cui spende più di una buona parola nei confronti, non solo della squadra tecnici del tour, ma anche dei Circus Punk in apertura, commentando quanto sia importante per lui fare luce sulle nuove leve, sui tanti promettenti talenti della nuova generazione. 

Dopo il finale di Palude, che mi ha aperto e ricucito il cuoricino, abbiamo potuto tutti salutare la band milanese con un’infilata di brani che mia madre definirebbe “ignorante”, solo puro rock’n’roll: Bevo, Spingere e Abituarsi Alla Fine.
Ce ne andiamo con il sorriso, come dopo aver rivisto una vecchia compagnia di amici dopo anni di distanza. Non importa se non c’è ancora stata alcuna rivoluzione, non importa se i nostri stipendi non aumenteranno, ci sarà sempre un concerto dei Ministri a cui andare per sfogarsi tutti insieme e sentirsi un po’ meglio.

Setlist

Avvicinarsi Alle Casse
Aurora Popolare
Il Sole (È Importante Che Non Ci Sia)
Poveri Noi
La Nostra Buona Stella
Buuum
Comunque
Piangere Al Lavoro
Mangio La Terra
Gli Alberi
Squali Nella Bibbia
La Mia Giornata Che Tace
Tempi Bui
Sabotaggi
Spaventi
Vestirsi male

Diritto Al Tetto
Una Palude
Bevo
Spingere
Abituarsi Alla Fine

Lucia Rosso