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Tony Boy @ Estragon Club

Location

Estragon Club (Bologna)

Data

26/01/2025

Foto di

Luca Ortolani

Soltanto un artista come Tony Boy può vantare un pubblico così fedele. All’Estragon, a Bologna, il pubblico è arrivato con molto anticipo, attendendo con ansia la performance del rapper. Pubblico composto per la maggior parte da giovanissimi, in attesa di vedere il concerto del proprio rapper preferito, forse addirittura il primo concerto della loro vita. 

Lo stile artistico di Tony Boy è, a tutti gli effetti, una ventata di aria fresca nella scena rap/trap italiana, con il classico stile un po’ biascicato che appartiene al genere mumble rap e testi curati che puntano ad un miscuglio di innovazione, ricerca ed empatia.

Sono pochi e sempre più rari i concerti in cui il pubblico rimane così coinvolto. A Tony Boy non servono tante parole tra un pezzo e l’altro, basta che parta la canzone e il pubblico già inizia ad urlare e ad alzare le mani. La sensazione generale che si avverte è proprio quella della brezza leggera durante una calda giornata di agosto. Le strumentali trap composte per la maggior parte da melodie di flauto o brevi riff di chitarra elettrica, i bassi che quasi abbracciano chi ascolta, la voce del rapper che, se anche distorta con l’autotune, regala una sensazione di novità e di fiducia. Probabilmente il pubblico è così fedele perchè Tony Boy è così sul palco come nelle canzoni o nelle interviste: una carezza, una coccola per chi sta male o per chi passa un periodo complicato, ricordando che è anche giusto divertirsi e prendersi lo spazio che ci si merita. 

Wairaki, il produttore del rapper, ha un ruolo fondamentale nell’esecuzione del live. Oltre che cuore musicale per quanto riguarda le strumentali e direttore in console, Wairaki durante il concerto ha doppiato le barre di Tony Boy (quindi ha ripetuto le ultime parole di un verso, rafforzando il significato e l’effetto sonoro) e ha spesso incitato il pubblico a fare rumore o cantare il ritornello insieme all’artista. 

Anche la scenografia non lascia spazio all’immaginazione: il palco è allestito con cancelli, cartelli e siepi, a ricordare una sorta di giungla urbana. Sullo schermo alle spalle del rapper, invece, il video cambia per ogni canzone, proiettando auto da corsa, occhi, cancelli e capre (l’animale simbolo del rapper). 

È un artista che dal vivo riesce a dare tanto e non tradisce le aspettative. Il suo stile è pulito, emozionale e coinvolgente, tanto che tra il pubblico qualcuno si commuove; ma riesce anche a fare pezzi da discoteca e far caricare, saltare e muovere gli spettatori. 

Un rapper, o meglio, un duo rapper/produttore che sicuramente diventerà una pietra miliare nel panorama del rap italiano, che non ha deluso le aspettative e, anzi, col passare degli anni continua ad alzare l’asticella. 

Riccardo Rinaldini