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Zara Larsson @ Fabrique

Location

Fabrique (Milano)

Data

02/03/2024

Foto di

Luca Ortolani

Uno dei momenti che amo di più dei concerti è quando, dopo ore di fila fuori dal palazzetto o stadio che sia, i cancelli si aprono e il pubblico inizia a correre per accaparrarsi il posto migliore dietro le transenne. È una lotta bruta tra chi è più forte e veloce, chi è più fan e più si merita la prima fila e chi conosce più canzoni e ha più diritto a cantarle a squarcia gola indisturbato fronte palco. Ieri, però, il pubblico era di un altro tipo. Ieri il pubblico era gioioso, pacifico, “ballerino”, tutto fuorché competitivo, semplicemente felice di lasciarsi la pioggia di Milano alle spalle ed essere lì al Fabrique a godersi un sabato sera diverso. Un sabato sera con Zara Larsson.

Il concerto si apre in un tripudio di good vibes, con la giovane svedese Yaeger al suo primissimo tour.  “Yeah, I don’t wanna fight / No lies / I just wanna feel whatever we feel / Have one more / Ciao” – con passi di danza liberi e quasi primordiali, che mi ricordano i salici smossi dal vento, Yaeger canta parole che si fondono alla perfezione con il mood della serata, preparando il terreno per il trionfo del pop che la seguirà a ruota. 

In un set a metà strada tra un laboratorio di Barbie e la cameretta di una teenager, compare come creata dallo stampino degli dei la star della serata, una scintillante Zara Larsson più in forma e iconica che mai. Cresciuta sotto i riflettori del pop svedese, padroneggia il palco come fosse casa sua e noi fossimo gli ospiti d’onore dell’house party del secolo. 

“Let’s escape to Venus”, sussurra al microfono, per ricordarci dove ci troviamo (nel mezzo del Venus Tour) e cosa stiamo per ascoltare (una buona parte della tracklist del suo ultimo album, Venus). Puoi dirlo forte, ragazza: il Fabrique si trasforma nel pianeta dell’Amore.

Da ballate appassionate come Ruin My Life e The Healing, a brani up-tempo come You Love Who You Love e il suo più grande successo, Symphony, Zara, incorniciata da un corpo di ballo straordinario, dimostra una versatilità che mi cattura e a tratti stordisce, rendendo ogni canzone un’esperienza, connettendosi con il pubblico e facendoci sentire come se stessimo vivendo ogni singola nota e passo di danza con lei.

La serata alla fine si rivela ben più di un concerto: è un vero spettacolo. Luci colorate, coreografie mozzafiato e un tocco di magia che fa innamorare il pubblico. Insomma, ieri sera sul palco abbiamo visto Venere, una Venere moderna, una Venere del pop. 

“And now your song is on repeat and I’m dancin’ on to your heartbeat…”

Maria Luisa Fasano