Skip to main content

La nuova sfida di Funk Shui Project & Davide Shorty

Squadra che vince non si cambia: i Funk Shui Project tornano sulla scena, di nuovo in collaborazione con Davide Shorty, con un nuovo disco, La Soluzione, che sembra, già a partire dal nome, la naturale evoluzione del precedente lavoro, Terapia Di Gruppo. Nella pausa fra un album e l’altro, la formazione ha consolidato questa affiatata collaborazione, ha messo a fuoco alcune delle tematiche messe in luce fino ad oggi e approfondito argomenti, come quello dell’incertezza che ci riserva il futuro e quello dell’attenzione alla salute mentale, che fungono da spunto di riflessione e immedesimazione per chiunque si approcci a questi nuovi pezzi. Li abbiamo incontrati a Milano poco prima dell’uscita de La Soluzione, e ci hanno raccontato parecchie cose sulla genesi di questo nuovo lavoro e sulla vita che conducono come musicisti. 

 

Ciao ragazzi, come state? Com’è andata l’apertura a Daniel Caesar? Avete avvertito la responsabilità di salire su quel palco?

Jeremy: “Sicuramente è stata un’esperienza pregevole, esibirsi su un palco importante come quello del Fabrique è sempre bello. Daniel Caesar è un artista super valido, l’emozione è stata fortissima.”

Natty Dub: “Sì, abbiamo notato che appena saliti sul palco eravamo emozionati, che è una cosa che non ci capitava da un po’.”

Davide: “Sì, io per la prima volta da tempo, poco prima di salire sul palco ho avuto proprio la tachicardia, il cuore in gola, come si suol dire. Per me Daniel Caesar è una delle più grosse influenze dell’ultimo anno sicuramente, sia Freudian che Case Study sono due dei dischi che ho ascoltato e riascoltato.”

 

Quindi ve lo siete goduti anche come spettatori. 

Natty Dub: “Certo. È stato piacevole poi, al termine di tutto, poter avere a che fare con lui e la sua band, che tra l’altro si sono pure complimentati con noi per il nostro show, hanno apprezzato molto.”

Davide: “Daniel si è fermato a parlare con noi, ci ha chiesto cosa pensavamo del suo live e di come suonasse. Addirittura ci ha chiesto se avremmo aperto anche un’altra data delle sue (ridono).” 

 

Faccio un passo indietro: leggo ovunque che il vostro nome ufficiale è “Funk Shui Project & Davide Shorty”. È così che vi sentite? Vi rispecchiate in questo nome, quindi in due entità separate?

Natty Dub: “Mah, in realtà inizialmente volevamo uscire come Funk Shui Project e basta, proprio perché questo progetto prevede cambi di formazione o cambi di sonorità. Determinati vincoli discografici che avevamo all’epoca ci hanno portato a dover distinguere i due nomi, ma questo non toglie il fatto che noi ci sentiamo un unico gruppo, un’unica band, un’unica realtà, e probabilmente non è detto che continueremo a usare questa nomenclatura anche in futuro, vedremo.”

Davide: “Ma sì, poi rigirata non suona neanche male, ricorda tipo gli Sly & The Family Stone, George Clinton and The Parliament Funkadelic (ride). Perché no?!”

 

Come nascono i vostri pezzi? Qual è il vostro processo creativo?

Jeremy: “È una filiera corta: Dub fa il beat, io il basso, poi finisce a Davide. Poi chiaramente si va in produzione con tutti i disegni del resto degli strumenti.”

Davide: “La definirei quasi una catena di montaggio poetica, perché in questo caso non è un processo meccanico come quello tipico della fabbrica.”

 

I generi a cui attingete e a cui vi ispirate si basano spesso sull’ispirazione: quanto di questo accade anche durante la creazione dei pezzi e durante i vostri live? 

Davide: “Io personalmente amo fare freestyle, infatti in ogni live c’è uno spazio dedicato, mi piace interagire con il pubblico in maniera call and response. Sicuramente in studio c’è una buona dose di improvvisazione; senza quella non riusciremmo a creare. La prima cosa che faccio ogni volta che si crea un beat nuovo è improvvisare delle linee melodiche per capire cosa potrebbe starci bene. È tutto un go with the flow, lavoriamo in maniera molto naturale, quando una cosa non suona forzata significa che è quella giusta.”

Jeremy: “Se invece intendi l’improvvisazione jazzistica, certo ci ispiriamo tanto a quel tipo di musica, io personalmente poi ascolto tantissimo jazz… però non sono un jazzista. Live quindi non concepiamo tanto l’improvvisazione, anche perché amiamo, in termini di genesi del progetto, poter riprodurre quello che effettivamente produciamo.”

Davide: “È molto bello perché costruiamo il live insieme, e fino ad oggi è stato naturale riuscire a trovare un compromesso per cui tutti siamo soddisfatti di quello che mostriamo al pubblico. Non è sempre così, parlando con tanti colleghi ci rendiamo conto che non è semplice trovare un organico in cui si riesce a collimare tutte le teste, facendole andare d’accordo. Da questo punto di vista siamo davvero fortunati.”

Jeremy: “Io però vorrei comunque essere un jazzista, ma questo è un altro discorso, un’altra intervista (ride).”

 

Essendo le vostre sonorità molto internazionali, siamo spessi abituati a sentirle abbinate a un cantato in lingua inglese: avete mai incontrato difficoltà nell’adattare la lingua italiana al vostro sound?

Natty Dub: “Ascolto pochissime cose in italiano, e quelle che scelgo non sono contemporanee. Questo influenza il nostro modo di fare musica: in questo nuovo disco ci sono dei sample di musica italiana, di musica d’altri tempi, forse poco conosciuta, di compositori tipo Piero Umiliani e Ennio Morricone, quindi musicisti italiani che già all’epoca si affacciavano più ad un pubblico internazionale.”

Davide: “Anche perché penso sia d’obbligo inserire qualcosa che fa parte della nostra tradizione e della nostra storia, per mantenere qualcosa delle nostre radici mentre facciamo un genere che per background culturale in realtà non ci appartiene, ma che abbiamo studiato talmente tanto che in un modo o nell’altro è diventato anche nostro. Per quanto mi riguarda, ho scoperto il soul, il funk e il jazz a partire dall’hip hop, perché quando ho iniziato a fare rap mi sono trovato a dovermi fare le basi da solo e ho dovuto cercare dei campioni proprio nei dischi soul, funk, jazz. In ogni caso, penso sia importante essere specchio di quello che è il proprio tempo, nel modo più genuino possibile, nei confronti della musica e della cultura, che è una cosa che purtroppo in Italia non siamo abituati a fare. Per quanto riguarda l’utilizzo della lingua italiana, sicuramente tutti noi che abbiamo collaborato con questa formazione abbiamo una propensione alla selezione delle parole: scadere nel già sentito in italiano è molto facile, perché è una lingua estremamente dettagliata, e fare poesia e musica in italiano richiede dei suoni e delle parole ben precise per non sembrare scontato e banale, noi non vogliamo fare qualcosa che esiste già traducendolo in italiano, ma creare qualcosa di propriamente italiano che si ispira ad altro, ed è sottile la differenza.”

 

Il vostro nuovo album si intitola La Soluzione, e arriva dopo il vostro lavoro Terapia Di Gruppo. Questo album è un’evoluzione del precedente, come suggerisce il nome?

Jeremy: “Beh, è voluto, anche se non a tavolino. È stato un processo naturale.”

Natty Dub: “Ci sono tante cose, in questo disco, che mostrano un percorso di predestinazione, a partire dalla grafica. Abbiamo affidato entrambe le copertine ad Ale Giorgini, il nostro illustratore, e lui per realizzarle ha voluto semplicemente ascoltare le canzoni. Ne è emerso un primo disco dalle atmosfere più notturne, sul blu, e un secondo che ricorda il crepuscolo, sui toni dell’arancione, come dalla notte al giorno. Anche per quanto riguarda la musica, abbiamo puntato all’essenzialità, c’è meno arrangiamento dell’album precedente e meno sovraincisioni. Anche i testi, in “Terapia Di Gruppo” erano più simili a un flusso di coscienza, mentre qui certi messaggi sono più a fuoco. C’è più chiarezza e consapevolezza di quelle emozioni che trattavamo nell’album precedente.”

 

Una delle tematiche che mi ha colpito è quella dell’incertezza del futuro. Voi fate un lavoro che, più di altri, espone al rischio di precarietà, come vi sentite a riguardo?

Jeremy: “Arrivando da quindici anni in cui sono stato costretto alla subordinazione lavorativa per poter guadagnare uno stipendio che mi consentisse di coltivare questo sogno, ora me la godo con tutte le ansie del caso, penso “ben venga!”. Possiamo dire di farlo di professione, ed è una cosa che non scambierei con tutte le certezze di questo mondo.”

Natty Dub: “Certo è che bisogna fare dei sacrifici, perché nel caso di me e Jeremy, per portare avanti questo progetto abbiamo dovuto abbandonare tutti gli altri, musicali e non, che ci supportavano economicamente. Io consiglierei quindi a chi vuole intraprendere questa strada di concentrare tutte le proprie energie su un unico progetto, quello che più si sente proprio.” 

Davide: “Dal canto mio, posso dire che psicofisicamente è veramente dura. A livello psicologico devi imparare a volerti bene, perché non tutte le date vanno bene e ti danno la stessa soddisfazione. Devi ricordarti perché lo fai. È importantissimo anche riposarsi, soprattutto per me che uso la voce, tutte le mancanze che ho dal punto di vista fisico e lo stress psicologico si riflettono immediatamente sul modo in cui canto.” 

 

A proposito di tour: come imposterete i prossimi live? Ci sarà qualche cambiamento?

Jeremy: “Ci sarà Johnny Marsiglia, e questo già presuppone un’innovazione allo show. Porteremo il disco nuovo più qualche grande classico (ride) di Terapia Di Gruppo. Cercheremo di fare sempre di più. Quello che possiamo dirti è che varrà sicuramente la pena di venire a questi live. Abbiamo una voglia matta di suonare i pezzi nuovi.”

Davide: “Ci dicevamo ieri che tanto sappiamo già come andrà a finire, che alla fine di questo nuovo tour avremo in mano il prossimo disco.”

 

Anna Signorelli

P.O.D. @ Orion

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• P.O.D. •

Alien Ant Farm

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

Orion Live Club (Roma) // 13 Novembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Dopo l’uscita del loro decimo album Circle nel 2018, i P.O.D., storica band nu metal formatasi a San Diego nel 1992, tornano in Italia per farci rivivere il ricordo di una movimentata adolescenza.

Presenti per questa serata all’Orion di Roma i nostalgici delle sonorità degli ultimi anni ’90 e dei primi del nuovo millennio, quelli che sognano ancora la California e che scelsero di ascoltare generi alternativi che si distaccassero totalmente dal panorama italiano.

È prorompente e visibile sotto al palco la voglia di “sfogo” e quella di riprovare quel sentimento che ha visto cambiare in modo incisivo le linee della musica metal, contaminata dal rap, grunge e perfino dal reggae.

A “spalleggiare” la band, in perfetto stile californiano, ci sono gli Alien Ant Farm, da Riverside a Roma, in camicia a quadretti allacciata fino all’ultimo bottone, capellino con visiera e pezzi che scaldano muscoli e cuore, da quello dedicato alla madre di Dryden Mitchell (voce), alla famosa cover di Smooth Criminal; “Annie, are you okay?” gridiamo tutti uniti.

Un’apertura davvero impeccabile che lascia un palco rovente per gli attesi protagonisti della Pacific Coast: Sonny Sandoval (voce), Marcos Curiel (chitarra), Traa Daniels (basso), Noah Bernardo (batteria).

La prima traccia Listening for the silence, anche se proveniente dall’ultimo album, è perfetta per farci ritrovare il punto lasciato anni fa nei ricordi. L’immediata stupefacente impressione è che il tempo abbia modificato solamente la lunghezza dei dreads di Sonny Sandoval.

Il frontman si prende tutto il palco. Ci sta vicini, ci guarda dritti in faccia e grida a chiare note BOOM, pezzo popolare tra i più significativi che racchiude nel testo tutto ciò che hanno sempre voluto trasmettere.

“I never knew that a kid like me could take his mic around the world and flash the big S.D. and rock the masses”.

Circle spacca precisamente a metà il concerto, ponendo un perfetto collegamento tra il passato e il presente, che si alternano di continuo, in un cerchio che non ha intenzione di chiudersi ancora, né per la band né per il pubblico in delirio.

Come fosse un connubio imprescindibile, a questo genere di musica si lega stretto il pogo, istigato dallo stesso Sonny che scende in mezzo alla gente e viene avvolto in un gigantesco abbraccio di bentrovato.

Come resistere d’altronde dal buttarsi nella mischia quando parte l’incipit di chitarra di South Town o la chiamata di Youth of the nation?!.

La nazione non è la nostra ma noi ci uniamo in coro tutti, perché facciamo sicuramente parte di una specifica generazione.

La sensazione alla fine degli oltre 15 pezzi è di uno sfinito appagamento. 

I P.O.D. hanno voluto regalarci tutto quello da anni abbiamo conservato sotto la pelle, hanno rispettato e mantenuto perfetta la memoria, e ci hanno donato uno splendido e fedele futuro ricordo.[/vc_column_text][vc_column_text]Testo: Rachele Moro

Foto: Simone Asciutti

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17598″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17597″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17596″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17595″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17593″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17594″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17592″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Alien Ant Farm

 [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17589″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17591″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17590″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row]

The Paper Kites @ Circolo Magnolia

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• The Paper Kites •

Axel Flovent

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

Circolo Magnolia (Milano) // 13 Novembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto: Annalisa Fasano

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17653″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17650″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17648″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17651″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17652″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17649″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

Axel Flovent

 [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17644″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17645″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17646″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17647″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a: Indipendente Concerti

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Massimo Pericolo @ Alcatraz

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Massimo Pericolo •

Speranza

Barracano

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

Alcatraz (Milano) // 13 Novembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]

Foto: Nicolò Andreuccetti

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17732″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17735″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17733″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17736″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17729″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17730″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17731″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17728″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17727″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17726″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]

Grazie a Shining Production

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Ensi @ Magazzini Generali

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Ensi •

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]

Magazzini Generali (Milano)

13 Novembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text] 

Foto: Giulia Spinelli

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17580″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17584″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17582″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17585″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17586″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17583″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17579″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17581″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17587″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text] 

Grazie a BPM Concerti

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

HARRY STYLES: il “Love On Tour” fa tappa in Italia il 15 maggio a Torino e il 16 a Bologna. Il nuovo album “Fine Line” esce il 13 dicembre.

ANNUNCIATO IL NUOVO TOUR MONDIALE
‘LOVE ON TOUR’

DUE CONCERTI IN ITALIA

15 MAGGIO 2020 – TORINO (PALA ALPITOUR)
16 MAGGIO 2020 – BOLOGNA (UNIPOL ARENA)


Harry Styles
annuncia la sua nuova tournée mondiale, “Love On Tour” a supporto del suo ultimo disco “Fine Line”, in uscita il 13 dicembre 2019. Il nuovo tour comincerà il prossimo anno ad aprile in Gran Bretagna e farà tappa in Europa, Nord America e poi in Messico ad ottobre. In Italia Harry Styles si esibirà in due attesissimi concerti: il15 maggio 2020 al Pala Alpitour di Torino e il 16 all’Unipol Arena di Bologna. Le date sudamericane verranno annunciate a breve, mentre le tappe in Asia e Australia verranno comunicate il prossimo anno.
Il trailer del tour è disponibile qui: http://smarturl.it/LoveOnTourTrailer

King Princess sarà ‘special guest’ in Europa durante i concerti dal 15 aprile al 31 maggio, la cantautrice Jenny Lewis fungerà da supporto nelle tappe americane e canadesi (dal 26 giugno al 5 settembre) e l’artista giamaicana Koffee aprirà gli show in Messico (dal 29 settembre al 3 ottobre).

I biglietti per le date italiane saranno disponibili in anteprima per i titolari di Carta American Express a partire dalle ore 10.00 di lunedì 18 novembre 2019su https://www.ticketmaster.it/americanexpress.
Gli iscritti a My Live Nation avranno accesso alla pre-sale già dalle ore 10.00 di giovedì 21 novembresu www.livenation.it. La messa in vendita generale avrà invece inizio a partire dalle ore 10.00 di venerdì 22 su www.ticketmaster.it, www.ticketone.ite in tutti i punti vendita autorizzati.
Circa 1€ dal costo di ogni biglietto verrà devoluto in beneficenza.

Due nuove t-shirt celebrative del tour saranno disponibili per l’acquisto sullo store ufficiale di Harry qui: https://shopus.hstyles.co.uk/ 

Sabato 16 novembre Harry sarà ospite all’interno del programma targato NBC, Saturday Night Live, dove proporrà una doppia performance. Per la prima volta in assoluto, Harry sarà alla conduzione e canterà nuova musica tratta da Fine Line, presentando in tv il primo singolo “Lights Up”. Una settimana dopo, il 21 e 22 novembre, Harry Styles tornerà in UK con nuove performance televisive all’interno del popolare talk show di Jools Holland.

Il nuovo attesissimo disco Fine Line arriverà il 13 dicembre 2019.
Fine Line è disponibile per il pre-order sul sito https://SMI.lnk.to/fineline in formato CD, in formato doppio vinile nero e doppio vinile bianco e nero splatter. L’album, che contiene 12 tracce, include il primo singolo “Lights Up”, che ha già accumulato oltre 100 milioni di views e stream in tutto il mondo.

Glen Hansard @ Teatro Auditorium Manzoni

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Glen Hansard •

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]

+
Nina Hynes

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]

Teatro Auditorium Manzoni (Bologna)

13 Novembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text] 

Foto: Luca Ortolani

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17531″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17530″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17527″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17529″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17524″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17526″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17532″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17528″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17525″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text] 

Nina Hynes

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17534″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17533″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text] 

Grazie a DNA Concerti

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Fink @ Santeria Toscana 31

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Fink •

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]

+
Sophie Hunger

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]

Santeria Toscana 31 (Milano)

12 Novembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text] 

Foto: Giulia Spinelli

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17490″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17492″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17489″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17495″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17488″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17491″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17493″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17494″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17487″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text] 

SOPHIE HUNGER

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”17497″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17496″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”17498″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text] 

Grazie a Barley Arts

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

ITALIAN INDIE ROCK REVENGE DAL 21 DICEMBRE IL NUOVO FORMAT ITINERANTE DEDICATO ALL’INDIE ROCK MADE IN ITALY, MA IN INGLESE

Con una line up giovane e talentuosa, arriva Italian Indie Rock Revenge, il format itinerante che farà tappa il 21 dicembre a Ravenna per Passatelli in Bronson, il 27 dicembre al Circolo Ohibò di Milano e il 29 dicembre al Pop Festival del Capitol di Pordenone. 

I protagonisti delle serate saranno Sunday Morning, Eugenia Post Meridiem, Black Snake Moan e Clever Square. Giovani, carini e disoccupati, 4 band in fuga dal burnout digitale che decidono di imbracciare le chitarre e partire on the road ed urlare “revenge”. Tutti cantano in inglese, guardando lontano verso un mondo senza confini o barriere.

Sunday Morning sono reduci dall’uscita di Four, loro quarto album in studio, un disco ampio, con immensi spazi aperti che spinge un po’ più in là il songwriting alt rock della band, tra echi blues del Mississippi e l’indie folk contemporaneo.
Eugenia Post Meridiem hanno pubblicato da pochissimo il loro album di esordio, In Her Bones, a cavallo tra arte e posia: i ricordi dei viaggi vissuti insieme vogliono essere raccontati come opere d’arte, brevi poesie.
Black Snake Moan presenterà il suo Phantasmagoria, l’ultimo disco figlio di un’intensa urgenza creativa disco da parte del one-man-band. Tra radici blues e rock e psichedelia, sul palco si incontreranno come su disco diversi strumenti, chitarre a dodici corde, sitar, tampura, batteria e synth.
Clever Square sono i golden boys dell’indie rock e tornano in pista con il loro terzo album, un omaggio all’intramontabile college rock americano, 10 inni per una generazione di Slackers.

ITALIAN INDIE ROCK REVENGE
21 dicembre – Passatelli in Bronson – Ravenna
27 dicembre – Circolo Ohibò – Milano
29 dicembre – Pop Festival @ Capitol – Pordenoneinfo su www.bpmconcerti.com

VANISHING TWIN: le date del tour italiano

4/12 MILANO _ BIKO CLUB
5/12 PERUGIA _ CINEMA ZENITH
6/12 FONTANAFREDDA (PN) _ ASTRO CLUB
7/12 BOLOGNA _ COVO CLUB

 

Pur provenendo da varie parti del mondo (Belgio, Francia, America, Giappone e Italia), la cantante e multistrumentista Cathy Lucas (Fanfarlo, Anna Calvi, Daughter…), la batterista Valentina Magaletti (Raime, Tomaga, Neon Neon), il bassista Susumu Mukai (aka Zongamin, basso anche nei Floating Points), il tastierista e chitarrista Phil M.F.U. (Man From Uranus, Broadcast) e il regista e visual artist Elliott Arndt, qui alle prese con flauto e percussioni, hanno scelto l’Inghilterra come culla creativa del progetto Vanishing Twin.
Tre Ep e un primo album autoprodotto (“Choose Your Own Adventure” del 2016) hanno messo in campo l’attitudine stilistica della band, che a molti potrà ricordare gli Stereolab più morbidi e lounge: da“Dots And Loops” a “Sound-Dust”. Ma il nuovo “The Age of Immunology”, uscito nel giugno 2019, per dirla con Pitchfork, “better highlights the individual personalities and nationalities that inform the group’s unique alchemy”, e crea un’irresistibile sintonia tra l’ipnotica voce di Cathy e le sperimentazioni dei musicisti che la accompagnano. Questo nuovo disco sarà portato in Italia dal 4 dicembre, a cominciare dal BIKO di Milano, per quattro imperdibili appuntamenti totali.

4/12 MILANO _ BIKO CLUB
5/12 PERUGIA _ CINEMA ZENITH
6/12 FONTANAFREDDA (PN) _ ASTRO CLUB
7/12 BOLOGNA _ COVO CLUB

Le peculiarità del gruppo non si esauriscono nel particolare incrocio culturale: ad accomunare le loro scelte è anche l’interesse per le teorie dell’antropologo A. David Napier, espresse nel saggio “The Age Of Immunology”, nel quale l’autore argomenta una curiosa e affascinante ipotesi sul legame tra politiche sociali e sistema immunitario.

Multietnico, multilinguistico, multistilistico, il nuovo album dei Vanishing Twin celebra il pluralismo culturale con un magico mix di esoterismi sonori e groove tribali/rituali. Un progetto destinato a resuscitare interesse per uno stile musicale che da anni sembrava vittima dell’autocompiacimento. Benvenuti nel futuro, benvenuti nella “Age Of Immunology”.

PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA ASTRID S VENERDÌ 27 MARZO 2020 @ SANTERIA TOSCANA 31 – MILANO

GIOVANE PROMESSA
DEL PANORAMA MUSICALE INTERNAZIONALE

IL SUO TOUR IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI
HA REGISTRATO IL TUTTO ESAURITO

“BEST NORWEGIAN ACT”
AGLI MTV EMA AWARDS 2015

HA COLLABORATO CON ARTISTI DI FAMA MONDIALE QUALI SHAWN MENDES, AVICII, MATOMA

PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA
ASTRID S
VENERDÌ 27 MARZO 2020 @
SANTERIA TOSCANA 31 – MILANO
Prezzi Biglietti
Posto Unico € 15,00 + diritti di prevendita

Biglietti in prevendita esclusiva per gli iscritti My Live Nation
dalle ore 10:00 di giovedì 14 novembre

Biglietti disponibili su ticketmaster.it, ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 10:00 di venerdì 15 novembre

L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.

 

Astrid S arriva per la prima volta in Italia venerdì 27 marzo a Milano, Santeria Toscana 31.

2AM è il titolo del primo singolo pubblicato nel 2014. Nel 2016 ha collaborato con Troye Sivan nel suo tour europeo e sempre lo stesso anno ha pubblicato il primo omonimo EP contenente 5 singoli tra cui il successo Hurts So Good certificato oro in Italia, presente nelle classifiche di 21 paesi con oltre 215 milioni di ascolti su Spotify e 22 milioni di views su YouTube.

Nel 2017 è stato pubblicato il secondo EP Party’s Overs contenente il singolo Breathe che a distanza di due settimane dall’uscita ufficiale ha raggiungo la #6 su iTunes e la #7 nella Top 50 Spotify in Norvegia seguito mesi dopo dai singoli Think Before I Talk, in cima alle classifiche norvegesi, e Such A Boy.

Il 30 agosto 2019 viene rilasciato l’EP Trust Issues contenente i singoli Someone New, Emotion e The First One, seguito un mese dopo da Down Low pubblicato a settembre 2019.

4 EP di successo per la giovane promessa della panorama musicale internazionale con oltre un miliardo di stream, un tour sold out in tutto il Regno Unito, Stati Uniti ed Europa, collaborazioni con artisti di fama mondiale tra cui Shawn Mendes, Avicii e Matoma, vincitrice di un MTV EMA Awards come “Best Norwegian Act” e premiata nel 2016 con il Norwegian Grammy Award per “Newcomer of the year”.

 

Tenacious D: “THE GREATEST BAND ON EARTH” di Jack Black e Kyle Gass arriva in Italia per un’unica data!

Tenacious D

19.02 MILANO, Lorenzini District

Biglietti disponibili dalle ore 10:00 di venerdì 15 novembre
https://explo.link/TenaciousD_MI

 

Prezzo del biglietto in prevendita: € 37,00 + d.p.

Biglietti disponibili nei punti vendita TicketOne da lunedì 18 novembre. Scopri qui il punto vendita TicketOne più vicino
http://bit.ly/PuntiVenditaT1

Apertura porte: 16.00
Inizio concerti: 20.00

 

Jack Black e Kyle Glass, meglio noti come TENACIOUS D, sono la coppia più rock del mondo! Pronti a tornare on the road, dopo un po’ di anni e a grande richiesta, TENACIOUS D intraprenderanno il “Post-Apocalypto Tour 2020” che farà tappa in italia il 19 febbraio prossimo a Lorenzini District (MILANO).

Fin dal 1999, la band ha girato varie serie televisive per la HBO. Successivamente, l’omonimo album di debutto del 2001 ha ottenuto il disco di platino… 5 anni dopo il successo definitivo e mondiale con il film (e il disco) “Tenacious D in the Pick of Destiny”: vero punto di riferimento per tutti i rocker del mondo!

Non finisce qui: il 2012 è stato l’anno della consacrazione grazie al disco “Rize Of The Fenix” che li ha portati per la prima volta in concerto in Italia il 16 ottobre dello stesso anno in uno show al Mediolanum Forum di Milano, che in pochi giorni dalla prevendita ha registrato il “sold out”.

Oggi, “Tenacious D in Post-Apocalypto”, oltre ad essere un film animato con i due immancabili protagonisti Jack Black e Kyle Glass è anche un disco… che diventerà un concerto indimenticabile il prossimo febbraio a MIlano!

Special guest: Wynchester