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CONSEGNATI I RICONOSCIMENTI DEL PREMIO INTERNAZIONALE CINEARTI LA CHIOMA DI BERENICE XXIII EDIZIONE

CONSEGNATI I RICONOSCIMENTI DEL

PREMIO INTERNAZIONALE CINEARTI LA CHIOMA DI BERENICE

XXIII EDIZIONE

 

Si è tenuta ieri sera lunedì 11 luglio presso il Teatro 1 degli studi Cinematografici di Cinecittà la XXIII edizione del Premio Internazionale Cinearti La Chioma di Berenice, promosso da CNA Benessere e Sanità e CNA Cinema e Audiovisivo e dedicato, sin dalla sua nascita nel 1998, alla valorizzazione dell’opera dei maestri artigiani del cinema italiano.

 

La cerimonia di consegna si è svolta alla presenza del presidente nazionale di CNA DARIO COSTANTINI, dei presidenti di CNA Benessere e Sanità MASSIMILIANO PERI e CNA Cinema e Audiovisivo GIANLUCA CURTI, del presidente del Premio Graziella Pera,  del direttore artistico Antonio Flamini e di molte personalità del cinema e della cultura italiana.

 

La serata è stata condotta da CAROLINA REY e ROBERTO CIUFOLI, e hanno partecipato i membri di giuria, presieduta da GIANNI QUARANTA, tutte le maestranze e gli artisti premiati; alcuni di loro, come ALESSANDRO GASSMAN (miglior film) MATILDA DE ANGELIS (miglior attrice tv) e MASSIMILIANO GALLO (miglior attore cinema) hanno inviato un videomessaggio, impossibilitati per impegni lavorativi ad essere in sala.

 

Sono stati consegnati anche i premi alla carriera per PUPI e ANTONIO AVATI, NINETTO DAVOLI, NANCY BRILLI, ricordata un’icona come MONICA VITTI, e il centenario dei registi PIER PAOLO PASOLINI, CARLO LIZZANI e MAURO BOLOGNINI e degli attori ADOLFO CELI, VITTORIO GASSMAN, UGO TOGNAZZI; un ricordo è andato anche alla recente scomparsa di JEAN-LOUIS TRINTIGNANT.

 

Le categorie in concorso sono state dodici per i film e dodici per le serie TV. Questo l’elenco dei premiati con la Chioma di Berenice:

 

MIGLIOR TRUCCO

 

TRUCCO TV – MAURIZIO NARDI (ANNA)

TRUCCO CINEMA – DIEGO PRESTOPINO (FREAKS OUT)

 

MIGLIORI ACCONCIATURE

 

ACCONCIATURE TV – MARTA IACOPONI (ANNA)

ACCONCIATURE CINEMA – MARCO PERNA (FREAKS OUT)

 

MIGLIORI COSTUMI

 

COSTUMI TV – CATHERINE BUYSE (ANNA)

COSTUMI CINEMA – MAURIZIO MILLENOTTI (I FRATELLI DE FILIPPO)

 

MIGLIORI MUSICHE

 

COMPOSITORE TV – CRISTINA DONÀ (ANNA)

COMPOSITORE CINEMA – PASQUALE SCIALÒ (ARIAFERMA)

 

MIGLIOR ATTRICE

 

ATTRICE TV – MATILDA DE ANGELIS (LEONARDO)

ATTRICE CINEMA – ANNA FERRAIOLI RAVEL (I FRATELLI DE FILIPPO)

 

 

 

 

MIGLIOR ATTORE

 

ATTORE TV – SALVATORE ESPOSITO (GOMORRA)

ATTORE CINEMA – MASSIMILIANO GALLO (IL SILENZIO GRANDE)

 

MIGLIORE SCENOGRAFIA

 

SCENOGRAFIA TV – GIULIANO PANNUTI (VITA DA CARLO)

SCENOGRAFIA CINEMA – GIANCARLO MUSELLI, CARLO RESCIGNO (QUI RIDO IO)

 

MIGLIORE FOTOGRAFIA

 

FOTOGRAFIA TV – GIAN ENRICO BIANCHI (ANNA)

FOTOGRAFIA CINEMA – LUCA BIGAZZI (ARIAFERMA)

 

MIGLIORE REGIA

 

REGIA TV – NICOLÒ AMMANITI (ANNA)

REGIA CINEMA – ROBERTO ANDÒ (IL BAMBINO NASCOSTO)

 

MIGLIOR MONTAGGIO

 

MONTAGGIO TV – CLAUDIO DI MAURO (A CASA TUTTI BENE)

MONTAGGIO CINEMA – JACOPO QUADRI (QUI RIDO IO)

 

MIGLIOR PRODUTTORE

 

PRODUTTORE SERIE – RAI FICTION (LEONARDO)

PRODUTTORE CINEMA – ARTURO PAGLIA, ISABELLA COCUZZA (IL SILENZIO GRANDE)

 

MIGLIORE SERIE TV – SPERAVO DE MORI’ PRIMA (LUCA RIBUOLI)

 

 

http://www.premioberenicecna.it/

 

 

UFFICIO STAMPA E PROMOZIONE PER IL PREMIO CINEARTI LA CHIOMA DI BERENICE:

BIG TIME – Tel. 06.5012073

CLAUDIA FELICI 329/9433329

FABIO TIRIEMMI 329/9433332

GERTRUDE CESTIE’ 340 586 1768

pressoff@bigtimeweb.it

POP X @ BOnsai Garden

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• POP X •

Parco delle Caserme Rosse (Bologna) // 13 Luglio 2022

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foto di Roberto Mazza Antonov

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THE SMILE (Thom Yorke, Jonny Greenwood e Tom Skinner) in concerto venerdì 15 luglio a Ferrara Sotto Le Stelle

FERRARA SOTTO LE STELLE 2022

XXVI edizione

Dopo il successo delle date alla Nuova Darsena di Ferrara

Un nuovo appuntamento imperdibile

venerdì 15 luglio

THE SMILE

(Thom Yorke  e  Jonny Greenwood  dei  Radiohead  Tom Skinner  dei  Sons of Kemet)

opening ROBERT STILLMAN
in collaborazione con Ferrara Summer Festival

Posto unico: € 45,00 + diritti di prevendita

Biglietti: https://www.livenation.it/show/1361270/the-smile/ferrara/2022-07-15/it

Dopo il successo dei concerti alla Nuova Darsena di Ferrara – protagonisti Venerus, Cosmo, The Jesus and Mary Chain, La Rappresentante di Lista, Matilde Davoli, Whitemary, Marta Del Grandi e Ibisco – Ferrara Sotto le Stelle si prepara a ospitare un nuovo straordinario live.

Venerdì 15 luglio in piazza Trento e Trieste, un grande evento speciale in collaborazione con Ferrara Summer Festival: l’imperdibile concerto dei The Smile, la band composta da Thom Yorke e Jonny Greenwood dei Radiohead e Tom Skinner dei Sons of Kemet.

Una band che è “qui per restare”, come scrive Rolling Stone. “Uno degli spin-off musicali più interessanti degli ultimi tempi” secondo l’Evening Standard, che si prepara a conquistare ancora una volta Ferrara, città con cui si è creato un legame davvero speciale, partendo dal live dei Radiohead nel 2003 e passando per quello di Thom Yorke nel 2019.

Il concerto di The Smile sarà preceduto dal live di Robert Stillman.

La tappa ferrarese del tour organizzato da Live Nation sarà occasione preziosa per ascoltare dal vivo l’album di debutto del gruppo A Light For Attracting Attention (XL Recordings), che sta riscuotendo gli entusiasmi di pubblico e critica: “un disco eccezionale, che abita un mondo sonoro tutto suo”(Wall Street Journal), con “alcune delle migliori musiche della loro carriera” (Sunday Times), che “combatte gli orrori della vita moderna alternando rabbia e serenità Zen” (Pitchfork), “un approccio più snello ai pensieri di lunga data di alienazione e malessere dei Radiohead e che spinge il ritmo in primo piano” (New York Times) portando “la musica per chitarra al massimo dell’emozione” (The Telegraph).

Prodotto da Nigel Godrich e contenente i singoli You Will Never Work In Television Again, Skrting On The Surface, Pana-vision, Free In The Knowledge e Thin Thing, in A Light For Attracting Attention sono presenti gli archi della London Contemporary Orchestra e un’intera sezione di ottoni di musicisti jazz inglesi tra cui Byron Wallen, Theon e Nathaniel Cross, Chelsea Carmichael, Robert Stillman e Jason Yarde.

Un lavoro che anche live regala performance intriganti e indimenticabili, tant’è che il loro recente concerto al Primavera Sound a Barcellona è stato commentato da Julian Casablancas (The Strokes) così: “Ieri mi è letteralmente esplosa la testa, il miglior concerto che abbia visto dopo anni”.

A ulteriore dimostrazione della loro intensità dal vivo c’è il video recentemente pubblicato sulla loro pagina YouTube di Open The Floodgates suonata durante i concerti di debutto al Magazine di Londra a gennaio 2022, trasmessi anche in livestream. Guardalo qui: https://www.youtube.com/watch?v=Nj1Qu7zOwNM

Ferrara Sotto le Stelle si chiuderà poi venerdì 29 luglio al Parco Marco Coletta con il live gratuito di Giorgio Poi, realizzato in collaborazione con SOLIDO, il coordinamento che riunisce i tre prestigiosi festival emiliano-romagnoli Ferrara Sotto le Stelle, acieloaperto e Arti Vive, e Officina Meca, che si inserisce all’interno del festival CARINO! nell’ambito della rassegna estiva Giardino per tutti.

Media partner FSLS 2022

Rockit

Rumore

Noisyroad

FILO Magazine

Web Radio Giardino

Info

contact@ferrarasottolestelle.it

https://www.facebook.com/ferrarasottolestelle

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https://www.ferrarasottolestelle.it/

Kokoroko @ Acieloaperto X

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• Kokoroko •

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A C I E L O A P E R T O  X

Rocca Malatestiana (Cesena) // 12 Luglio 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Ricordo la prima volta in cui ho ascoltato i Kokoroko: festa in casa, occasione non pervenuta. Classica serata tra amici: chiacchiere, cibo, alcol e musica di sottofondo.
Riccardo, un amico, mi dice “hai mai sentito loro? Sono una bomba”. Mi passa il telefono con Abusey Junction in riproduzione e impazziamo insieme.

Il giorno seguente, appena sveglia, li inserisco immediatamente nella mia playlist e da quel momento sono sempre stati una gran presa bene!

Collettivo Afrobeat di Londra fondato dalla trombettista Sheila Maurice-Grey, i Kokoroko sono Richie Seivwright (trombone e voci), Yohan Kebede (tastiere), Ayo Salawu (batteria), Tobi Adenaike (chitarra), Onome Edgeworth (percussioni) e Duane Atherley (basso). Dopo il grande successo del brano Abusey Junction e del loro omonimo EP del 2019, quest’anno i Kokoroko ci regalano i singoli Something’s Going On, We Give Thanks e Age of Ascent, lasciando tutti con il fiato sospeso in attesa del disco di esordio Could We Be More, in uscita il 5 agosto per Brownswood Recordings.

E oggi finalmente posso vederli dal vivo in questo magnifico posto che è la Rocca Malatestiana di Cesena nel contesto della rassegna acieloaperto.

Per arrivare alla location c’è un percorso in salita che mi fa rimpiangere di aver mangiato troppe pizzette all’aperitivo. La vista però vale assolutamente la pena. La Rocca è illuminata da grandi fari ed è molto suggestiva. Mi guardo intorno e già c’è musica live: Devon Miles Project e Savana Funk sullo stage B. Scaldano la serata e scaldano noi. C’è una bella situazione, familiare, amichevole e raccolta. 

Ore 21 circa la gente si avvicina al palco principale, qualcuno si siede a terra nell’attesa. 

Ed eccoli finalmente! I Kokoroko salgono sul palco. Li applaudiamo timidamente ma loro partono a bomba. Bando alle ciance, qui si fa musica. 

L’apertura è travolgente. La presenza di ognuno dei musicisti si fa sentire. Il sound è ipnotico e complesso, i fiati si intrecciano e poi lasciano spazio alle percussioni e al basso che tirano da morire. E le voci… strumenti anche loro. 

Già all’inizio ho l’impressione che la band non si fermi mai. Siamo talmente trascinati dai ritmi che ciondoliamo, ci culliamo sulle nostre gambe. È un’estasi continua.

Torniamo nel presente solo nell’attimo in cui Sheila annuncia Carry Me Home, un pezzo del 2019 con un incredibile solo di synth anni ’70.

Il bello dei Kokoroko è che sono un collettivo, un gruppo in qualsiasi senso delle parole. Manifestano una grande energia sul palco, trasmettono positive vibes e sono lì per comunicare con gli ascoltatori attraverso il mezzo più potente che possiedono: la musica. 

Così Yohan, che, come ci racconta Tobi, ha studiato per molti anni il piano, vorrebbe farci ascoltare qualcosa. A.O.A è una coccola: le percussioni delicatissime, la dinamica della batteria e la tromba, in un accompagnamento che si rivela romanticissimo sotto la luna piena. 

Il concerto prosegue e ci gasa sempre di più. Integrity e Caribou ci rendono liberi e balliamo a ritmo di samba jazz, battiamo le mani e i piedi. I Kokoroko si godono il palco e noi ci godiamo loro.

Finalmente Onome presenta il gruppo e annuncia Something’s Going On, un pezzo che in molti aspettavano. Il primo singolo pubblicato quest’anno dalla band che preannunciava già qualcosa di eccezionale. 

Siamo alla fine. I Kokoroko si inchinano, salutano e scendono dal palco. Il pubblico li applaude. 

Parte la musica di sottofondo, quella bastarda che ti fa capire che è quasi ora di tornare a casa. Richiamiamo la band sul palco ma siamo già rassegnati e aspettiamo l’accensione delle luci, altra spia malevola di fine concerto. 

E invece…

…Ayo sale sul palco, annuncia un’ultima canzone ma con una richiesta: dobbiamo scatenarci! E che ce lo dici a fare! 

Faremo come il jazz, andremo d’impulso!

 

Cecilia Guerra

Foto di Isabella Monti
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Manuel Agnelli @ Pistoia Blues

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• Manuel Agnelli •

Piazza Duomo (Pistoia) // 12 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Pistoia è una città toscana famosa in tutto il mondo per i suoi vivai, per Piazza della Sala con i suoi locali e il cuore pulsante della vita della città, per il suo Duomo dove si incontrano l’architettura romanica e quella barocca. Una città con una buona qualità della vita dove trascorrere del tempo in modo gradevole. Eppure in piena estate, protetta dallo sguardo antico dei suoi monumenti, diventa un crogiolo di musica ed emozioni con il Pistoia Blues Festival. La manifestazione, che dal 1980 si svolge ogni anno nel mese di luglio, è un appuntamento fisso per ogni appassionato di musica che voglia ascoltare i suoi artisti preferiti o scoprirne di nuovi, e una tappa importante per molti musicisti non solo nostrani, ma provenienti da tutto il mondo. Un palco dove esperienza, novità, tradizione e sperimentazione si incontrano, per portare a tutti quel messaggio che non dovremmo mai scordare: la musica è essenza di vita che non si ferma, e sfugge a chiunque voglia trattenerla in definizioni a compartimenti stagni. E ringraziamo chi in quel palco crede ancora, nonostante tutte le difficoltà che negli ultimi tempi sembravano insormontabili, ma non ha mai rinunciato a creare e diffondere la bellezza dell’arte. 

Ieri, come ogni anno, Pistoia ha accolto il pubblico del Pistoia Blues tra palazzi storici e mercatini etnici, nell’armonia del contrasto che fa vibrare nell’aria la voglia di arte e creatività. Entrati in Piazza del Duomo, il campanile sorveglia ogni kick e ogni riff che si librano da un palco che non sembra essersene mai andato, come fosse parte essenziale della piazza stessa, un battistero di musica dove ogni nota è una bellissima benedizione. E sono gli Zagreb, band di alternative rock di Castelfranco Veneto, che aprono questa cerimonia con il loro ritmo deciso e forte, che colpisce e piace ad ogni colpo. La dimostrazione che quelli della musica sono gli unici colpi allo stomaco che non fanno male. Ad assisterli ci sono i primi ascoltatori, gli appassionati veri che amano l’underground, e i fortunati che riescono ad uscire da lavoro in tempo per godersi la serata dal suo vero inizio. Guardandoti intorno, vedi lo sguardo incuriosito e attento di chi non li conosce, ma sa di aver fatto una bella scoperta. 

Agli Zagreb, seguono poi i Bluagata, sempre gruppo alternative rock, ma della più vicina Prato. Potreste dire che giocano quasi in casa, data la vicinanza delle città, ma gli spettatori non lo sanno, e lassù, sotto le luci dei riflettori, l’unica vera identità è la musica con la passione, e loro ce ne mettono tantissima. La prima canzone è Comodità tratta dal loro ultimo progetto Di stanze e Nevrosi. Il brano parla della nevrosi del consumismo, i riff sono potenti e incalzanti, i testi tagliano i compromessi per arrivare lì dove è più scomodo farli sentire, il tutto in un loop nevrotico che scopri e non ti lascia. Proseguono poi tracce che alternano potenza e arie rarefatte, e la performance si conclude con i saluti e i ringraziamenti di rito a un pubblico sempre più partecipe, con una promessa di rivederci, speriamo presto. 

Mentre il buio scende sulla città, e le sedie attorno a me si riempiono gradualmente, l’atmosfera diventa surreale, l’aria si carica di attesa, c’è chi sussurra, c’è chi applaude per incitamento, c’è chi sbuffa dall’impazienza e chi beve birra a tutto spiano con l’avidità negli occhi puntati sul palco. A me sembra ancora tutto scuro quando si sente la voce cantare fuori dal palco. Sembra che le persone stiano per urlare ma il pubblico si blocca, incantato dalle parole “Ora lo so / Se è amore che vuoi/ No, non dipende da quel che fai”, l’effetto è quello di un sogno eppure siamo svegli o forse no. Non importa, dal buio, vestito con solo pantaloni, gilet e la sua voce, esce Manuel Agnelli e l’emozione, prima sospesa, esplode. Al semplice canto si aggiunge la chitarra elettrica e via via tutti gli strumenti. Le luci si accendono, e vediamo l’artista accompagnato da una band di eccezione dove troviamo anche Beatrice Antolini, Giacomo Rossetti dei Negrita e due componenti dei Little Pieces of Marmelade, Frankie e DD. Agnelli è il secondo grande protagonista di Storytellers del Pistoia Blues 2022, con una performance dove ha regalato al pubblico i brani che lo hanno reso celebre come leader degli Afterhours e i suoi nuovi brani da solista.

Molti penseranno che è facile avere una presa emotiva sul pubblico con Non si esce vivi degli anni ’80 oppure Male di miele, eppure le nuove collaborazioni e l’energia vocale dell’artista le rendono un’emozione nuova. Ascoltarle pensando di sapere già cosa succederà in ogni parola e rimanere spiazzati perché ci sono sfumature che ti prendono ancora di più è una sensazione bellissima. A quel punto non si può stare seduti, alcune persone si alzano dalla platea, si mettono ai lati e vivono il concerto con tutto il corpo, muovendosi, a volte a tempo, a volte no, ma non importa, la gioia che vedi sui loro volti rende tutto armonioso. Quello che però capisci è che Manuel Agnelli non lo puoi catalogare tra gli artisti da gusto di mezzo. Piace o non piace. Non è gradevole con riserva, né sgradevole ma potrebbe migliorare. Lui è ciò che è e non vuole mostrare niente di diverso, e sì è un artista divisivo perché c’è chi lo vede ormai omologato al sistema. Ma non è il sistema ad essere sbagliato in sé, è il modo in cui ti ci approcci che conta, e dopo aver cavalcato per anni la scena indie, Agnelli è riuscito ad entrare in una più ampia scena musicale dimostrando che se ne può fare parte rimanendo fedeli a sé stessi e proponendo i propri progetti curati e ben pensati; la sua capacità di scrittura non lascia niente al caso e non si è adeguato al modo semplice e veloce che impera in molte produzioni attuali. Profondità degli abissi, dalla colonna sonora del film Diabolik, è una dimostrazione di tutto questo. Agnelli ne racconta prima la genesi, le critiche che gli sono state mosse, mostra al pubblico il cuore con cui ha composto quella canzone, si mette a nudo ritenendoci persone a cui può fare quella confidenza. La sua interpretazione è da brividi, la canzone è bella, spietata, anche dolce se le permettiamo di raggiungerci. La voce di Agnelli è ferma ma vibra al tempo stesso di ogni emozione che ha messo in quel brano, e lì te ne freghi dei premi che ha vinto, ma non perché non abbiano valore, solo perché è un’emozione che va oltre la ragione, abbatte la logica, e anche dove fa male, ti rende felice. 

Pistoia Blues 2022 ha dato al suo pubblico la possibilità di vivere qualcosa di magico, fuori dalle dinamiche di chi critica solo per il gusto di farlo. Se Agnelli non volete ascoltarlo non ascoltatelo, non fatevi paladini di non si sa cosa facendo la morale su cosa debba fare o non fare, perché la sua onestà intellettuale sta nella musica ben fatta e nella capacità di trasmettere la passione per ciò che fa, in testi e composizioni che sfuggono alla banalità senza per questo ingozzarsi di parole ricercate che alcuni artisti prendono dal dizionario del desueto solo per fare colpo. Decidete se volete essere la piccola iena di cui canta o se volete una pelle splendida. Ma vivetelo, in ogni suo concerto, perché è lì che me capirete la forza e il messaggio. Smettete di picconare solo per il gusto o la moda di farlo e lasciate che l’emozione faccia il resto.

Il concerto si chiude con il bis di rito, che, ammetto, un po’ odio, ma forse anche l’artista condivide il mio pensiero, o così sembra, perché tutti si assentano giusto il tempo di bere un bicchiere d’acqua, e ritornano sul palco con la consapevolezza di dover chiudere, ma senza la voglia di farlo. Rimane nell’aria la loro musica, la voce del mio passato ancora presente, persone felici che escono e popolano di nuovo le strade della città piene di luci. Il silenzio è dietro l’angolo, l’adrenalina lotta con il sonno, gli scuri delle finestre accolgono l’emozione ancora viva. Non puoi fare altro che aspettare, con la promessa di un altro concerto, e la ritrovata spensieratezza delle sensazioni dei vent’anni. 

 

Alma Marlia

foto di Letizia Mugri

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The Kid Laroi @ Alcatraz

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• The Kid Laroi •

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Alcatraz (Milano) // 12 Luglio 2022

 

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Foto: Claudia Bianco
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BIG TIME & L2 LANIFICIO PRESENTANO “BIG TIME RELEASE” @ FERIA LANIFICIO AGGIORNAMENTO CALENDARIO CONCERTI

Per motivi tecnico – logistici, indipendenti dalla volontà della band e del locale, per la serata del 13 luglio, si comunica il cambio del live set dei Senna con quello dei Réclame

Mercoledì 13 luglio BANADISA // RÉCLAME

Mercoledì 24 agosto CHIARA VIDONIS // LEPRE

Mercoledì 21 settembre BLINDUR

All’interno della ricca estate del Feria Lanificio, rooftop del locale romano, è in programma “Big Time Release”: tre eventi speciali a luglio, agosto e settembre ideati da Big Time in collaborazione con L2 Lanificio, per presentare le novità discografiche di alcune tra le nuove voci del panorama musicale attuale.

Nell’estate del ritorno dei grandi live, Big Time, ufficio stampa per la musica da oltre 20 anni sulla scena nazionale, presenta insieme al Lanificio una serie di serate a ingresso gratuito alla scoperta delle ultime release dei nuovi volti della musica italiana, tra esordi discografici e conferme della scena attuale: uno spazio nella lunga estate romana ricca di eventi importanti che possa dar voce anche alle nuove proposte.

La rassegna si apre il 13 luglio con una serata all’insegna della musica d’autore e della sperimentazione che vedrà sul palco alternarsi i live set di Banadisa, progetto firmato da Diego Franchini che ha debuttato nel 2021 con l’album esordio “Suerte” firmato da La Tempesta Dischi, e la musica dei Réclame, formazione nata dall’incontro fra Marco Fiore (voce e testi) e i fratelli Edoardo Roia (batteria), Gabriele Roia (basso) e Riccardo Roia (tastiere).

Quello di Banadisa, già parte della crew ‘Istituto italiano di Cumbia’ nata sotto la guida di Davide Toffolo, è un progetto in cui la cumbia elettronica incontra le rive del fiume Po, dando vita a una sperimentazione sonora che fonde ritmi e atmosfere del Sud America con la matrice cantautorale italiana.

I Réclame, al debutto nel 2020 con “Voci di Corridoio” e ora al secondo disco con “La Vita, l’Amore e quello che resta.”, continuano a muoversi su un pop elegante e ricercato, in cui prendono la lezione dei cantautori del passato, rielaborandola e rendendola propria in un progetto del tutto originale che mantiene saldo il contatto con il presente e le sonorità più moderne.

Si prosegue poi il 24 agosto con i concerti di Chiara Vidonis, cantautrice triestina giunta al suo secondo lavoro discografico e Lepre, progetto solista del batterista romano Lorenzo Lemme, che ha appena debuttato con l’album “Malato”.

“La Fame” è il secondo album di Chiara Vidonis, prodotto da Karim Qqru (The Zen Circus): otto tracce che riportano la Vidonis al centro della scena indipendente italiana, dopo il folgorante esordio nel 2015 con “Tutto il resto non so dove”, disco che ha raccolto unanimi consensi sulla brillante creatività di questa artista.

Cantante, batterista, percussionista e rumorista, quello di Lepre non è un volto nuovo nel panorama musicale. Già noto nella scena romana con il progetto LeSigarette e al fianco di Lucio Leoni sin dal 2016 come batterista e membro stabile della band, Lepre ha dato vita a un progetto solista che racchiude in sé tutta la sua formazione da musicista e le sue esperienze, con uno slancio consapevole verso la ricerca di suoni.

Chiude la programmazione il live di Blindur, pseudonimo del songwriter e producer Massimo De Vita, in programma il 21 settembre, per un vero e proprio release party del nuovo album in uscita nel mese di settembre.

Il prossimo album, già anticipato dai brani “Sereno” e “Stati di agitazione” feat. Rodrigo D’Erasmo, segna il ritorno di una delle realtà più premiate e riconosciute della scena alternativa dell’ultimo decennio. Blindur ha, infatti, all’attivo due album in studio, partecipazioni in importanti festival internazionali e numerosi premi, tra cui i più recenti ‘Premio Amnesty Italia’ – sezione Emergenti 2021, Premio AFI e Premio della Critica a ‘Musicultura’ 2020 e Targa “Beppe Quirici” per il miglior arrangiamento al Premio Bindi 2020, e vanta oltre 400 concerti in Italia e all’estero con aperture che vanno da Damien Rice a Jonathan Wilson, passando per Niccolò Fabi, Cristina Donà, Tre allegri ragazzi morti e numerosi altri.

I CONCERTI

Mercoledì 13 Luglio, Feria Lanificio, ore 21.30

Banadisa // Réclame

Ingresso gratuito

Mercoledì 24 agosto, Feria Lanificio, ore 21.30

Chiara Vidonis // Lepre

Ingresso gratuito

Mercoledì 21 settembre, Feria Lanificio, ore 21.30

Blindur

Ingresso gratuito

Sito ufficiale: www.lanificio.com

Instagram: www.instagram.com/feria_lanificio/

Ufficio Stampa e Promozione: Big Time – pressoff@bigtimeweb.it

BIG TIME – Breve biografia dell’agenzia

Big Time è un’agenzia di comunicazione specializzata in promozione musicale, fondata nel 2000 da Claudia Felici e Fabio Tiriemmi.

La competenza e l’efficienza maturata negli anni hanno portato Big Time a promuovere oltre 900 dischi, con passione e affidabilità, consolidando collaborazioni e sinergie con le maggiori testate stampa, tv, radio e web attive sul territorio nazionale.

Il lavoro di Big Time è finalizzato a ottenere la massima esposizione su tutti i canali elencati qui sopra, sviluppando strategie e piani promozionali specifici e focalizzati sulla diversità e sull’unicità di ogni singolo progetto, sia che si tratti di un disco, di un tour o di un concerto.

Nel corso degli anni, Big Time ha lavorato con grandi musicisti italiani e internazionali, rinforzando il percorso artistico e consolidandone l’apprezzamento da parte della critica – tra gli altri James Senese, Nada, The Zen Circus, Coez, Rancore, Irene Grandi, Marina Rei, Enzo Gragnaniello, Cristina Donà, Almamegretta, Paolo Benvegnù, Tre allegri ragazzi morti, Dente, Lo Stato Sociale, Sick Tamburo (ex Prozac+), Bud Spencer Blues Explosion, Giorgio Canali, Erica Mou, Mezzosangue, Cor Veleno, Joe Bastianich – e con numerosi progetti musicali nuovi, contribuendo in maniera sostanziale alla loro crescita e affermazione – tra i molti Diodato, Motta, Maldestro, Giancane, Lucio Leoni, Il Muro del Canto, La Municipàl, La Rappresentante di Lista, Willie Peyote.

Big Time ha promosso e accompagnato i suoi artisti in numerose edizioni del Festival di Sanremo: nel 2013 con i Marta sui Tubi, nel 2014 e nel 2018 con Diodato, nel 2017 con Maldestro, nel 2019 con The Zen Circus, Rancore (in gara con Daniele Silvestri) e Nada (ospite di Motta nella serata dei duetti), nel 2020 con Rancore, Irene Grandi e La Rappresentante di Lista (ospite di Rancore nella serata delle cover) e nel 2021 con Greta Zuccoli in gara nella sezione Nuove Proposte.

Ha curato, inoltre, la promozione moltissimi musicisti in line up al concerto del Primo Maggio di Roma: Marta sui Tubi (2013), Dente (2012), Lo Stato Sociale (2015), Coez (2016), Med Free Orkestra (2016), Maldestro (2016 e 2017), Motta (2017), Teresa De Sio (2017), Apres La Classe (2017), The Zen Circus (2018, 2019, 2021), Willie Peyote (2018), Rancore (2019 e 2022), La Rappresentante di Lista (2019), La Municipàl (2019), Tre allegri ragazzi morti (2021).

Alcuni artisti promossi da Big Time si sono aggiudicati, negli anni, Targhe Tenco in diverse categorie: i Têtes de Bois, Targa Tenco Miglior Interprete 2002 con “Ferré, l’amore e la rivolta”, Targa Tenco Miglior Interprete 2007 con “Avanti pop”, Targa Tenco Miglior Interprete 2015 con “Extra”; gli Ardecore, Targa Tenco Miglior Opera Prima 2007 con “Chimera”; Cristina Donà, Targa Tenco Miglior Canzone 2015 con “Il senso delle cose”; Motta, Targa Tenco Miglior Opera Prima 2016 con “La Fine dei Vent’anni”; James Senese, Targa Tenco Miglior Album in Dialetto 2016 con “’O Sanghe”; Enzo Gragnaniello, Targa Tenco Miglior Album in Dialetto 2019 con “Lo chiamavano Vient’ ‘e terra”.

Inoltre, molti dischi promossi da Big Time sono entrati nelle classifiche ufficiali Fimi / Gfk.

Dal 2020 Big Time si occupa anche della promozione di alcune trasmissioni televisive, tra cui Indie Jungle (stagioni 2020 e 2021) in onda su Sky Arte, Luce Social Club (stagioni 2021 e 2022) in onda su Sky Arte, My Generation (stagione 2022) in onda su Sky Arte.

Molte anche le proficue collaborazioni con importanti eventi musicali su scala nazionale ed internazionale come Arezzo Wave (dal 2000 al 2015), Roma Jazz Festival (dal 2000 al 2018), Villa Ada Roma incontra il Mondo e Viteculture Festival (dal 2014 al 2017), Bari in Jazz (2019, 2020, 2021, 2022), La Mia Generazione Festival (2019), Sei Festival (2021, 2022), Supersanto’s San Lorenzo Estate, Rassegna Ausgang, Rassegna Jazz Evidence, Monk Club (rassegna Jazz Evidence), Festival delle Colline, Voci per la Libertà – Amnesty International, Abbabula Festival, Stradarolo. Diverse anche le collaborazioni con live club o spazi polifunzionali molto attivi a Roma: Big Mama, il Monk Club, Teatro Quirinetta, Lanificio 159.

Numerosi anche i Tour di artisti di fama internazionale seguiti, tra cui Skunk Anansie, Manu Chao (unica data in Italia), Damian Marley, Jacob Collier, GoGo Penguin, Gonzalo Rubalcaba, Ida Nielsen (Prince, 3rdeyegirl), Snarky Puppy.

 

Mercoledì 13 Luglio – dalle 21.30, ingresso gratuito – Banadisa // Réclame Live

BANADISA

Parte della crew ‘Istituto italiano di Cumbia’ nata sotto la guida di Davide Toffolo, Banadisa è il progetto artistico di Diego Franchini, polesano classe 1990, viaggiatore e sperimentatore, che ha debuttato nel 2021 con una prima doppia release di brani – “Riva del Rio” e “Vita” – seguita dal terzo estratto “2121: capitoli che hanno anticipato il suo lavoro discografico d’esordio uscito a ottobre per La Tempesta.

Link al videoclip “Riva del Rio” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=oykKqCC81P0

Link al videoclip “2121” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=RQe61SENMog 

  

Quella di Banadisa è una ricerca umana e artistica che approda a un sound fatto di cumbia elettronica e surrealismo polesano e a una fusione costante tra diversi mondi. Da qui nasce il concept dell’album “SUERTE”: la creazione di un ponte tra un iper-localismo, quello del Polesine espresso principalmente attraverso testi paesaggistici, fantasiosi e surreali, e un sound trans-oceanico, aperto al mondo, che arriva fino in Sud America e si lascia ispirare dalla cumbia e dai ritmi folklorici, per fonderli con un approccio “cantautorale”, più vicino alle produzioni indipendenti italiane contemporanee.

Il risultato è un disco autentico, libero ed eclettico, che fissa dei confini molto ampi e che restituisce una gamma di colori molto variegata, tanto nella parte musicale quanto nella parte testuale, con l’intreccio del cantato in italiano a parti in lingua spagnola (castellano).

RÉCLAME

I Réclame sono una band di Roma, nata dall’incontro fra Marco Fiore (voce e testi) e i fratelli Edoardo Roia (batteria), Gabriele Roia (basso), già bassista nella band di Gazzelle, e Riccardo Roia (tastiere), già tastierista di Fulminacci.

Il progetto musicale, ben radicato nella tradizione cantautorale italiana, volge tuttavia lo sguardo alle sonorità alternative contemporanee. L’intento è quello di creare canzoni che siano storie, all’interno delle quali convivano narrazione, sperimentazione sonora e strutture pop.

La formazione ha suggellato il proprio inizio di carriera direttamente sul palco di ‘Sanremo Giovani 2019’ arrivando tra gli artisti finalisti con il brano “Il Viaggio di ritorno”, contenuto nel disco d’esordio “Voci di corridoio” (2020), ottimamente recensito e ben apprezzato dalla critica che lo ha inserito nella cinquina dei migliori dischi di esordio, finalisti delle Targhe Tenco 2020.

“LA VITA, L’AMORE E QUELLO CHE RESTA. è il nuovo album dei RÉCLAME, pubblicato il 20 maggio 2022.

In questo secondo lavoro discografico, i Réclamecontinuano a muoversi su un pop elegante e ricercato, in cui prendono la lezione dei cantautori del passato, rielaborandola e rendendola propria in un progetto del tutto originale che mantiene saldo il contatto con il presente e le sonorità più moderne.

Anticipato dal brano “Conseguenze”, “La Vita, l’Amore e quello che resta.” parte da uno dei temi più cari all’arte, l’Amore, declinandolo nello stile musicale della formazione, in cui le diverse storie e i personaggi si innestano su un tema comune che prende direzioni varie e molteplici, in cui a dominare è sempre l’indagine sulle relazioni umane e le loro complessità.

Link al videoclip del brano “Conseguenze” su YouTube:

https://www.youtube.com/watch?v=zZuLiAozWwY

Mercoledì 24 Agosto – dalle 21.30, ingresso gratuito – Chiara Vidonis // Lepre Live

 

CHIARA VIDONIS

Chiara Vidonis ha all’attivo anni di concerti in tutta Italia, una serie di premi e riconoscimenti, tra cui la vittoria del Premio Bianca D’Aponte nel 2011 nella categoria “miglior interpretazione” e del Premio Pigro – omaggio a Ivan Graziani nel 2014 con il brano inedito “Comprendi l’odio”, oltre alla partecipazione all’album “Tregua 1997-2017 – Stelle buone”, riedizione del primo album di Cristina Donà, “Tregua”, nella celebrazione dei 20 anni dalla sua uscita.

“La Fame” è il suo secondo album: otto tracce che riportano la cantautrice triestina al centro della scena indipendente italiana, dopo il folgorante esordio nel 2015 con “Tutto il resto non so dove”, disco che ha raccolto unanimi consensi sulla brillante creatività di questa artista.

Il nuovo disco, prodotto da Karim Qqru (The Zen Circus), contiene otto brani, essenziali nella durata ed espansi nella pienezza compositiva e autoriale, una prova di maturità che rende questo album profondo nelle parole che declinano amore ed esistenza, accurato nei suoni, contemporaneo e dall’attitudine rock, incisivo ma anche intimo; uno scossone e una carezza.

L’album è stato anticipato dal singolo e video “Lontano da me”, seguito dal brano “Quello che ho nella testa”.

Link al videoclip ufficiale di “Lontano da me”: https://www.youtube.com/watch?v=gXhre0kflJU

 

LEPRE

Cantante, batterista, percussionista e rumorista, quello di Lepre, all’anagrafe Lorenzo Lemme, non è un volto nuovo nel panorama musicale. Già noto nella scena romana con il progetto LeSigarette e al fianco di Lucio Leoni sin dal 2016 come batterista e membro stabile della band, Lepre ha dato vita a un progetto solista che racchiude in sé tutta la sua formazione da musicista e le sue esperienze, con uno slancio consapevole verso la ricerca di suoni.

Animale da palco da lungo tempo, Lepre sta portando dal vivo nella penisola il suo disco d’esordio “Malato”, uscito a maggio per Trovarobato – tichetta gelato label.

“Malato” è un lavoro dal gusto audace, dalle connotazioni ‘anti-pop’ in cui le melodie si lasciano consapevolmente contaminare da parti più sperimentali che riescono a svincolare la musica di Lepre dal bisogno di definirsi in un unico genere.

L’album è stato anticipato dai brani “Mio Marito” e “Mezzo scemo”, seguiti dall’ultimo estratto “Ambulanza”.

Link al videoclip di “Mio Marito” su YouTube: https://youtu.be/6ToZ3pjahmQ

Link al videoclip di “Mezzo scemo” su YouTube:https://www.youtube.com/watch?v=5pQE3Req4NM

Link al videoclip del brano “Ambulanza”:https://www.youtube.com/watch?v=-DAwKQKoryE

Mercoledì 21 Settembre – dalle 21.30, ingresso gratuito – Blindur Live

 

BLINDUR

BLINDUR è lo pseudonimo del songwriter e producer Massimo De Vita.

 

Tra le realtà più premiate e riconosciute della scena alternativa dell’ultimo decennio, Blindur ha all’attivo due album in studio, partecipazioni in importanti festival internazionali e numerosi premi, tra cui i più recenti ‘Premio Amnesty Italia – sezione Emergenti 2021, Premio AFI e Premio della Critica a ‘Musicultura’ 2020 e Targa “Beppe Quirici” per il miglior arrangiamento al Premio Bindi 2020, e vanta oltre 400 concerti in Italia e all’estero con aperture che vanno da Damien Rice a Jonathan Wilson, passando per Niccolò Fabi, Cristina Donà, Tre allegri ragazzi morti e numerosi altri.

A settembre 2022 uscirà per La Tempesta Dischi il terzo album di inediti di Blindur, già anticipato dai brani “Sereno” e “Stati di agitazione” feat. Rodrigo D’Erasmo

 

UFFICIO STAMPA E PROMOZIONE

BIG TIME – Tel + Fax  06.5012073

CLAUDIA FELICI 329/9433329 – FABIO TIRIEMMI 329/9433332 – GERTRUDE CESTIE’ 340/5861768

pressoff@bigtimeweb.itwww.bigtimeweb.it

SUPERGRASS • ANNULLATE LE DUE DATE ITALIANE

SUPERGRASS

ANNULLATE LE DUE DATE
ITALIANE

15.07 ROMA
16.07 BOLOGNA – BOtanique


I BIGLIETTI ACQUISTATI VERRANNO AUTOMATICAMENTE RIMBORSATI DA DICE

GLI ABBONAMENTI ACQUISTATI PER “METRO VALLEY FESTIVAL”SARANNO AUTOMATICAMENTE TRASFORMATI, RIMBORSANDO LA DIFFERENZA,
NEL DAY TICKET DEGLI 
IDLES

16.07 IPPODROMO DELLE CAPANNELLE, ROCK IN ROMA

 

RADAR Concerti annuncia l’annullamento delle due date italiane dei SUPERGRASS previste per il 15.07 Roma e il 16.07 Bologna (BOtanique) .

Per problemi organizzativi legati all’irrisolvibile inagibilità della location di Roma, RADAR Concerti è costretta a cancellare entrambe le date estive italiane dei Supergrass, nella speranza di riprogrammarle nel prossimo futuro.
Tutti i biglietti già acquistati verranno rimborsati automaticamente da DICE.

Gli abbonamenti per “METRO VALLEY FESTIVAL” verranno automaticamente trasformati nel day ticket degli IDLES, rimborsando la differenza.

SUPERGRASS
Nati nel 1993 sull’onda del britpop, ai SUPERGRASS basta il primo singolo Caught In The Fuzz e il successivo album di debutto I Should Coco, candidato al Mercury Prize del 1995, per entrare nella storia della scena musicale rock d’oltremanica. Un album cullato dalla critica e dal pubblico, con oltre 500mila copie vendute solo nel Regno Unito. I successivi In It For The Money, Supergrass, Life On Other Planets, Road To Rouen hanno proseguito un viaggio all’interno di un suono energico e grintoso, con canzoni come Alright, Pumping On Your Stereo Moving, mentre il più recente Diamond Hoo Ha (2008) ha rinnovato le sonorità verso strade più mature e sontuose.

Lous And The Yakuza @ Circolo Magnolia

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• Lous And The Yakuza •

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Circolo Magnolia (Milano) // 11 Giugno 2022

 

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Foto: Claudia Bianco
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Tre Domande a: KIHM

Come stai vivendo questi tempi così difficili per il mondo della musica?

Beh, partirei con il sottolineare che i tempi difficili per il mondo della musica si son delineati prima della pandemia.
Penso che, specialmente in Italia, sia stata sempre più penalizzata col passare del tempo, la musica non per forza mainstream e poi, da quando Sanremo è diventato un “Concertone Indie” con qualche innesto della vecchia musica leggera, non c’è stato quasi più spazio per tutto quel che esiste ed è reale al di fuori di tali categorie. Il Covid c’ha poi messo il carico finale: tutti quei musicisti, sconosciuti ai più e che non vivevano di notorietà e di numeri “pompati” ma che sopravvivevano grazie ai live nei club, teatri, locali ecc… o son spariti o sono dei reduci come me.
Io, come tanti altri, ho cercato di sfruttare i periodi di chiusura scrivendo nuova musica, studiando, provando a crearmi numerosi appigli inerenti all’arte in generale. Ad esempio, ho scritto un album di colonne sonore con Paolo Vivaldi, uno dei più noti compositori di colonne sonore per film in Italia (Non essere Cattivo di Claudio Caligari), disco finito sul catalogo APM di Los Angeles. Ho aperto uno studio di registrazione e produzioni musicali, il KRH Studio a Taurianova, dove attualmente vivo. Ho intrapreso gli studi in Conservatorio a Reggio Calabria, insomma, non son rimasto fermo ad aspettare. Di sicuro tutto ciò, da un certo punto di vista, mi ha salvato.
A noi, ai cosiddetti musicisti di nicchia, non rimane che creare, suonare, proporci, ma ahimè il nostro destino musicale non dipende dalla qualità e dalla mole di lavoro che ci sta dietro. Dipende probabilmente dai numeri. La musica oggi è numeri.
Detto ciò e lasciando da parte i grandi “volumi” (numeri), per fortuna è pieno di musica interessante che ovviamente va scovata, io sono uno di quelli che la cerca e che spesso la trova.

 

Come e quando è nato questo progetto?

KIHM è ufficialmente nato nel 2021, ma è figlio del mio precedente progetto KIM REE HEENA (2016).
Vengo dalla musica rock alternativa e ho pubblicato il primo disco da solista nel 2009 (Alessio CaliviForme e stati), seguito da un altro  nel 2015 (Alessio CaliviSirene, vetri, urla e paperelle).
Nel 2016 ho iniziato a sperimentare con la sintesi e la musica elettronica, che iniziai a studiare nel 2010. KIHM, arriva dopo 12 anni di attività musicale. Ho scritto le mie prime canzoni a 13/14 anni, quasi 23 anni fa, assieme ai ragazzi delle band che frequentavo in quel periodo.
KIHM deriva da un omaggio a Kim Gordon dei Sonic Youth, è il resoconto di tutto il mio background musicale, quello degli ultimi vent’anni. 

 

C’è un artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare?

Posso dire che l’artista con cui ho sempre sognato di collaborare (in Italia) o magari semplicemente voluto conoscere, è stato il Maestro Franco Battiato.
Nutro una passione sconfinata per i Bluvertigo e i Subsonica, ecco dovessi scegliere, sceglierei loro.
Ci sono altri musicisti nel panorama internazionale con cui mi piacerebbe collaborare un giorno, ad esempio Mogwai, Blonde Redhead, Moderat. Credo che il mio modo di sviluppare i brani (struttura, dinamica, armonizzazioni), forse anche un po’ il tipo di sound (tipologia di suoni utilizzati), sia abbastanza vicino al loro. Tornando all’Italia un’altra band con cui suonerei volentieri sono i Planet Funk. Dipende anche dal contesto musicale nel quale si intende collaborare, io non faccio solo elettronica, mi piace sfruttare determinati strumenti per ottenere i suoni che voglio, chiaramente questi ne determinano anche un po’ il genere. Partendo da quest’ultimo punto di vista direi che Giulio “Ragno” Favero è proprio il musicista, ingegnere del suono con cui miscelerei mille suoni.

Una chiacchierata punk con Amyl and the Sniffers

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Amyl and the Sniffers è una band punk rock/pub rock, fondata a Melbourne. È composta da Amy Taylor (voce), Bryce Wilson (batteria), Dec Martens (chitarra) and Fergus Romer (basso). La band è famosa per le loro esibizioni dal vivo e il loro stile particolarmente frenetico e dinamico, proprio come le loro canzoni. Hanno vinto diversi premi, come il Music Victoria Awards nel 2020 come miglior band, miglior musicista (vinto personalmente da Amy Taylor) e miglior esibizione dal vivo, vinto di nuovo nel Music Victoria Awards del 2021. La band ha vinto anche ARIA Music Award per il miglior album rock, nel 2019. Attualmente contano due EP, quali Giddy Up (2016) e Big Attraction (2017) e due album, Amyl and the Sniffers (2019) e Comfort Me (2021). In occasione del loro concerto per acieloaperto a Cesena, abbiamo avuto il piacere di intervistare Amy.

 

Siete ben conosciuti per i vostri live dinamici ed esplosivi. Ti senti più a tuo agio sul palco o in studio? Che relazione hai con i tuoi ascoltatori?

“Probabilmente mi sento più a mio agio durante un’esibizione dal vivo piuttosto che registrare in studio. Sul palco ti senti libero e senza inibizioni. 

Adoro i miei ascoltatori. È bello vedere ragazze giovani o donne o, sai, ragazze di sessant’anni che fanno una foto con me, o piccole attività che condividono il loro prodotto con me o mi regalano un vestito, giusto per essere gentili. È fantastico sapere che la mia musica arriva alle persone e gli fa provare qualcosa.”

 

Come hai preso la vittoria del premio ARIA Music Award e la conseguente ascesa al successo? Hai rimpianti sugli esordi della vostra carriera?

“Non saprei, è stata una sorpresa enorme quando l’abbiamo vinto, quindi eravamo tipo “Ma che cazzo, è fantastico!” e poi abbiamo tirato dritto. Essere riconosciuti è stato davvero speciale. Non ha corrotto troppo l’umiltà, in generale.

Non ho mai pensato ai rimpianti prima d’ora. Sono sicura che li avrei se ci pensassi su, ma non voglio pensarci ancora, altrimenti mi sentirei male. Credo che se potessi tornare indietro direi alla me più giovane di leggere più libri e più notizie, iniziando a diventare più cosciente perché è come se vivessi sotto una roccia abbastanza grande, cosa che fa parte di chi sono e non cambierei, ma mi è piaciuto ciò che i libri hanno fatto al mio cervello quando ho iniziato a leggere.”

 

Dal debutto fino all’ultimo album, le vostre canzoni sono molto vivaci ed energiche. Qual è la ricetta per una canzone perfetta?

“Non so se esistono cose come la canzone perfetta, perché a volte non ascolto neanche le mie canzoni preferite se non sono nel giusto stato d’animo. Non ho una risposta. Se stessimo parlando di ricette e io fossi uno chef, probabilmente starei facendo toasts e non so perchè sono gustosi, ma a volte lo sono.”

 

I vostri testi sono spesso volgari e fuori dall’ordinario, senza limitazioni o censure. Cosa pensi del moralismo estremo unito alla cancel culture che oggi sfida sia la libertà di espressione che la libertà artistica?

“Credo che la cancel culture sia complicata. Penso che la call-out culture possa essere una cosa buona. Online può essere pericolosa perché è tutto dietro una tastiera, ma in generale la call-out culture significa marginalizzare persone, tipo che le loro voci vengono sentite da chi ha un po’ più di potere ed è complicato perché se hai più potere è più difficile essere messi in discussione e può sembrare di essere sempre sotto attacco, ma a volte è semplicemente qualcuno senza voce che alza un po’ la propria voce.”

 

Credi che il punk (sia come attitudine che come genere musicale) sia morto? 

“Credo che come genere sia definitivamente vivo. Il punk anni settanta è probabilmente morto. È un ambiente diverso e c’è una cultura diversa, ora. Ma è cambiato, esiste ancora. Non so dire quale sia la migliore versione del punk, ma rimane sempre punk, quindi potrebbero essere morti ma esistono diverse versioni. Tante persone hanno una visione molto limitata di cosa è punk, quindi per loro se la loro versione di punk è morta allora tutto il resto è sbagliato. Spesso è soltanto diverso e non riescono a vederlo, perché non vogliono. Dappertutto, nel mondo, è pieno di fan del punk. Può sembrare diverso e può sembrare che ognuno suoni diverse versioni del genere, ma la gente va pazza per la musica e sono sicura che a molti punk non piaccia, ma non c’è niente di più punk di non avere un lavoro quotidiano!”

 

Riccardo Rinaldini

A punk chat with Amyl and the Sniffers

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Amyl and the Sniffers is a punk rock/pub rock band, based in Melbourne. It is composed by Amy Taylor (voice), Bryce Wilson (drum), Dec Martens (guitar) and Fergus Romer (bass). The band is known thanks to their ability on live performing and their particularly frenetic and  dynamic style, exactly like their songs. They won several awards, such as 2020 Music Victoria Awards as best band, best musician (personally to Amy Taylor) and best live act, won again in 2021 Music Victoria Awards. The band also won the ARIA Music Award for the best rock album in 2019. They actually count two EPs, such as Giddy Up (2016) and Big Attraction (2017) and two albums, Amyl and the Sniffers (2019) and Comfort Me (2021). In occasion of their concert at acieloaperto in Cesena, we had the pleasure to interview Amy.

 

You are well known for explosive and extremely dynamic live experiences. Do you feel more comfortable on a stage performing live or recording in studio? What’s your relationship with your fanbase?

“Probably perfoming live makes me feel more comfortable rather than recording. On a stage it is free and you have no inhibitions. 

I like my listeners. It’s cool to see young girls or women or, you know, sixty years old girls take a picture of me, or small businesses that share their product with me or give me a little outfit, just to be kind. It’s pretty amazing to know that my music reaches people and makes people feel something.”

 

What effect had on you the ARIA Music Award victory and the consequent uprising of your success? Have you any regret about your beginnings?

“I don’t know, it was such a big surprise when we won it, so we were like “What the fuck, that is fucking awesome!” and then going forward from winning that. It definitely felt pretty special to be recognized. It didn’t corrupt the humbleness too much.

I’ve never thought about regrets before, I don’t think so. I’m sure I’d do it if I had to think about it, but I don’t want to think about it until late up, ‘cause otherwise I’ll feel bad. I think that if I could go back I would tell to the younger me to start reading more books and news more, and start being more aware ‘cause I live under a pretty big rock, which makes part of who I am, so I wouldn’t change that, but I think that when I started reading the books I liked what they did to my brain.”

 

From your debut to your last record, your signature songs are powerful and energetic. What is your recipe for the perfect song?

“I don’t know if there is such a thing as a perfect song, because sometimes even with my favorite songs, if I’m in a different mood I wouldn’t listen to it and I’m not liking it at that time. I don’t really have the answer. I think that if we’re talking about recipes and I’m like a chef, then I’m probably making toasted sandwiches and I don’t know why they are yummy, but they are yummy sometimes.” 

 

Your lyrics are often coarse and sharp, without boundaries or censorship. What do you think about the extreme moralism borderline with cancel culture that today is challenging both speech and artistic freedom?

“I think cancel culture is complicated. I think that call-out culture can be a good thing. When online it can be too dangerous because it’s all behind keyboards, but in general call-out culture is marginalize people, like have their voices heard by people with a bit more power and so it is complicated because if you have more power it feels quite challenging to be challenged and it seems you’re under attack but sometimes it is just someone without any voice turning up a voice.” 

 

Do you think punk (both as an attitudine and musical genre) is dead? 

“I think that as a genre it is definitely alive. The 1970s punk is probably dead. It’s a different landscape and there’s a different culture now. But it’s reformed, it still exists. I might not know which better punk version is, but it’s still punk. So they might have died but there’s different versions of it. It’s like some people have a really narrow line of what punk is, so for those people if their version of punk is dead then everyone else is wrong, but often it is just different and they can’t see, because they don’t want to. All around the world there are big punk fans. It might look different, and it might look like everyone does different versions of it, people are making crazy about music and I’m sure a lot of punks don’t like that but I think there’s nothing more punk than not having a fucking day job!”

 

Riccardo Rinaldini