FRANTIC FEST 2022 • Parte il 18 Agosto la quarta edizione del Festival!
Di seguito la line-up delle tre giornate:
Giovedì 18 agosto
Venerdì 19 agosto
Sabato 20 agosto
Prevendite disponibili qui:
Di seguito la line-up delle tre giornate:
Giovedì 18 agosto
Venerdì 19 agosto
Sabato 20 agosto
Prevendite disponibili qui:
[vc_row][vc_column][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Foto di Siddharta Mancini
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25446″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25456″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25454″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25447″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25455″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25454″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25452″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25457″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25453″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25450″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25451″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25448″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Retropop Live
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
11-12-13-14 AGOSTO
BAY FEST 2022
C/O PARCO PAVESE – BELLARIA IGEA MARINA
CON
THE HIVES – THE INTERRUPTERS – CIRCLE JERKS – MILLENCOLIN and more…
In piena estate, come sempre a ridosso di Ferragosto, in riva al mare, all’interno della splendida location del Parco Pavese si terrà il Bay Fest, il festival punk più importante d’Italia.
In una location unica per la media degli outdoor festival italiani; il Bay Fest è diventato un appuntamento sempre più “influente” nel panorama dei live estivi: per l’edizione 2022 i giorni diventano quattro, un giorno in più all’insegna della musica e dei divertimenti propri di un festival punk: la birra, lo skateboard, il sole, la musica, la spiaggia e il mare dell’Adriatico a pochissimi passi….
11 AGOSTO
FLOGGIN MOLLY La band porterà al Bay Fest lo spirito irlandese, con il loro caratteristico mix di cornamuse, fisarmoniche e intensi riff punk rock, per un live show che è sempre all’altezza delle aspettative e che regala spensieratezza e spirito di unione e fratellanza.
THE BOUNCING SOULS una delle band più attese dal pubblico in Italia, direttamente del New Jersey hanno contribuito alla storia del punk anni ’90. Nati su sonorità di strada “Oi punk” negli anni il gruppo ha virato verso un Punk-Rock più melodico che ha regalato loro grandi successi e soddisfazioni: ancora oggi album come “Hopeless Romantic” e “How I spent my summer vacation” vengono considerati pietre miliari del genere.
FLATLINERS Sono una band punk rock canadese dell’Ontario, Canada. Negli ultimi 3 lustri The Flatliners ha esercitato una crescente influenza sul movimento alternative di Toronto, il loro terzo LP, “Cavalcade”, nel 2010 viene nominato album dell’anno. Una band unita e ancora nel pieno dell’ attività visto che suonano insieme fin da quando erano ancora troppo piccoli per comprare alcolici nei locali… nel mentre avevano già debuttato (nel 2007) per una delle più prestigiose etichette punk mondiali: Fat Wreck.
GET DEAD punk rock band della BaY-area di San Francisco, formati nel 2007 sono stati presto notati da Fat Mike di NOFX e ha firmato per la sua etichetta, Fat Wreck. Il loro sound sembra perfetto per il palco fronte mare del Beky B9ay…..
THE LOVE CHEATERS I Loyal Cheaters sono una band Rock n’ Roll italo/tedesca formata nel 2020, sedotta dal sound anni ’70 e ’80 di band come Runaways, Slade e dal rock scandinavo, dal vivo sono una vera potenza!
12 AGOSTO
THE INTERRUPTERS band ska punk di Los Angeles con oltre 10 anni di attività. Sotto contratto con l’etichetta Hellcat Records, fondata da Tim Amstrong dei Rancid, negli ultimi anni hanno trovato spazio nella cultura popolare mainstream e alcuni loro brani sono stati inseriti in Twilight Zone e nella popolare serie The Umbrella Academy. Al Bay Fest saranno i meritatissimi headliner del secondo giorno di festival.
MILLENCOLIN sono, assieme a No Fun At All e Satanic Surfers, tra le istituzioni della scena scandinava degli anni ’90 e hanno dimostrato quanto la scena skate punk non sia una prerogativa americana: i Millencolin (nome che prende spunto da uno skateboard-trick) dalla Svezia hanno prodotto nove album in studio, tra cui ricordiamo “Life On a Plate” e “For Monkeys”, che hanno proiettato il gruppo al di fuori dei confini svedesi e poi “Pennybridge Pioneers” con singoli come “Penguins And Polar Bears” “Fox” e “No Cigar”conosciuti a livello globale.
SATANIC SURFERS Dopo la reunion che ha visto il ritorno dello storico batterista Rodrigo alla voce la febbre da “Satanic” è salita alle stelle! La band, insieme a Millencolin, Refused e No Fun At All ha fatto la storia del punk rock scandinavo, conquistando una gremita schiera di fan anche oltreoceano.
IGNITE band originaria di Orange County, torna in tour per presentare il nuovo album “Ignite”, in uscita il prossimo 25 marzo per Century Media Records. L’album é anticipato dal singolo “On The Ropes”
THE LAST GANG punk rock band californiana del circuito Fat Wreck Chords, al Bay Fest presenterà brani estratti dal loro ultimo disco “Noise, Noise, Noise”.
G.U.N Inc Spettacolare super band che raccoglie nomi noti della scena italiana (da Hormonauts a Upset Noise e Eu’s Arse), alle prese con un’originalissima miscela di punk e hardcore (tra TSOL e il meglio della scena californiana degli 80). Violentissimi, esecuzioni impeccabili e super attitudine on stage!
13 AGOSTO
THE HIVES Questo è un graditissimo ritorno in Italia, la rock band svedese, dal vivo sono imperdibili e i loro show da almeno 20 anni sono dei veri e propri eventi, la loro versatilità come musicisti è stata mostrata nei loro dischi, nelle cover e nelle collaborazioni, dimostrando che la semplicità e la franchezza della loro musica sono i perni su cui hanno costruito una carriera che li ha portati a suonare ovunque scegliendo di rimanere fedeli al loro mood rock
CIRCLE JERKS nel 2020 doveva esserci il tour per festeggiare 4 decadi dall’uscita del loro album “Group Sex”, una pietra miliare per tutto il movimento punk-hc di Los Angeles e della west coast. I Circle Jerks fanno infatti parte dei più innovativi gruppi alternativi nati a L.A alla fine degli anni ’70, le voci della reunion si susseguivano da tempo ma è recentemente confermata la loro presenza in diversi open air festival durante l’estate del 2022 ed sarà la loro prima volta in Italia.
NO FUN AT ALL sono, assieme a Millencolin e Satanic Surfers, tra le istituzioni della scena skate punk svedese. Il nome della band deriva dall’ unione tra ‘No Fun‘, una canzone dei The Stooges coverizzata ironicamente dai Sex Pistols, e il nome della band hardcore Sick Of It All. Si sono riformati dopo qualche anno di pausa e saranno la terza band svedese a salire sul palco del Festival.
STRUNG OUT Da Simi Valley, in California, formatasi nel 1989 e conosciuti principalmente per il loro stile musicale che fonde tra loro elementi punk rock e heavy metal, dando vita a un sound riconoscibile e originale.
RAW POWER Uno dei gruppi più longevi e di punta della scena hardcore, non solo italiana. Considerati una delle band più influenti sul panorama mondiale, non hanno bisogno di grandi presentazioni.
ACID BRAINS band lucchese ha macinato parecchia strada dalla fondazione, nel 1997. Oltre 300 concerti, sei album alle spalle, un vasto numero di riconoscimenti e vicende che hanno arricchito il loro “mito” underground, la loro formula è semplice: sound aspro, cattivo e abrasivo, tra grunge, post punk e punk.
14 AGOSTO
ANTI FLAG Tra le band più politicamente impegnate del panorama punk rock, con musica di denuncia e intrisa di ideali anti conservatori dal primo accordo di chitarra all’ultimo riff di batteria.
Con loro sul palco si farà politica, per combatte razzismo, omofobia, fascismo in un periodo storico che vede la crescita di questi fenomeni invece della loro scomparsa.
Al termine del concerto largo al primo “POOL PARTY” della storia del Bay Fest, una festa di chiusura con dj set d’eccezione!
Estate, spiaggia e mare a pochi metri dal palco, birre fresche; chi è stato alle passate edizioni di Bay Fest può confermare l’energia positiva che si percepisce, un Festival fatto non solo di buona musica.
11,12,13,14 AGOSTO 2022
IL FERRAGOSTO PUNK ROCK ITALIANO
PARCO PAVESE – BELLARIA IGEA MARINA | RIMINI
Per informazioni www.bayfest.it
Prevendite disponibili singole giornate & Abbonamento
Per informazioni www.hubmusicfactory.com
Ufficio stampa BayFest _ Flavio Zocchi Mob: +39.327.8333151 Mail: flavio@propapromoz.com
[vc_row][vc_column][vc_column_text]
+
DAIANA LOU
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Foto di Francesca Garattoni
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25431″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25428″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25439″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25433″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25435″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25429″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25432″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25430″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25436″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25437″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25434″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25438″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25427″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25426″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25425″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Retropop Live
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
Il secondo postulato di Adu il Vecchio, formulato verso il finire del ventesimo secolo, recita: “Tanto maggiore è il numero di magliette dell’artista o band che si sta per esibire (presenti tra il pubblico, NdA), tanto minore sarà la qualità dell’esibizione proposta”. Vi è poi un corollario che fa riferimento anche alle bandane e alle sciarpe ma ne parliamo un’altra volta. Trattandosi di un postulato è vero di per sé, senza bisogno di dimostrazioni o altro.
Ad ogni modo la prima data italiana, dopo qualcosa come diciassette anni dall’ultima volta, di domenica 31 luglio al Link di Bologna dei bostoniani Karate è lì a rimarcare ancora una volta l’assoluta veridicità di quanto sopra esposto.
Nessuna, dico nessuna maglietta dei Karate presente in loco (o almeno vista dal sottoscritto), in compenso, e anche dall’elenco (parziale) che segue s’intuisce la qualità enorme della serata: Girls Against Boys, Sebadoh, Fka Twigs, Nirvana (con la copertina dei Joy Division però…), Shelter, due Daniel Johnston, Jon Spencer Blues Explosion, Dinosaur jr, Pontiac, Eversor, Lush, Gazebo Penguins, Yob, The Soft Moon, Mad Season, Descendents, Idles, The Van Pelt, Wolfbrigade, Deus Ex Machina, Bauhaus e Einstürzende Neubauten.
Qui l’unico tasto un po’ dolente della serata, perchè ero partito da casa con la maglietta dei Marnero, ma me l’ero cambiata che dopo 150 km di macchina insomma non ero molto presentabile, e poi entro e chi vedo subito? Raudo e soci… Avrei potuto bullarmi un po’ ma vabbè…
Ma andiamo con ordine.
Già poco dopo le 20 l’area estiva antistante (o retrostante a seconda) del Link è già moderatamente affollata, segno tangibile di una serata per nulla ordinaria. In scaletta, prima del momento clou, due “vecchie” glorie del punk e hardcore italiano, i pesaresi Eversor (con il fondatore Marco Morosini tra il pubblico) e i torinesi Frammenti. Scelta quantomai azzeccata, visto anche la grande risposta e calore sprigionato dal pubblico sotto il palco. Si canta, si salta, un paio di tentativi piuttosto ben riusciti di stage diving, insomma tutto lascia intendere che se queste sono le premesse…
E poi… e poi, cosa vuoi dire.
Che i tre Karate salgono sul palco, e quei diciassette anni dall’ultima volta vengono dissipati dai primi attimi di Bass Sound, la linea di basso accolta da un boato del pubblico, Farina che ce lo ricorda, che saranno passati lustri su lustri, ma “one stays the same”, ed è subito 1998, sei un adolescente affamato ed insaziabile di scoprire e ascoltare e scoprire e ascoltare di nuovo e il tuo mondo è anche (soprattutto) lì, tra quelle note, quegli accordi.
Il colpo di grazia per me arriva molto presto, ai primi accordi di Gasoline, ad urlare assieme “Stay” e “Sugar, Gasoline, When you’re nineteen, Sugar, if I keep it near, will it keep you here, will it keep you here”, e da lì in avanti è un lento, dolcissimo abbandonarsi ai racconti, ai ricordi, ai momenti.
Troppo zucchero? Può essere, però è difficile spiegare (è difficile capire se non hai capito già).
La sensazione che provavo, man mano si snocciolava la scaletta, era che in mezzo a quel pubblico così vario, ognuno, io compreso, venisse preso per mano da Geoff e soci, tanto il ventenne che li ha appena scoperti cazzeggiando su qualche sito (sì lo so che Scaruffi dà al massimo un 6.5) quanto il quarantenne per il quale sono il gruppo giusto al momento giusto che diventa di fatto culto, tanto i cinquantenni e oltre, capaci di cogliere il bello anche al di fuori degli anni ottanta.
La coda strumentale di This Day Next Year è suggello e apice di una serata di emozioni intense e reali, tangibili, genuine.
Mentre mi lascio il Link alle spalle, sulle note di —, penso a quanto ho letto una volta: “il mondo non aumenta di peso quando nasci né diminuisce quando muori, ma ciascuno di noi può lasciare un segno”.
Di sicuro stasera qualche migliaio di persone tornerà a casa col cuore segnato in maniera indelebile.
Alberto Adustini
[vc_row][vc_column][vc_column_text]
+
LNDFK
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]
Foto di Isabella Monti
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25400″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25405″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25403″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25406″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25401″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25404″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25399″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25407″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25402″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25409″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25408″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25410″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25411″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Retropop Live
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
[vc_row css=”.vc_custom_1552435921124{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]“Non me ne frega niente del passato, dei nostri gloriosi giorni passati”… è affidata a The Turning Of Our Bones, come prevedibile, l’inizio del live degli Arab Strap a Sexto ‘Nplugged, ancora ferito dalla improvvisa e imparabile defezione del giorno prima dell’accoppiata Agnes Obel + Timber Timbre.
Giunti alla soglia dei cinquant’anni e freschi di pubblicazione del recente e convincente As Days Get Dark, Aidan Moffat (bermuda in jeans con risvoltino, camicia blu e abbondante sudorazione sulla folta barba bianca) e Malcolm Middleton (cappellino d’ordinanza, t-shirt nera di qualche band che non sono riuscito a decifrare e pinocchietto… insomma ecco mi pareva doveroso sottolineare un outfit non indimenticabile, per quanto trascurabile, concordo) hanno riempito una già di suo affollata piazza Castello con un live di grande (sorprendente?) potenza e vigore.
Gli Arab Strap si presentano in formazione allargata a cinque, batteria, basso e tastiere oltre alla chitarra di Middleton e ai synth di Moffat, ed è quest’ultimo, ovviamente, a tenere il palco e le redini del discorso. Nonostante non sprechi preziose energie e tempo ad interagire col pubblico, giusto un paio di “grazie” e “thanks”, un “this is a song about a very bad hangover”, la sua presenza riempie il palco, la sua voce fa il resto e completa la magia. Metà scaletta proviene dall’ultimo lavoro, nel quale svetta sulle altre una versione magnifica di Fable Of The Urban Fox ed una Tears On Tour sensibilmente riarrangiata (e forse addirittura migliorata). I volumi si mantengono decisamente alti, i momenti più distorti sono decisamente apprezzati dal sottoscritto, anche quando vanno a sovrastare brutalmente la voce di Moffat; un live nel quale le contaminazioni post dei Nostri si apprezzano ancora più che da disco, un live nel quale, se ce ne fosse ancora bisogno, si riesce a carpire e capire l’unicità di una band che ha saputo fondere in sé riferimenti musicali così diversi e rielaborali in un suono che alla fine è solo loro.
La chiusa è di quelle da strapparti il cuore dal petto e farne pezzetti, una The Shy Retirer in versione acustica, chitarra e voce, di abbacinante bellezza, nonostante le fioche luci che in quel momento illuminano Aidan a Malcolm.
Sleep is not an option tonight.
Alberto Adustini
foto di Francesca Garattoni e Massimiliano Mattiello
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25390″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25385″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25393″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25383″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25392″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25387″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25384″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25388″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25391″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25386″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25395″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25389″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25394″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a DNA Concerti e Astarte Agency[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
Se dovessi riassumere la tua musica in tre parole, quali sceglieresti e perché?
Sicuramente energia, perché è esattamente quello che provo mentre la compongo. Ogni volta che ascolto anche solo un mio provino non riesco a stare fermo. Sono contento perché anche le persone che lavorano al mio fianco vivono così la mia musica. Con PRY PRY per esempio, a me e Marco Ravelli, il mio produttore, bastava far partire anche solo la prima strofa per volare dalle sedie in studio, questa gag la facciamo tutt’ora ogni volta che parte quel pezzo. La stessa cosa succede con il mio nuovo singolo Dirty, ricordo me e Tommy Kuti ballare per ore intere sul drop, ci piaceva talmente tanto che abbiamo deciso di portarla live ancora prima che uscisse!
Direi anche leggerezza perché sempre Dirty non è un pezzo che ha bisogno di chissà che spiegazione a riguardo, è proprio quel senso di spensieratezza e spontaneità che lo rende incredibilmente reale.
La terza parola è groove, componente che non manca mai all’interno dei miei brani e che fa da collante tra tutti i generi che la mia musica attraversa.
Quanto punti sui social per far conoscere il tuo lavoro?
I social per me sono fondamentali. Ad oggi, nel 2022, sono la nostra miglior vetrina e forniscono moltissimi mezzi di comunicazione, soprattutto per noi artisti emergenti.
Per esempio, il mio nuovo singolo Dirty nasce da uno scambio di messaggi con Tommy Kuti. Ci siamo sentiti su Instagram, l’ho invitato nel mio studio qui a Milano e il brano è nato in pochissimo tempo, giusto il tempo di due birre!
A parte gli scherzi, quella sera nell’aria si sentiva profumo di hit-hot internazionale, entrambi sapevamo che insieme saremmo stati la combo perfetta tra R&B e Afrobeat. Con Dirty infatti ho toccato più da vicino il mondo Afrobeat e ho anche trovato un fratello.
C’è un artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare?
Ci sono moltissimi artisti super forti con cui vorrei collaborare, forse per primo direi Thasupreme. Oltre a piacermi molto il suo stile e la sua voce, sono curiosissimo di vedere come lavora in studio e penso potrebbe nascere qualcosa di unico visto che apparteniamo a due mondi musicali diversi ma al contempo molto simili. R&B e Trap, un mix che può funzionare, come ha funzionato sul mio penultimo singolo PRY PRY che ha esattamente questo tipo di sonorità.
Mai dire mai, a presto!
[vc_row css=”.vc_custom_1552435921124{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]foto di Francesca Garattoni
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25355″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25354″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25350″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25348″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25353″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25349″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25352″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25356″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25351″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25357″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row]
[vc_row css=”.vc_custom_1552435921124{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]foto di Simone Asciutti
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25341″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25346″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25343″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25340″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25345″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25339″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25344″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25338″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25347″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25342″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row]
[vc_row css=”.vc_custom_1552435921124{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]foto di Federico Pollini
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25364″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25362″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25363″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25359″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25360″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25361″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25365″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25366″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25368″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25367″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25369″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25370″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row]
[vc_row css=”.vc_custom_1552435921124{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Ma chi l’avrebbe mai detto!
Espressione di stupore che spesso si accompagna a frasi di piacevole sgomento, ad esempio: “ma chi avrebbe mai detto di riuscire a riempire i palazzetti”. Altre volte invece si accompagna a frasi non altrettanto piacevoli, come “chi avrebbe mai detto che prima di poter ripartire in tour sarebbero passati più di due anni”.
Il concerto del 26 luglio al Balena Festival dei Pinguini Tattici Nucleari non era dentro un palazzetto, ma era comunque sold out, quindi rientra a pieno titolo negli eventi piacevoli descritti da quella semplice frase che introduce il loro singolo Verdura e che avrebbe dovuto dare il nome al loro primo tour nei palazzetti nella Primavera del 2020.
Oggi il tour ha un nome diverso, tocca più città di quante avrebbe dovuto toccare due anni fa e anche i Pinguini nel frattempo sono un po’ cambiati, con un successo inaspettato in primis per loro, come hanno detto sul palco.
Lo show è stato anche un modo per fare una passeggiata sul viale dei ricordi, per ricordare com’erano, da dove sono partiti – a bordo di un furgone usato per andare a fare interventi odontoiatrici in Croazia (probabilmente il racconto più divertente della serata) – e dove sono arrivati adesso, con tutta la loro gratitudine per poter essere di nuovo su un palco a suonare accompagnata forse ancora da da un po’ di stupore nel vedere tutta l’Arena del Mare cantare le loro canzoni.
Canzoni e racconti per ricordare, per riflettere e per divertire. Uno spettacolo di due ore piene, a tratti teatrale: lo abbiamo capito fin dall’inizio, quando la voce di Riccardo Zanotti in apertura ci ha raccontato a modo suo l’epopea di rinvii che questo tour ha dovuto subire mentre tutto – anche noi stessi – attorno a noi stava cambiando, per poi iniziare a intonare Ridere e far sciogliere i presenti in una canzone.
Le abbiamo cantate tutte, dalla prima all’ultima, dalle più vecchie alle più recenti, e ci siamo divertiti a capire quali avessero inserito nel medley della “storia pinguina”, che per cinque minuti ha creato un’atmosfera quasi da villaggio vacanze, ma senza la parte fastidiosa.
Ma soprattutto le abbiamo cantate tutti, dai ragazzi ai “giovani wannabe” passando per i genitori che hanno accompagnato bambini più piccoli. Ed è stato divertente, fin liberatorio in alcuni momenti, poter ballare e gridare in quel modo. Com’era ovvio ci sono stati anche momenti più emotivi, momenti altrettanto sentiti e partecipati per natura diversa. D’altronde, sfido a non restare coinvolti dalle parole di Freddie o di Pastello Bianco oppure a non ripensare a posteriori al significato di Cancelleria.
Anche il finale è stato teatrale. Non so se sia usanza anche negli altri paesi urlare una loro versione nazionale di “se non metti l’ultima noi non ce ne andiamo”, ma ieri sera c’è stato un momento – dopo che un The End aveva già campeggiato sullo schermo dietro di loro ma noi ci aspettavamo ancora le battute finali – in cui ho seriamente pensato che avrebbero potuto davvero fare un coup de théâtre e chiuderla così, anche se non ci sembrava di certo il loro stile. E infatti, per fortuna, così non è stato e sono riusciti per intonare Tetris prima e Pastello Bianco poi.
E ancora, dopo tutti i ringraziamenti, ancora qualche frase al pianoforte, quasi come se non volessero lasciarci andare.
“Perché noi siamo
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Comunque vada io non piango mai
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
Fuori dall’hype
E vaffanculo a te che te ne vai”
Una sorta di manifesto.
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe finita così.
Francesca Di Salvatore
foto di Ingrid Zambrano
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25328″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25329″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25334″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25332″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25325″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25327″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”25335″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”25330″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25331″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25333″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”25326″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row]