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Tre Domande a: Veronica Fusaro

Tre Domande a: Veronica Fusaro

| Redazione

Come e quando è nato questo progetto?

Le prime canzoni di questo album le ho scritte alla fine del 2023, l’ultima molto probabilmente verso la fine del 2024. È stato in quel periodo che ho iniziato a lavorare a quello che poi sarebbe diventato Looking for Connection. Venivo da un periodo intenso di concerti e mi sono ritrovata davanti a un foglio bianco, senza sapere da dove ripartire. All’inizio è stato difficile, poi ho ricominciato a scrivere ogni giorno, a riflettere su quello che stavo vivendo e su come mi sentivo in un mondo sempre più connesso ma anche più distante. Da lì sono nate le prime canzoni, tra il mio studio a Berna e i viaggi a Berlino, dove ho lavorato con i produttori Kim Wennerström e Charlie McClean. È stato un percorso molto personale, una ricerca di autenticità e significato, sia nella musica che nella vita.

C’è un artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare/condividere il palco?

Adorerei suonare con Chappell Roan. Amo la sua presenza sul palco, le sue canzoni e ciò che rappresenta. È autentica, libera, piena di personalità. E poi dal vivo è pazzesca: energia pura, una band fortissima e un pubblico che vibra con lei. Sarebbe davvero un sogno condividere quel tipo di palco.

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

Direi Slot Machine. È stata la prima canzone che ho scritto per questo album ed è quella che ha fatto scattare tutto. Parla del vuoto che a volte sentiamo pur vivendo in un mondo pieno di stimoli e connessioni. Musicalmente rappresenta bene il mio suono: pop, ma con profondità e groove. E a livello emotivo racchiude il cuore di quello che faccio — trasformare la confusione e la malinconia in qualcosa di luminoso e vero.