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Covo Summer 2021
Bologna // 18 Giugno 2021
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Foto: Annalisa Fasano
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SUNSHINE SUPERHEROES 2021
Arena Puccini (Bologna) // 12 Giugno 2021
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Foto: Alessandra Cavicchi
Francesco De Gregori, Max Pezzali e Ernia
completano la line up di Sequoie Music Park Bologna
Una settimana piena di annunci per Sequoie Music Park, si aggiungono infatti alla rassegna musicale bolognese tre grandi nomi del panorama italiano: Francesco De Gregori, Max Pezzali e il rapper milanese Ernia.
I primi due ci faranno viaggiare nel tempo, Francesco De Gregori (24/7) e la sua band arrivano live con “DE GREGORI & BAND LIVE – GREATEST HITS” per proporre al pubblico le canzoni più famose e significative del suo repertorio.
La data bolognese di Max Pezzali (19/7) avrà come protagonisti assoluti gli anni ’90, con l’impianto scenico e le canzoni che hanno segnato un’epoca raccontata dallo stesso Pezzali nel libro “Max90. La mia storia. Miti e le emozioni di un decennio fighissimo”. Infine Ernia (21/7), all’anagrafe Matteo Professione, arriva sul palco di Sequoie Music Park per presentare oltre ai celebri singoli “Superclassico”, “Fermo a guardare” e “Puro Sinaloa” già pluri certificati, per presentartci gli inediti contenuti nella versione ampliata dell’album “Gemelli ascendente Milano”.
Una rassegna di concerti che spazia in ogni genere musicale. Vede infatti alcuni dei nomi più interessanti della scena rap italiana, Willie Peyote (1/07), torinese che ha conquistato il grande pubblico dopo l’ultima edizione del Festival di Sanremo e Claver Gold e Murutubu (05/07) che presenteranno il loro ultimo progetto ‘Infernvm’, uscito in occasione delle celebrazioni dell’anno dantesco. Sequoie Music Park prosegue poi con il rock dei Fast Animals and Slow Kids (07/07) che ripercorreranno i dieci anni di carriera, da ‘Cavalli’ a ‘Cosa ci direbbe’ e l’immenso Niccolò Fabi (09/07) per la data bolognese del suo tour estivo. Il palco del Parco delle Caserme Rosse verrà poi calcato da Emma Marrone (12/07) che farà tappa nel capoluogo emiliano per il suo ‘Fortuna’ tour. I giorni seguenti saranno il contenitore per Express Festival: il cantautore/poeta nostrano Vasco Brondi (13/07) ci ammalierà con il suo nuovo album “Paesaggio Dopo la Battaglia” e i giovani Black Country, New Road (14/07) band di Cambridge ci stupiranno con il loro innovativo avant-jazz post-punk.
Infine appena annunciate a Sequoie Music Park ci saranno Levante (16/07), la cantante e scrittrice siciliana, fresca del nuovo singolo “Dall’Alba al Tramonto” e Francesca Michielin (20/07) polistrumentista e cantautrice in cima alle classifiche italiane con “Chiamami per nome” presentato all’ultima edizione del Festival di Sanremo.
Un luglio 2021 pieno di concerti nel già collaudato Parco delle Caserme Rosse (Via di Corticella, 147, Bologna), ma oltre alla musica, il teatro e la comicità trovano spazio all’interno di Sequoie Music Park con Paolo Cevoli (15/7), comico italiano tra i più noti della scuola Zelig e Andrea Scanzi (18/7), giornalista seguitissimo, che accompagnerà Filippo Graziani in una serata speciale, un ricordo senza cascami agiografici, ma con tanto affetto e non meno riconoscenza per il mitico Ivan Graziani.
Biglietti disponibili su Ticketone e Boxerticket e nei punti vendita autorizzati.
Sono le 18:00 del 15 Febbraio a Bologna e i Management sono appena arrivati al Locomotiv Club. Mentre il resto della band si prepara per il sound-check, mi dirigo nei camerini per l’intervista a Luca Romagnoli, frontman della formazione abruzzese.
Ciao Luca! Finalmente siete tornati con il nuovo disco, Sumo ed un nuovo tour a due anni dall’ultimo lavoro. Siete pronti a ritornare sul palco?
“Siamo prontissimi! Ci siamo preparati a lungo, anche perchè ci sono stati molti cambiamenti, di vario genere, anche nel modo in cui presentiamo i brani, sia nuovi che vecchi.”
Ve lo avranno già chiesto ma mi sembra una domanda dovuta: a proposito di cambiamenti, perchè avete fatto questo cambiamento di nome, da Management del Dolore Post-Operatorio al solo Management?
“Certo, domanda lecita! Tant’è che già prima ci chiedevano il perchè ci chiamavamo così ed ora che abbiamo cambiato, insomma un casino! Con il nuovo disco, Sumo, e questa nuova attitudine, volevamo cancellare tutta quella parte provocatoria e iconoclasta che ci ha rappresentato, dato che oggi se ne fa anche fin troppo uso a livello spettacolare. Vediamo contenitori senza contenuto e si fa fatica poi a distinguere la provocazione intelligente dalla sterile provocazione; tutto questo apparato ha cominciato ad avere sempre meno valore per noi. Ci siamo voluti concentrare fortemente sulla musica, sulla poetica, gli arrangiamenti, la produzione. Volevamo parlare solo attraverso le canzoni, su disco e dal vivo; dove prima c’era molto dialogo, quasi spesso un monologo fatto di rabbia e imprecazioni ora c’è pulizia. Vogliamo arrivare solo attraverso i nostri brani.
Quindi l’ultima provocazione è stata proprio quella del nome, che a livello estetico rappresentava la nostra parte schizofrenica.”
Parliamo del nuovo disco, Sumo, uscito lo scorso Novembre: l’ho ascoltato attentamente ed infatti ho notato questi cambiamenti che tu mi hai appena citato. Rispetto ai precedenti lavori c’è una diversa attitudine, sia nei suoni, sia ne testi finanche alla interpretazione. Meno irriverenza, meno rabbia, ma comunque sempre intenso e a tratti malinconico. Me lo hai già in parte accennato, ma cosa è cambiato?
“Siamo già arrivati al quinto disco e nei lavori precedenti abbiamo sempre registrato in maniera folle e compulsiva negli spazi che avevamo tra un tour e l’altro, con quell’urgenza di scrivere e non ci siamo mai fermati veramente. Così abbiamo deciso di fermarci: finalmente riesci a capire dove sei arrivato e quali sono le strade che vuoi prendere. Ci siamo resi conto che dal primo disco ufficiale, Auff,del 2012, erano passati 6 anni e che eravamo cambiati. Oltre ai cambiamenti di cui abbiamo parlato nella domanda precedente c’è stata una consapevolezza; ogni disco rappresenta un periodo e non per forza deve essere coerente col precedente, anzi io sono conto la coerenza artistica, per carità! Per cui ora volevamo raccontare questo nuovo periodo, con tutte le nostre incertezze, le paure, il dolore di un amore finito, una persona che non c’è più, un’assenza, una lontananza. Ci sentivamo di raccontare nuove cose ed è quindi uscito questo disco molto nostalgico, più malinconico, super intimo. Noi scriviamo tante canzoni prima di registrare e non ci sembrava che altre canzoni all’interno di questo disco avessero un senso.”
Come nascono le canzoni dei Management? Qual’è la filiera creativa?
“Io e Marco di Nardoscriviamo sempre allo stesso modo, forse neanche tanto normale, in quanto lui si dedica esclusivamente alla musica, agli arrangiamenti ma senza conoscere la tematica della canzone, che io inserirò in un secondo momento. Lavoriamo a comparti separati ed io amo scrivere solo se già conosco la musica. Non riesco a stare 7/8 ore con foglio e penna in mano, non mi uscirebbe nulla! Devo avere già una musica in cui posso venire immerso.
Anche perchè uso quel tempo diversamente, vado al bar, mangio, bevo, mi masturbo! Mi viene assai facile invece lasciarmi trasportare dalla musica e scrivere in maniera istintiva e molto ritmica, mi piace che le parole abbiano un ritmo sulla musica.”
La vostra musica è influenzata da altri artisti o band? Avete dei riferimenti musicali?
“Proprio per il motivo che ti dicevo prima, per la modalità di scrittura, Marco è influenzato dai suoi ascolti per quanto riguarda la musica, io invece sono sempre stato appassionato del grande cantautorato italiano, i mostri sacri! Marco, essendo anche produttore, ha un ascolto più aggiornato e internazionale.”
Che ne pensate dell’attuale scena italiana?
“Non credo che ci siano dei geni, compresi i sottoscritti! Però devo dire che c’è tanta qualità e tante cose da dire e una cosa che io vedo in maniera positiva è che i giovani stanno sostituendo la vecchia guardia! Ma questo “indie” di cui molti si lamentano che sta diventando pop, non credo sia così! Semplicemente sta entrando nel mainstream inteso però non negativamente. Sta diventando la nuova musica nazionale, quindi non c’è più spazio per Albano, fenomeno relegato magari ai nostri genitori o ai nostri nonni. Ora per i giovani ci sono finalmente i giovani! Ed è una cosa buona che si sia creato tutto questo spazio, cosicché anche nel piccolo ci sono tante band “minori” che riescono ad esporsi. Quello che forse un po’ mi dispiace è che si sia quasi eliminata la questione alternativa, il mondo alternativo vero, quello contro, quasi non esiste più.”
Si, negli anni è un aspetto che è effettivamente cambiato, una volta c’era una differenza più netta tra quello che era visto come “alternativo” e il “mainstream”…
“Si esatto, noi una volta ci posizionavamo come alternativi e non avevamo nessuna intenzione o il pensiero di dire “Un giorno andremo a Sanremo”, oppure “Farò i palazzetti”, mentre oggi c’è questa possibilità ed è un pensiero di tutti. Questo è positivo, però esclude anche un pensiero, che è fondamentale nella musica, cioè di avere una scena che sia contro e che si ponga come alternativa totale alla televisione, alla radio, al sistema. C’è una sorta di omologazione, per forza di cose. Però appunto sono fiducioso che nella storia, negli anni, arriveranno sempre dei giovani con la voglia di distinguersi e che vogliono rompere il culo agli altri giovani che fanno sempre la stessa cosa. Per esempio, fino a qualche anno fa, sono stati quelli della trap a farlo! Però adesso essendo diventata fenomeno mondiale, ripercorrono anche loro sempre i soliti cliché. Si è presa tutto lo spazio ma alla fine ora dicono tutti sempre le stesse cose, stessi argomenti.”
Quindi avete visto Sanremo?
“Bè si, in parte, distrattamente, ma comunque non me ne vergogno!”
Avete mai pensato di partecipare?
“Quando eravamo più piccoli, proprio per il discorso dell’alternativo, Sanremo era quella cosa, che schifo! Ora è diventato solo spettacolo, una vetrina, di conseguenza se uno vuole proporre la sua canzone ci può andare senza problemi, tanto non è in gara con nessuno. Però negli ultimi anni si sta facendo tantissimo spettacolo a discapito delle canzoni, che se ci si pensa, quali restano? Le canzoni per sempre ormai non esistono più, soprattutto in quel contesto, in cui Sanremo sembra quasi un Festivalbar, preparazione al possibile tormentone estivo e finisce là, non si crea un fenomeno culturale.”
Tornando al disco Sumo, mi ha colpito molto la citazione della poetessa Patrizia Valduga…
“E’ tutto legato al cambiamento, che nell’arte è fondamentale, cercare sempre una nuova verità, sperimentare. Siamo organismi biologici, sempre in continuo cambiamento e per quale motivo uno deve essere sempre uguale a se stesso artisticamente se dal punto di vista biologico, organico, non lo è? Quella quartina bellissima di Patrizia Valduga fa riferimento proprio al cambiamento continuo che fa si che io non sono quello di 10 anni fa, ma ero comunque io, diverso da ora. Al contempo chi mi guarda come può dire “tu non sei quello di prima”?!
Siamo quella cosa che cambia, ma tutti noi, a prescindere dalla musica.”
Avete un concerto, una situazione, che vi rimarrà indelebile per sempre?
“Sicuramente quello che non dimenticheremo mai, proprio perchè tra eventi unici e importantissimi della tua vita, quando siamo andati al Circolo degli Artisti a Roma, a breve distanza dall’uscita di Auff (2012). Eravamo ancora quasi sconosciuti, ci siamo ritrovati invece con il locale pienissimo e non ce lo aspettavamo! Soprattutto abbiamo fatto un bellissimo concerto, forse il migliore di tutti.”
Invece concerti che andate a vedere?
“Io sinceramente non vado spesso a vedere concerti, mi dà un po’ fastidio stare in piedi stretto in mezzo alla gente, mi viene l’ansia, mi fa male anche la schiena! Però l’ultimo concerto, fammici pensare! A parte qualche cosa indie l’ultimo grosso concerto è stato Vasco Rossi.”
Per quanto riguarda i testi, scrivete in italiano. Una scelta naturale o una presa di posizione? Avete mai pensato di rivolgervi a un pubblico internazionale?
“Abbiamo da sempre scritto in italiano, dando importanza alla nostra lingua, al testo, alla poetica, di quello che diciamo al pubblico tra una canzone e l’altra; è sempre stato molto importante. Non abbiamo nessuna pretesa di andare a suonare all’estero, anche se in realtà ci siamo andati. Mi piace quando il pubblico ascolta e capisce bene la tua lingua e recepisce le emozioni. C’è da dire che una volta suonammo a Berlino davanti a un pubblico esclusivamente tedesco ed è stato molto bello per l’approccio diverso all’ascolto; tutti si facevano prendere dalla ritmica, ballavano senza ovviamente capire le parole. Bellissimo. Però a me, che scrivo soprattutto i testi, piace che si capisca e in Italia si fa molta più attenzione alle parole che in altri paesi.”
Al di là di questo tour, progetti futuri?
“Noi vogliamo solo scrivere canzoni, quindi finito questo tour ci rimetteremo a scrivere il disco nuovo e lo vorrei far uscire il prima possibile, perchè siamo stati fermi due anni e siamo impazziti. Un po’ di pausa l’abbiamo presa, abbiamo capito chi siamo, vediamo che succederà, magari sarà completamente diverso ma lo vogliamo fare subito perchè aspettare altri due anni fa male!”
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Locomotiv Club (Bologna) // 22 Febbraio 2020
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Locomotiv Club (Bologna) // 21 Febbraio 2020
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Corrado Grilli, in arte Mecna, è un rapper e cantautore italiano che negli ultimi dieci anni ha raccontato tramite i suoi testi una generazione. La sua musica è spesso definita come “romantica”, adatta ad un pubblico principalmente di ragazze, ma in realtà non è così: il pubblico del Locomotiv Club di Bologna stasera è particolarmente vario.
Una novità di questo tour rispetto ai precedenti è la presenza di una piccola band che lo accompagna durante il live, composta da Alessandro Cianci (chitarrista), Andrea Dissimile (batteria) e uno dei suoi produttori Marco Lvnar (tastiera e pc).
La scenografia è semplice ma suggestiva, con delle luci diffuse e una macchina per il fumo.
Il concerto inizia poco dopo le 22, partendo subito con Fuori dalla Città, un brano del suo ultimo album Neverland scritto in collaborazione con il produttore Sick Luke, accompagnato da giochi di luce blu e viola pazzeschi, scaldando così fin da subito il pubblico.
Nella scaletta si alternano brani nuovi e brani più vecchi: Laska, Lungomare Paranoia, Blue Karaoke e Disco Inverno. Non potevano mancare i classici come la trilogia dei trentuno (31/07, 31/08 e 31/09), brani a cui i fan sono affezionati e per cui si emozionano ogni volta che li canta.
Mecna inoltre ci rivela che il brano 71100 si riferisce alla città di Bologna, dicendo che la sente un po’ come se fosse casa sua e lo dedica a tutti noi presenti in sala.
A seguire, con Si Baciano Tutti invita tutte le coppie presenti a baciarsi e parte così il momento più romantico della serata.
La chiusura del set principale arriva con Un Drink O Due, lui si avvicina sempre di più al bordo del palco cercando il contatto visivo ed emotivo con i fan e ripete il ritornello della canzone numerose volte.
Finita la canzone esce dal palco, ma il pubblico continua a cantare “come se, quando vuoi, se ti va, ci beviamo un drink o due…?” fino a quando non ritorna per fare gli ultimi due brani.
Il concerto si conclude con Pazzo di Te e Canzone in Lacrime e i ringraziamenti al pubblico lasciando il palco.
Corrado è sempre pazzesco nei suoi live, trasmette emozioni incredibili e uniche sempre, ci racconta storie e i suoni della sua musica ti trasportano altrove.
E come lui stesso dice nel testo di Micidiale: “non importa quanta strada hai fatto, quanto hai sognato, in quanti ti hanno detto hai spaccato, riavvolgi e rifai da capo”.[/vc_column_text][vc_column_text]
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Locomotiv Club (Bologna) // 15 Febbraio 2020
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Locomotiv Club (Bologna) // 14 Febbraio 2020
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Locomotiv Club (Bologna) // 27 Gennaio 2020
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Locomotiv Club (Bologna) // 16 Gennaio 2020
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Unipol Arena (Bologna) // 14 Dicembre 2019
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Locomotiv Club (Bologna) // 14 Dicembre 2019
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