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Tag: Live

Mudhoney @ Locomotiv Club

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• Mudhoney •

+
| Please the Trees | The Devils |
Express Festival
Locomotiv Club – Bologna // 21 Novembre 2018

 

Gli appena nati The Devils aprono la serata al Locomotiv prestissimo.
Non aspettano nemmeno che il pubblico si raduni di fianco agli strumenti e iniziano a suonare: senza presentazioni attaccano crudi, antisociali e decisamente irriverenti.
Gianni Vessella, alla chitarra, ed Erica Toraldo, voce e batteria, distruggono il silenzio di pochi minuti prima.
Il loro trash’n’roll, scomodo e dissacrante, attira un gruppo di ascoltatori che ben presto si ritrova coinvolto in uno show erotico e maledetto, accompagnato da un garage rock senza pause. La band napoletana, nata nel 2015 con un disco d’esordio appena uscito, termina la performance con chitarre flagellate, amplificatori violentati e la batterista che si alza, sui suoi altissimi tacchi di vernice rossa, ed esce di scena.

A seguire, sale sul palco il gruppo spalla ufficiale dei Mudhoney: i Please the Trees, provenienti da Praga e già premiatissimi con il loro album A Forest Affair (2012). Il trio propone brani infiniti, suoni campionati e psichedeliche parti strumentali accompagnate da una voce appena percepita, come una cornice ai pezzi. Tutto molto familiare e tipico di quel genere che si chiama indie rock. Il pubblico, ormai numeroso, apprezza incuriosito questo trio ceco, probabilmente mai ascoltato prima, e la loro energia fatta da un trip di suoni, distorsioni e corde di chitarra strisciate sui piatti della batteria.

Alle 22 circa eccoli. I Mudhoney, questi ormai sessantenni, collaudati pionieri del genere grunge, nato a Seattle negli anni ’90 proprio grazie a loro, si può dire. Le prime canzoni scorrono tranquille, una dietro l’altra: sotto il palco troviamo i ventenni di allora, ormai più che quarantenni. Questa sera sono tornati lì, negli anni ’90, quando ai concerti ancora ci si ammassava e si pogava senza esclusione di colpi. Faccio appena in tempo a posare la macchina fotografica che iniziano gli spintoni e parte il crowdsurfing.
Ed ecco finalmente Touch me, I’m sick. La voce di Mark Arm non è cambiata: graffia l’aria e ti riporta lì dove tutto è nato, dove i Mudhoney sono rimasti senza cambiare di una virgola, senza svendersi per piacere ad un pubblico più ampio. E ancora da Suck you dry fino a 21st cent Pharisees buttano fuori quel sound sporco, primitivo ma maledettamente credibile e coerente, ripercorrendo tutta la loro carriera musicale.
Dobbiamo aspettare il lungo encore di 7 brani per poter saltare con Here come sickness, per poi terminare con Fix me.
Questo concerto, sold out, al Locomotiv di Bologna ci ha ripresentato l’immutevole energia del garage punk dei Mudhoney: ora possiamo tornare a casa tranquilli e sicuri che, nonostante siano già passati 30 anni dal loro debutto, la loro impronta non cambierà mai e la loro musica continuerà a piacere a pochi ma buoni. Perché il grunge non è per tutti anzi, se non fosse stato per i Mudhoney probabilmente non sarebbe mai esistito.

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SETLIST:

 

Into the Drink

I Like It Small

Hey Neanderfuck

You Got It

Nerve Attack

The Farther I Go

Judgement, Rage, Retribution and Thyme

No One Has

Kill Yourself Live

Touch Me I’m Sick

If I Think

Next Mass Extinction

Suck You Dry

Please Mr. Gunman

Get Into Yours

Night and Fog

F.D.K. (Fearless Doctor Killers)

Oh Yeah

I’m Now

Paranoid Core

One Bad Actor

The Only Son of the Widow From Nain

21st Century Pharisees

Encore:
Here Comes Sickness

Who You Drivin’ Now?

Sweet Young Thing (Ain’t Sweet No More)

Ensam i natt
(The Leather Nun cover)

The Money Will Roll Right In
(Fang cover)

Hate the Police
(The Dicks cover)

Fix Me
(Black Flag cover)

 

 

Grazie come sempre ad Hub Music Factory e all’organizzazione del Locomotiv Club.

 

Testo e Foto:  Valentina Bellini[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9495,9511,9508,9510,9514,9515,9513,9496,9516,9497,9498,9499,9500,9502,9503,9504,9505,9506,9507,9509,9501,9512″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Please the Trees

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The Devils

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Cesare Cremonini @ Rds Stadium

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• Cesare Cremonini •

RDS Stadium (Rimini) // 20 Novembre 2018

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Dopo l'uscita del suo album Possibili scenari e il suo primo tour estivo negli stadi, Cesare Cremonini ha dato il via anche al tour invernale, con doppia tappa al 105 Stadium di Rimini il 20 e il 21 novembre.
Ad accoglierlo un pubblico letteralmente in estasi, dalla prima all'ultima nota suonata. 
Cremonini  ha dichiarato più volte il suo amore per la città di Rimini dicendo di sentirsi come a casa; e sarà stato questo il motivo per il quale è riuscito a far sentire a casa anche tutte le persone presenti, circa diecimila nelle due serate. Non c'è stato nessun filtro tra il palco, il parterre e le tribune: tante voci unite in un unico ritmo. 
La scaletta proposta dall'artista ha toccato i momenti più importanti della sua carriera. Cesare è un insieme di aggettivi positivi: è un poeta dall'aria romantica capace di reggere la scena con una naturalezza disarmante e allo stesso tempo coinvolgente. 
E' instancabile. Il palco è il suo habitat naturale, il luogo in cui riesce ad esprimersi al meglio, interpretando i suoi testi in modo così vero e vivo che risulta impossibile non lasciarsi andare e non rimanerne incantati. Ecco, Cesare incanta e lo fa soprattutto quando diventa un tutt'uno con i tasti del pianoforte. E' lì che nasce l'incantesimo. Ha la capacità di far sognare con brani come Vieni a vedere perchè o Dev'essere così e allo stesso tempo di far saltare con Gray groose o Mondo. 
Non è mancato un tuffo indietro, ai tempi di 50 special e Un giorno migliore, quando era il leader dei Lunapop. Ed è stato con Momento silenzioso, brano contenuto nell'album Maggese, che ha ringraziato quella fetta di pubblico che gli è fedele da sempre, fin dall'inizio della sua carriera da solista. Instancabile, esuberante e immensamente bello, nell'accezione più ampia del termine.
E poi succede che stiamo bene insieme senza nessun perchè. Ma in questo caso il perchè c'è: è la sua musica.

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SETLIST:

POSSIBILI SCENARI

PADREMADRE

IL COMICO (SAI CHE RISATE)

LA NUOVA STELLA DI BROADWAY

LATIN LOVER

LOST IN THE WEEKEND

UN UOMO NUOVO

BUON VIAGGIO (SHARE THE LOVE)

MOMENTO SILENZIOSO

UNA COME TE

VIENI A VEDERE PERCHE’

LE SEI E VENTISEI

MONDO

LOGICO

GRAY GOOSE

DEV’ESSERE COSI’

AL TUO MATRIMONIO

IL PAGLIACCIO

50 SPECIAL

MARMELLATA #25

POETICA

NESSUNO VUOLE ESSERE ROBIN

UN GIORNO MIGLIORE

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Testo: Claudia Venuti

Foto: Carlo Vergani

 

Ringraziamo The Front Row e Carlo Vergani per la gentile concessione delle foto.

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9464,9465,9466,9482,9467,9468,9481,9469,9480,9470,9486,9471,9485,9472,9478,9473,9474,9475,9479,9484,9476,9477,9483″][/vc_column][/vc_row]

Concerto per Genova

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Concerto per Genova •

Genova (RDS Stadium) // 17 Novembre 2018

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Il 14 agosto 2018 è iniziato come un giorno tra tanti.

Mi alzo, doccia, colazione e mi preparo per andare al lavoro. Un lavoro di quelli che amo, quelli dove al centro di tutto c’è la musica. Tutto sommato, una bella giornata.

Ore 12:05

“Hai visto cos’è successo a Genova?”.

“No, che è successo?”.

“Meglio che accendi la tv”.

Esco dal bagno. E mi dirigo in salotto. Tv già accesa e il mio collega (Carlo Vergani, ndr) davanti allo schermo.

“Carlo metti il TG, Alessio mi ha detto che è successo qualcosa a Genova”.

“Ah lo so VEZ. Vieni a vedere”.

Questo è il mio primo ricordo di quel giorno.

Un giorno nel quale in un primo momento ho creduto che questa storia potesse essere un po’ come le tragedie successe a L’Aquila nel 2009 oppure come il terremoto dell’Emilia del 2012, per poi rendermi conto che con quel tipo di tragedie, questa non ha nulla a che vedere.

Questa, piuttosto, ricorda il disastro del Vajont del 1963. Un disastro prevenibile.

E se ci fosse qualcosa da dire riguardo al 14 agosto 2018 e al crollo del ponte Morandi, forse, gli abitanti e le vittime potrebbero dire la stessa cosa: tutto era prevedibile e previsto.

Sicuramente la morte di tutte quelle persone poteva essere evitata.

Quarantatré persone rimaste vittime dell’incuria e della mancanza di controllo (vittime ricordate qui, sull’articolo di Panorama)

E se L’Aquila e l’Emilia si sono rialzate, così farà anche Genova, ma con una consapevolezza in più: non ripetere più quell’errore e non abbassare mai la guardia, perché i cittadini in prima persona devono occuparsi e preoccuparsi del proprio territorio.

E così tra una fotografia e l’altra e il susseguirsi di artisti che noi di VEZ amiamo, riesco a parlare con il presentatore dell’evento che condivide con noi la rabbia e l’amarezza provata per l’avvenimento che poteva non accadere.

Incontro anche l’organizzazione il Ce.Sto, tra i promotori delle due serate.

Il Ce.Sto nasce più di 30 anni fa nel Centro Storico di Genova, come associazione di volontari laici e cristiani. E’ un contenitore che accoglie obiettivi educativi, creativi e culturali, fornendo percorsi e strumenti per valorizzare e rafforzare il potenziale di ciascuno.

Le attività dell’associazione si focalizzano su educazione minorile, accoglienza di famiglie straniere, integrazione sociale e attività culturali sul territorio con una particolare attenzione al lavoro di rete e alla figura del volontario, che gioca un ruolo fondamentale all’interno dell’Associazione.

Il Ce.Sto ci racconta l’attivismo che da qualche tempo impegna la popolazione e spiega anche il proprio impegno e volontà di creare consapevolezza nei cittadini, i primi interessati al benessere della propria città.

Attivismo in collaborazione con l’altro supporter e organizzatore di queste due serate, l’organizzazione Love What U Love che nasce a Genova nel 20015 e organizza serate di libera espressione e dove quello che ami non ha giudizio.

Live Music, Arte e tutti i nostri cuori al centro della scena allo scopo di creare una rete di artisti locali e non, appoggiandosi all’aiuto dei Giardini Luzzati che si sono mostrati entusiasti dell’idea.

E adesso non resta che rimboccarsi le maniche e fare il più possibile per imparare da quello che è successo, in questo caso per ricordarsi che la vita è una e che curarsi l’uno dell’altro significa vivere e sopravvivere.

Grazie quindi a questi artisti, Ex-Otago, Lo Stato Sociale, Canova, Motta, Willie Peyote, Rezophnic, Francesco Baccini, Era Serenase, Banana Joe, Jess e a tutti gli altri che il giorno dopo, domenica 18, hanno scaldato il palco dell’RDS Stadium di Genova.

 

18b   14b

12b   10b

7b   1b

5b   3b

 

Sono contenta di aver partecipato, qui come ad Amiche per l’Abruzzo il 21 giugno 2009, al Concerto per l’Emilia del 25 giugno 2012 e a Italia Loves Emilia del 22 settembre 2012.

Grazie, perché ancora una volta l’arte, la musica e le persone, più di ogni altra cosa sanno unirsi quando ce né più bisogno per mostrarci la via della solidarietà.

E che ci serva da monito, ogni giorno.

Grazie a This is Core per l’organizzazione assieme a Il Ce.Sto e Love What U Love.

Il contributo dei nostri biglietti andrà alle famiglie degli sfollati tramutandoli in buoni spesa e alle attività che sono state toccate sensibilmente dal crollo del ponte Morandi.

Per poter donare invece, l’IBAN di riferimento è del Dopolavoro Ferroviario su cui si appoggia il Comitato degli sfollati

Dopolavoro Ferroviario di Genova Pro Sfollati di Via Porro e Campasso

Numero: IT86Y03359016001000001 61754[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Testo: Sara Alice Ceccarelli

Foto: Alessio Bertelloni | Sara Alice Ceccarelli
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9613,9615,9616,9614,9619,9622,9617,9623,9618,9620,9621,9624,9625,9626,9627,9628,9629,9630,9631,9632,9636,9633,9634,9635,9637,9639,9642,9638,9640,9641,9643,9644,9645,9646,9647,9648″][/vc_column][/vc_row]

Kaufman

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• Kaufman •

Bradipop (Rimini) // 17 Novembre 2018

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]In scena ieri sera al Bradipo Club, i Kaufman, una delle più promettenti band indie pop italiano, che hanno portato i loro ritmi e melodie davanti ad un bel pubblico di curiosi.

I Kaufman, sulla scena già da una decina d’anni, il primo disco è del 2009, con diversi passaggi di formazione, sono una delle classiche band “vere”, di quelle che la musica te la portano a sentire, in tour costante.

Arrivano nella nostra città riminese con un trio di date Bologna-Foggia-Rimini e sul palco hanno dato tutto il meglio del loro repertorio.

Un repertorio con qualche brano del passato fino alla, nuovissima La vita su Marte ed i successi del loro bellissimo disco Belmondo (prod. INRI).

LP contenente canzoni come Macchine Volanti, Come si sta e L’età difficile, brano che a noi riminesi tocca non poco, perché parla di una sensazione che ben conosciamo.

Quella romantica sensazione di fine estate e conseguente fine dell’amore, che ora da adulti guardiamo con un po’ di nostalgia e tenerezza.

Sfido chiunque a non averla mai provata!

Pop, elettro pop, indie pop, definire è sempre difficile, ma ieri sera abbiamo un po’ sognato e un po’ ballato.

Grazie Kaufman, continuate con i kilometri in strada, noi di Vez ci saremo!

Tk’s to Treid Agency e Bradipop Club

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Foto e Testo: Michele Morri

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9411,9410,9402,9414,9401,9406,9403,9405,9409,9404,9407,9408,9412,9413″][/vc_column][/vc_row]

Viito

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• Viito •

| Troppoforte Tour |

Covo Club (Bologna) // 15 Novembre 2018

 

La terza delle undici tappe del Troppoforte tour dei Viito è stata Bologna.

Il titolo del tour, è lo stesso del loro album d’esordio, uscito l’8 settembre scorso e anticipato da quattro singoli, che hanno portato la band ad un rapido successo nel giro di pochi mesi.

Un successo in una scena Indie ormai ricca di talenti emergenti e non, in cui non è facile farsi spazio. Eppure ci stanno riuscendo benissimo.

E il segreto è solo uno, anzi, due: semplicità ed umiltà.

Tutto è iniziato meno di un anno fa, con l’uscita di: Bella come Roma, ultima canzone nella scaletta proposta del duo, composto da Giuseppe e Vito, che ieri sera, sul palco del Covo Club, hanno regalato al loro pubblico un live – faccia a faccia e cuore a cuore.

Un concerto – intimo- se vogliamo.

Una festa non è solo una delle loro canzoni d’amore più belle, è anche il modo in cui ci hanno fatto vivere un’ora e mezza intensa.

Ogni sentimento è stato toccato.

Dal romanticismo sulle note di Esami e Lisbona, alla carica/scarica di energia di Industria porno e Compro oro.

Troppo forti davvero questi ragazzi!

Partiti da zero e da soli, una complicità iniziata con una convivenza romana da studenti fuorisede e continuata poi condividendo l’amore puro per la musica. E così Vito al microfono e Giuseppe alla chitarra, ha preso vita una band destinata ad una scalata verso un successo sempre più grande.

Arriveranno Tempi migliori ma intanto grazie, perché sicuramente, riescono a rendere migliori questi.

Scrivendo testi così vicini alla nostra realtà che poi ? la stessa di tutti quei ragazzi che ieri hanno cantato a memoria ogni brano.

Le parole vere arrivano sempre al cuore della persone.

E i Viito ne stanno avendo la dimostrazione.

Arrivano al cuore anche a chi come Valeria e Laura sono arrivate appositamente da Sulmona per sentirli cantare a Bologna.

Noi di Vez li abbiamo incontrati per bere una birra e fare due chiacchiere post- concerto.

A breve report completo sul nostro sito.

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[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

SETLIST:

ESAMI

TROPPO FORTE

CERCO L’ESTATE

MONDIALI

TEMPI MIGLIORI

COMPRO ORO

UNA FESTA

NON SUCCEDERA’ PIU’ (Claudia Mori Cover)

LASCIAMI LECCARE L’ADRENALINA (Afterhours Cover)

SISTEMA SOLARE

CON IL NASTRO ROSA (Lucio Battisti Cover)

INDUSTRIA PORNO

LISBONA

– bis –

TEMPI MIGLIORI

COMPRO ORO

BELLA COME ROMA

 

Testo: Claudia Venuti

Foto: Luca Ortolani

 

 

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Superorganism

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• Superorganism •

+
| Pi Ja Ma |
Express Festival
Locomotiv Club – Bologna // 14 Novembre 2018

 

Scalpitavo per questa serata da quando è uscita la programmazione del Locomotiv Club.

Ero proprio curioso di fotografare e godermi il live dei Superorganism!

 

Quello dei Superorganism inizia come un progetto di registrazione casuale con membri che hanno sede in piu paesi, Inghilterra, Giappone e Australia per citarne alcuni, il tutto nato online nei forum di musica.

Attualmente sette membri su otto vivono sotto lo stesso tetto in una grande casa a schiera nell’East End, mentre l’ottavo membro, il vocalist sud-coreano Earl Ho vive a Sydney, lontano dal gruppo, per questo ultimamente una immagine stampata del suo volto sostituisce il vocalist nelle foto di gruppo della band.

Nei primi mesi del 2018 escono con l’omonimo album Superorganism, il singolo Everybody Wants to Be Famous entra tra le prime posizioni in classifica in molti paesi.

 

In apertura troviamo Pauline de Tarragon aka PI JA MA, che io amo sia come illustratrice che come cantante.

Sul palco stasera ad affiancare la parigina Pauline è presente anche Axel Concato alla chitarra.

Per lei, vestitino da scolaretta con sopra disegni e scritte fatte a mano più birra Moretti in lattina, per lui una bella tuta bianca da operaio.

Consiglio di ascoltare il loro indie pop sul loro canale Spotify (link), a me piacciono veramente tanto!

 

I superorganism entrano in scena avvolti in impermeabili glitterati, maneggiando sfere luminose, suonando un triangolo ed immersi nella luce e nelle grafiche che vengono proiettate alle loro spalle.

La cantante principale, Orono, si presenta in Crocs e occhiali da sole e per i primi tre brani che toccano a noi fotografi sembra non si voglia fare troppo vedere evitando più volte di incrociare le nostre macchine fotografiche con lo sguardo. Nove brani in scaletta, con suoni e grafiche che ti catapultano direttamente nel loro mondo.

Una band stravagante e divertente che fa ballare e cantare, fondendo magistralmente musica e visuals in un vortice di emozioni che ti destabilizza.

Uscendo dal Locomotiv non mi sarei meravigliato di trovarmi direttamente dentro qualche assurdo cartone animato o videogioco giapponese!

Cool!

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SETLIST:

SPRORGNSM

NIGHT TIME

IT’S ALL GOOD

NAI’S MARCH

NOBODY CARES

REFLECTIONS ON THE SCREEN

THE PRAWN SONG

EVERYBODY WANTS TO BE FAMOUS

RELAX

SOMETHING FOR YOUR M.I.N.D.

 

Grazie come sempre all’organizzazione del Locomotiv Club.

 

Testo e Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9317,9330,9333,9335,9336,9328,9323,9327,9338,9345,9340,9322,9325,9326,9337,9339,9332,9334,9329,9343,9331,9344,9341,9342″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

PI JA MA

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Gemitaiz

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• Gemitaiz •

| Paradise Lost Club Tour 2018 |

Estragon (Bologna) // 10 Novembre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Dopo il successo di Davide, il suo nuovo disco di inediti già certificato disco di platino, il rapper romano Davide De Luca, in arte Gemitaiz, sbarca all’Estragon Club di Bologna per il suo secondo Sold Out consecutivo.

Su tredici date, già sei sono Sold Out.

Successo meritatissimo per uno dei migliori rapper italiani.

Show essenziale ma d’impatto, con Mixer T inseparabile compagno d’avventura.

 

Grazie a Zamboni53 Store

 

Foto: Matilde Manara

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9296,9305,9298,9301,9302,9303,9299,9297,9304,9300″][/vc_column][/vc_row]

Omar Pedrini

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Omar Pedrini •

Bombonera – Cesena // 09 Novembre 2018

 

Il lato artistico e musicale di Omar Pedrini non ha bisogno di particolari presentazioni, millantamenti o trampolini. Il lato musicale ed artistico di Omar Pedrini in questo articolo non verrà esposto.

Dico questo perché vorrei dedicare qualche riga in più al lato umano dell’artista bresciano.

L’onestà intellettuale, l’umiltà tipica dei veri figli del popolo sono un regalo e un’eccellenza da conservare come un patrimonio nell’ambito sempre più sterile della musica in Italia.

La fierezza dell’appartenenza, la semplicità dei “grazie” e “per piacere” accompagnati da un sorriso sempre presente come intercalare a ogni battuta.

Il tipico esempio di capitano, di leader moderato che fa parlare le prerogative dell’anima prima di quelle del pentagramma.

Il concerto alla Bombonera a Cesena è un’orgia di personalità ed età diverse, gente arrivata da Brescia, da Firenze, da Parma, da Venezia oltre che da mezza Romagna.

Un concerto onesto che ha riattraversato le fasi embrionali della permanenza di Omar nei Timoria.

Un clima casalingo che a detta dello stesso Omar ha fatto la differenza, a dimostrazione che la crescita artistica di un musicista trova spesso confort nella provincia che può ancora raccontare storie diverse, lontane dai clichè ordinari.

Ad accompagnare il cantautore scopriamo Marco, chitarrista mancino dal talento evidente, in un duetto di chitarre acustiche, accompagnate con costanza dall’incalzante sottofondo del pubblico pronto a seguire ed eseguire ogni passaggio di spicco dei classici marcati fine ’90 primi ’00.

Omar, uomo, cantautore, amico e trascinatore.

Ci fossero artisti come lui, anzi più semplicemente, ci fossero uomini come lui.

Un grande Zio Rock, esempio vero.

 

Testo: Vasco Abbondanza[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9250,9259,9252,9263,9254,9261,9262,9255,9265,9260,9258,9257,9256,9264,9251″][/vc_column][/vc_row]

Propagandhi

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• Propagandhi •

+
| Dead To Me | RVIVR |

Zona Roveri – Bologna // 08 Novembre 2018

 

Personalmente attendevo da un doppio lustro di rivedere i Propagandhi, baluardo storico, politico ed irriverente della scena “punk hardcore melodica”.

Aspettative mantenute in parte, se non nella maestria e nell’impeto tecnico che come ogni gruppo con influenze vicine al metal mette come scudo e prerogativa davanti al resto.

Sì, perché la band canadese marchia a fuoco la velocità dei riff e dei virtuosismi con spiccate e molto più ampliate sonorità metal rispetto al passato.

Lo dimostra la scelta della scaletta e della decisione che personalmente reputo discutibile, in quanto romantico nostalgico, di aver trascurato i dischi degli albori, salvo un paio di pezzi come Anti-Manifesto Ma davvero c’è stato ben poco spazio per le dietrologie e i flash-back .

Nel contesto comunque concerto gradevole, fluido, suonato come già citato prima con dettagliata cura e metronomica precisione, più dedito al “perfezionesimo” come culto musicale a discapito del sentimentalismo di primi anni 2000 che aimè, è rimasto un po’ nel cassetto.

Anche per questo forse i Propagandhi vogliono affermarsi e farsi trovare pronti nell’imminente presente, poiché appoggiarsi sul passato è concettualmente prematuro, a dimostrazione del fatto che il serbatoio è ancora pieno di carburante.

Spezzo una lancia a favore di Sulynn Hago, chitarrista che dal 2015 si è unita all’organico canadese, dando prova di tenacia e piena attitudine.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

SETLIST:

Failed Imaginer

Speculative Fiction

Dear Coaches Corner

Fuck The Border

Lotus Gait

Devils Crick

Note To Self

Failed States

Comply / Resist

Fears Collide

Nigredo

Cop Of The Frame

Duplicate Keys

Back To Motor League

Pc Fascist

Nation States

Less Talk

Anti-MAnifesto

Victory / Night / Life

 

Grazie come sempre a Hub Music Factory & LP Rock Events.

 

Testo: Vasco Bartowski Abbondanza

Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9223,9224,9208,9220,9226,9215,9209,9221,9227,9218,9210,9219,9211,9212,9213,9207,9214,9216,9217,9222,9228″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Dead To Me

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9235,9232,9236,9239,9233,9230,9234,9229,9238″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

RVIVR

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9241,9244,9240,9243,9245,9242″][/vc_column][/vc_row]

Nothington

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• Nothington •

Tpo (Bologna) // 7 Novembre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Ultima data italiana per i Nothington al TPO di Bologna che dopo questo tour europeo abbandoneranno la scena per una pausa personale.

Un concerto intimo che ha, però, rivelato tutta la grinta di questi 4 ragazzi di San Francisco in attività dal 2007.

Scaletta con tutti i brani più belli della band, A Mistake, In The End, Cobblestone i nostri preferiti.

A fine concerto, dopo aver letteralmente svaligiato il loro merch, abbiamo salutato il frontman Jay che non ha nascosto la sua malinconia per la rottura, anche se momentanea, del gruppo, lasciandoci non con un addio ma con un “arrivederci” a San Francisco.

SETLIST:

The Ocean

Far To Go

A Mistake

Nothing But Beaches

It Comes At Goes

Cobblestones

Already There

In The End

End Of The Day

Not Looking Down

Last Time

Where I Stand

St. Andrews

ENCORE:

The Lies I Need

Stop Screaming

 

 

Testo: Nicoletta Neri

Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9174,9178,9175,9176,9186,9196,9197,9193,9179,9195,9194,9180,9181,9182,9183,9184,9177,9185,9188,9187,9190,9191,9192,9189″][/vc_column][/vc_row]

Frank Turner

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• Frank Turner •

+
| Pup | Xylaroo |

Zona Roveri – Bologna // 03 Novembre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Aprono la serata le Inglesi Xylaroo.
La dolcezza e la delicatezza delle sorelle Holly e Coco Hunt rapisce le prime persone presenti.
In scaletta anche la cover di Under the Bridge dei RHCP, ovviamente nel loro stile.
Belle e brave.

Ora capiamo perché molte delle persone sono già presenti dall’apertura dei cancelli, sono qui per loro, i PUP!
Molti se li ricorderanno di spalla ai Mezingers anno scorso sempre a Bologna.
Il quartetto di Toronto fa subito caricare tutti. Potenza e freschezza per questo quartetto canadese che non le manda a dire.
Eseguono brani tratti dai loro due album, il piu recente The Dream Is Over e l’omonimo PUP.
Elettrici.

22:00 puntuale sale sul palco Frank Turner.
Questo ragazzo è come un virus letale, il suo Folk Rock ti entra nelle vene e non ti mollla più, e ti fa saltare dall’inizio alla fine!
Jump, jump, jump, jump!
Ventiquattro canzoni per circa un ora e tre quarti di live.
La gente balla, poga, canta e ride.
Tra tutte le canzoni, sicuramente 1933, Recovery, Losing Days, e la bellissima Four Simple Words, sulla quale si lancia in un crowd surfing e concede un balllo ad una fan nel pubblico, sono gli episodi che preferisco.
Gran concerto e grandissimo artista, che spero di rivedere live molto presto!
Devastante.

 

SETLIST:

Be More Kind

1933

Get Better

Recovery

Little Changes

The Next Storm

Losing Days

Blackout

Glorious You

Eulogy
(Italian version)

Frank acoustic solo
Long Live the Queen

The Way I Tend to Be

How it Began
(second time live)

Live Fast Die Old

Full Band
Try This at Home

Photosynthesis

Encore:
Don’t Worry

I Still Believe

Four Simple Words

Polaroid Picture

Grazie come sempre a Hellfire Booking Agency.

 

Testo e Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9107,9112,9129,9109,9121,9111,9131,9108,9130,9110,9114,9124,9122,9115,9118,9116,9117,9127,9119,9113,9123,9125,9126,9128,9120″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

PUP

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9136,9137,9139,9134,9144,9133,9146,9135,9142,9141,9138,9145,9140,9147,9132,9143″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Xylaroo

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9149,9156,9154,9158,9152,9157,9148,9150,9151,9159,9155,9153″][/vc_column][/vc_row]

Dalla Parte degli ultimi per sentirmi primo

C’è un ragazzo nato nel 1996, di nome Niccolò, in arte Ultimo, che scrive canzoni.

Mi lego alle sue parole sin dal suo esordio. Nasce una sorta di chimica tra il mio mondo ed il suo. Un mondo fatto di parole, un mondo di sognatori cronici che credono, appunto, nei propri Sogni appesi.

E così le parole di questo giovane ragazzo diventano mie, poiché ogni testo potrebbe essere un capitolo di un mio libro. Come se potessi finalmente posare la penna o magari lasciare a qualcuno il compito di scrivere per me e di me.

Perché è questo che fa: descrive perfettamente le mie sensazioni. Mi tocca l’anima. Lui canta e io mi perdo in quelle frasi.

Un ragazzo fuori dagli schemi in questi anni così poveri di cuore, di una sensibilità che tocca corde troppo profonde per non rimanerne folgorati.

Un ragazzo umile che ringrazia il proprio pubblico in continuazione, ora come tempo fa, quando in totale erano dieci o venti persone al massimo. Ma non ieri.

Ieri a Roseto degli Abruzzi presso il Pala Maggetti c’è stato il suo primo concerto in un Palazzetto (sono 227 chilometri da Rimini, ma sono dettagli. Tanto ormai conosco a memoria tutte le aree di servizio della A14).

Previste inoltre altre due tappe, entrambe sold out, a Roma e a Milano che fungono da anticipo a quello che sarà poi il tour del 2019. Tour che prenderà il nome del suo prossimo album Tutta colpa delle favole.

Comunque ci siamo, è il 30 ottobre e mi metto in macchina, attivo la modalità me, myself and I e mi sparo due ore di viaggio, per un concerto che aspettavo da mesi.

Fazzolettini in borsa (con me non ne ho mai) pronti per l’occasione unica. Io e la mia consapevolezza, due best friend come sempre.

Arrivo un quarto d’ora prima e parcheggio nell’unico posto libero che riesco a trovare, uno con una cicogna disegnata a terra. Ne deduco non sia per me, ma procedo ugualmente.

Ci siamo. Ci sono. Sono da sola solamente in apparenza.

C’è un’atmosfera difficile da spiegare, perché spiegare la magia credo sia impossibile e quindi non resta che viverla, perché l’unica cosa possibile con la magia è una: respirarla.

Inizia il mio centosessantesimo concerto in trentun anni di vita. So tutte le canzoni a memoria e oggi ho poca voce.

Quasi tre ore di musica, tre ore intense, come ogni singola parola venuta fuori da quel microfono. Una scaletta ricca di tutti i suoi successi fatti di paure, sogni, speranze e amore.

Da Il ballo delle incertezze a Ti dedico il silenzio e ad una delle mie preferita Stasera. Cazzo quanto amore c’era! E quanto ne trasmette!

Ultimo non è solo un cantante e i suoi concerti non sono solo concerti. Le sue canzoni hanno un’anima come tutte le persone presenti.

Anime rare, probabilmente, che hanno il coraggio di credere in cose impossibili e nei sentimenti come base della propria vita. Disgraziati come me, insomma.

Tanta emozione da parte mia, e anche lacrime, perché di fronte a canzoni come L’eleganza delle stelle, Farfalla bianca o Cascare nei tuoi occhi la commozione è inevitabile.

I suoi testi sono poesie che non si limitano a parlare d’amore, perché Ultimo con le parole, l’amore lo fa. Lo crea. Lo scolpisce. Lo infligge. Tipo lezioni che non puoi dimenticare.

Quando si siede al pianoforte, si spegne il mondo e si accende solo lui. E nasce la magia nella magia.

Pieno di vita, ecco come definirei Niccolò, che ha cantato ma anche lasciato e lanciato messaggi di speranza su quanto a volte sia fondamentale lottare con le unghie e con i denti per ottenere ciò che si desidera.

E su come la felicità costi anche dei sacrifici ma che non è giusto mollare solo per la paura di farli.

Ne è valsa la pena tornare a casa a notte fonda, non solo per quello che mi ha lasciato dentro e addosso, ma soprattutto perché mentre tornavo a casa ho visto anche una stella cadente.

E forse era quella La stella più fragile dell’universo e ho espresso un desiderio.

Non venitemi a dire che la meraviglia non esiste.

Io la vedo ovunque.

Claudia Venuti