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Tag: Music

Gemitaiz

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• Gemitaiz •

| Paradise Lost Club Tour 2018 |

Estragon (Bologna) // 10 Novembre 2018

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Dopo il successo di Davide, il suo nuovo disco di inediti già certificato disco di platino, il rapper romano Davide De Luca, in arte Gemitaiz, sbarca all’Estragon Club di Bologna per il suo secondo Sold Out consecutivo.

Su tredici date, già sei sono Sold Out.

Successo meritatissimo per uno dei migliori rapper italiani.

Show essenziale ma d’impatto, con Mixer T inseparabile compagno d’avventura.

 

Grazie a Zamboni53 Store

 

Foto: Matilde Manara

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9296,9305,9298,9301,9302,9303,9299,9297,9304,9300″][/vc_column][/vc_row]

Omar Pedrini

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• Omar Pedrini •

Bombonera – Cesena // 09 Novembre 2018

 

Il lato artistico e musicale di Omar Pedrini non ha bisogno di particolari presentazioni, millantamenti o trampolini. Il lato musicale ed artistico di Omar Pedrini in questo articolo non verrà esposto.

Dico questo perché vorrei dedicare qualche riga in più al lato umano dell’artista bresciano.

L’onestà intellettuale, l’umiltà tipica dei veri figli del popolo sono un regalo e un’eccellenza da conservare come un patrimonio nell’ambito sempre più sterile della musica in Italia.

La fierezza dell’appartenenza, la semplicità dei “grazie” e “per piacere” accompagnati da un sorriso sempre presente come intercalare a ogni battuta.

Il tipico esempio di capitano, di leader moderato che fa parlare le prerogative dell’anima prima di quelle del pentagramma.

Il concerto alla Bombonera a Cesena è un’orgia di personalità ed età diverse, gente arrivata da Brescia, da Firenze, da Parma, da Venezia oltre che da mezza Romagna.

Un concerto onesto che ha riattraversato le fasi embrionali della permanenza di Omar nei Timoria.

Un clima casalingo che a detta dello stesso Omar ha fatto la differenza, a dimostrazione che la crescita artistica di un musicista trova spesso confort nella provincia che può ancora raccontare storie diverse, lontane dai clichè ordinari.

Ad accompagnare il cantautore scopriamo Marco, chitarrista mancino dal talento evidente, in un duetto di chitarre acustiche, accompagnate con costanza dall’incalzante sottofondo del pubblico pronto a seguire ed eseguire ogni passaggio di spicco dei classici marcati fine ’90 primi ’00.

Omar, uomo, cantautore, amico e trascinatore.

Ci fossero artisti come lui, anzi più semplicemente, ci fossero uomini come lui.

Un grande Zio Rock, esempio vero.

 

Testo: Vasco Abbondanza[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9250,9259,9252,9263,9254,9261,9262,9255,9265,9260,9258,9257,9256,9264,9251″][/vc_column][/vc_row]

Propagandhi

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• Propagandhi •

+
| Dead To Me | RVIVR |

Zona Roveri – Bologna // 08 Novembre 2018

 

Personalmente attendevo da un doppio lustro di rivedere i Propagandhi, baluardo storico, politico ed irriverente della scena “punk hardcore melodica”.

Aspettative mantenute in parte, se non nella maestria e nell’impeto tecnico che come ogni gruppo con influenze vicine al metal mette come scudo e prerogativa davanti al resto.

Sì, perché la band canadese marchia a fuoco la velocità dei riff e dei virtuosismi con spiccate e molto più ampliate sonorità metal rispetto al passato.

Lo dimostra la scelta della scaletta e della decisione che personalmente reputo discutibile, in quanto romantico nostalgico, di aver trascurato i dischi degli albori, salvo un paio di pezzi come Anti-Manifesto Ma davvero c’è stato ben poco spazio per le dietrologie e i flash-back .

Nel contesto comunque concerto gradevole, fluido, suonato come già citato prima con dettagliata cura e metronomica precisione, più dedito al “perfezionesimo” come culto musicale a discapito del sentimentalismo di primi anni 2000 che aimè, è rimasto un po’ nel cassetto.

Anche per questo forse i Propagandhi vogliono affermarsi e farsi trovare pronti nell’imminente presente, poiché appoggiarsi sul passato è concettualmente prematuro, a dimostrazione del fatto che il serbatoio è ancora pieno di carburante.

Spezzo una lancia a favore di Sulynn Hago, chitarrista che dal 2015 si è unita all’organico canadese, dando prova di tenacia e piena attitudine.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

SETLIST:

Failed Imaginer

Speculative Fiction

Dear Coaches Corner

Fuck The Border

Lotus Gait

Devils Crick

Note To Self

Failed States

Comply / Resist

Fears Collide

Nigredo

Cop Of The Frame

Duplicate Keys

Back To Motor League

Pc Fascist

Nation States

Less Talk

Anti-MAnifesto

Victory / Night / Life

 

Grazie come sempre a Hub Music Factory & LP Rock Events.

 

Testo: Vasco Bartowski Abbondanza

Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9223,9224,9208,9220,9226,9215,9209,9221,9227,9218,9210,9219,9211,9212,9213,9207,9214,9216,9217,9222,9228″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Dead To Me

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9235,9232,9236,9239,9233,9230,9234,9229,9238″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

RVIVR

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9241,9244,9240,9243,9245,9242″][/vc_column][/vc_row]

Nothington

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• Nothington •

Tpo (Bologna) // 7 Novembre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Ultima data italiana per i Nothington al TPO di Bologna che dopo questo tour europeo abbandoneranno la scena per una pausa personale.

Un concerto intimo che ha, però, rivelato tutta la grinta di questi 4 ragazzi di San Francisco in attività dal 2007.

Scaletta con tutti i brani più belli della band, A Mistake, In The End, Cobblestone i nostri preferiti.

A fine concerto, dopo aver letteralmente svaligiato il loro merch, abbiamo salutato il frontman Jay che non ha nascosto la sua malinconia per la rottura, anche se momentanea, del gruppo, lasciandoci non con un addio ma con un “arrivederci” a San Francisco.

SETLIST:

The Ocean

Far To Go

A Mistake

Nothing But Beaches

It Comes At Goes

Cobblestones

Already There

In The End

End Of The Day

Not Looking Down

Last Time

Where I Stand

St. Andrews

ENCORE:

The Lies I Need

Stop Screaming

 

 

Testo: Nicoletta Neri

Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9174,9178,9175,9176,9186,9196,9197,9193,9179,9195,9194,9180,9181,9182,9183,9184,9177,9185,9188,9187,9190,9191,9192,9189″][/vc_column][/vc_row]

Frank Turner

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Frank Turner •

+
| Pup | Xylaroo |

Zona Roveri – Bologna // 03 Novembre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Aprono la serata le Inglesi Xylaroo.
La dolcezza e la delicatezza delle sorelle Holly e Coco Hunt rapisce le prime persone presenti.
In scaletta anche la cover di Under the Bridge dei RHCP, ovviamente nel loro stile.
Belle e brave.

Ora capiamo perché molte delle persone sono già presenti dall’apertura dei cancelli, sono qui per loro, i PUP!
Molti se li ricorderanno di spalla ai Mezingers anno scorso sempre a Bologna.
Il quartetto di Toronto fa subito caricare tutti. Potenza e freschezza per questo quartetto canadese che non le manda a dire.
Eseguono brani tratti dai loro due album, il piu recente The Dream Is Over e l’omonimo PUP.
Elettrici.

22:00 puntuale sale sul palco Frank Turner.
Questo ragazzo è come un virus letale, il suo Folk Rock ti entra nelle vene e non ti mollla più, e ti fa saltare dall’inizio alla fine!
Jump, jump, jump, jump!
Ventiquattro canzoni per circa un ora e tre quarti di live.
La gente balla, poga, canta e ride.
Tra tutte le canzoni, sicuramente 1933, Recovery, Losing Days, e la bellissima Four Simple Words, sulla quale si lancia in un crowd surfing e concede un balllo ad una fan nel pubblico, sono gli episodi che preferisco.
Gran concerto e grandissimo artista, che spero di rivedere live molto presto!
Devastante.

 

SETLIST:

Be More Kind

1933

Get Better

Recovery

Little Changes

The Next Storm

Losing Days

Blackout

Glorious You

Eulogy
(Italian version)

Frank acoustic solo
Long Live the Queen

The Way I Tend to Be

How it Began
(second time live)

Live Fast Die Old

Full Band
Try This at Home

Photosynthesis

Encore:
Don’t Worry

I Still Believe

Four Simple Words

Polaroid Picture

Grazie come sempre a Hellfire Booking Agency.

 

Testo e Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9107,9112,9129,9109,9121,9111,9131,9108,9130,9110,9114,9124,9122,9115,9118,9116,9117,9127,9119,9113,9123,9125,9126,9128,9120″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

PUP

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9136,9137,9139,9134,9144,9133,9146,9135,9142,9141,9138,9145,9140,9147,9132,9143″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Xylaroo

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9149,9156,9154,9158,9152,9157,9148,9150,9151,9159,9155,9153″][/vc_column][/vc_row]

Bullet For My Valentine

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Bullet For My Valentine •

+
| Of Mice & Men |

| Nothing More | Shvpes |

 

Estragon – Bologna // 31 Ottobre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]31 Ottobre 2018

È la sera di Halloween, ed è la sera dei Bullet For My Valentine. Tocca ai giovani Shvpes inaugurare questa serata, l’energia e la potenza sprigionata da Griffin Dickinson scalda fin da subito il pubblico dell’Estragon!

Purtroppo dopo poco più di 5 canzoni lasciano il palco agli americani Nothing More.

I Nothing More sono un gruppo pazzesco! Il quartetto di San Antonio capitanato da Jonny Hawkins conquista tutti i presenti con il suo rock alternativo condito con urli, sintetizzatori e tanta melodia.

Sul finale Jonny suona e cavalca quella che prima era una batteria e che ora portandolo a due metri da terra, assomiglia più ad un Transformers. Guardare le foto per credere!

Non facciamo in tempo a riprenderci che salgono sul palco gli Of Mice & Men!

La band a seguito all’incredibile successo di Defy, pubblicato a Gennaio, ha annunciato da poco di essersi messa nuovamente al lavoro su materiale inedito e pronta a rientrare in studio di registrazione.

Ho da sempre un debole per questa band ed Aaron Pauley e soci questa sera non mi hanno deluso! Partono alla grande con Defy tratta dall’omonimo album, e con Unbreakable e Bones Exposed a mio avviso gli episodi migliori.

Alle 20:50 finalmente loro, i Bullet For My Valentine, il gruppo inglese che non penso abbia bisogno di molte presentazioni. Coreografia essenziale che lascia il posto a fantastici giochi di luci e led.

Ammetto di avere tutti gli album di questa band, purtroppo però ascoltarli dalle casse dello stereo è tutto un altro paio di maniche. Ma anche se ho visto gruppi migliori tecnicamente, i BFMV riescono comunque a farsi amare dal pubblico dell’Estragon, grazie anche a Jamie Mathias che con il suo screamo va sicuramente a tirare su la performance di tutta la band.

Matthew Tuck e compagni non si risparmiano per la folla accorsa a Bologna ed eseguono tutti i brani più famosi della loro discografia, passando da 4 words a Scream aim fire, Suffocating Under Words of Sorrow e la bellissima Tears don’t fall accontentando ovviamente i fan di vecchia data.

Aspettavo da qualche anno di vederli live, e questa sera sono stato accontentato.

Sicuramente non saranno eccelsi dal vivo ma sono comunque i BFMV e va bene così!

 

 

Grazie a Vertigo.

 

Testo e Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9060,9066,9071,9061,9070,9056,9055,9054,9063,9050,9064,9052,9068,9073,9059,9065,9067,9057,9058,9062,9069″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

 

Of Mice & Men

 

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9031,9032,9046,9045,9033,9042,9036,9048,9035,9034,9049,9037,9047,9040,9043,9038,9039,9041,9044″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

 

Nothing More

 

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9018,9020,9028,9027,9015,9023,9024,9021,9030,9013,9012,9022,9019,9029,9016,9017,9026″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

 

Shvpes

 

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9004,9009,8999,9000,9010,9007,9002,9011,9008,9005,9001,9003,9006″][/vc_column][/vc_row]

Lacuna Coil

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• Lacuna Coil •

+ What a Funk

Lucca Comics & Games // 31 Ottobre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Dopo una giornata trascorsa all’interno delle mura di Lucca tra padiglioni e stand, tra fumetti e giochi da tavolo, tra jedi e supereroi, tra principesse Disney e zombie, quando arriva sera il primo pensiero di chiunque sarebbe andare a letto.

Ma il 31 ottobre è la notte di Halloween e al Lucca Comics & Games sanno come festeggiarla.

L’accesso al baluardo S. Donato è consentito soltanto a chi è riuscito a ritirare il coupon dal mattino, ma saranno tante le persone che si accontenteranno di esserci da fuori le transenne.

La notte di Halloween, dicevamo, e quale migliore band made in Italy (tema di quest’anno della manifestazione) avrebbe potuto suonare in questo contesto?

Con calma arriveremo a rispondere a questa domanda, ma prima c’è spazio per i tarantolatissimi e fluorescenti What a Funk, che nel poco tempo a disposizione scaricano tutta la loro energia sul pubblico, e vi assicuro che è tanta.

Ma è la notte di Halloween e tutti stanno aspettando loro: i Lacuna Coil.

I ragazzi del gruppo sono da sempre legati alla manifestazione a cui hanno partecipato molto spesso come visitatori, soprattutto Cristina e Maki, che per l’occasione ha disegnato una maglietta speciale.

Li avevamo lasciati poco meno di due mesi fa, a Reggio Emilia, a conclusione del loro tour estivo e li ritroviamo a Lucca per la prima data del tour autunnale che li porterà in giro per l’Europa.

Salgono sul palco sulle note di Our Truth con una scenografia di croci led e qualche piccola variazione in scaletta.

Scendono dal palco sulle note della Marcia Imperiale e la 501st Italica Garrison (gruppo ufficiale cosplay di Star Wars) che nomina Cristina e Maki membri onorari.

Il primo concerto della band al Lucca Comics non si scorderà tanto facilmente.

Il pubblico è stato entusiasta di poter apprezzare un gruppo del loro spessore e così legato al mondo che si crea nei giorni della fiera.

Adesso, se si riesce a prender sonno dopo l’energia ricevuta dai Lacuna Coil, si può andare a letto e prepararsi per un’altra giornata tra padiglioni e stand, tra fumetti e giochi da tavolo, tra jedi e supereroi, tra principesse Disney e zombie.

Grazie all’organizzazione del Lucca Comics & Games e un grazie particolare a Riccardo Bondielli.

 

Testo e Foto: Mirko Fava[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9083,9077,9078,9079,9076,9080,9081,9082,9084,9085,9086,9087,9088,9089,9091,9092,9093,9094,9095,9096″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

What A Funk

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”9104,9103,9102,9101,9099,9100,9098,9097″][/vc_column][/vc_row]

Slaves

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Slaves •

+ Submeet

Zona Roveri – Bologna // 27 Ottobre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Sono gli italianissimi Submeet a rompere il silenzio dell’arena rock di Zona Roveri a Bologna, attaccando con il basso del cantante Andrea Zanini.

Distorsioni come tuoni, effetti a non finire, voce straziata ed ecco che i fan degli Slaves, arrivati prestissimo, apprezzano questo gruppo che infatti ci rivela virtuosismo ed energia.

Questo trio gaze punk è solo all’inizio, dopo aver pubblicato solo l’anno scorso il suo primo EP con titolo SUBMEET, ma sul palco sembrano già vivere nel loro ambiente naturale. L’avventura per loro è appena cominciata.

Mi sono ascoltata tutti i brani degli Slaves salendo in macchina fino a Zona Roveri, ma onestamente, la performance che mi si è parata davanti è stata molto più di quello che mi aspettavo.

Soprattutto perché Are you satisfied, il primo album (2015), ascoltato su cd, tendeva pericolosamente al commerciale.

E invece guardateli: questo british duo, poco più che ventenni non temono confronto con i più affermati gruppo punk.

L’attacco è con Sockets (2015): il batterista canta in piedi… Come in piedi?… Sì, in piedi, picchiando sulla pelle dei tamburi prendendo la rincorsa da lontano.

Pensavo che ormai le note del punk fossero già state suonate tutte e invece mi sbagliavo.

Ripetitivi? Mai. Scontati? Assolutamente no. Incazzati neri, semmai!

Il terzo brano, Magnolia è uno dei più attesi dai fan, che lo ascoltano forse live per la prima volta, visto che è estratto dall’ultimo album Acts of fear and love (2018).

Il pubblico vuole loro e loro vogliono il pubblico.

Scendono dal palco.

Laurie Vincent, il chitarrista, fa qualsiasi acrobazia per avvicinarsi ai fan: con un piede sulla cassa e uno sulla transenna si mette in posa davanti a noi.

Isaac Holman, cantante e batterista, col microfono in mano scende in mezzo al pubblico e sembra avere voce ed energia inesauribili.

Vi dico la mia. Questi due ragazzetti sanno come fare show, come fare musica e anche come fare affari, visto che sono già sotto contratto con una della major discografiche più importanti al mondo.

E via si continua con Cheer Up LondonCut and run e la ritmatissima Chokehold, tutti pezzi nudi e crudi, tanto nel sound quanto nei testi.

Isaac fra un brano e l’altro si ferma, invita un fan sul palco a muoversi con loro e continua ad urlare i suoi testi con tutto il fiato che ha.

Non è teatro: è finalmente quello che il pubblico vuole, un ritorno alle origini, un concerto senza barriere, che si possa vivere, autentico dall’inizio alla fine. E non è una trovata pubblicitaria, loro sono proprio così.

E grazie a Dio che ancora ne esistono di punkers, brutti, sporchi, cattivi e incazzati come loro.

Amen.

Hasta il punk. Siempre.

 

Setlist Slaves:

SOCKETS
BUGS
MAGNOLIA
FUCK THE HI-HAT
LIVE LIKE AN ANIMAL
CHEER UP LONDON
T L T W T H
CUT & RUN
DEBBIE
CHOKEHOLD
PHOTO OP
S C B T
BEAUTY QUEST
THE HUNTER

 

Grazie come sempre a Hellfire Booking Agency.

 

Testo e Foto: Valentina Bellini[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”8949,8957,8960,8971,8959,8976,8961,8977,8950,8966,8963,8951,8962,8953,8965,8968,8952,8974,8970,8973,8967,8958,8954,8975,8955,8956,8972,8964,8969″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

 

Submeet

 

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”8985,8978,8980,8981,8984,8979,8986,8982,8983″][/vc_column][/vc_row]

The Smashing Pumpkins

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 • The Smashing Pumpkins •

 Unipol Arena – Bologna // 18 Ottobre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Ieri sera Gli SMASHING PUMPKINS hanno concluso il loro tour all’Unipol Arena di Bologna con 3 ore e 15 minuti di concerto.

Una scaletta che sarebbe stata riconoscibile anche da quelli un po’ meno fan di quello che sono io, che non potevo credere di essere realmente nello stesso posto di Billy Corgan.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_placement=”middle” css=”.vc_custom_1539949299019{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][edgtf_single_image enable_image_shadow=”no” image=”8930″ image_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Gli Smashing Pumpkins hanno subito scaldato il pubblico con Disarm, una canzone che è quasi evocativa per i tempi in cui viviamo anche ora e lui ci spedisce subito un sorriso.
Non ho potuto fare in modo di non vedere una sorta di parallelismo in questa scelta come brano d’apertura.
Attorno a me il clima che si respira è proprio quello che mi sarei aspettata da un concerto di un gruppo come gli Smashing Pumpkins, che per lungo tempo hanno calcato le scene e hanno riunito sotto un genere particolare con una voce altrettanto originale, un pubblico sempre più eterogeneo.
Giovani, molto giovani, meno giovani (come noi) e pubblico di mezza età che cantavano e saltavano. Bellissimo.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1517934209414{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][edgtf_single_image enable_image_shadow=”no” image=”8929″ image_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Billy corgan ha una voce che pare è rimasta tale e quale, delle chitarre e una batteria che non sembrano nemmeno suonati dal vivo.
Una scaletta che ancora adesso mi fa commuovere al solo pensiero, perché se già non avevo ricevuto una botta di emozioni tutte assieme con Disarm all’inizio, Billy ha pensato bene di incasellare una dopo l’altra canzoni come Tonight , Tonight, Today, la splendida e mia preferita 1979 e Ava Adore, tra gli altri.
Tre ore e un quarto quindi.
Un tempo davvero unico, trascorso con tutti i membri di VEZ Magazine.
Eravamo cinque realmente presenti, ma la nostra chat “aziendale” è stata ricca scatti e note audio. Per stare comunque tutti assieme.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1517934209414{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][edgtf_single_image enable_image_shadow=”no” image=”8928″ image_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

SETLIST:

Disarm

Rocket

Siva

Rhinoceros

Space Oddity
(David Bowie cover)

Drown

Zero

The Everlasting Gaze

Stand Inside Your Love

Thirty-Three

Eye

Soma

Blew Away

For Martha

To Sheila

Mayonaise

Porcelina of the Vast Oceans

Landslide
(Fleetwood Mac cover)

Tonight, Tonight

Stairway to Heaven
(Led Zeppelin cover)

Cherub Rock

1979

Ava Adore

Try, Try, Try

The Beginning Is the End Is the Beginning

Hummer

Today

Bullet With Butterfly Wings

Muzzle

Encore:
Silvery Sometimes (Ghosts)

Baby Mine
(Betty Noyes cover)

Foto per gentile concessione di Luigi Rizzo

Testo: Sara Alice Ceccarelli[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

The Amity Affliction

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• The Amity Affliction •

The Plot In You | Endless Heights | Dream State

Zona Roveri – Bologna // 15 Ottobre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Reduci dal Warped Tour che li ha visti impegnati tutta l’estate e dalla notizia della partecipazione al Download Festival 2019, gli Australiani The Amity Affliction approdano a Bologna con il loro tour europeo, in compagnia di The Plot In You, Endless Heights e Dream State.

Questa sera sono a Zona Roveri per presentarci il loro ultimo album, Misery.

Come sonorità non si discosta molto da This Could Be Heartbreak (2016), forse ancora più commerciale del predecessore.

Alle 19:30 in punto salgono sul palco i Dream State.

Il Quintetto inglese capitanato da CJ Gilpin, esegue tutto il nuovo ep Recovery più Rebuild, Recreate tratto da Consequences, ep uscito nel 2015.

A seguire, gli australiani Endless Heights invece ci presentano il loro nuovo album Vicious Pleasure, a mio avviso il gruppo più interessante della serata.

Infine è il turno dei The Plot In You, quartetto americano nato nel 2010. I quattro ragazzi dell’Ohio hanno alle spalle già 4 album ed 1 EP. Dispose uscito quest’anno è sicuramente il loro album migliore.

 

L’attesa è finita!

 

Finalmente alle 22:10 ecco sul palco i The Amity Affliction, Il pubblico è impazzito per Joel Birch e compagni, sopratutto le ragazze presenti!

Mi sono meravigliato di non vedere tra le mani delle tante ragazze qualche cartellone stile Blink182 con la scritta I’M PREGNANT!

Partono subito con Drag The Lake, la canzone che preferisco del loro ultimo full lenght.

Alternano tracce tratte dai loro ultimi 3 album più Chasing Ghost tratta dall’omonimo album del 2012, Pittsburgh e D.I.E forse i pezzi più coinvolgenti!

Questi ragazzacci australiani hanno davvero una carica pazzesca durante il live, oltre ad essere bravissimi tecnicamente.

Lascio il concerto tra le urla della folla e le mani alzate immerse nelle luci rosse e blu, consapevole di avere assistito ad un gran concerto.

 

Setlist:

Drag the Lake

Chasing Ghosts

This Could Be Heartbreak

Shine On

D.I.E

Holier Than Heaven

Don’t Lean On Me

The Weigh Down

Set Me Free

Encore:
Ivy (Doomsday)

Pittsburgh

 

 

Grazie come sempre a Hellfire Booking Agency.

 

Testo e Foto: Luca Ortolani[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”8910,8909,8907,8905,8906,8903,8904,8911,8902,8896,8901,8897,8900,8892,8898,8890,8893,8894,8899,8908,8895,8891,8889,8888,8887,8886,8885,8882,8883,8879,8884,8880,8881,8877,8876,8878,8875,8873,8874,8870,8872,8871,8869,8865,8866,8867,8868,8857,8860,8862,8863,8861,8859,8864,8858,8856,8853,8854,8855,8852,8849,8851,8850,8848,8843,8846,8841,8845,8833,8835,8838,8847,8832,8836,8839,8831,8837,8844,8842,8840,8834″][/vc_column][/vc_row]

Xavier Rudd

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• Xavier Rudd •

Estragon – Bologna // 9 Ottobre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]In un Estragon gremito è andata in scena la seconda data italiana del tour Europeo di Xavier Rudd.
Dopo il concerto di ieri sera all’Atlantico di Roma questa sera tocca a Bologna.

Xavier si presenta sul palco, ovviamente scalzo, con il suo sorriso raggiante e un energia travolgente, presentando il suo ultimo disco Storm Boy.

Diverso dall’ultimo tour che aveva toccata l’Italia, dove il sound reggae era molto più presente e potente, questa volta la formazione leggermente più ridotta ha lasciato molto più spazio alle emozioni e alle musiche più spirituali, non dimenticando i suoi cavalli di battaglia come Follow The Sun, Spirit Bird, Come Let Go

Immancabile il solo (encore) in formazione “One man band” con batteria e didjeridoo che ha mandato il pubblico dell’Estragon letteralmente in visibilio.

Ultimo immancabile appuntamento italiano, domani sera (oggi 10 ottobre, ndr) all’Alcatraz di Milano.

 

Grazie come sempre a Barley Arts.

 

Testo e Foto: Michele Morri[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”8795,8797,8817,8798,8825,8814,8799,8811,8816,8824,8807,8800,8804,8818,8801,8822,8796,8823,8810,8802,8819,8803,8805,8813,8806,8808,8821,8820,8826,8812,8809,8815″][/vc_column][/vc_row]

A Toys Orchestra

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• A Toys Orchestra •

Teatro Pallavicino di Polesine – Zibello // 6 Ottobre 2018

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Prendete una serata piovosa di inizio ottobre, come se fosse un clima tipicamente inglese.

Prendete un paese della bassa parmense e immaginate che sia un paese della campagna del Regno Unito.

Ed infine prendete un piccolo teatro di inizio ‘800, con l’ingresso nascosto sotto i portici di un palazzo signorile tra una bottega ed una trattoria, e trasformatelo in un pub.

Avrete più o meno il risultato che hanno ottenuto gli A Toys Orchestra ieri sera al Teatro Pallavicino di Zibello, in una delle rare volte in cui viene aperto al pubblico.

La band, nata a Salerno 20 anni fa, è riuscita a portare il suo indie rock dalle sonorità tipicamente britanniche in un ambiente che negli scorsi secoli ha ospitato melodie non proprio simili, coinvolgendo il pubblico presente grazie a musiche e testi non banali enfatizzati dall’acustica perfetta del luogo.

Luogo che, appunto, per una sera ha abbandonato le sue vesti storiche per catapultarci in un ambiente intimo e farci apprezzare al meglio un gruppo di musicisti che, non a caso, ha deciso di chiamare il loro ultimo disco Lub Dub, come i suoni che emette il cuore.

 

Grazie come sempre a DNA Concerti.

 

Testo e Foto: Mirko Fava[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1503314301745{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 11px !important;}”][vc_column][edgtf_image_gallery type=”masonry” enable_image_shadow=”no” image_behavior=”lightbox” number_of_columns=”three” space_between_items=”tiny” image_size=”full” images=”8749,8748,8736,8737,8735,8734,8747,8746,8745,8733,8743,8731,8732,8742,8730,8744,8741,8740,8739,8738″][/vc_column][/vc_row]