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Tag: rock

La prima volta di VEZ a Radio Veronica

Vi voglio raccontare una storia.

Se c’è una cosa che ho imparato negli ultimi due anni di lavoro come ufficio stampa e come giornalista è stato che nulla può essere fatto senza sostegno e collaborazione.

Credo in un mondo in cui il rispetto reciproco e il riconoscimento del valore altrui sia fondamentale per creare rapporti sereni e duraturi. Nella vita come nel lavoro.

E credo anche che ci sia bisogno di racconti di esperienze positive e di collaborazioni proficue. Perché c’è anche questo, fortunatamente. E la collaborazione maggiore mi è arrivata da parte delle donne. Sì, proprio di quelle donne che tutti pensano competitive e invidiose.

Ora, non fraintendiamoci, molti sono gli uomini su cui posso e ho potuto contare, ma le donne, loro sono state una sorpresa. Ma torniamo alla nostra storia.

Durante il Bay Fest, festival musicale che si tiene ad agosto a Bellaria Igea Marina, ho conosciuto Ivana Stjepanovic.

La mia neo collega e collaboratrice dello stesso festival per cui anche io stavo lavorando mi è venuta incontro con un sorriso. E in un mondo costellato di tatuaggi, magliette e canotte di gruppi musicali, piercing (ne ho alcuni anche io) e Bella VEZ + Regaz, Ivana mi ha incuriosito tantissimo.

Biondissima, occhi azzurrissimi e tanta energia, Ivana mi racconta di Radio Veronica, la famosissima emittente radio per la quale lavora e che ognuno di noi ha imparato a conoscerne durante la propria crescita. Le ho chiesto un’intervista e lei ha rilanciato chiedendone una anche a me (sotto questo articolo, il trailer della puntata radio della quale sono stata ospite).

 

Una radio storica Radio Veronica… Chi non la conosce!

Per più di quarant’anni Radio Veronica è stata una delle emittenti di spicco delle Marche ma anche di tutta la parte del Centro italia e dell’Emilia Romagna. E’ una sorta di istituzione. Nel 2017 però sono state vendute le frequenze che ora sono di RTL 102.5 (Radio Freccia). Il marchio poi è stato affittato a Radio Arancia di Ancona. Al momento Radio Veronica è tornata ancora più forte e più viva, ma con un nuovo palinsesto tra i quali c’è anche Marmellata Sound, il mio programma, che proprio a dicembre compirà il suo primo anno di vita.

 

Da quando hai iniziato a lavorare in radio?

Lavoro in radio da poco più di due anni. Prima di Radio Veronica ho fatto una breve esperienza in un’altra radio locale di Pesaro. Dopo la laurea magistrale in Televisione, cinema e New Media allo IULM di Milano ho iniziato il lavoro a Radio Veronica.

 

Sei sempre stata una DJ quindi!!

Non solo. Da un paio d’anni sono qui a Radio Veronica ma non sono solo una DJ. Mi occupo anche della parte commerciale della radio e svolgo anche il ruolo di consulente pubblicitario. On Air come dicevo, mi occupo del programma Marmellata Sound dal dicembre 2017 e ne vado molto orgogliosa. Il programma va in onda dalle 18:00 alle 19:00 dal lunedì al venerdì. Con questa trasmissione ho deciso di uscire un po’ da quello che sono i soliti generi che si possono ascoltare in radio e seguire di più anche i miei gusti personali e dei miei collaboratori.

 

Tanto Rock quindi a Marmellata Sound, e tanto cuore…

Certo il rock, ma anche punk, indie e musica elettronica. Abbiamo anche deciso di invitare ed intervistare anche personaggi differenti inserendo anche tante notizie di cinema, eventi e festival. Vorrei che questo spazio giornaliero potesse diventare un punto di riferimento per tutti quelli che come me amano la musica e le arti e vogliono rimanere sempre aggiornati sulle novità. La passione però non è solo mia. Tutto il team che lavora con me si impegna tantissimo per non far morire questa emittente storica.

 

Vorrei ringraziare Ivana per l’ospitalità e Radio Veronica per la bella musica.

Ragazzi in bocca al lupo e See You Soon!!!

 

Sara Alice Ceccarelli

 

Video Trailer di Mattia Celli

 

Banana Joe e il loro Supervintage

Aprite il calendario del cellulare o, se siete dei nostalgici come la sottoscritta, tirate fuori l’agenda e segnate come data da ricordare il 26 ottobre.

Questo perché uscirà Supervintage, il cd d’esordio dei Banana Joe.

La band, che prende il nome dal celebre film di Bud Spencer, è composta da tre ragazzi di Genova che, nonostante la giovane età, si sono fatti conoscere suonando al fianco di artisti del calibro di Omar Pedrini e i Punkreas.

Supervintage è un album variegato in cui si intrecciano diverse tonalità appartenenti a generi apparentemente incompatibili ma che vanno a creare un mix sorprendente.

Come si può evincere dal titolo dell’album il cardine che lega insieme le canzoni sono le atmosfere vintage, in particolare quelle un po’ psichedeliche degli anni ’60.

Il tutto però è condito da toni rock e grunge, tipici degli anni ’90, che uniti insieme vanno a creare una sorta di vintage-moderno, se mi passate l’ossimoro.

Otto brani da ascoltare tutti d’un fiato per immergersi in un’atmosfera un po’ d’altri tempi ma anche estremamente attuale perché va a toccare tematiche e situazioni in cui ci siamo ritrovati tutti.

Come succede in Neve, una metafora della vita in cui si riflette su come, con il passare del tempo, cambiamo il modo di percepire le cose.

E quindi la neve che da bambini era una cosa quasi magica con l’arrivo dell’età adulta non è null’altro che una scocciatura.

Abbiamo l’immancabile  canzone d’amore, Polvere, che forse proprio per la semplicità e la linearità del testo ti rimane in testa e ti ritrovi a canticchiare il ritornello.

Per il loro cd d’esordio i Banana Joe hanno provato a mischiare sonorità distorte a groove dal sapore vintage e il risultato è tutto da ascoltare.

Un pugno di canzoni che lasciano il segno, come un cazzotto di Bud Spencer.

 

Laura Losi

Un 31 agosto targato SUM 41 @ Rimini Park Rock.

Qualcuno di recente mi ha fatto notare che spesso sembro freddina – “ina” però, non 100% di ghiaccio – e che in realtà questo non mi rispecchia.

Raga, forse è vero che a lasciarsi andare non c’è niente di male e che diciamocelo, guardiamoci negli occhi, forse sembro anche un pochino meno stronza se mollo un attimo la presa e abbraccio la spontaneità.

Quindi, per iniziare con questo nuovo spirito e aprire anticipatamente le porte all’autunno che per noi introspettivi è il periodo migliore per pensare e scrivere, con quella malinconia di fondo che fa tanto “solo io capisco me stessa”, vi parlerò della fine della mia adolescenza.

Ma messa così anche no.

Vi parlerò di un gruppo che ha segnato la fine della mia adolescenza – così va meglio – e che grazie a LP Rock Events, Live Nation e al 2018 che è stato un anno superfigata, domani sera avrò l’occasione di vedere: i SUM 41.

Domani infatti si terrà l’ultimo concerto estivo organizzato da LP Rock Events appunto, per la quale ho avuto l’onore di lavorare per il secondo anno e che ha deciso di chiudere in bellezza una splendida stagione romagnola che ha visto protagoniste numerose band internazionali (sulle nostre pagine ci sono tutti i live report).

Domani suoneranno al Rimini Park Rock i canadesi SUM 41, Deryck Whibley, Dave Baksh, Tom Thacker, Cone McCaslin e Frank Zummo e per me sono stati una colonna sonora per svariati anni.

Ed ora è tipo ripercorrere quello che poi mi ha portato fino a qui, a diventare giornalista, a svolgere attività di ufficio stampa e a confrontarmi giorno dopo giorno con quello che sfida la mia resistenza fisica e mentale.

Il primo album dei SUM risale al 2001 All Killer No Filler, e se il primo singolo Fat Lip non mi aveva troppo entusiasmato, con il secondo invece In Too Deep ero già stata conquistata da questo gruppo che pian piano prendeva sempre più spazio nei miei ascolti giornalieri.

Ecco, si potrebbe quasi azzardare a dire che i SUM hanno creato quel decisivo scollamento tra me e il sound dei Take That, Backstreet Boys e Boyzone (non c’è niente da ridere, erano comunque dei fighi, GO NINETIES).

Comunque niente. Si procede con Still Waiting del secondo album che cantavo fino allo stremo per arrivare all’album Chuck e Pieces che avevo iniziato a capire la piega che tutto questo stava prendendo.

Stavano per calare l’asso di briscola con Underclass Hero del 2007, album che esce in estate ma che ha lo stesso potere di farmi pensare e scrivere e riflettere e commuovere e pensare e commuovere ancora, quasi come fosse il periodo delle zucche e le foglie cadessero gialle e rosse.

Perché uno non ci pensa, ma la profondità risiede in tanti luoghi, così come l’amore. E se il pop, il punk e il rock non vi sembrano abbastanza profondi, siete tutti amorevolmente invitati domani sera al Rimini Park Rock e lo scoprirete da soli.

E faremo anche del casino.

Alle 19:00 saranno i coloratissimi Waterparks a salire sul palco, seguiti dai mitici Zebrahead (quelli di Playmate of the Year per fare un piccolo ma incisivo recall) e alle 21:30 Deryck &Co. In tutto il loro splendore.

Bella VEZ, a domani!

Cuori per tutti!

 

Sara Alice Ceccarelli

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