Skip to main content
Tre Domande a: España Circo Este

Tre Domande a: España Circo Este

| Redazione

Se doveste riassumere la vostra musica in tre parole, quali scegliereste e perché?

Bella domanda! Se dovessimo scegliere tre parole per descrivere la nostra musica sarebbero: Viaggio, Pace, Rivoluzione.
Viaggio non inteso “La nostra musica è un viaggio! La nostra musica ti fa viaggiare!”
No, no, intendo: “Quanto costa il biglietto dell’autobus? Sei mai stato in Marocco? Minchia come spinge il tuo furgone in salita!”.
Raccontare di viaggi parlando di jet lag e contando i timbri sul passaporto è una narrazione che troviamo molto autoreferenziale se non addirittura un po’ finta. Quello che invece ci interessa e che cerchiamo di raccontare è un immaginario che nasce dai particolari: dai rapporti umani, dalle stonature, dagli imprevisti che capitano durante i viaggi. Piuttosto che raccontare di Buenos Aires o Madrid, raccontiamo di come perdersi lungo la strada costiera 106 che collega Taranto a Reggio Calabria o di quanto cazzo di freddo c’era a Bremerhaven. Non sai dov’è? Cercala su Google Maps!
Oggi più che mai scegliamo anche la parola Pace. Come diceva Spinoza: “La pace non è solo assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo”. La pace è un modo di essere e di porsi. Quando vogliono chiudere i porti, quando si discrimina un profugo in base alla provenienza o al colore della pelle, quando si stringono alleanze con paesi liberticidi non si vuole la pace. Quando, nel quotidiano, ci voltiamo dall’altra parte di fronte ad atteggiamenti razzisti o sessisti, quando ignoriamo chi ci chiede aiuto, quando smettiamo di cercare “qualcosa di più bello” allora smettiamo di cercare la pace. La pace è azione! La pace è lotta quotidiana. La pace va creata e mantenuta, non è una condizione ma un obiettivo, è una missione. Per questo nelle nostre canzoni parliamo di pace.
Poi ovviamente una parola a cui siamo molto legati è Rivoluzione, che è Amore… o forse l’Amore è la Rivoluzione… non ci ricordiamo mai bene la formula.

 

Come vi immaginate il vostro primo concerto live post-pandemia?

Il nostro primo concerto quest’anno sarà una festa pazzesca! Così ce lo immaginiamo. Ci stiamo preparando al nuovo live in maniera famelica, attenta e paziente. Ogni giorno immaginiamo tutto il percorso di quella giornata quando faremo finalmente il nostro primo live: il risveglio la mattina, il carico del furgone, l’autostrada, la colazione in autogrill, l’arrivo, il soundcheck, la cena e la salita sul palco… e poi… e poi un volume altissimo, col primo accordo di chitarra che riuscirà a cancellare questo periodaccio, quest’anno di merda.

 

Se doveste scegliere una sola delle vostre canzoni per presentarvi a chi non vi conosce, quale sarebbe e perché?

La canzone che più ci rappresenta oggi è Prosecco, uscita il 25 febbraio 2022, in una fatale concomitanza con l’inizio della assurda e atroce guerra in Ucraina. Prosecco è un inno alla pace, alla fratellanza, alla curiosità verso chi vive altrove, si veste e mangia cose diverse, ma spera e ama proprio come noi.
Prosecco è la voglia di scoprire cosa c’è oltre la quotidianità, oltre la provincia, oltre la routine. L’evasione dalla quotidianità non è solo curiosità, è un atto di libertà e rivoluzione quotidiano, è un atto di amore verso chi è come noi anche se vive a migliaia di kilometri di distanza.

 

Foto in copertina: Andrea Domeniconi