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Tre Domande a: VIRGINIA

Tre Domande a: VIRGINIA

| Redazione

C’è un artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare/condividere il palco?

Si, ci sono diversi artisti con cui mi piacerebbe collaborare ma nel particolare scelgo Ed Sheeran: è un artista che seguo da tanti anni e che mi ha accompagnata lungo il mio percorso di crescita fino ad oggi. Musicalmente è sempre stato per me una fonte di grande ispirazione. Sono sempre stata affascinata dalla semplicità con cui riesce a trasmettere le sue emozioni attraverso quei “soliti quattro accordi” che Ed Sheeran stesso domina e plasma su misura per dare vita a melodie e testi che raccontano una storia dietro l’altra. Ascoltare le sue canzoni mi faceva sentire parte di un mondo che allora sognavo immensamente e che ora, passo dopo passo, sta prendendo vita.
Il coraggio che ha nel mettersi a nudo davanti ad un vasto pubblico, presentandosi da solo sul palco, suonando e arrangiando sul momento brani che generalmente necessitano della presenza di altri musicisti, è sempre stato per me fonte di ammirazione e allo stesso tempo di incredulità. Ho la certezza del fatto che si fidi ciecamente delle sue mani e dello strumento che in quel momento sta suonando e questo sentore mi fa percepire la paura che può avere quando sale su un palco ma soprattutto l’amore che prova al suono di ogni corda che sfiora che fa sì che possa chiudere gli occhi, entrare nella sua bolla sicura e annebbiare qualsiasi forma di timore regalando momenti magici e performance indimenticabili.
Sento un forte legame con il suo essere un artista solitario e riservato che però ha storie infinite da raccontare e che sa  rendere partecipi delle sue emozioni in ogni singola nota e frase di una canzone. 

 

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

Credo che sceglierei un brano che non ho ancora avuto modo di presentare in nessuna occasione.
È una canzone che ho scritto recentemente e rappresenta la pagina più intensa ed emotiva del mio “caro diario” che mi ha permesso di donare alle parole che scrivo una forma poetica che fino ad ora non avevo ancora esplorato. L’ho intitolata Anima.
È un brano che è nato sulle Dolomiti, in un momento ascetico di distacco mentale dalla realtà del quotidiano. Il contatto con la natura mi ha permesso di essere più vulnerabile e di addentrarmi nella sfera più intima e oscura del mio io interiore.
Credo che sia la canzone che più mi scalda il cuore, mi punge nel profondo e mi fa tremare la voce quando la canto. L’impatto che ha avuto su amici e familiari è travolgente e mi fa capire quanto fosse importante per me mettermi a nudo ed esternare i miei pensieri più profondi e renderli accessibili agli altri attraverso questa forma d’arte. 

 

Qual è la cosa che ami di più del fare musica?

È una sensazione che fatico a spiegare a parole.
Mi sento libera ed è come se avessi il potere di entrare direttamente nella mente e nel cuore delle persone; credo che addentrarsi nel mondo nei sentimenti più profondi sia come avere di fronte a sé un campo minato. Spesso mi trovo nell’occhio del ciclone e fatico a trovare una via d’uscita da un momento di forte debolezza. Le incertezze legate alla scelta di fare l’artista a volte sono imponenti e prevalgono su qualsiasi sicurezza che posso avere: è in quei momenti che la mia musica mi salva e mi ricorda il motivo per cui non ho mai rinunciato al sogno di essere artista.
Il mio amore per la musica supera qualsiasi ostacolo e paura e mi dà la sicurezza di poter arrivare al cuore di chiunque abbia voglia di lasciarsi andare alle proprie emozioni.
In un mondo in cui prevale il buio e in cui è sempre una gara a chi è più forte e resistente, voglio creare e regalare qualcosa che illumini, per un istante, ogni angolo oscuro e che ci ricordi che piangere alla fine è bello. Questo è ciò che amo di più della musica: il suo potere catartico.