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Tre Domande a: Itto

Tre Domande a: Itto

| Redazione

Come e quando è nato questo progetto?

Ho iniziato a scrivere canzoni una decina di anni fa, inizialmente scrivevo solo in inglese e suonavo un po’ in giro per l’Europa in qualsiasi situazione riuscissi ad organizzare. Dai pub, alle aperture dei concerti di artisti più grossi, alla musica di strada, ai festival sempre da solo con la mia chitarra. Poi nel 2017 ho scritto le mie prime canzoni in italiano e da lì è iniziato questo nuovo capitolo.

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

Una delle mie preferite è Maledetta Estate perché riassume in un brano solo i diversi lati della mia personalità, con una prima strofa molto intima e quasi cantautorale, un ritornello con le chitarre distorte ed una seconda strofa di influenza più hip hop. È un pezzo malinconico sull’estate da ascoltare nelle altre tre stagioni.

Qual è la cosa che ami di più del fare musica?

Raccontare la mia vita senza filtri, per quanto disordinata o caotica possa essere a volte. Ho scritto diverse canzoni d’amore ma nel disco che arriverà quest’anno toccherò altri temi che mi stanno a cuore perché mi rendono chi sono veramente. Il rapporto con mia madre, trasferirsi a Milano per lavoro, la salute mentale, la distanza, l’incertezza per il futuro. Se presi alla lettera sono testi estremamente personali con riferimenti specifici alla mia vita, ma penso che siamo in tanti ragazzi o giovani adulti ad attraversare esperienze simili e spero che altri ci si possano rivedere.