Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?
Tra i brani che ad oggi sono stati pubblicati direi Controluce. La ragione dietro questa scelta è abbastanza semplice: credo che tra i lavori fatti fino ad ora sia quello che condensa meglio le mie sfaccettature principali; l’uso della voce e i cori che sono centrali, le melodie ad ampio respiro ed elaborate, le tematiche che tratto così come i generi che tocca, risultando in un pop molto influenzato dalla black music, credo che siano tutti elementi che mi caratterizzano. Questa idea che ho, è stata poi confermata da tanti ascoltatori che mi hanno proprio fatto intendere che Controluce per loro è un po’ un manifesto. Io, comunque, mi sento ancora in una fase di ricerca e ancora il mio vero e proprio manifesto, se poi davvero esiste, non l’ho scritto ma sono certa che arriverà presto.
Quanto punti sui social per far conoscere il tuo lavoro? Ce n’è uno che usi più di altri?
Il mio rapporto con i social è abbastanza complesso perché mi piacciono molto sia da fruitrice che da creator, ma contemporaneamente non ho ancora trovato il giusto equilibrio nel loro utilizzo. Sto cercando di puntare pian piano sempre di più sul lavoro sui social perché se sfruttati bene possono essere una vetrina importante per emergere che può farti arrivare a persone davvero interessate a te e rendere possibile alcune cose che altrimenti sarebbero impensabili. Il mio social preferito è Instagram perché è dinamico e permette veramente di entrare a contatto con gli altri anche se ultimamente mi sto avvicinando molto anche a TikTok, perché lì mi sento più libera di creare contenuti più divertenti e meno strutturati.
Qual è la cosa che ami di più del fare musica?
Non penso ci sia una cosa più specifica che amo di più del fare musica. Io ho iniziato a cantare da piccolissima e il canto e il performare rimarranno sempre il mio punto fermo, ma in realtà amo ogni aspetto del fare musica e del lavorare nell’industria musicale perché ogni momento è magia. Performare, per esempio, mi permette di stare davvero a contatto con le persone, fa viaggiare la mia fantasia in un modo nuovo e porta con sé la magia dell’allestimento e della creazione anche visual del live. Dall’altro lato, scrivere e arrangiare sono cose che mi permettono di stare più a contatto con me stessa e la mia intimità, per me è la parte più challenging perché richiede costante auto-analisi e confronto con me stesse.