Come e quando è nato questo progetto?
Dopo Tutto Questo Tempo è nato dopo un lungo periodo in cui sono stato impegnato con altri progetti di generi molto diversi da La Municipàl, in primis con Mundial, con cui abbiamo fatto centinaia di concerti in Italia e all’estero e due dischi. L’essere immerso in un altro genere, prettamente strumentale, ha creato la condizione giusta perché le canzoni de La Municipàl mi arrivassero per un’esigenza reale, come un pugno al momento giusto, senza pressioni o lavoro “di mestiere” in studio, per questo sono molto contento di come l’album suoni “sincero”.
Alcuni eventi personali poi mi hanno dato l’ispirazione giusta per alcuni brani, come Giacomo, scritto dopo la nascita del mio primo nipote, o Le Antenne scritto di getto in un giorno in cui ero particolarmente giù per la malattia di mio padre. È il primo album inoltre in cui mi sono aperto alla collaborazione con altri produttori in qualche canzone, ho sempre prodotto io tutti gli album ed avere una prospettiva sonora esterna su alcuni brani è stato molto stimolante.
C’è un artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare/condividere il palco?
Non c’è un artista in particolare con cui mi piacerebbe condividere il palco, anche perché alcune mie canzoni sono molto intime e non si prestano a collaborazioni, ed in genere non mi piace il feat. fine a sé stesso, dove ci butti dentro dei nomi solo a scopo commerciale, credo ci debba essere una sintonia artistica ed umana di fondo per poter creare qualcosa di bello.
Ma di sicuro uno degli artisti che stimo ed ascolto di più è Yann Tiersen, musicista super eclettico con una discografia enorme e variegata, metto i suoi dischi quando sono a casa perchè mi fanno viaggiare molto con il pensiero e sarebbe interessante il poter far mie alcune delle atmosfere che crea, che non mi lasciano mai indifferente, una sua produzione su un mio brano sarebbe un regalo enorme perché riesce a toccare alcune corde emotive difficilmente raggiungibili.
Qual è la cosa che ami di più del fare musica?
Quello che amo di più del fare musica è la libertà totale che hai nell’esprimerti, a prescindere dai generi musicali c’è un mondo enorme, da esplorare ed in cui sperimentare, il poterlo fare ed il farlo diventare un lavoro è sicuramente una fortuna e lo considero personalmente un dono enorme che mi è stato fatto da qualcuno, non so chi, ma lo ringrazio. ☺
Inoltre l’avere a disposizione un proprio studio è importantissimo, perché ti permette di lavorare h24 e di dare sfogo a qualsiasi impulso creativo, bello o brutto che possa essere, e questo ti fa diventare oggettivo sulle tue produzioni. Il produrre tanto personalmente mi ha portato a provare un’enormità di strumentazione, e di capire il suono preciso di ogni singolo microfono, amplificatore, strumento o plug-in, e questo ti permette di avere una tavolozza di colori sonori da poter mischiare meglio quando vesti le canzoni.