Tre Domande a: Incubo
Quando è nato questo progetto?
Questo progetto è nato in tenera età, o almeno credo, sin da bambino ho mostrato interesse alla musica, un po’ tramandato dai miei genitori che ne hanno sempre ascoltata e cantata molta.
Mio padre mi portava spesso con lui a fare karaoke ed è stata la persona che mi ha regalato il mio primo mp3.
Alle medie presi l’indirizzo musicale e iniziai a suonare la chitarra, ma ero veramente scarso a dire il vero, facevamo anche musica d’insieme e ovviamente date le mie scarse doti mi erano spesso attribuite parti molto semplici da eseguire haha.
Con gli anni presi sempre più la mano con la chitarra, per lo più fuori da scuola, ma non sono mai arrivato ad un livello sufficiente.. però sicuramente mi ha fatto comodo imparare a suonare qualcosa.
Nel 2017 iniziai a scrivere le prime canzoni, scelsi il mio nome d’arte.. che poi in realtà più che canzoni erano sfoghi, iniziai dal rap per poi inoltrarmi pian piano in qualcosa di diverso. Qualche anno dopo, poco prima della pandemia andai negli studi labella per registrare una canzone, da lì è nato qualcosa di stupendo, un rapporto totalmente diverso con la musica. Firmai il mio primo contratto discografico, uscirono le mie prime canzoni, cominciai a capire che qualcosa stava davvero succedendo, arrivó Sei stata la canzone più bella del mondo furono i primi piccoli, ma ambìti risultati, ero al settimo cielo.
Nel 2022 uscì anche il mio primo album Testa e Cuore e da lì vari eventi mi cambiarono sotto molti punti di vista. Mi spensi un po’, ma quei mesi sono stati necessari per la scrittura di Quando Guardi le Stelle.
Quando Guardi le Stelle è il mio nuovo album, probabilmente la parte più vera di me, qualcosa di molto personale che spero abbia in sé una chiave per essere capito, perché ho incontrato persone piene di luce in questi anni, e tutto quel buio mi è servito per descriverle meglio.
Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?
Chi mi ascolta principalmente penso lo faccia perché si sente simile a me, o almeno io sono fatto così con la musica che amo, tendo spesso a immedesimarmi in quello che ascolto, quasi assorbendone il dolore o felicità che sia.
Io spero soltanto che arrivi qualcosa a chi mi ascolta, vorrei lasciare un segno, non essere di passaggio, ho sempre scritto per salvarmi da determinate situazioni, quindi spero di poter davvero aiutare qualcuno.
C’è un episodio che mi ha fatto capire che qualcosa di buono forse davvero lo stavo facendo:
Venni fermato dopo un concerto, una ragazza mi si avvicinò e mi disse con un sorriso che andava da una parte all’altra del suo volto: “Tu con la tua musica, mi hai aiutato a superare la mia malattia”
Scoppiai a piangere, la strinsi fortissimo e poi la salutai dopo una lunga chiacchierata. Lì pensai a quanta forza e connessione potesse creare la musica, lì ho capito davvero cosa volessi trasmettere alle persone. Un obiettivo probabilmente è questo, fare quello che la musica ha fatto con me e con questa ragazza.
Aiutare.
Come stai vivendo questi tempi così difficili per il mondo della musica?
In realtà sono entrato da relativamente poco in questo mondo, noto però che tutto va troppo veloce, mi spiego meglio, quello che traspare a parer mio è un obbligarsi a stare ai tempi, e per la musica serve tempo a parere mio.
Mi fa quasi paura questo mercato musicale così pieno ma che a tratti appare così vuoto di emozioni, io penso che la musica per come la vivo io abbia bisogno di emozioni, per scrivere devo prima vivere, così almeno riguarda me. mi capita anche di stare 6 mesi fermo senza scrivere niente, in quei 6 mesi magari mi è successo di tutto e quella sarà la base per nuove canzoni.
Su questo posso soltanto ringraziare labella dischi che nonostante il mio essere lento, ha sempre scelto di rimanermi accanto, senza mettermi mai fretta sul da farsi, anzi.
Mi ha insegnato che le cose più belle si scrivono vivendo.