Se doveste riassumere la vostra musica con tre parole, quali scegliereste e perché?
Paura, amore e speranza.
Paura, perché viviamo un presente precario, pieno di insicurezze e incertezze.
Amore, perché, anche se spesso ci troviamo in relazioni instabili che ci consumano e alimentano la paura di perdersi insieme all’altra persona, resta comunque il sentimento che muove tutto e ci spinge a dare tutto.
Speranza, perché crediamo fermamente in un futuro diverso, di cui si parla poco e sempre meno, e che non riguarda solo il benessere di una generazione, ma anche il desiderio di un cambiamento profondo nel nostro modo di vivere.
Cosa vorreste far arrivare a chi vi ascolta?
Vorremmo che le persone trovassero nella nostra musica comprensione e vicinanza. Noi stessi viviamo in prima persona le ansie della nostra generazione e siamo consapevoli dei sentimenti negativi che ci circondano. Creare una connessione e un principio di solidarietà, che permetta di non sentirsi soli nella disperazione grazie alla musica, rappresenta per noi una forma di speranza per il futuro. L’idea che, un giorno, tutta questa sofferenza possa trasformarsi in una nuova coscienza e, finalmente, in un autentico concetto di cambiamento.
Progetti futuri?
Poter lavorare con la musica e viverne. Anche se fosse poco, ci basterebbe, perché è ciò che da sempre ci riempie più di ogni altra cosa. Vorremmo avere la possibilità di fare della musica la nostra vita.