
Tre Domande a: Le Lame
C’è un artista in particolare con cui vi piacerebbe collaborare/condividere il palco?
È una domanda difficile perché dovremmo rispondere con una lista molto lunga, ma rispondiamo volentieri per fantasticare un po’. Volendo fare una selezione (senza limiti) di almeno tre artisti/band con cui vorremmo collaborare, scegliamo i Baustelle, gli Idles e i Phoenix. Con i Baustelle, anche se il loro stile non è esattamente in linea con il nostro, ci piacerebbe condividere qualche pensiero musicale e concettuale. Nutriamo una forte stima per loro da tanti anni e crediamo che i loro testi siano i migliori da tempo e anche al momento in Italia. Perciò sarebbe bello scrivere una canzone insieme a loro per vedere cosa verrebbe fuori.
Con gli Idles ci piacerebbe suonare dal vivo insieme il nostro pezzo Stronz*, perché siamo sicuri che lo saprebbero interpretare nel modo migliore. È un pezzo in cui la rabbia gioca un ruolo centrale, quindi la loro furia musicale si sposerebbe alla perfezione con l’attitudine del brano, che è a tutti gli effetti punk rock. Sarebbe senza dubbio una bella emozione. Saremmo disposti a tradurlo anche in inglese a quel punto.
Con i Phoenix ci piacerebbe collaborare per prendere qualche goccia della loro capacità compositiva, che è semplicemente la migliore del panorama mondiale negli ultimi anni. Sono dei veri e propri maestri nella costruzione dei brani. Dunque sarebbe un sogno per noi produrre un pezzo con loro. Avendo nella nostra band anche le tastiere come strumento molto importante nel sound, i Phoenix sarebbero perfetti per creare un pezzo che funzioni al 100%.
Se doveste scegliere una sola delle vostre canzoni per presentarvi a chi non vi conosce, quale sarebbe e perché?
Al momento senza dubbio suggeriamo l’ascolto della nostra Prenditi un attimo, perché il pezzo stesso è un consiglio che ci sentiamo di condividere apertamente. Prenditi un attimo parla del bisogno di abbassare i giri dei nostri motori umani. La canzone nasce dal concetto, quasi irraggiungibile nel 2025, di downshifting, perché l’era in cui stiamo vivendo sta minacciando e schiacciando sempre più le nostre libertà di esseri umani. Il ritmo della vita quotidiana può diventare assillante se non lo affrontiamo in qualche modo. Per questo motivo, anche se ci rendiamo conto che non sia per niente facile, cantiamo “esci dal panico”. Questo imperativo vuol essere una spinta per chi ha bisogno di sentirsi più libero. Ognuno di noi avverte prima o poi la necessità di arrivare ad un momento di catarsi in cui pensare esclusivamente a se stesso, non in modo egoistico, anzi, risolversi è un modo per volersi bene e, solo raggiungendo il proprio benessere, sarà possibile diffondere positività nei confronti degli altri.
Qual è la cosa che amate di più del fare musica?
Le persone che ci seguono e ci vogliono bene. La componente umana per noi rimane fondamentale, quindi i concerti sono il vero mezzo che usiamo per entrare veramente in contatto con i nostri “seguaci”, se così li vogliamo chiamare, anche se noi preferiamo chiamarli amici. Quando siamo sul palco riusciamo ad esprimere chiaramente la nostra gioia di fare musica. I mezzi digitali e i social, per quanto utili, non ci potranno mai trasmettere le stesse emozioni umane. Le persone le vogliamo avere davanti mentre cantano i nostri pezzi. Sarà che non siamo Gen Z, ma per noi tutto questo è molto più rilevante dei “cuoricini”. Detto ciò, siamo convinti che molti Gen Z la penseranno come noi e non vediamo l’ora di accoglierli nelle sale concerti durante i nostri live.