Ci sono degli artisti in particolare che influenzano il tuo modo di fare musica o a cui ti ispiri?
L’artista a cui mi ispiro fin dall’adolescenza è Damien Rice perchè sento una connessione d’anima con la sua musica, riportandomi alla poesia del mio vivere.
Ho iniziato a suonare la chitarra folk proprio grazie a lui e ho iniziato a seguire questo mondo di note delicate ma allo stesso tempo significative e indelebili.
Un altro artista che mi influenza profondamente è Jeff Buckley che ha ispirato il mio modo di cantare.
Il suo stile soul rock avvolgente e penetrante ha incentivato questa ricerca continua di sonorità che traspirano delicatezza e forza.
Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?
Ciò che mi interessa di più è condividere e far vivere le emozioni nella loro profonda pienezza e lasciare qualcosa di significativo nel vissuto delle persone.
Credo che la musica nasca proprio come forma di ribellione e unione e noi musicisti abbiamo l’obbiettivo di aiutare a creare un mondo migliore.
Qual è la cosa che ami di più del fare musica?
Ciò che amo di più nel fare musica è quella sensazione di entrare dentro ad un universo che ti porta ad uno stato di infinità e di pienezza.
La sensazione che amo di più di quando suono è il ritrovarmi a non sapere da quanto tempo il mio corpo ha smesso di esistere, è come entrare in uno stato di trans, una forte meditazione che ti distacca dall’io più profondo.