I Hate My Village @ Bronson
Ravenna, 14 Dicembre 2024
Se nella mia città, Ravenna, c’è un evento a cui cerco di non mancare mai, è proprio Passatelli in Bronson, la rassegna che guarda alle nuove proposte che si stanno facendo notare nel territorio locale e nazionale. Siamo ormai alla 14esima edizione per il festival proposto da Bronson Produzioni e il quarto anno in collaborazione con Futura Rumore.
Il programma di quest’anno vanta nomi già affermati e nuove proposte che avevo già avuto il piacere di vedere sui palchi di alcuni eventi regionali. Vi parlerò della seconda serata, che si è tenuta al Bronson Club sabato 14 dicembre 2024.
Questo è il mio secondo appuntamento del 2024 con gli I Hate My Village.
Per descriverli la stampa li identifica con il termine “superband”, il risultato che deriva dalla commistione di alcuni membri di altre band già ampiamente navigate: Alberto Ferrari voce dei Verdena; Fabio Rondanini, batteria dei Calibro 35 e Afterhours; Adriano Viterbini, chitarra dei Bud Spencer Blues Explosion e altri; Marco Fasolo, qui al basso, frontman dei Jennifer Gentle.
L’opening è affidato a Sara Parigi, musicista e cantante toscana. Da subito, ascoltando i primi brani ho pensato ad un matrimonio fra Carmen Consoli e i Verdena. Propone una scrittura in italiano condita da chitarre distorte, vocalizzi ripetuti quasi ovattati ed esasperati, lunghe sessioni vocali che spesso sfociano in urli sguaiati. La sua performance è caratterizzata da forte espressività facciale e vocale: esprime autoironia nei concetti (“nessuno mi fotte meglio di me”) e nel suono delle risatine randomiche. L’ho trovata molto più godibile e convincente negli arrangiamenti più marcatamente rock e con un coinvolgimento maggiore della band, rispetto alle ballate intime da solista.
Dopo una breve pausa, ritroviamo con fatica una posizione strategica da cui assistere allo show, tanto è gremito il locale.
I protagonisti fanno il loro ingresso sulle note di Tramp, dal primo disco omonimo del 2019: pare una marcia irriverente, come camminassero con catene ai piedi e intanto si liberassero attraverso riff di chitarra impazziti.
La chicca che però aspetto io con trepidazione – e che mi ha accompagnato per tutta l’estate – è Water Tanks da Nevermind the Tempo, secondo album del gruppo, uscito a maggio 2024. Un po’ più fresca ed estiva come traccia rispetto alle altre, ma comprende tanti tratti tipici: poliritmia, afrobeat, voci distorte e psichedelia.
Me la sono ballata dall’inizio alla fine, ma purtroppo ero sola. Diversamente dallo spettacolo del Locomotiv, attorno a me la gente era immobile con mia totale meraviglia e delusione. Solo verso gli ultimi brani si è infranto finalmente questo muro invisibile fra pubblico e band, in particolare quando Alberto Ferrari inizia a urlare ripetutamente “Con la band!” per invitare i più temerari a salire sul palco e unirsi all’irresistibile ballo tribale di Tony Hawk of Ghana. È stata un po’ una ventata d’aria fresca e forse sarei salita anche io se il concerto fosse stato un po’ più partecipato, come quello di Bologna.
In ogni caso, per me anche questo live li riconferma una delle realtà più interessanti della scena alternative sperimentale attuale. La prossima volta punto al palco!
Setlist
Tramp
Italiapaura
Acquaragia
Water Tanks
Presentiment
Elvis
Fame
Jim
Come una poliziotta
Eno degrado
Erbaccia
Bahum
I ate my village
Mauritania Twist
Fare un fuoco
Broken Mic
Chennedi
Tony Hawk of Ghana
Artiminime
Foto in copertina Andrea Fiumana