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Mese: Luglio 2021

La Municipàl e le canzoni per restare uniti, nonostante tutto

Per resistere al tuo fianco è uno di quegli album che ci servono durante una pandemia e La Municipàl, il duo formato dai fratelli Carmine e Isabella Tundo, ce l’ha regalato. Se dovessi dare una definizione alla loro musica, direi che è una costante rielaborazione emotiva cantata e suonata, attraverso la quale riusciamo a capire noi stessi. E oggi ne abbiamo tanto bisogno. 

Per l’occasione, abbiamo chiacchierato con Carmine, che ci ha raccontato il viaggio iniziato nel 2020 con la pubblicazione di doppi singoli rilasciati in digitale e in vinile 45 giri. L’artista, conosciuto anche come Romeus o Diego Rivera, è come mi aspettavo che fosse: con poche parole e una voce sicura, è riuscito a raccontare un’indagine interiore personale e universale.

 

Ciao Carmine! Introduciamo subito l’album: Per resistere al tuo fianco chiude il percorso iniziato con Per resistere alle mode. Com’è andata e come sta andando?

“Sono contento finalmente di aver concluso questo percorso cominciato un anno e mezzo fa. Ovviamente, causa pandemia, è stato un po’ dilatato nei tempi. Però mi sono divertito molto a produrlo, soprattutto sfruttando l’idea di dualismo (lato A e lato B) e poi ho cercato di seguire una sorta di flusso, quindi quasi tutti i brani sono collegati sia dal punto di vista sonoro che come tematiche. Sono abbastanza soddisfatto.”

 

Quindi, qual è l’aspetto che preferisci di quest’ultimo album?

“Sicuramente l’aver potuto lavorare sul dualismo, poi anche il fatto che è una sorta di piccolo concept album. Ascoltandolo dall’inizio alla fine, è come se ci fosse un flusso e fosse tutto collegato.”

 

La prima cosa che si nota è proprio il verbo resistere, quindi anche il concetto di “resistenza”, che ha sempre un bel significato, anche politico. Cosa vuol dire “resistenza” per te?

“È stato un periodo difficile per tutto e per tutti. Sono riuscito a capire quali sono le persone realmente importanti per me, quelle che mi hanno aiutato a sopravvivere, banalmente. È stato qualcosa di collettivo. La resistenza può essere politica e affettiva, il restare uniti nonostante tutto. È un concetto forte che ho cercato di raccontare in tutto l’album.”

 

Infatti, nell’album sono presenti sentimenti che abbiamo provato tutti nell’ultimo anno e mezzo. Cosa vi ha lasciato e cosa vi lascerà questo periodo che stiamo vivendo?

“Sono stato molto fortunato perché vivo in campagna, ho avuto modo di finire un sacco di lavori che avevo in arretrato e il fatto di fare musica mi ha salvato. È stato un periodo in cui ho cercato di trarne dei lati positivi.”

 

Collegamento personale: non so se ti sia capitato di leggere Dizionario inesistente di Stefano Massini. Lui inventa una serie di vocaboli che non esistono nella lingua italiana e crea la parola “bastitudine”, che indica la virtù di saper dire basta quando è necessario. Quando è necessario?

“Io credo a un certo punto quando cresci bisogna guardare in faccia la realtà, accettarsi e accettare gli altri e accettare anche che le cose possano finire. Mollare la presa spesso è qualcosa di necessario per crescere umanamente. Un po’ più giovane tendi a cercare delle risposte, delle soluzioni e a volte ci metti un po’ a lasciare andare.”

 

È vero. Grazie mille!

“Grazie, un abbraccio!”

 

Marta Massardo

 

ferrarasottolestelle 2021

Parco Massari (Ferrara) // 30 Giugno – 4 Luglio 2021

 

L’estate è appena iniziata, questa estate 2021 che si vuol scrollare di dosso un anno durissimo, per noi tutti e per la musica in particolare.

L’estate ferrarese, si sa, è rovente, spesso afosa, e gli appuntamenti dello storico festival ferrarasottolestelle, con le sue proposte live di altissima qualità, sono più rinfrescanti che mai.

Quest’anno la location è davvero suggestiva, all’interno di un fantastico giardino, il Parco Massari, cuore verde della città. È da qui, da questo cuore, che tutto ricomincia a pulsare, con più lentezza, quasi timidamente.

Seduti sul prato, connessi con la terra e col mondo, qualcuno ai margini accenna a qualche passo di danza…

 

FSLS 30 giugno Iosonouncane credit Sara Tosi 20
Iosonouncane (foto ©Sara Tosi)

 

La prima serata comincia con l’esibizione dei Vieri Cervelli Montel, che vengono accolti con un applauso, ma l’atmosfera è ancora tranquilla, finché non irrompe il fragore dell’incipit dell’album IRA di Iacopo Incani in arte Iosonouncane, un’esplosione di suoni, una lingua artefatta che diviene essa stessa pura sorprendente sonorità . Il pubblico, a terra, completamente avvolto da questa performance artistica, sembra trasportato in un mondo sconosciuto.

La serata seguente, apre il concerto il gruppo post-punk pesarese Soviet Soviet. Il dover stare seduti nelle proprie postazioni sul prato per rispettare le regole covid stavolta diviene una sensazione scomoda: fino ad un paio di estati fa questa musica ci avrebbe trascinati tutti sotto al palco a pogare e a saltarci addosso, ma adesso, noi tutti, stoici resistiamo…

 

Massimo Volume credit Riccardo Giori 3
Massimo Volume (foto ©Riccardo Giori)

 

Arrivano i Massimo Volume, una certezza nel panorama post-punk italiano, ed i fan li accolgono con molto calore, godendo come sempre delle liriche taglienti di Emidio Clementi e della sua band, che presentano il loro ultimo lavoro Il Nuotatore.

La terza serata è strana, in concomitanza si gioca la partita di Euro 2020 tra Italia e Belgio, ma il pubblico non ha dubbi e sceglie l’ottimo intrattenimento dal vivo che ci portano La rappresentante di Lista e prima, in apertura, una giovane band di origine padovana, i Post Nebbia.

 

la rappresentante di lista credit Riccardo Giori 3
La Rappresentante di Lista (foto ©Riccardo Giori)

 

Il duo di performer porta sul palco note e colori e tantissima fisicità, che viene trasmessa al pubblico attraverso un’atmosfera molto positiva, ed il pubblico reagisce battendo i piedi, cantando insieme, alla ricerca della ritualità collettiva che ancora manca. L’emozione è tanta ed alla fine si catalizza tutta in quella bandiera su cui viene scritta la parola “vita” con una bomboletta spray.

Nella quarta serata, il pubblico è diverso, è molto più giovane. Apre il concerto Generic Animal, e tutti cominciano subito a cantare, arriva Mecna ed esplode l’entusiasmo – tutti seduti a terra, ma le braccia si agitano, le torce dei telefoni si accendono, si canta: ecco il grande rito del live che ritorna!

 

Mecna credit Riccardo Giori 3
Mecna (foto ©Riccardo Giori)

 

Le emoticon della scenografia fanno l’occhiolino ad un pubblico di ragazzi emozionati che chiedono le loro canzoni preferite, e lui concede ovviamente anche il bis.

Alla fine, tutti se ne vanno in modo composto, mentre si odono i primi tuoni dell’imminente temporale.

La serata seguente, in cui avrebbe dovuto esibirsi Venerus, è stata purtroppo annullata a causa del maltempo.

Si conclude così questa edizione di ferrarasottolestelle, rinnovata ed originale, che ha avuto un ottimo successo di pubblico, che si è mostrato molto rispettoso delle regole e che ha potuto sperimentare un modo più rilassato di divertirsi, senza rinunciare alle emozioni, grazie alle proposte di artisti che incontrano i gusti di diverse fasce d’età e ad un’organizzazione impeccabile.

Confesso però che a me sono mancati un po’ i ciottoli di piazza Castello e i piedi doloranti a fine serata… Torneranno? Chissà…

 

Margherita Lambertini

Foto di copertina Riccardo Giori

Tre Domande a: GENTE

Come stai vivendo questi tempi così difficili per il mondo della musica? 

“Con grande energia e voglia di non buttarsi giù. Qui a Bologna si riesce a palpare l’energia fortissima che sta tornando dai musicisti e le persone che amano la musica, quindi sto cercando di cavalcare quest’onda ed essere mega produttivo, per ritornare sempre più spesso live e respirare musica fino alla nausea.”

 

Se dovessi riassumere la tua musica in tre parole, quali sceglieresti e perché?

“Sole, Amore e Anima: Sole perchè ogni mia canzone parte da una cosa negativa che provo a trasformare in luce e calore, Amore perchè ogni mia canzone trasuda devozione verso questo mondo musicale e Anima perchè ci mettiamo sempre tutta l’energia che abbiamo in corpo per ogni cosa che facciamo, io e il mio team!”

 

Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta? 

“Io faccio musica come terapia d’urto personale, il mio sogno sarebbe quello di far diventare le mie canzoni dei piccoli trattamenti per la presa bene: 2 canzoni a stomaco pieno dopo ogni pasto, tranne la sera. La sera a stomaco vuoto mischiato ad alcol per goderci la vita!”

Willie Peyote @ Sequoie Music Park

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• Willie Peyote •

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Sequoie Music Park

Bologna // 1 Luglio 2021

 

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An Early Bird “Diviner” (Greywood Records, 2021)

Io soffro il caldo. Terribilmente.

Il mio grande maestro Bruno Martino nel 1960 mi toglieva le parole di bocca, “Odio l’estate / Tornerà un altro inverno“, perchè ricorrendo al classico sistema della colonna dei pro e dei contro, il risultato è sempre una vittoria in trasferta, con almeno un paio di gol di scarto. Forse, ma dico forse, in un altro periodo dell’anno meno ostile potrei persino, ma azzardo, ad arrivare a sopportare la sabbia tra le dita dei piedi.

Ebbene, in questo torrido giugno, di fronte al mio PC, a qualche giorno di distanza dalle vacanze, mentre vedo fuori dalla finestra i ciuffi d’erba del giardino che lentamente perdono il vigore ed il verde di qualche settimana fa in luogo di un assai meno invitante giallo paglierino – oddio mi sa che mi sono infilato in un cul de sac, tipo il monologo iniziale de Il Grande Lebowski – ebbene mi sento assolutamente beato e leggero. Vuoi perchè il condizionatore è acceso e le finestre chiuse, vuoi perchè ho in cuffia il nuovo disco di An Early Bird. Liberissimi di ritenere che il mio benessere sia in maggior parte dovuto al climatizzatore (non credo riuscirei a convicer(mi)vi del contrario, ma Diviner è un gran bel disco. 

Pubblicato  dalla berlinese Greywood Records, il progetto solista di Stefano De Stefano è probabilmente il suo lavoro migliore, per completezza, per gusto, un paio di brani meravigliosi (la conclusiva Angela e Fishes In The Ocean su tutti), arrangiamenti mirati, mai troppo invadenti o affettati a rispettare la leggerezza e la dolcezza del timbro vocale del cantautore napoletano.

Diviner, rabdomante in inglese, trasmette una serenità ed un piacere difficilmente descrivibili, come la già citata Fishes In The Ocean, che ammicca appena al Bon Iver di Holocene, o Iron & Wine che si palesa nel folk intimo di Prayers In A Temple. Queste sono alcune delle coordinate che si possono trovare lungo queste dieci tracce, che non risulta tuttavia scontato o (non userò il termine derivativo) derivativo, anzi. L’incedere innocente di Bad Timing, qualche incursione più pop (Holding Onto Hope, Go All Out, Mullholland Drive), e l’impressione nitida di essere di fronte ad un disco che cresce, ascolto dopo ascolto.

Caldamente (LOL) consigliato.

 

An Early Bird

Diviner

Greywood Records

 

Alberto Adustini

Tre Domande a: Durmast

Come e quando è nato questo progetto?

“Ho sempre suonato la batteria in varie band punk/rock dal 2004 ad oggi, ma nel 2008 in seguito ad un incidente che mi ha impossibilitato a suonare per diversi mesi ho cominciato a scoprire il mondo della musica elettronica continuando la cosa parallelamente alla batteria anche dopo essermi rimesso, dal 2017/2018 ho voluto dare l’ufficialità a questo progetto dandogli il nome Durmast e facendo uscire il mio primo album Village.”

 

Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?

“L’obiettivo non è trasmettere, ma piuttosto, far scaturire qualcosa in chi ascolta i miei brani.
Credo che sia il bello di non avere testi, il testo condiziona l’ascoltatore, invece nel mio caso è la musica che agisce su chi ascolta suscitando qualcosa in maniera molto libera senza vincoli e senza un giusto/sbagliato. Vorrei che la mia musica potesse essere indossata come un abito su misura, io presento il modello e l’ascoltatore decide il colore, i dettagli e in che occasione indossarlo. Può essere un abito da festa, da viaggio, da tenere dentro l’armadio e indossarlo guardandosi allo specchio, in seguito riporlo per poi vedere come calza qualche anno più tardi.”

 

Progetti futuri?

“In testa tantissimi, tra i più fattibili adesso sicuramente creare altri brani, altri remix (di artisti conosciuti e non) e introdurre la batteria acustica in live e brani in studio così da poter dare un tocco umano ad una cosa programmata.
Mi piacerebbe dopo l’esperienza che ho avuto in Mappe Criminali, dove hanno utilizzato dei miei brani per la colonna sonora, creare qualcosa ad hoc per serie tv e/o film per il piccolo e grande schermo, insomma vorrei mettere i piedi in più staffe così da creare un bagaglio di esperienze più ampio, perchè credo che un’artista debba costantemente mettersi in gioco e affrontare nuove sfide per alimentare l’immaginazione e definirsi tale, fame senza mai sentirsi sazi.”