Skip to main content

Mese: Giugno 2022

Sampa The Great @ Circolo Magnolia

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Sampa The Great •

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

 

Circolo Magnolia (Milano) // 16 Giugno 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text] 

Foto: Isabella Monti
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23813″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23811″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23814″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23816″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23810″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23817″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23812″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23819″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23815″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23809″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23820″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row]

Amyl And The Sniffers @ Acieloaperto X

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Amyl And The Sniffers •

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

A C I E L O A P E R T O  X

Rocca Malatestiana (Cesena) // 16 Giugno 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]La Rocca Malatestiana di Cesena fa da contorno ad un ambiente a sé stante, un microcosmo pieno di vibrazioni rock. La gente balla anche senza musica; il pubblico è variopinto di tantissimi personaggi provenienti soprattutto dal background punk; è pieno di donne: l’età varia dai quattordici alla sessantina.
Jeans strappati, tatuaggi, birra in mano, sigaretta: mi sento a casa.
Il palco si sta scaldando, è pronto ad abbracciare la furia esplosiva di Amyl and the Sniffers. I più impavidi iniziano a togliersi la maglietta. Ad una coppia scappa un bacio: sono vestiti di nero, hanno entrambi i capelli lunghi, bruni, ricci. Si baciano anche i loro tatuaggi. Qualche ragazzo si insegue fra il pubblico, il primo inciampa in un bicchiere di gin lemon lasciato a mezzo, per terra.

Entra la band, partiamo bene. Amy prende il microfono e, un po’ insicura, dice “Vaffanculo?”. Attorno a me, il delirio. Bicchieri in alto, fischi, più di una persona urla “Amy, ti amo!”.

Inizia la performance con il brano Gacked on Anger. Amy è carichissima, si muove come se fosse la musica che sta suonando. scende dal palco, le lanciano dell’acqua addosso, sorride e continua a cantare. Il pubblico si è scaldato, cantano assieme a lei. Nemmeno il tempo di finire il primo pezzo che parte Got You. Amy e il batterista sono scatenati. La cantante salta, cammina ovunque, sbatte i piedi a ritmo con la batteria. Amy ha, di base, una voce fantastica e un talento inopinabile, ma dal vivo dimostra tutta la sua furia, la sua rabbia, la sua passione: è fuoco sotto la pioggia. 

Finiti i primi brani Amy sputa sul palco. La band urla “Viva Valentino Rossi” e il pubblico, chiaramente, impazzisce. Parte Choices: subito il bassista, chitarrista e batterista si chiudono a triangolo voltando le spalle al pubblico. Si stanno perdendo dentro le note dei loro strumenti. Amy è in piena, incredibilmente più carica di prima. Si muove in maniera fluidissima, sembra non abbia articolazioni. Scende di nuovo dal palco, è in mezzo ai fotografi. Dimostra di essere essenza femminile: il suo corpo non ha vincoli, la gente impazzisce, ma lei comunque sorride. Salta di nuovo sul palco, iniziano a suonare Guided By Angels. Usa il cavo del microfono come un lazo e quando si stufa scende di nuovo e si avvicina ai fan. Amy è in mezzo alla folla, che le regala un fiume di urla e complimenti. Parte il pezzo I’m Not a Loser, Amy inizia con l’headbanging, pare non fermarsi più. La batteria e il basso stanno disegnando la canzone, poi attacca la chitarra e la colora definitivamente.

Finita la canzone si fermano per dire: “Ciao Cesena, solo per voi” e parlare un po’ del castello. La cantante chiede: “si dice ‘security’ in italiano?”. Il pubblico esplode, parte Security con Amy in mezzo al palco, ancora più incazzata. Non sta cantando, sta vomitando  punk e rabbia davanti al microfono. Scende di nuovo e sale sulle transenne, canta addosso ai fan, ride, stringe le mani. Sale su una cassa, struscia il microfono sul corpo. È il momento di Balaclava Lover Boogie. Amy continua a saltare da una parte all’altra del palco. Parte Knifey: il bassista è insuperabile, sta facendo l’amore con le corde del basso. Amy è sul pezzo, si sposta a cantare nell’angolo a sinistra, a bordo del palco. È ferma, sembra indemoniata, occhi spalancati. Sta trasformando tutta l’energia nella voce. Finita la canzone torna in mezzo al palco e urla: “Strong women”. Con i brani GFY e Don’t Need a Cunt Amy torna energica come prima e mostra il medio al pubblico. 

Gli ultimi brani Maggot, Starfire 500, Hertz e Some Mutts (Can’t Be Muzzled) sono tutta una tirata. Amy canta al pubblico, inizia a diventare più intima. Solo dopo si scatena. Hertz inizia a cappella col pubblico che batte le mani, l’atmosfera è magica. Quando parte la strumentale e il pubblico salta assieme ad Amy. Il concerto si chiude con Amy in posa alla Hulk Hogan, davanti ad un pubblico innamorato che, affezionatamente, saluta la band.

 

Testo: Riccardo Rinaldini

Foto: Luca Ortolani
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23786″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23778″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23784″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23783″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23788″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23785″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23779″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23790″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23780″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23782″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23781″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23787″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23789″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Retropop Live | Comcerto
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Tre Domande a: D.In.Ge.Cc.O.

Ci sono degli artisti in particolare a cui ti ispiri per i tuoi pezzi?

Premetto che sono stato sempre un melomane e che ho sempre ascoltato attentamente tutto ciò che poteva suscitare, in me, delle emozioni. Quindi ho ascoltato e amato di tutto, dalla musica classica al trash metal, senza fare distinzioni tra cosiddetta musica colta e popolare.
Posso dirvi che l’interesse e la passione per la musica elettronica, che poi è il linguaggio musicale con il quale mi esprimo, sono nati da bambino. Negli anni ’80 la new wave imperava. Alphaville, Depeche Mode, Duran Duran per citare i più famosi. Ma vi citerei anche i Visage, i Freur e i Pet Shop Boys, i Sigue Sigue Sputnik. Come non citare poi Jean Michelle Jarre, i Kraftwerk, Vangelis, gli Art of Noise e i nostri italianissimi Goblin, volendo rimanere sul genere “musica elettonica”, per intenderci.
Posso dire che l’amore per la disco music e per il funky, è nato ancora prima, quando davvero ero piccolissimo, così come anche quello per la musica sudamericana che tanto fa parte di questo ultimo disco. Alcune musicalità sono rimaste a livello inconscio da quell’epoca, magari perché ascoltate alla radio quando ancora ero in culla. I Bee Gees, Donna Summer, poi riscoperti anche più tardi negli anni. Per non parlare poi di tutte le sigle dei cartoni animati, soprattutto quelle dei cosiddetti “robottoni”. Pensate alla bellezza di un pezzo come Shooting Star, sigla di chiusura di Ufo Robot Goldrake, un pezzo electro funky straordinario. Poi sono arrivati gli anni dell’house e della techno. Prima ancora ho amato i primi dischi della R&S Records, un’etichetta belga (quella col cavallino tipo Ferrari, per intenderci) che ha fatto storia. E poi l’esplosione della house music. Tra tutti Frankie Knuckles, Masters at Work, David Morales, Todd Terry.
Ho però capito che la musica elettronica sarebbe stata la mia strada, con la nascita della cosiddetta Intelligent Dance Music. Chemical Brothers, Daft Punk, e poi tutto il gruppone della Warp Records: Plaid, Aphex Twin, Boards of Canada.
Ho amato Björk e i Primal Scream di Screamadelica con il geniale Andrew Weatherall.
Tra gli autori di musica elettronica più recenti mi piace molto il francese Rone così come Jon Hopkins, Floating Points e Flying Lotus. Mi piace molto anche Anna Meredith. Se poi parliamo di indie adoro gli Arcade Fire e gli MGMT. Beh, insomma, tante citazioni e tanti sono gli artisti che mi hanno influenzato, tra i nomi che vi ho citato. Poi, però, bisogna anche fare i conti con tanto altro. Dalla classica al Jazz al Pop. Da David Bowie a Brian Wilson, dai Beatles a J.S.Bach, sino a Franco Battiato, ma sforiamo in un mare magnum fatto di monumenti della storia della musica che, inevitabilmente, hanno influenzato tutto quello che è venuto durante e dopo.
Per quanto riguarda, in modo specifico, questo ultimo lavoro, Bacanadera, vi posso citare però alcuni nomi in particolare, relativi alla musica sudamericana e non solo.
Primi tra tutti Chico Buarque e gli MPB4, ma anche il primo Ennio Morricone così come Carmencita Lara, una leggenda in Sud America, è stata una cantante peruviana di huaynos, marineras, polka e valzer.
Mi pare che l’elenco degli artisti a cui mi ispiro possa bastare! In fondo se ascoltate attentamente Bacanadera, un pizzico di un po’ tutti ce lo trovate dentro. Ma credo che in ogni creazione di qualsiasi musicista, ci sia un po’ della musica che è stata in grado di provocargli emozioni, anche solo per una volta nella vita.

    
Se dovessi riassumere la tua musica in tre parole, quali scegliereste e perché?

Evocativa: perché credo che la musica debba essere capace di trasportarti altrove, di farti volare con l’immaginazione ed i suoni. Di evocare stati d’animo ma anche atmosfere e luoghi, magari lontani.
Emozionante: perché faccio musica per emozionarmi ed emozionare. È il mezzo con il quale cerco di mettere a nudo alcune mie sensazioni ed emozioni ed il mio mondo interiore. Se un brano musicale non è in grado di suscitare emozioni, qualunque esse siano, allegria, malinconia, rabbia, stupore, beatitudine interiore, allora significa che  non ha seguito la sua vocazione principale. Poi molto dipende anche dal livello della sensibilità dell’ascoltatore.
Futuribile: quando faccio musica cerco sempre d’incamminarmi in dei sentieri scoscesi, poco battuti o mai battuti prima, pur di cercare soluzioni innovative, nuove vie, aldilà delle mode e delle tendenze del momento. Certamente facendo tesoro della grande fonte d’ispirazione che è la musica del passato e contemporanea, ma sempre cercando una mia modalità di espressione, guardando molto al futuro. 


Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?

Viviamo in un’epoca che non ci lascia mai il tempo per dedicarci a noi stesi. Siamo presi dalle mille cose da fare, da una routine alienante, dall’interpretare al meglio i ruoli sociali che siamo costretti a recitare ogni giorno, cambiando maschera in base all’occorrenza.
Sono stato sempre convinto che la musica è uno strumento che è in grado di collegarci con il lato spirituale dell’esistenza. Lo è sempre stato sin dalla notte dei tempi.
Quindi, in chiave moderna, contemporanea, vorrei, con la mia musica, tentare di svegliare le coscienze dal torpore, trasportarle in un mondo magico, fatto magari di ritmi tribali e suoni futuribili, un mondo onirico ricco di spiritualità, di ritualità e di ancestrali evocazioni. Vorrei che la mia musica risvegliasse il lato spirituale dell’ascoltatore, che fosse uno stimolo magico per indurlo alla ricerca di nuovi stati di coscienza, guardando dentro se stesso innanzitutto, vorrei che facesse da tramite tra tutto ciò che è visibile e tutto ciò che è invisibile. 

INVERNO “LANDS” IL SECONDO SINGOLO E VIDEO è DISPONIBILE ONLINE.

Dopo l’uscita del primo singolo “HOLLOW” ricevendo un altissimo consenso da parte del pubblico, gli INVERNO tornano con un nuovo singolo “LANDS”.
una canzone che parla del sentirsi perduti e del non riconoscersi più.
Riff lenti, scream rabbiosi e ritornelli sognanti sono il marchio del pezzo che insieme al video, riesce a rendere l’idea di quanto siamo piccoli di fronte a certi spazi, in certi contesti.
Quel sentirsi persi e anche spaesati di fronte a uno spazio che non conosciamo e che ci mette in
difficoltà.
Un freddo che potrebbe mettere in ginocchio chiunque.

La stessa band la definisce come l’esperienza più Inverno fino ad ora, più del singolo precedente Hollow.
Link utili:
INVERNO (FB page): https://www.facebook.com/inverno.metalband
INVERNO (IG page):
https://www.instagram.com/inverno.metalband/
LANDS (spotify)
https://open.spotify.com/track/46jJZ1QfK0mMNmQiEwL5rW?si=13b5e9d9061f4352
LANDS (Video Youtube)
https://www.youtube.com/watch?v=uu9A5ndj2qU

Pierpaolo Capovilla racconta la propria urgenza creativa

Il suo nome è Pierpaolo Capovilla, un artista dal curriculum vario che lo vede cantante e bassista per i One Dimensional Man, bassista per Buñuel, voce de Il Teatro Degli Orrori, solista in Obtorto Collo e ora parte di una nuova dirompente formazione con I Cattivi Maestri, con cui ha lavorato al progetto di recente uscita Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Maestri. Abbiamo parlato con lui di tutto, dal proprio nome al suo caro Majakowskij, passando per il nuovo album. Lui è una persona dalle idee chiare e dalle risposte dirette, schiette, che non lasciano spazio a dubbi o ad alterate interpretazioni. A VEZ Magazine questo piace.
 

Partiamo dall’inizio, o meglio dalle origini. Pierpaolo è un nome che porta con sé un’eredità culturale molto particolare, soprattutto in questo Paese: ti senti in qualche modo predestinato data l’omonimia con Pasolini?

“I miei genitori erano molto religiosi. Mia madre prima di sposarsi fu suora novizia nell’Ordine Paolino, mio padre voleva farsi sacerdote. Mi vollero chiamare Pierpaolo perché Pietro e Paolo furono fondatori della Chiesa Cattolica. Non mi sento predestinato, non è che una coincidenza.”

 

Come l’ultimo disco de Il Teatro degli Orrori aveva un titolo omonimo, il progetto appena uscito porta il titolo della nuova formazione, Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Mestri in cui figurano anche Egle Sommacal (Massimo Volume), Fabrizio Baioni (Drunken Butterfly) e Federico Aggio (Lucertulas). Questa scelta serve a rimarcare la chiusura di un capitolo e l’apertura di uno nuovo?

“Certamente. Come diceva il buon Andrea Pazienza, “Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa”, e così ho fatto”.

 

Se dovessi parlare a un giovane musicista ai suoi primi passi, come gli spiegheresti il desiderio dell’artista di evolversi, sperimentare nuove esperienze e collaborazioni?

“Credo che la musica sia una questione ‘vocazionale’. Bisogna crederci e perseverare. Confrontarsi ed evolversi è parte essenziale della faccenda. E che faccenda!”

 

Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Mestri non è un album “accogliente”, non vuole coprire con un cerotto nessuna ferita, non cerca di compiacere; infatti, si apre con Morte ai Poveri, che è anche il grido con cui inizia il brano stesso. Perché posizionare questo schiaffo proprio ad apertura del progetto?

“Ne parlammo a lungo in studio. L’idea di aprire la scaletta del disco con Morte ai Poveri fu di Manuele Fusaroli, produttore artistico, che ha curato le riprese, il missaggio e il mastering. “Prendere o lasciare!”. Ci trovammo tutti d’accordo. Questo disco è un album rock, un rock massimalista, radicale, senza compromessi. Il messaggio doveva essere chiaro fin dal primo pezzo, e Morte ai Poveri non poteva non essere destinata a divenire il manifesto del nuovo progetto.”

 

Violenza e sopraffazione. Queste le tematiche che attraversano il disco. Perché credi che sia ancora necessario parlarne?

“Perché violenza e sopraffazione sono caratteristiche dei tempi e del mondo in cui viviamo. Non possiamo far finta di niente, e cantar d’altro. Non sarebbe serio.”

 

Credi che la guerra sia solo fatta di armi?

“Evidentemente, no. Tempo fa lessi un provocatorio ma molto stimolante volumetto di quel mattacchione di Slavoj Žižek, La Violenza Invisibile, secondo il quale il conflitto armato non è che una delle manifestazioni possibili della violenza. Ce ne sono perlomeno altre due, quella ‘simbolica’, che si esprime nel discorso pubblico e privato e, ovviamente, nei media, e quella ‘sistemica’, fatta di salari inadeguati e insufficienti, di precarizzazione del lavoro, di disoccupazione, emarginazione, stigmatizzazione. Tutte e tre queste forme di violenza sono funzionali alla conservazione dello stato di cose in cui viviamo.”

 

Il disco si divide idealmente tra una prima parte più massimalista e tumultuosa e una più romantica e malinconica, come chi grida sfogando la sua rabbia e la voglia di farsi sentire, per poi rimanere a nudo con le sue riflessioni. Perché questa scelta?

“Mi sembra sia nell’ordine delle cose. Non c’è soltanto la rabbia nei confronti delle circostanze storiche che puntualmente si verificano e riverificano all’infinito, come rappresentassero un destino ineluttabile. C’è anche la commozione e il rammarico per la nostra impotenza: ci sentiamo inermi di fronte alla macroscopicità delle contraddizioni sociali e politiche, e così spesso ci rifugiamo nel nostro particolare, che è proprio ciò che vuole il sistema capitalistico: fatti gli affari tuoi e camperai cent’anni.”

 

Tutti sappiamo cosa la musica può fare. Ma, secondo te, cosa deve fare la musica, qual è il suo compito?

“Per come la vedo io, la canzone popolare, la musica ‘leggera’, il rock, nel nostro caso, possono contribuire ad una ridefinizione dell’immaginario collettivo, nel segno dei valori democratici, e in quello di un futuro diverso e non impossibile.”

 

Nel nostro sistema scolastico, lo studio della musica e della sua storia è relegato alle scuole secondarie di primo grado, per essere totalmente abbandonato in quelle di secondo grado, quando invece tante altre materie rimangono fondamentali, e giustamente, per il percorso intellettuale e umano della persona. Perché credi che lo studio della musica e soprattutto della sua storia sia relegato a un ruolo marginale in un Paese che ha dato e ancora dà grandi artisti riconosciuti da tutto il panorama musicale?

“L’educazione musicale è sempre stata una cenerentola nel nostro sistema scolastico. Ma non conosco la genesi o gli epifenomeni che ci portano a questa considerazione. Certamente, fa una certa tristezza constatare come la musica sia pressoché ignorata nella scuola italiana.”

 

Mi hanno detto che ti annoi se in un’intervista non si nomina Majakowskij. Vuoi parlarne?

“Ti hanno detto cosí? Non mi sembra di aver mai detto niente del genere. Magari ero sbronzo…”

 

Una nuova esperienza è come ricominciare da un punto zero, tornare bambini per crescere di nuovo sviluppando emozioni, idee, progetti. Come vuole il suo futuro Pierpaolo Capovilla?

“Ho cinquantaquattro anni, e non tornerò mai più bambino.
A una certa età si cambia definitivamente e irrevocabilmente. Posso però dire che sento tutto più urgente, urgente e necessario. Questi due anni di emergenza sanitaria, poi! Due anni rubati alle nostre vite, rendono l’urgenza ancor più significativa.”

 

Alma Marlia

Black Lips @ Covo Summer 2022

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Black Lips •

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

 

Covo Summer 2022  (Bologna) // 14 Giugno 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]“Portati l’ombrello perché sono soliti sputare sul pubblico”

Queste sono state le parole che mi son state dette quando ho deciso di andare un martedì sera di giugno al Covo Club di Bologna a sentire i Black Lips. Il gruppo garage rock con punte di psichedelia di Atlanta, infatti, è celebre per mettere in scena dei live da squilibrati, nella piena filosofia rock and roll.

Già dai loro outfit sul palco si capisce che sono tutt’altro che bravi ragazzi, come dice la loro celebre canzone, ma piuttosto sembrerebbero la compagnia perfetta per una serata folle, di quelle che magari ti svegli un altro Paese senza sapere come ci si è arrivati. Jeff Clarke, chitarra e voce, si presenta sul palco con quella che sembra una camicia da notte, senza pantaloni e senza scarpe, Jared Swilley al basso con i capelli taglio pompadour, stile Elivs Presley per capirci, che pettina ossessivamente sul palco, e Zumi Rosow al sax, con un corpetto di pelle degno delle migliori serate BDSM. Ad accompagnarli alla batteria Oakley Munson vestito da vero cowboy e Cole Alexander alla voce e chitarra anche se il suo strumento preferito sembrava la bottiglia di bourbon. 

Insomma le premesse erano ottime e ci hanno regalato un live da sturbo. Ritmi folli e sax che la fa da padrone con Angola Rodeo e Cold Hands, sapientemente alternati a momenti più riflessivi come Crystal Night e Georgia. Con Boomerang e Modern art invece, ci portano verso ritmi più folk – country fuzz che hanno sempre contraddistinto la band. Immancabile cover dei Velvet Underground Get It on Time, toccante e riflessiva ma sempre con un tocco di follia marchio Black Lips.

La band si diverte da matti sul palco e si vede, e il pubblico ancora di più: balli scatenati, sudore e follia sprizza dai pori di ogni presente, che sia sopra o sotto il palco a ballare.

Il finale è esplosivo e totalmente inaspettato: concludono con la loro hit, Bad Kids, che, anche se amata dal pubblico e presente in ogni playlist indie rock per eccellenza, difficilmente viene suonata live. 

Niente sputi (e meno male) ma un’energia infinita e follia in ogni dove, i live dei Black Lips non deludono mai.

 

Alessandra D’aloise

Foto: Lucia Adele Nanni
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23751″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23738″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23746″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23748″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23742″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23741″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23740″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23743″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23745″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23744″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23739″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23750″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Erika | Covo Club
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Ashe @ Fabrique

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Ashe •

+

Sam Fischer

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

 

Fabrique (Milano) // 13 Giugno 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]“But it was good while it was, and it was fun and it was sex”. Ashe (nata Ashlyn Rae Willson) rivendica i piaceri della vita, melodiosa, sensuale e con una punta di aggressività, la giusta dose che serve ad aizzare un pubblico di giovani (prevalentemente) donne che non aspettavano altro che un’occasione sicura per reclamare e sfoggiare la propria identità, nella forma più innocente, ma al contempo più soddisfacente: cantando in coro agli spiriti affini le parole di chi, nella vita, ce l’ha fatta. E Ashe, questa sera, alla guida del famelico pubblico milanese, scaldato dall’amatissimo Sam Fischer in apertura, ce l’ha fatta, nella maniera più plateale. A dimostrarlo, la penultima tappa del suo The Fault Line Tour e primissima volta in Italia.

Entra in scena con cinque educati minuti di anticipo, si gode l’ovazione del pubblico, attraversando un arco scenografico come una regina in parata, e ci strega, mi strega: sarà l’effetto del mio primo concerto post pandemia, sarà il suo ondeggiare sul palco con capelli di seta che si muovono a ritmo di folk pop, ma lì, in quel momento, io mi dimentico di tutto e tutti, dei miei amici di fianco che mi parlano, delle gambe doloranti per l’attesa in transenna, della giornata pesante sulle spalle… Sono completamente rapita da lei, dalla sua persona, dalla sua musica, dai suoi testi di vendetta e di compianto. 

Moderna hippy, incarnato dorato dal sole californiano, spirito ribelle forgiato da alcuni brutti colpi del passato (un lutto e un matrimonio fallimentare), Ashe calca il palco del Fabrique in una performance teatrale, nel verso senso della parola: il concerto è diviso in atti, scanditi dai successi di Moral of the Story: Chapter 1 e 2 (gli EP prodotti da Finneas O’Connell), l’inedita Angry Woman (in uscita il 22 giugno), e, ovviamente, il meraviglioso Ashlyn – un album di debutto dal sapore tutt’altro che debuttante, maturo, mai scontato, un vero e proprio “no-skip” album, come direbbero oltre manica e oltre oceano.

Così, dispensando baci e riconoscenza a ogni singolo membro del pubblico, scatenandosi scalza sul palcoscenico dalla scenografia essenziale ma d’impatto (specchio del suo stile), Ashe coinvolge, travolge, commuove e si commuove, passando da ballad malinconiche come Love Is Not Enough, ai bop scoppiettanti e cinici Me Without You, Hope You’re Not Happy, Another Man’s Jeans, fino ad una degnissima cover di Somebody to Love del “Final Act”, con la nonchalance di una professionista che padroneggia la scena come fosse casa propria. Una personalità solida che le emozioni le vive tutte, una per una, e ne è padrona al punto da riuscire a comunicarle al pubblico lungo un filo diretto, che passa per ogni organo e tocca i tasti speciali di ciascuno di noi che, rapiti, partecipiamo alla sua festa. 

Till Forever Falls Apart e Moral of the Story in chiusura, i suoi due featuring di immenso successo, accendono il pubblico che, con tutto il fiato rimasto, canta i versi dei duettanti assenti, Finneas e Niall Horan, tra lacrime e la più pura forma di devozione. Reciproca, si direbbe dalla commozione della cantante sul palco. 

Da una seguace di Carole King e Stevie Nicks, che crede in un solo dio che di nome fa Diane Keaton, è chiaro, non ci si poteva aspettare altro se non uno show emozionante e irriverente in nome della libertà di scelta, della rivendicazione del diritto più importante che ci sia, quello dell’autenticità, in pieno spirito sessantottino, ma anche super contemporaneo. Proprio com’è lei, così modernamente vintage.

“We will always be there for you”, riportano i cartelli sventolati dai fan sottopalco, una sorpresa per far sapere alla loro amica Ashe che ci sono e ci saranno sempre a supportarla, lungo una carriera sicuramente longeva, che, da questo punto in poi, non può che continuare ad alimentare le aspettative. 

“I can make a move if you know what I mean”, una minaccia che dalla bocca di Ashe suona come la più auspicabile delle sorprese: ora, non ci resta che aspettare il suo prossimo passo.

 

Testo: Maria Luisa Fasano

Foto: Johnny Carrano
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23695″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23693″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23696″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23703″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23710″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23708″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23705″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23702″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23704″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23709″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23706″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23707″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23694″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23697″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23698″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

SAM FISCHER

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23699″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23701″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23700″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Live Nation Italia[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Tops @ Covo Summer 2022

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Tops •

+

John Moods

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

 

Covo Summer 2022  (Bologna) // 13 Giugno 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Foto: Lucia Adele Nanni
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23681″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23682″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23685″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23687″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23686″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23688″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23684″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23689″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23683″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

JOHN MOODS

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23690″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23692″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23691″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Erika | Covo Club
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Neck Deep @ Magazzini Generali

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Neck Deep •

+

Happy Daze

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

 

Magazzini generali  (Milano) // 13 Giugno 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Foto: Annalisa Fasano
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23761″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23759″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23757″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23763″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23760″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23758″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23762″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

HAPPY DAZE

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23765″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23764″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23756″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Hellfire Booking Agency
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Tre Domande a: Guzzi

C’è un artista in particolare con cui ti piacerebbe collaborare?

Ciao ragazzi! Se proprio devo scegliere un artista solo scelgo Mobrici. Lo seguo dai tempi dei Canova e mi rivedo tantissimo in quello che scrive e nella maniera in cui si racconta. Credo che sia un cantautore vero, uno di quelli che seguono ancora le scie delle canzoni per vocazione.

 

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

Se dovessi scegliere un brano per raccontarmi al meglio punterei tutto su La Notte Porta Consiglio, perché forse è quella che racconta al meglio un potutto di me, ironico ma anche malinconico, socievole ma a tratti disperatamente bisognoso di solitudine. La solitudine quella buona però, quella che poi ti fa apprezzare di più la compagnia degli altri.

 

C’è un evento, un festival in particolare a cui ti piacerebbe partecipare?

Sogno il festival di Sanremo da tutta la vita. Penso che se mi chiedessero due dita della mano in cambio di una partecipazione al Festival accetterei in meno di un minuto.
Ho avuto la fortuna di arrivare tra i finalisti di AreaSanremo due anni fa, ma il fatto di non aver vinto forse mi ha fatto capire ancora di più quanto in realtà io desideri partecipare al festival italiano per antonomasia. Sanremo per un musicista è come Wimbledon per un tennista, parteciperesti anche se sapessi in anticipo di arrivare ultimo!

Battles @ Largo Venue

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Battles •

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

Largo Venue (Roma) // 13 Giugno 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Foto: Simone Asciutti
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23675″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23671″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23668″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23667″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23677″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23676″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23673″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23678″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23669″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23672″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23679″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23666″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Astarte Agency
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Imagine Dragons @ I-Days 2022

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

• Imagine Dragons •

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

I-Days 2022

Ippodromo Snai La Maura (Milano) // 11 Giugno 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

3 giornate di concerti.
2 edizioni saltate negli ultimi anni causa pandemia.
1 line up, quella di sabato 11 Giugno, esplosiva.

La location è lIppodromo Snai La Maura di Milano, il contesto quello degli I-DAYS. In questa cornice, si esibiranno mercoledì 15 anche i Green Day, ma è sui protagonisti del sabato che ci concentriamo qui, reduci da un’esperienza collettiva che ha infiammato i cuori di 65.000 persone, e il cui merito va a Kenny Hoopla, Mother Mother, Rkomi, ma soprattutto a loro, gli Imagine Dragons.

Procediamo con ordine: la giornata ha inizio intorno alle 17:15, quando Kenny Hoopla compare sul palco. Classe 1997, è stato nominato da HYPEBEAST uno dei più interessanti artisti emergenti negli Stati Uniti del momento”, e deve il suo successo ai singoli How Will I Rest in Peace if I’m Buried by a Highway?, Estella e Hollywood Sucks, questi ultimi due in collaborazione con Travis Barker. “Che bomba di performance”, è il commento che si sente tra i presenti mentre Kenny Hoopla lascia il palco per lasciare spazio ai Mother Mother. Il gruppo indie rock canadese crea subito un’atmosfera travolgente: Ryan Guldemond, Molly Guldemond, Ali Siadat, Mike Young e Jasmin Parkin sono i cinque membri della band che hanno pubblicato proprio un anno fa il loro ottavo album, Inside. Gli appartenenti alla generazione Z tra i presenti sono preparatissimi a questo proposito: sono infatti molto condivisi su TikTok.

Si fanno a questo punto le 19:45: fedele al look iconico del Festival di Sanremo 2022 (aka, jeans e petto nudo), Rkomi saluta Milano dal palco. Mirko Manuele Martorana (questo il suo vero nome) è fresco della nomina di giudice della prossima stagione di X-Factor, ma sul palco si sveste di ogni commento o attributo per essere semplicemente Rkomi, il ragazzo che ha scalato le classifiche italiane con brani quali Insuperabile, La Coda del Diavolo feat. Elodie e Quello che Manca, feat. Elisa. Rkomi fa dunque ballare, cantare ed emozionare, o meglio “sospirare tutta la notte” i presenti: salta, corre, si muove con spavalderia e sicurezza sul palco con le canzoni dell’album Taxi Driver. Non può mancare poi Acqua Calda e Limone: insomma, traspare tutta la voglia di mettersi in gioco di un rapper e cantautore che ha vissuto questa esperienza come “Un onore, ma anche una sfida”, consapevole del fatto che questo sia solo l’inizio e che la strada del rap indie fronte a lui sia piena di possibilità, tutte da scoprire.

Sono le 21:15, il sole ha appena iniziato a tramontare e una voce profonda, accompagnata da immagini della natura, di carattere tecnologico ed effetti visivi accesi (che ritorneranno poi nel corso del concerto a scandirne le varie sezioni), inizia a parlare di vita, di rispetto, di bellezza e di umanità. Questa la intro che permette al pubblico di raccogliersi per l’arrivo sul palco degli Imagine Dragons, la band pop rock nata nel 2008 a Las Vegas, composta dalla potente voce di Dan Reynolds e dal talento di Wayne Sermon, Ben McKee e Daniel Platzman per la parte strumentale e di cori, che negli ultimi dieci anni è stata in grado di raggiungere persone diverse in luoghi diversi, creando un fil rouge tra tutte loro grazie alle proprie canzoni e che oggi il pubblico di Milano non vede l’ora di ascoltare dal vivo e di cantare.

“It’s time to begin, isn’t it?”: sono proprio queste le prime parole del singolo It’s Time che Dan intona emozionato. Una voce, la sua, cristallina, sapientemente controllata che è in grado di comunicare emozioni che vanno ben oltre le semplici parole: nel corso delle quasi due ore di concerto infatti, Dan non si limita a cantare grandi successi quali Beliver, Natural o Thunder. Tenendo in mano la bandiera dell’Italia, ringrazia Milano per la capacità di farli sentire a casa, lontani da casa”, ringrazia la vita per l’opportunità di essere di nuovo in tour, con l’augurio di poter suonare con i propri fan “per molti anni, finché ci vorrete e finché non saremo vecchi”.

Ma sopratutto, invita i presenti a “lasciare andare tutto ciò che fa pensare loro di non essere abbastanza, di amarsi, di celebrarsi e di svegliarsi ogni giorno felici di essere sé stessi (…)”. Tutti percepiscono il messaggio, lo fanno proprio e accendono i flash dei cellulari per cantare prima la cover di Forever Young, pezzo iconico degli Alphaville, e poi Wrecked. Il concerto prosegue in crescendo costante: amando “the adrenaline in my veins”, ci si lascia conquistare dall’energia di Whatever It Takes, mentre i brividi si fanno sentire quando le prime note di Demons vengono suonate al piano e accompagnate dalla semplice voce. Segue poi l’energia di Enemy, title song di Arcane, serie animata di Netflix ispirata al mondo di League of Legends e di Bones, il brano apripista di Mercury II. “This is it, the apocalypse”: questa la sensazione quando l’ultimo accordo di Radioactive fa esplodere il pubblico in un applauso scrosciante, mentre gli Imagine Dragons, tra la pioggia di coriandoli, si prendono l’ennesimo e meritato successo. 

I brani che segnano la storia degli Imagine Dragons ci sono tutti, la voglia del pubblico di far sentire il loro affetto per questa band pure. Mentre usciamo dall’Ippodromo, c’è una sola consapevolezza che portiamo nel cuore (insieme ai ricordi e ai video sul telefono): ancora crediamo nel potere della musica. Ancora crediamo nella forza dei concerti. Ancora crediamo nella bellezza. È il caso di dire dunque che gli Imagine Dragonsmade us believers”. Qualcosa che, ogni tanto, ci fa bene ricordarci di essere, sia verso noi stessi che verso il mondo che ci circonda.

 

Testo: Angelica Corà

Foto: Johnny Carrano
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23385″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23374″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23386″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23376″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23379″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23383″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23369″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23373″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23370″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”23371″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23384″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23378″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23382″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23367″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23375″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23381″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23368″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23390″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”23387″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”23377″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Grazie a Live Nation Italia[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]