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Anno: 2022

Mått Mūn “Lux” (Beautiful Losers, 2022)

Note di stelle e beat infiniti attraverso il cosmo musicale di Mått Mūn

Mått Mūn, pseudonimo del padovano Mattia Menegazzo, è un musicista che ha sviluppato il suo percorso come cantante e chitarrista in vari gruppi rock del panorama musicale underground nostrano. L’incontro con Andrea Liuzza che lo porta ad avventurarsi nella carriera solista con il progetto Cosmography del 2019 dove emergono la sua passione per l’astronomia e l’amore della new-wave e la musica cyberpunk anni ’80, con un forte richiamo a gruppi come i Depeche Mode. Con il nuovo progetto Lux, l’artista conferma il suo sguardo rivolto verso una frontiera che trascende la quotidianità, ma non per questo la ignora. Il viaggio ora è verso la luce, vista oppure solo desiderata, in atmosfere spaziali dove i pensieri fluttuano senza peso. 

Il progetto è composto da dieci tracce, tra loro distinte, ma unite dalla sensazione di trovarsi in un flusso cosmico, dove musica e parole si fondono grazie a beat sintetici per diventare un’unica esperienza sonora, senza tradire, però, la voglia di lanciare messaggi verso la Terra. Divine apre l’album con i suoi tratti distintivi di sonorità decise ed elettroniche dove la voce di Mūn acquista forza evocativa che, come una divinità, diventa trascendete e acquista una luminosità che continua in Iridescent, un brano che si avvale non solo di note, ma anche di parole a tratti dilatate come a riprodurre una luminosità diffusa che abbraccia l’ascoltatore. Mentre lo ascolti gli occhi si chiudono senza che te ne accorga, e la mente si apre a luci che forse fanno parte della memoria, oppure la creano partendo dalla sensazione di leggerezza provocata dalla musica stessa. L’impressione è quella di galleggiare nell’aria. Waves ha invece una ritmica più forte e cadenzata, dove il canto “I know what is coming now” diventa un tutt’uno con le onde sonore e in quelle onde, che tu lo voglia o no, ci devi nuotare. Ogni beat si infrange contro l’ascoltatore che si muove tra l’elettronica e una batteria che ad ogni colpo è uno schiaffo sulla pelle, mentre un’eco vocale distorta ci guida verso un vascello spaziale che ci attende in infinite nebulose. Ammetto che mi piace perdermi in questa sensazione di spazio infinito, e gioco con il nome dell’artista che mi ricorda la luna come viene pronunciata in inglese, mentre l’atmosfera rarefatta che abbraccia il progetto si fonde con il beat elettronico che ne caratterizza ogni passo. Scopro che l’album si arricchisce di featuring interessanti come quello con Emilya NdMe in Red Shift oppure con l’esordiente Isevril in Neon Dreams, e Are You Real?, progetto di Liuzza, nell’eterea Soulprism. Nel frattempo, arrivo all’ultima canzone, Cosmic Kiss che saluta l’ascoltatore con suoni dilatati di synth e un canto sussurrato come un bacio rubato, di saluto o di addio, questo sta a noi deciderlo, mentre la melodia da bassa si apre a note alte, a un timbro vocale che diventa sempre più evocativo come una luce che si irradia e viaggia attraversando la nostra anima verso l’universo pieno di colori. 

Come il telescopio spaziale James Webb e le sue immagini che ci hanno fatto vedere le sfumature dell’infinito, Mått Mūn usa la musica per cantarci del cosmo e ce ne fa percepire i suoi colori, le sue infinite sospensioni dove noi nuotiamo nell’aria, e se non possiamo farlo fisicamente, attraverso i suoi suoni possiamo farlo con la mente. Le sue atmosfere sonore attraversano come un raggio di luce, ci trafiggono per poi portarci lontano con loro, e questo che si voglia essere trascinati oppure no. Quando pensi che forse sia il caso di tornare con la testa sulla terra, lui ti chiede di rimanere ancora un po’e di goderti quel momento in ogni sua sfaccettatura. Non sai se vale la pena assentarsi o no quel tanto che basta ad ascoltarlo, ma non sono domande che riesci a farti tanto di cattura, rimane solo una sensazione di morbidezza anche quando madre Terra ti richiama all’ordine. E tu torni con la tua emozione sospesa nel vuoto ancora pieno delle note appena ascoltate.

 

Mått Mūn

Lux

Beautiful Losers

 

Alma Marlia

The Kooks “10 Tracks to Echo in the Dark” (Lonely Cat / AWAL Recordings, 2022)

Il post punk nasce, poeticamente, dalla delusione che la generazione punk provò nei confronti del genere che gridava “No Future” a squarciagola. Quella tanto agognata rivoluzione non ebbe mai davvero luogo e dopo una manciata di anni di furore, del “No Future” rimase solo il “No”. Il post punk prese su di sé la delusione e la disillusione di una generazione che si sentì lasciata sola, abbandonata, e le diede uno spazio tutto suo.

Il sesto disco dei The Kooks nasce da una delusione molto simile, seppur temporalmente dissimile. 10 Tracks To Echo In The Dark è il sesto album della storica indie rock band, un disco molto atteso e che per certi versi supera l’ottimo predecessore Let’s Go Sunshine. Luke Pritchard, frontman della band, rimane molto deluso quando il suo paese, l’Inghilterra, decide di staccarsi dall’Europa attraverso l’arci nota Brexit.
Dopo i tour trionfali di Let’s Go Sunshine, Pritchard e i suoi si rendono conto di essere ormai tra i big e di avere un pubblico che si rinnova automaticamente ma soprattutto di avere un pubblico davvero internazionale, squisitamente europeo. Sapere di vivere in un paese dichiaratosi estraneo rispetto un continente non va a genio a The Kooks, specialmente al frontman, il quale si ritrova a viaggiare spesso nella capitale emerita dell’Europa, Berlino. Non è raro che musicisti, artisti e creativi in generale trovino rifugio nella capitale teutonica ma è proprio li che prende forma 10 Tracks To Echo In The Dark.

Con questo disco la band cerca e trova un sound che si riconosce nel suo essere genuinamente internazionale, europeo, sempre con i piedi ben piantati nell’indie rock. Si respira un’atmosfera cosmopolita, quasi libertina nel disco ma ciò che più stupisce è l’inserimento della parte elettronica che si amalgama gioiosamente con le loro caratteristiche chitarre e ritmiche.

Fin da Connection, la prima traccia, si ode quel qualcosa che ti fa dire “si sono The Kooks, ma c’è qualcosa di nuovo”, da qui poi è tutta discesa.
Piace e colpisce il synth “francese” di Jesse James, rapisce la cavalcata synthpop di Closer ma non poteva mancare il pezzo alla Bowie, Sailing on a Dream che guarda dritto in faccia il Duca Bianco, ricordandoci che anche lui ha vissuto nella mitologica Berlino. Con Modern Days The Kooks tornano ad essere The Kooks ma con una consapevolezza diversa, forse più matura, forse solo più espansa.
25 merita una nota dedicata perché ci avviciniamo a territori cari a gente come Beach House ma con un giro di basso più deciso. I synth tacciono sul finale per lasciare spazio a una ballad che sarebbe un magnifico pezzo di chiusura per una serie Netflix su giovani disadattati e disagiati che alla fine ce la fanno, Without A Doubt.

10 Tracks To Echo In The Dark è in ultima analisi un disco ben fatto, un lavoro che sa guardare davvero il presente per capirlo e farlo proprio. La colonna sonora ideale per una banda di dandy disadatti e disagiati che alla fine ce la fanno.

 

The Kooks

10 Tracks To Echo In The Dark

Lonely Cat / AWAL Recordings

 

Fernando Maistrello

LP @ Auditorium Parco Della Musica

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• LP •

Auditorium Parco Della Musica (Roma) // 22 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]foto di Claudia Bianco

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Thurston Moore + Manuel Agnelli @ Balena Festival

Arena del Mare (Genova) // 21 Luglio 2022

 

Che la serata del 21 luglio del Balena Festival di Genova sarebbe stata diversa da quello a cui sono abituata l’ho capito appena varcati i cancelli e vedendo le sedie schierate sotto il palco principale del festival: per una frazione di secondo mi sono sentita portata indietro all’anno scorso, quando le sedie dovevano essere la normalità per qualsiasi concerto. Poi sono tornata alla realtà, allo spettacolo che avrei visto, e ho pensato che tutto sommato, quelle sedie poteva avere la loro ragione di esistere.

Il Balena infatti ha schierato due pezzi da novanta: Thurston Moore – chitarrista dei Sonic Youth – con la sua band prima, e Manuel Agnelli dopo.

A intervallare, Dellacasa Maldive e Cara Calma, alternando cosí in un denso cartellone vecchie glorie e nuove leve. Davanti al palco dove si sono esibiti loro però le sedie non c’erano e infatti sarebbe stato strano il contrario. Giovani ed energiche, le due band hanno accompagnato e fatto ballare la serata più “adulta” (passatemi l’aggettivo) dell’intero festival. 

Ad ogni modo, le sedie avevano ragione di esistere perché i due spettacoli sul palco principale sono stati una forma di rapimento. Osservare le dita di Thurston Moore muoversi come se avessero vita propria lungo la chitarra richiedeva una certa attenzione, oltre a suscitare stupore tra tutti i presenti. Per un’ora abbondante il chitarrista dei Sonic Youth avrà staccato le mani dal suo strumento – maneggiato con la cura con cui si maneggia un oggetto prezioso e allo stesso tempo usato con la gioia di chi sta giocando al proprio gioco preferito – per quelli che saranno stati dieci minuti in tutto, a voler stare larghi. Nessun effetto speciale, nessun abito stravagante: solo lui, la sua band e la musica. 

È stato diverso, ma è stato anche uno Spettacolo (lettera maiuscola voluta), uno di quelli dopo il quale non puoi fare altro che chiederti come sia possibile che esista un talento del genere.

 

20220712 manuelagnelli pistoia letiziamugri 23

 

Anche Manuel Agnelli era accompagnato dalla sua band, una band ringraziata a più riprese. Non a caso, la cosa che mi ha colpito di più probabilmente alla fine di questa serata è stata l’umiltà di cui hanno fatto prova tutti gli artisti presenti: grati della presenza del pubblico, grati per chi ha scelto di accompagnarli sul palco, grati per poter essere semplicemente lí. 

Il concerto è stato un andirivieni tra pezzi recenti e successi degli Afterhours, durante i quali il pubblico ha dimenticato dell’esistenza di quelle sedie sistemate con precisione. Non sono neanche mancati i momenti di contatto con il pubblico: alcuni più didascalici – in primis quello sulla dignità dei “pezzi su commissione” prima di intonare La Profondità degli Abissi, pluripremiata canzone scritta per il film Diabolik – altri più emotivi, come quello che ha preceduto Padania, altri invece genuinamente divertenti, dato che Manuel Agnelli, oltre a dar prova di grande umiltà, si è dimostrato anche incredibilmente autoironico. 

Se Thurston Moore aveva la chitarra, Manuel Agnelli aveva la voce. Ovviamente non è il suo unico strumento (l’affiancamento alla tastierista Beatrice Antolini durante Proci o l’assolo di chitarra verso la fine lo hanno ampiamente dimostrato), ma ieri sera è stata sicuramente il suo asso nella manica. Una voce potente che risuonava in tutto il Porto Antico e al tempo stesso malleabile, tanto da riuscire ad adattarla e a modificarla, fino quasi a sembrare persone diverse, a seconda del pezzo. 

E ieri sera, mentre guardavo il pubblico urlare insieme a lui pezzi come Non si esce vivi dagli anni ’80 o Ballata per la mia piccola iena, ho pensato che se avessi avuto l’età che ho oggi tra gli anni ’90 e l’inizio del 2000, sarei stata una fan sfegatata di quei pezzi lì.


Francesca Di Salvatore

foto di copertina Roberto Mazza Antonov
foto nel testo Letizia Mugri

Tre Domande a: Giacomo Riggi

Come e quando è nato questo progetto?

Direi che dopo qualche tempo che non facevo uscire qualcosa di veramente nuovo mi è tornata la voglia di mettere insieme alcuni brani per un nuovo disco, come il semplice desiderio di tornare in studio per condividere la mia musica con amici musicisti e raccogliere quindi una serie di composizioni che mi stavano a cuore. In particolare canzoni in questo caso, dove la grande novità sta nel fatto di essermi “esposto” con canzoni in lingua italiana per la prima volta. Alcuni di questi brani, come Desperate Call, Climb Your Ladder e Delicate Speranze sono nati durante un periodo su una nave da crociera, ho voluto mettermi alla prova, cercando di scrivere un brano al giorno per 24 giorni in tutte le tonalità, da questa sfida sono nate alcune composizioni delle quali sono molto soddisfatto. Una volta tornato in Italia ho appunto deciso di raccogliere queste idee e di farne un disco.

 

Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?

Questa è una domanda interessante! Vorrei arrivasse la verità prima di tutto, la verità nel senso che per quanto mi riguarda so benissimo che tutto quello che scrivo è si pensato ovviamente ma è soprattutto il risultato di ciò che sono e di quello che ho dentro. Mi piacerebbe tanto quindi che si percepisse la sincerità con la quale scrivo e mi metto in gioco. Ognuno sentirà cose diverse e questo è anche il bello della musica, 11Windows è un disco fatto di tante cose diverse, questo probabilmente metterà in crisi qualcuno durante l’ascolto, e da un lato questo mi piace. Mi piace che alla fine qualcuno dica: “Ma chi è lui? Dove lo colloco?” Non mi pongo più l’obiettivo di trovare una mia identità, la mia identità sono diverse identità.

 

Progetti futuri?

I progetti futuri sono tanti in realtà, sicuramente terminare di scrivere la mia terza operetta orchestrale per ragazzi sperando di portarla in scena presto, portare in giro 11Windows per farlo conoscere a quante più persone possibili, continuare a studiare a mantenere attive le mie attuali collaborazioni musicali e prendermi cura dell’Agriturismo di famiglia, un luogo meraviglioso nelle campagne Toscane che vorrei fosse scenario di eventi ancora più di adesso.

Fantastic Negrito @ Fiesole

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• Fantastic Negrito •

Teatro Romano (Fiesole) // 20 Luglio 2022

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foto di Letizia Mugri

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Editors @ Balena Festival

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• Editors •

 BALENA FESTIVAL

Arena del Mare (Genova) // 19 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Inizio anni Duemila: un cuore rotto e un meraviglioso rock inglese. Ho viaggiato nel tempo e nello spazio? No, sono andata al concerto degli Editors, che per la loro unica data italiana del tour estivo hanno scelto Genova e il Balena Festival. La rassegna musicale è nata nel 2019 in Piazza delle Feste e in pochi e difficili anni è riuscita a crescere e diventare un punto di riferimento per il capoluogo ligure, arrivando all’Arena del Mare per essere protagonista dell’estate con artisti di fama internazionale e – quest’anno – sotto un unico e grande tema: “Solo amore”. 

L’apertura della serata è stata affidata a quattro band: Atlante, Ada, Coach Party e Post Nebbia, che si sono alternate sui due palchi dell’Arena del Mare. I Coach Party, sul loro sito ufficiale, si definiscono “i quattro pezzi dell’Isola di Wight, con canzoni contagiose e testi spiritosi che vanno ben oltre i loro anni” e annunciano che stanno per entrare a fare parte delle nostre vite. Alla piacevole scoperta del gruppo inglese, devo aggiungere quella dei Post Nebbia, la band padovana che esplora sonorità psichedeliche con la voce di Carlo Corbellini, classe 1999. Lui era quasi ipnotico, con l’aspetto, l’atteggiamento e lo sguardo serio e malinconico che sembravano frutto di una fusione tra Kurt Cobain e Ian Curtis, anche se è troppo difficile competere con loro due. Lo stampo della band, quindi, non è nulla di nuovo, ma la loro interessante performance è qualcosa di cui abbiamo bisogno nella nuova scena musicale italiana. Speriamo che riescano a sfruttare al meglio il loro potenziale.

Subito dopo i saluti dei Post Nebbia, il pubblico ha iniziato a spostarsi emozionato e in massa verso il palco principale: le luci erano calate e nella penombra si vedevano Tom Smith, Russell Leetch, Edward Lay, Justin Lockey, Blanck Mass ed Elliot Williams che si preparavano a una delle serate musicali più memorabili per Genova. “We were always meant for this/Shot through the dark my reason to exist/Why?/No one will love you more/than I do/I can promise you that/And when your love breaks I’m inside you/Like a heart attack.” Sulle note di Heart Attack, siamo stati catapultati violentemente in una serata pazzesca. 

L’atmosfera era magica: giochi di luci e colori, sguardi fissi verso il palco, balli improvvisati, mani al cielo e pochi telefoni in aria. Il pubblico era eterogeneo, un’armonia tra persone di tutte le età che si godevano una performance incantevole e necessaria, che mi ha ricordato che cosa significhi ascoltare e amare la buona musica. Tom Smith è stato una guida perfetta, capace di coinvolgere le persone intorno a lui ed era visibilmente felice di occupare il suo posto. Le sue facce e i suoi movimenti sciolti e scenografici accompagnavano la sua voce potente e quel rock indie, punk e alternativo capace di farci innamorare da decenni e renderci uguali, nonostante le età diverse. 

In una delle sere più calde di tutta l’estate, mi sono mossa con coraggio verso la calca delle prime file, conquistandomi un piccolo spazio dietro a una signora munita di un preziosissimo ventaglio. Mentre rubavo un po’ di aria fresca, gli Editors hanno iniziato a intonare un brano accolto con urla di gioia e salti. “How can you always be late for your arrival?/You know I forgive you every single time/Retreat, retreat/I’ve fallen at the low tide.” Era Bones, una canzone devastante, da ascoltare a occhi chiusi mentre si balla.

Ho vissuto il concerto da varie angolazioni, godendomi i musicisti felici di caricare il pubblico e, sicuramente, le valutazioni più interessanti le ho fatte quando mi sono messa in fondo a contemplare tutto il parterre. Spesso, ci soffermiamo a parlare di chi si mette nelle prime file e, magari, arriva ore prima nella location di un concerto solo per avere la migliore visuale del palco. Ma avete mai guardato le persone che stanno in fondo, dove il pubblico si è diradato? Loro sono gli inconvenzionali. Se ne fregano della legge dell’arrivare presto, del comparire nelle fotografie sotto il palco: loro ballano e cantano, liberano il loro corpo negli spazi più vuoti e non si preoccupano di nulla. Nessuno li osserva, nessuno interrompe le loro danze con le gomitate. Le persone delle ultime file sono sole con la musica.

Dopo alcuni grandi e attesi successi come Magazine, Karma Climb e Violence, è arrivata la quota romanticismo: Kiss, un inedito del prossimo album che ha scaldato l’atmosfera e acceso la voglia di baci tra le coppie di un pubblico che iniziava a essere stanco, ma sempre sorridente.

“Say goodbye to everyone/You have ever known/You are not gonna see them ever again/I can’t shake this feeling I’ve got/My dirty hands, have I been in the wars?/The saddest thing that I’d ever seen/Were smokers outside the hospital doors/Someone turn me around/Can I start this again?” Smokers Outside the Hospital Door: la aspettavamo ed è stata, come prevedibile, uno schiaffo in faccia. Un testo meraviglioso arricchito dalla potenza della voce di Smith e dalla musica.

Sulle note di No Sound but the Wind e il fragore degli applausi, gli Editors ci hanno lasciati con un elegante inchino e la malinconia di un appuntamento fugace, meraviglioso e struggente che solo una band duratura ed eccezionale può regalarci. Inizio anni Duemila: un cuore rotto e un meraviglioso rock inglese. Ho viaggiato nel tempo e nello spazio? Sì.

 

Marta Massardo

foto di Ingrid Zambrano

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FANTASTIC NEGRITO, mer 20/7 Teatro Romano di Fiesole (Firenze) – parte dall’Estatate Fiesolana il nuovo tour italiano

Fantastic Negrito, essenza della black music
Al via da Fiesole (Firenze) il nuovo tour italiano

FANTASTIC NEGRITO
Mercoledì 20 luglio – ore 21.15
Teatro Romano – via Portigiani, 1 – Fiesole (Firenze)

Vincitore di ben tre Grammy Award, Fantastic Negrito è l’essenza e la verità dell’essere umano raccontata sotto forma di black music. Dopo due anni di attesa, l’artista americano approderà mercoledì 20 luglio al Teatro Romano di Fiesole (Firenze), prima data del tour italiano che, nei prossimi giorni, lo vedrà in scena anche a Gardone Riviera, Pordenone e Genova.

Inizio ore 21,15. Biglietti posti numerati 25,30/28,75 euro. Prevendite online su www.estatefiesolana.it e nei punti vendita dei circuiti Boxoffice Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita). Info www.estatefiesolana.it. Si recupera il concerto previsto per luglio 2020 e posticipato due volte a causa della pandemia. Restano validi i biglietti acquistati per tutte le date.

In primo piano ci sarà ‘White Jesus Black Problems’, il nuovo album – e film, visibile qui https://www.youtube.com/fantasticnegrito – che Fantastic Negrito ha pubblicato un mese fa, un viaggio ancestrale tra blues, black music e rock, tra razzismo, capitalismo, storie di antenati e il significato stesso di libertà.
Xavier Amin Dphrepaulezz, questo il vero nome, ha compiuto un viaggio a ritroso nel tempo fino alla Virginia coloniale del 1756, attingendo alla storia d’amore dei suoi avi, la serva bianca e scozzese Elizabeth Gallamore e lo schiavo di colore Courage.
“Le persone leggono il titolo dell’album e sono pronte a sfoggiare giacche militanti – spiega l’artista – ma questo è un disco sull’amore e sulla ricerca di modi per usare il passato come cura per il futuro… perché alla fine la perseveranza ha vinto, come l’amore”.
Dal punto di vista sonoro, ‘White Jesus Black Problems’ è emotivamente carico, tra grintoso rock and roll, contagiosi groove R&B ed energico funk, per un suono che riesce a sembrare allo stesso tempo vintage e sperimentale.

La storia di Fantastic Negrito è avvincente e radicata nella lotta e nella contesa: dai massimi di un contratto discografico da un milione di dollari ai minimi di un incidente stradale quasi fatale, che lo ha lasciato in coma, danneggiando permanentemente la sua mano e cambiando la sua visione della vita. Dalle strade di Oakland al palcoscenico mondiale, la musica di Fantastic Negrito trasuda schiettezza, tra black music, roots, punk e blues, testi autobiografici e di condanna, di speranza e sincerità.
Al di fuori della musica, Xavier mette in atto il suo essere socialmente progressista e ha creato Storefront Market, un mercato gratuito per il pubblico, con venditori che rappresentano la comunità di West Oakland e i quartieri circostanti. Gestisce inoltre la sua fattoria urbana, Revolution Plantation, dove insegna alla comunità a fare giardinaggio, uno sforzo per trasmettere pratiche che possono sostenere allo stesso modo i quartieri locali e il nostro pianeta, mentre si connette con I suoi antenati Free Negro Farmer appena scoperti.

La scorsa estate Fantastic Negrito ha pubblicato il singolo ‘Rolling Through California’, un grido di battaglia “twangy, country-soul groove” (New York Times) che invita alla solidarietà e all’azione collettiva sulla scia della siccità, delle sfide nella gestione dell’acqua e della crescente calamità degli incendi della California. Registrata nel suo studio a Oakland, la traccia presenta inoltre una potente performance vocale del collega artista Miko Marks.

Nell’ambito dell’Estate Fiesolana 2022. Organizzata da Prg e Music Pool unitamente al Comune di Fiesole, Estate Fiesolana 2022 è realizzata con il contributo di Comune di Fiesole e Fondazione CR Firenze, con il sostegno di Dorin, Bibi Graetz, Chianti Banca, Unicoop Firenze, Il Salviatino e Sammontana.

Biglietti posti numerati
Primo settore 28,75 euro
Secondo settore 25,30 euro

Prevendite
Online su www.estatefiesolana.it
Nei punti vendita del circuito regionale Box Office www.boxofficetoscana.it/punti-vendita
Presso la biglietteria del Teatro Romano di Fiesole: via Portigiani, 1 – Fiesole – tel. 055.5961293 aperta da lunedì a sabato ore 9.00/18.30 e dalle 19,45 la sera di spettacolo.

Info spettacoli Estate Fiesolana
Teatro Romano di Fiesole – via Portigiani, 1 – Fiesole (Firenze)
Tel 055.5961293 – info@prgfirenze.it  – www.estatefiesolana.it

Portatori di Handicap
I portatori di handicap possono acquistare un biglietto specifico al prezzo più basso previsto per l’evento ed entrare con un accompagnatore gratuito. I biglietti sono reperibili esclusivamente attraverso i punti vendita del Circuito Box Office Toscana. Si sconsiglia fortemente l’acquisto di un biglietto generico.

Sconti e riduzioni
Biglietti ridotti per i residenti di Fiesole acquistabili esclusivamente alla biglietteria del Teatro, presentando un documento di identità che attesti la residenza.
I bambini sotto i 4 anni di età entrano gratuitamente accompagnati da un adulto, in numero di un bambino/a per ogni adulto, ma non hanno diritto ad occupare un posto a sedere.

Ufficio stampa concerto Fiesole: Marco Mannucci
marco@mannuccionline.com cell. 347 7985172

Tre Domande a: Lo Straniero

Come state vivendo questi tempi così difficili per il mondo della musica?

I tempi sembrano più complessi rispetto a quando abbiamo iniziato, offerta satura e a tratti impazzita. Con il circuito live probabilmente cambiato a tutti i livelli, sicuramente nel nostro molti club hanno chiuso e nuove realtà stanno emergendo. La pandemia ha sparigliato le carte, conosciamo in parte gli esiti su questo settore.
Come per la maggior parte delle persone anche per noi è stato difficile, ma questo momento ci ha offerto stimoli. Abbiamo vissuto per settimane chiusi in casa tutti e cinque a suonare e scrivere. Ci sono stati slanci e ostacoli, di sicuro la creatività ne ha giovato e abbiamo prodotto materiale per più di un album e a un giorno dall’uscita di Falli a pezzi! siamo subito partiti con un tour di dieci date.

 

Come vi immaginate il vostro primo concerto live post-pandemia? 

In realtà abbiamo già fatto due concerti dopo lo stop, proprio qualche giorno fa. Il 2 Luglio al Portami Via Festival insieme a Massimo Zamboni e al Cane a Genova. Oltre alla goduria che abbiamo provato nel tornare sul palco, il pubblico finalmente senza restrizioni è stato davvero partecipativo. Abbiamo chiuso i live con un brano in mezzo alla gente, un incontro sorprendente, vibrazioni bellissime e a fine concerto tutti entusiasti… speriamo che questo tour estivo sia solo l’inizio…

 

Se doveste scegliere una sola delle vostre canzoni per presentarvi a chi non vi conosce, quale sarebbe e perché?

Sceglieremmo Sotto le palme di Algeri, un brano del nostro primo album. Col tempo è diventato un nostro manifesto. Ha un’attitudine in cui ci riconosciamo ancora, musicalmente è un ibrido ma che ci definisce, una piccola guida per viaggiatori a zonzo fra luoghi reali e immaginari. Un giorno sarebbe bello poterla incidere di nuovo, magari rivisitandola.

JAZZ:RE:FOUND FESTIVAL 2022 • Il Festival che celebra il ritmo e la natura, ospite dall’1 al 4 settembre tra i pattern e le texture delle colline Unesco del Monferrato, è partner DICE

I CONCERTI ANNUNCIATI

1 SETTEMBRE
EMMA-JEAN THACKRAY
RAFFAELE COSTANTINO
HANIA RANI
MACE

2 SETTEMBRE

JAZZ-O-TECH
LTJ XPERIENCE
MOODYMANN

NYEGE NYEGE
ALIA
DITONELLAPIAGA
MAUSKOVIC DANCE BAND

3 SETTEMBRE

DONNA LEAKE
MNDSGN
ECHT!

SARA MAUTONE
LEFTO EARLY BIRD

QUANTIC
ALFA MIST
MEZERG

4 SETTEMBRE
MARIA CHIARA ARGIRÒ
AZYMUTH
HANDSON FAMILY

LOUIE VEGA
MA NU! B2B ANDREA PASSENGER

DOMI & JD BECK
CASINO ROYALE

Location: Cella Monte / Monferrato

Biglietti disponibili su DICE:
https://link.dice.fm/E509762ad6e0

 

Dall’1 al 4 settembre a Cella Monte torna nella sua quattordicesima edizione “Jazz:Re:Found Festival 2022”, il Festival che celebra il ritmo e la natura tra i pattern e le texture delle colline Unesco del Monferrato, partner di DICE.

“Torniamo a celebrare il ritmo e la natura, in un rito collettivo che si muove in armonia con i pattern e le texture delle colline Unesco del Monferrato. La cerimonia della danza, l’obiettivo della sostenibilità, la dote della consapevolezza. Jazz:Re:Found non è più solo un festival: è un’autentica community, un brand culturale, un’esperienza dove l’esclusivo diventa inclusivo.”

Finalmente completa la lineup del Festival: al cartellone degli headliner si aggiungono i Casino Royale, mentre si arricchisce il programma dei live act – con la scuderia della label Jazz-O-Tech e molto altro ancora – e dei selectors, con Handson Family, LTJ Xperience, i resident di JZ:RF e tanti altri. Presentata anche la partnership con Radio Raheem, che curerà alcune live act del palco all’Ecomuseo: Mndsgn, Echt!, i nuovi nomi annunciati Donna Leake, Simona Beat e Robotalco.

Dopo l’annuncio dei primi nomi in Aprile e il secondo annuncio del 21 Giugno, si arricchisce ulteriormente e si completa il cartellone di Jazz:Re:Found Festival 2022: Domi & JD Beck, Louie Vega, Moodymann, Quantic, Mace (OBE live), Mezerg, Alfa Mist, Hania Rani, Azymuth, Casino Royale, Ditonellapiaga, Mndsgn, Emma-Jean Thackray, The Mauskovic Dance Band gli headliner. E ancora Alia, Echt!, Maria Chiara Argirò, Lefto Early Bird, Catu Diosis di Nyege Nyege, Donna Leake, Handson Family, LTJ Xperience, Raffaele Costantino, Aki Himanen & Aleksi Kinnunen, Flat Maze, Mattia Prete, Andrea Passenger, Angie BacktoMono, Cristian Bevilacqua, Lark, Ma Nu!, Sara Mautone, Simona Beat, Robotalco, Jujulove, Luca Barcellona, Soumaya Pheline, Vittorio Barabino, Enzo Abbate, Luigi Ranghino, Rocco Pandiani aka Monojazz.

Per il terzo anno a Cella Monte, quindi, Jazz:Re:Found si conferma come una delle realtà contemporanee più attente alle sollecitazioni dell’attualità – dalla new jazz wave al pop d’autore, dalle tendenze dancefloor-oriented all’elettronica – intercettate spesso in anticipo e, allo stesso tempo, continua a dimostrare il suo legame profondo ed essenziale con le leggende che hanno fatto la storia della musica di derivazione black e non solo. In questo solco si inserisce l’annuncio, tra gli headliner, dei Casino Royale, indiscussi paladini dell’underground italiano, recentemente tornati ad attirare l’attenzione con l’intrigante album “Polaris” (2021). Accanto ai Casino Royale, più di venti nuovi nomi appena presentati, da Aki Himanen & Aleksi Kinnunen, Flat Maze e Mattia Prete della label Jazz-O-Tech a un’eccellente schiera di djs – Handson Family, LTJ Xperience e molti altri – fino ai resident selectors di JZ:RF e tanto altro ancora.

Una panoramica che attraversa le mille sfumature del jazz, dalle intramontabili atmosfere tropicalia degli Azymuth alla nuova ondata inglese rappresentata dalla straordinaria Emma-Jean Thackray, fino alle forme ibride che incontrano l’hip hop con il geniale outsider Alfa Mist.
Continuando a muoversi nella direzione di confluenza fra i linguaggi di derivazione black e la club culture,  Jazz:Re:Found dedica anche nel 2022 largo spazio ai maestri della consolle: Louie Vega, da autentica leggenda dell’età d’oro della house music a punto di riferimento per molti, negli ultimi due anni, con le sue “Lockdown Sessions” su Worldwide FM; Quantic, producer e polistrumentista dal talento poliedrico; MNDSGN, mago del beatmaking dal gusto sopraffino in tour con la sua nuova band (feat. Kiefer); e infine Lefto Early Bird, nome immancabile nel cartellone del festival, che a ogni edizione non finisce mai di stupire per ricercatezza nel sound e nella selezione.
Un’attenzione particolare è rivolta ai live, che spaziano attraverso generi e ispirazioni: dai cut-up elettronici dei belgi ECHT!, da alcuni già definiti i nuovi BADBADNOTGOOD, alla cumbia 2.0 di The Mauskovic Dance Band, fino al minimalismo visionario di Hania Rani e al songwriting assolutamente contemporaneo di Ditonellapiaga, artista che conferma l’attenzione del festival per le espressioni più attuali della musica made in Italy.

Spicca l’esordio assoluto italiano (a tutti gli effetti, un vero e proprio debutto europeo del nuovo tour) di Domi & JD Beck, i due enfant prodige cresciuti sotto l’ala di Thundercat e ora intercettati nientemeno che da Anderson Paak.; oltre a essersi avvalso della loro collaborazione per la scrittura e produzione del progetto Grammy Awards “Silk Sonic”, Paak. ha deciso di investire su di loro con l’uscita discografica sulla sua nuova label APESHIT, in partnership con la leggendaria Blue Note. Un progetto che sta suscitando un clamore senza precedenti, paragonabile a quello innescato in Italia dal nuovo live show di Mace con l’album “Obe”: per la prima volta dopo il tour indoor, Mace si esibirà open air con la formazione al completo, in un’esperienza che lui stesso definisce «an out of body experience». Un altro nome che ha sorprendentemente catturato l’attenzione mondiale è il one-man band Mezerg, la nuova superstar francese al confine tra l’estro surreale di Marc Rebillet e la stravagante visione della techno di Matthew Herbert.

A fronte di tante novità del panorama contemporaneo, a bilanciare la filosofia del festival non possono mancare leggende e veterani della scena. Direttamente da Detroit con la sua crew inimitabile, prenderà i comandi della console di San Quirico Moodymann, artista da sempre nel cuore di Jazz:Re:Found. Tra i pionieri e ambasciatori del suono di JZ:RF, irrinunciabile anche quest’anno la presenza di Raffaele Costantino, che regalerà al pubblico uno dei suoi eclettici dj set. Accanto a questi due veterani della consolle, due eccellenti nuove leve tutte al femmile, AliA e Catu Diosis, quest’ultima direttamente dal collettivo di base in Uganda Nyege Nyege: stili molto diversi ma simile efficacia sul dancefloor, freschezza, entusiasmo e grande energia nella selezione. Infine, una delle più grandi sorprese del panorama jazz internazionale, espatriata per trovare il meritato consenso, graditissima ospite a Jazz:Re:Found nel rappresentare uno dei più brillanti talenti della nuova jazz wave italiana: Maria Chiara Argirò, con il suo nuovo progetto “Forest City”.

1 SETTEMBRE
EMMA-JEAN THACKRAY
H19.00 Ecomuseo
HANIA RANI
H21.00 Main Stage
MACE
H22.30 Main Stage
RAFFAELE COSTANTINO
H23.55 San Quirico

2 SETTEMBRE
LTJ EXPERIENCE 
H16.00 San Quirico
JAZZ-O-TECH
H18.00 Ecomuseo
DITONELLAPIAGA
H20.45 Main Stage
MOODYMANN
H21.45 San Quirico
THE MAUSKOVIC DANCE BAND
H23.45 Main Stage
NYEGE NYEGE
H01.00 San Quirico
ALIA
H01.00 San Quirico

3 SETTEMBRE
SARA MAUTONE
H15.00 San Quirico
DONNA LEAKE
H17.00 Ecomuseo
LEFTO EARLY BIRD
H18.00/01.00 San Quirico
MNDSGN
H19.00 Ecomuseo
ALFA MIST
H20.30 Main Stage
QUANTIC
H22.00 San Quirico
ECHT!
H22.45 Ecomuseo
MEZERG
H23.45 Main Stage

4 SETTEMBRE
HANDSON FAMILY
H15.00 San Quirico
MARIA CHIARA ARGIRÒ
H16.30 Ecomuseo
LOUIE VEGA
H17.30 San Quirico
AZYMUTH
H19.00 Ecomuseo
DOMI & JD BECK
H21.00 Main Stage
CASINO ROYALE
H23.00 Main Stage
MA NU! B2B ANDREA PASSENGER
H00.30 San Quirico

BIGLIETTI DISPONIBILI SU DICE

https://link.dice.fm/E509762ad6e0

Sito web: https://jazzrefound.it/
Instagram: https://www.instagram.com/jazzrefound2k22/

SUMDAYZ FESTIVAL • il nuovo festival di musica elettronica ospite il 10 e 11 settembre alle vecchie cartiere di Citylab 971, che rivoluzionerà il panorama del clubbing di Roma è partner di DICE

I CONCERTI ANNUNCIATI
10 SETTEMBRE
Area 971 Stage
AGELESS
APOLLONIA
tINI
TRAUMER
VITHZ


Cube Stage
BLACK LOOPS
ELLIOT SCHOOLING
JEREMY UNDERGROUND
KOKO
LIAM PALMER
PETER LC


11 SETTEMBRE
Area 971 Stage
CHRISTIAN AB & QUEST
DOMENICO ROSA
GIAMMARCO ORSINI
GNMR
MARCOLINO
ONUER
ÖZER
SUGAR FREE

Cube Stage
BARAC
FABRIZIO SALA
PRASLESH (PRASLEA & RARESH
)
PRIKU
TRIAD


Location: vecchie cartiere di Citylab 971, Roma

Biglietti disponibili su DICE:
link.dice.fm/sumdayzfestival

 

Il 10 e 11 settembre, Roma diventa protagonista di sonorità elettroniche con Sumdayz, il nuovo festival di musica elettronica da quest’anno partner di DICE.

Sumdayz Festival: The Experience Begins si svolgerà presso le vecchie cartiere di CityLab 971 con numerosi artisti nazionali ed internazionali in scaletta. Si partità il 10 settembre con le leggende della house francese Apollonia, la regina della tech house tINI, i suoni eleganti di Traumer e artisti resident del festival come Ageless e Vithz che animeranno l’Area 971 mentre artisti del calibro di Black Loops, Elliot Schooling, Jeremy Underground, Koko, Liam Palmer e Peter LC saranno protagonisti del Cube Stage.
Gli headliner dell’11 settembre dell’Area 971 Stage saranno Onuer
Özer, beniamino dell’underground turco, e importanti artisti come Christian AB & QUEST, Sugar Free, Domenico Rosa, Giammarco Orsini, GNMR e Marcolino. Il Cube Stage sarà animato da sonorità rominimal, dal forte impatto sul panorama di musica dance elettronica underground, con i pioneri rumeni del genere Barac, Priku, Praslesh (Praslea & Raresh), a cui si deve la crescita e la rappresentazione in sempre più numerosi festival worldwide. Suoneranno, inoltre, resident del festival come Fabrizio Sala e Triad.

I biglietti sono in vendita su link.dice.fm/sumdayzfestivalcon una struttura a livelli che prevede prezzi ed esperienze diverse per i partecipanti. 

Sumdayz è stato fondato con l’unico obiettivo di creare il festival musicale più esperienziale d’Italia. Le ambizioni dell’azienda non si fermano a Roma e prevedono che il Sumdayz Festival venga presentato in altre città del mondo. “Il team di Sumdayz sta lavorando dalla fine del 2019 per mettere insieme questo festival di più giorni”, ha dichiarato Will Muir, cofondatore di Sumdayz. “Realizzare finalmente questo evento per una generazione di amanti della musica in una delle città più iconiche d’Europa è il nostro sogno che diventa realtà. Vogliamo riportare la gioia della musica dal vivo con un botto e ricostruire le connessioni perdute attraverso l’amore comune per l’esperienza, la musica e la danza”.

Sumdayz promette di essere il nuovo evento più importante nel calendario della città. Il festival multi-stage della capitale offrirà esperienze audio e visive coinvolgenti durante l’intero fine settimana, oltre ai beats da parte di alcuni dei più grandi e brillanti nomi della musica elettronica. Oltre a questo, il festival presenterà molte esperienze di intrattenimento e artistiche, tra cui una mostra d’arte digitale unica nel suo genere, proveniente da diverse produzioni curatoriali e campi creativi, un’esposizione artigianale e una selezione dei migliori venditori di street food romani che serviranno cibo di qualità. 

Il festival ospita oltre 6.000 persone e i biglietti sono già in vendita per quello che potrebbe rivelarsi un appuntamento musicale indimenticabile. 

BIGLIETTI DISPONIBILI SU DICE

link.dice.fm/sumdayzfestival

Sito web: https://www.sumdayz.com/
Facebook: https://www.facebook.com/sumdayzfestival
Instagram: https://www.instagram.com/sumdayzfestival/

Snarky Puppy @ Ultravox Firenze

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• Snarky Puppy •

Ultravox Firenze (Firenze) // 17 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]foto di Letizia Mugri

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