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Firenze Rocks 2022

Cosa resta di uno degli eventi musicali post-pandemici più attesi? Polvere sulla pelle bruciata dal sole, le ultime transenne spostate dagli addetti ai lavori, un senso di vuoto dove riecheggiano le tante voci, i tanti accenti, i tanti dialetti che si mescolavano tra i rami del parco che circondavano la Visarno Arena, a Firenze, e la musica, tanta, tantissima, ascoltata, sentita e vissuta fino allo sfinimento del Firenze Rocks 2022. Dopo ben due anni di attesa, cancellazioni, decreti, distanze, mascherine, dolori, paure, inquietudini e incertezze, i primi concerti per la città e un’inaugurazione letteralmente coi botti per il concerto di Vasco Rossi tenutosi il 3 Giugno, l’arena immersa nel verde delle parco delle Cascine ha nuovamente ospitato i quattro giorni di musica dove gruppi internazionali punk, rock e metal hanno riempito l’aria di riff di chitarre, kick di batteria, fraseggi di basso e voci che urlavano ancora tutta la voglia di fare musica, ora come allora e come sempre. 

Lo spettacolo inizia il 16 Giugno con i Weezer e i Green Day, due gruppi che hanno rivoluzionato la percezione del rock mainstream e che hanno nel loro passato il 1994 come data in cui entrambi pubblicarono album che sono diventati pietre miliari del pop punk e del college rock: Dookie e Blue Album. Quando attaccano i Weezer, Rivers Cuomo incanta il pubblico parlando e suonando e dimostrando con l’assolo di Africa dei Toto che non solo anche le cover hanno un loro perché su un palco così grande, ma anche che 52 anni non sono assolutamente percepiti né da lui né da chi lo ascolta, concetto ribadito dal leggermente più giovane, anche se non troppo, Mike Dirnt che con Billy Joel Armstrong dei Green Day, gli succede sul palco. Giri di basso che si fondono con la chitarra per darle spessore, arricchire le melodie, creare una struttura dove gli artisti suonano e giocano tra di loro, con gli altri musicisti e il loro pubblico attraversando vecchi e nuovi successi. Quando le prime note di Basket Case si librano nell’aria, alcuni occhi si riempiono di ricordi vissuti, altri di ricordi ancora da vivere, tra cui quello di un ragazzo che sale sul palco, suona con loro e riceve una chitarra in regalo. Neppure tu sai se è sogno o realtà, forse sei solo lì sul limite di entrambi, ma non importa, quello che conta è l’emozione perché è un po’ come se la chitarra la stessi ricevendo anche tu. 

Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, un bagno di folla eterogenea si muove attorno al palco per ascoltare prima i Placebo e poi i Muse. Brian Molko domina visivamente più maturo, un look diverso da quello più androgino che lo caratterizzava all’inizio della carriera, eppure la voce è sempre la stessa, come se il tempo non l’avesse toccata: surreale e trascinante. Quella voce, quella musica, la sintonia con il gruppo fanno uscire l’energia che ha rivoluzionato il rock e l’elettronica fondendo generi diversi tra loro, la fame di espressione è la stessa del pubblico di farne parte ed essere divorato con essa. Pure Morning è l’essenza del desiderio di trascendere la propria realtà, eppure di fondersi contemporaneamente con i corpi nell’arena che si muovono, sudano, mentre le labbra biascicano parole e si preparano all’arrivo dei Muse, che dimostreranno di essere un motore che gira ai massimi livelli. Il pubblico è ipnotizzato dall’intensità dell’esibizione di Matt Bellamy, Dominic Howard, Chris Wolstenholme con Dan Lancaster a cori, tastiere e sintetizzatori, rimanendo, però, come sospeso nelle ballate centrali. Delle luci fredde accolgono suoni perfetti, scenografie tra il teatrale e il futuristico, effetto alimentato anche dell’outfit del gruppo che si muove in una scaletta che tocca tutta la carriera per offrire, poi, in anteprima il brano Will of the People, parte del loro nuovo progetto in uscita ad agosto. La serata si chiude tra sorprese e fuochi d’artificio, in un’aria piena di note, che ti porti a casa, sulla pelle con tutta la polvere, nei sogni del giorno dopo. 

Della terza serata sono padroni i Red Hot Chili Peppers che, nonostante la lunga esperienza musicale, si esibiscono con la stessa sfrontata follia adolescenziale che li ha sempre caratterizzati davanti agli occhi dei fan mentre accolgono a braccia aperte l’intro funky rock esplosa nell’aria per saltare poi su Can’t Stop. Flea, Smith, Kiedis e Frusciante dimostrano che la musica è la migliore distrazione per il tempo e non farlo passare, perché sembra che niente abbia intaccato la loro voglia di dare il massimo. Come per gli altri gruppi, il concerto è un balletto tra grandi hit e nuove canzoni dove la band vibra in lunghi momenti strumentali a tratti psichedelici. Ma è soprattutto Frusciante che si concede al pubblico rapito dal chitarrista che regala assoli di pura adrenalina, la stessa con cui si chiude il concerto attraverso i colpi che a me sembrano infinti di By The Way, e i corpi si muovono ad ogni battito, forse è il cuore, oppure il piede di chi ho accanto che colpisce, ma non importa, quello che conta è essere lì e vivere quella musica che scava dentro di te per tirarne fuori tutto ciò che puoi dare, anche se non sai esattamente cosa puoi dare. 

Mentre te lo chiedi, passa la notte, il sole accoglie gli stivali anfibi che si avvicinano all’arena incuranti dei tantissimi gradi e dell’afa che li circonda. Ti chiedi come possa essere possibile, ma la risposta sta tutta lì, nel metal e nel nome di una delle band che ne ha fatto la storia: i Metallica. Il nero domina più che negli altri giorni, su persone di età ed estrazioni diverse, mentre i colori, invece, li raccogli dai più svariati tatuaggi, la voglia di sentirsi parte di un insieme sta nei piercing, mentre l’attesa si mescola al sudore, ma ne vale la pena, perché da lì a poche ore la Visarno Arena sarà invasa da fiamme sonore. Aprono i Greta Van Fleet, gruppo divisivo tra puristi e nostalgici, tra apprezzamenti, perplessità e critiche, ma loro sono lì, su un palco dove ancora molti possono solo lontanamente sognare di salire, quindi suonano e se ne fregano, per loro è importante vivere il momento e lo fanno con dignità anche se ben sanno che è il pubblico freme per vedere James, Kirk, Lars, Robert, che suonano a Firenze per la prima volta. Quando i Metallica salgono sul palco, la tensione sale vertiginosamente, il boato dei fan sovrasta l’intro per un attimo, qualcuno piange dalla gioia. Forse è per questo che i maxischermi inquadrano sempre e solo loro, o forse perché non puoi staccare gli occhi e le orecchie da quello che succede lassù mentre respiri quello che succede sotto il palco. Whiplash racconta è potenza senza compromessi, non c’è la ricerca della foto da social e dello sguardo piacione, mentre un attesissimo assolo di James con Nothing Else Matters scioglie pure una cinica come me. Quella che vedi sul palco si chiama voglia di esistere e loro lo fanno attraverso la propria musica lanciata a mille, e sai che anche quando tutto sarà finito e le luci saranno spente, quella voglia di essere ti sarà già entrata dentro per non lasciarti più. Che piacciano oppure no, sono la storia della musica, e ti rendi conto del perché. 

Infine, ecco quello che rimane di Firenze Rocks 2022: tante parole, recensioni che scivolano tra l’approccio tecnico e il percorso emozionale. Ma come potrebbe essere altrimenti? Si sono esibite delle vere e proprie macchine da guerra che tra successi intramontabili e nuovi progetti hanno dimostrato a tutti che il tempo è la musica che ne fai, e che chi li vorrebbe pallidi ricordi di loro stessi, dovrà ancora aspettare un bel po’ per avere soddisfazione. Tuttavia, l’aspetto più bello di tutta questa esperienza sono state le persone, parlare con loro condividere quei momenti al limite tra la resistenza fisica e l’apertura di tutte le sensazioni che pensavi sopite in questi due anni. La bellezza dello sguardo appena diciottenne di Martina venuta dal nord che con gli amici voleva vedere dal vivo i gruppi che i genitori le hanno fatto ascoltare fin da piccola e che si “Godranno con qualche video”. Oppure la wish list di canzoni dei RHCP che avrebbe voluto sentire Andrea mentre sognava il concerto mangiando un panino alla poca ombra di un albero in attesa dell’apertura cancelli. La famiglia che fuori dalla Visarno Arena ascoltava i concerti insieme ai figli, perché “Comprare l’abbonamento per i quattro giorni ora è un po’ troppo per le nostre tasche, ma alla musica non si rinuncia”. Oppure come Maurizio e Gabriella che tramite i social hanno fatto vivere le loro idee e le loro sensazioni, con lo sguardo di chi ancora non ha perso la voglia di farsi affascinare, coinvolgere e condividere ciò che la musica può fare. E così molti e molti altri, che una semplice recensione non può racchiudere in tante poche parole, ma che spero vi abbia fatto percepire nel suo immenso bagliore, perché alla fine, Firenze Rocks non è solo la musica, ma è la gente che la respira e ne fa parte. 

 

Alma Marlia

La Rappresentante Di Lista @ Ferrara Sotto Le Stelle 2022

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• La Rappresentante Di Lista •

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Ibisco

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FERRARA SOTTO LE STELLE

Nuova Darsena (Ferrara) // 19 Giugno 2022

 

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Foto: Roberto Mazza Antonov
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IBISCO

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The Jesus And Mary Chain @ Ferrara Sotto Le Stelle 2022

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• The Jesus And Mary Chain •

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Marta Del Grandi

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FERRARA SOTTO LE STELLE

Nuova Darsena (Ferrara) // 18 Giugno 2022

 

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Foto: Roberto Mazza Antonov
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MARTA DEL GRANDI

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Motta @ Villa Ada

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• Motta •

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Erio

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Villa Ada (Roma) // 17 Giugno 2022

 

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Foto: Daniele L. Bianchi
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ERIO

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Eugenio in Via Di Gioia: si aggiungono nuove date all’AMORE E RIVOLUZIONE TOUR 2022

EUGENIO IN VIA DI GIOIA

Si aggiungono altre date dal vivo all’
AMORE E RIVOLUZIONE TOUR 2022

Milano,17 giugno 2022 – Freschi di pubblicazione di “AMORE E RIVOLUZIONE”, il nuovo attesissimo album uscito il 20 maggio ed entrato direttamente nel podio della classifica Fimi/GFK dei vinili, gli Eugenio in Via Di Gioia annunciano tre nuovi appuntamenti dal vivo del loro tour estivo del disco, AMORE E RIVOLUZIONE TOUR, che toccherà le principali città della penisola italiana.

Gli Eugenio in Via Di Gioia saranno il prossimo 30 luglio al Risorgimarche di Fiuminata (MC), il 10 agosto all’ Anfiteatro di Acri (CS) e al Festival dell’Aspide di Roccadaspide (SA) il 12 agosto.
Le tre nuove date si aggiungono a quelle precedentemente annunciate: il tour partirà il 29 giugno da Roma – Villa Ada Fest. A luglio, si prosegue il 5 a Bologna – Botanique, il 7 a Padova al Parco della Musica, l’8 a Milano al Carroponte, il 15 a Torino al Flowers Festival, il 16 a Genova al BalenaFestival, il 24 a Firenze all’Ultra Vox. In agosto, nuove tappe il 6 a Bergamo all’NXT Station e il 20 a Lignano Sabbiadoro a Nottinarena.
I biglietti sono in vendita su Ticketone, Vivaticket e sui circuiti autorizzati.

Gli Eugenio in Via Di Gioia per i concerti hanno scelto di contenere il costo dei biglietti, un’altra caratteristica che mostra quanto il rapporto con il loro pubblico sia sempre inclusivo, diretto, sincero ed onesto.

Prosegue la collaborazione con il Gruppo Iren che sarà partner degli Eugenio in Via Di Gioia per l’intero tour estivo e torna il partecipatissimo format che rende unici i concerti degli Eugenio: “Cibo in Tour”. I fan della band sono invitati a sbizzarrirsi con ricette tipiche del loro territorio, piatti tradizionali che verranno poi selezionati dal quintetto. 10 fan per ogni città avranno accesso al Meet&Greet che sarà un banchetto partecipato e consapevole. Cibo in Tour è organizzato in collaborazione con Coldiretti Torino nell’ambito del progetto europeo InnovLab – Francia Italia ALCOTRA, PITER GRAIES Lab.

Ma non basta. Tutti i concerti degli Eugenio in Via Di Gioia prevederanno artisti emergenti locali in apertura: una scelta probabilmente in controtendenza, ma fortemente voluta dai quattro artisti. Un passaggio di testimone e un atto di restituzione da parte degli Eugenio che, nati per strada nel 2013, a loro volta hanno avuto l’opportunità di esibirsi in apertura di innumerevoli concerti.
Gli Eugenio in Via Di Gioia hanno recentemente pubblicato “QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE” il nuovo singolo estratto da “AMORE E RIVOLUZIONE”. La traccia, che vede la magistrale la partecipazione di Elio, apre il nuovo album e porta gli ascoltatori in un immaginario chiaro e attuale: lo scenario sociale e lavorativo contemporaneo, proprio quella quarta rivoluzione industriale che ha generato una realtà sociale aumentata, rispetto ai soli sensi naturali e alle capacità industriali degli umani.

La band torinese con il nuovo album “AMORE E RIVOLUZIONE” torna parlando sì di ambiente, ma allargando il discorso a una riflessione sulla società, le relazioni, gli scontri generazionali, il capitalismo e le politiche economiche e globali che ci siamo imposti.
L’album vede la collaborazione di Francesca Michielin, Elio, Duffy, il Piccolo Coro dell’Antoniano.

Amore e Rivoluzione Tour 2022

29 giugno 2022 – Villa Ada Fest – Roma
5 luglio 2022 – Botanique – Bologna
7 luglio 2022 – Parco delle Musica – Padova
8 luglio 2022 – Carroponte – Sesto San Giovanni (MI)
15 luglio 2022 – Flowers Festival – Torino
16 luglio 2022 – BalenaFestival – Genova
24 luglio 2022 – Ultravox – Firenze
30 luglio 2022 – Risorgimarche – Fiuminata (MC)
6 agosto 2022 – NXT Station – Bergamo
10 agosto 2022 – Anfiteatro di Acri – Acri (CS)
12 agosto 2022 – Festival dell’Aspide – Roccadaspide (SA)
20 agosto 2022 – Nottinarena – Lignano Sabbiadoro (UD)

Biglietti in vendita su Ticketone, Vivaticket
e circuiti autorizzati

Media Relations Eugenio in Via di Gioia
Lucia Angelici – Responsabile Comunicazione – angelicimedia@gmail.com

Booking Vertigo
Roberto Sburlati – booking agent – roberto.sburlati@vertigo.co.it
Cristina Cannata – promotion manager – cristina.cannata@vertigo.co.it

Cosmo @ Ferrara Sotto Le Stelle 2022

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• Cosmo •

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Whitemary

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FERRARA SOTTO LE STELLE

Nuova Darsena (Ferrara) // 17 Giugno 2022

 

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Foto: Roberto Mazza Antonov
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WHITEMARY

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Useless ID @ Circolo BlackStar

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• Useless ID •

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Circolo BlackStar (Ferrara) // 17 Giugno 2022

 

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Foto: Luca Ortolani
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BOtanique (17/06-24/07): dEUS, 99 Posse, Immanuel Casto + Karma B, Tonino Carotone, rovere, Manuel Agnelli, Supergrass & many more

Torna per la sua undicesima edizione

BOtanique 2022
17 giugno – 24 luglio

Un’estate di musica nei giardini di via Filippo Re, Bologna

Ecco i protagonisti del festival totalmente plastic free

Rumba De Bodas, España Circo Este, Bandabardò + Cisco, Europavox (unica data italiana): Emilie Zoé + Theodore + Hindu + Liam Mour + Whereswilder + Jesse Markin + Kaktus Einarsson + Palina, dEUS (unica data italiana), 99 Posse, Immanuel Casto + Karma B, Tonino Carotone (ingresso gratuito), Duo Bucolico (ingresso gratuito), Eugenio in Via Di Gioia, rovere, Balkan Paradise Orchestra (ingresso gratuito), Savana Funk (ingresso gratuito), Fat Freddy’s Drop (unica data italiana), Manuel Agnelli, Skiantos + Avvoltoi, Supergrass, Ibisco (ingresso gratuito), El V & The Gardenhouse(ingresso gratuito), NOVA presenta Edoardo Ferrario 

 

 

Torna per la sua undicesima edizione il tanto amato BOtanique festival di Bologna, dopo due anni di chiusura a causa della pandemia. Tanti i protagonisti di quella che sarà una vera e propria festa per incontrarsi di nuovo, per abbracciarsi e condividere la passione più grande: la musica live.


L’area relax e la ristorazione sono a cura di Estragon, e per quasi sei settimane, dal martedì al sabato, saranno il contorno e la cornice dei grandi eventi live, e daranno la possibilità di spendere il tempo ascoltando il proprio artista preferito o godendosi la fresca aria serale tra un drink e i sapori dello street food. 
Sarà un festival totalmente “plastic free”, perché la plastica non verrà diffusa in alcuna forma all’interno dei giardini: l’acqua sarà distribuita da appositi impianti refrigerati, bicchieri e stoviglie saranno in materiali derivati da carta o organici, niente cannucce, ecc.

Un’estate piena di musica , dunque, quella nella splendida location dei giardini di via Filippo Re dal 17 giugno al 24 luglio con grandi nomi della scena musicale nazionale ed internazionale. 
Ad aprire l’undicesima edizione del BOtanique, il 17 giugno, sarà il gruppo bolognese Rumba De Bodas, il giorno successivo (18 giugno) protagonista la band España Circo Este che proporrà uno show dal mix di Pop e di Punk, di Tango e di Cumbia, di Latin e di Reggae, un sound unico ribattezzato Tango-Punk. Entrambi i concerti saranno ad ingresso gratuito.
Il 22 giugno salirà sul palco del BOtanique una delle band più longeve del panorama musicale italiano, Bandabardò, e la storica voce dei Modena City Ramblers, Cisco.
Il 24 e il 25 giugno i protagonisti del festival Europavox coloreranno di musica il BOtanique con Emilie Zoé + Theodore + Hindu + Liam Mour (24/06) e Whereswilder + Jesse Markin + Kaktus Einarsson + Palina (25/06). Ingresso gratuito con offerta libera, il 100% dell’incasso sarà devoluto a Cucine Popolari e Piazza Grande.
Il 28 giugno unica data italiana per il gruppo indie-rock dEUS mentre, il 29 giugno, i 99 Posseproporranno un imperdibile live. 
Ad infiammare i giardini del BOtanique il 30 giugno Immanuel Casto insieme al duo Karma B, l’1 e il 2 luglio in line up i concerti gratuiti di Tonino Carotone (1/07) e Duo Bucolico (2/07).
Grandi protagonisti il 5 luglio gli Eugenio in Via di Gioia con il tour del nuovo disco, il 6 luglioattesi i rovere che presenteranno il loro nuovo album “dalla terra a marte“. 
Gratuiti gli show di Balkan Paradise Orchestra e Savana Funk rispettivamente l’8 e il 9 luglio
Il 13 luglio al BOtanique arriverà il gruppo neozelandese Fat Freddy’s Drop per l’unica data italiana, il 14 luglioIl 15 luglio una pietra miliare bolognese, band di culto per la scena rock nazionale: Skiantos, sul palco con Avvoltoi.
Imperdibile show di Manuel Agnelli, fondatore e frontman della più importante rock band italiana degli ultimi decenni: gli Afterhours.
Protagonista della giornata del 16 luglio sarà la rock band Supergrass mentre per il 20 luglioprevisto il concerto del cantautore bologneseIbisco. 
Per concludere il BOtanique in bellezza lo show gratuito di El V & The Gardenhouse (22 luglio) e NOVA presenta Edoardo Ferrario il 24 luglio

LINE-UP BOtanique 2022 
17/06 Rumba De Bodas (ingresso gratuito)
18/06 España Circo Este (ingresso gratuito)
22/06 Bandabardò + Cisco
24/06 UNICA DATA ITALIANA Europavox: Emilie Zoé + Theodore + Hindu + Liam Mour
(ingresso gratuito)
25/06 UNICA DATA ITALIANA Europavox: Whereswilder + Jesse Markin + Kaktus Einarsson + Palina (ingresso gratuito)
28/06 dEUS UNICA DATA ITALIANA
29/06 99 Posse
30/06 Immanuel Casto + Karma B
01/07 Tonino Carotone
(ingresso gratuito)
02/07 Duo Bucolico (ingresso gratuito)
05/07 Eugenio in Via Di Gioia
06/07 rovere
08/07 Balkan Paradise Orchestra
(ingresso gratuito)
09/07 Savana Funk (ingresso gratuito)
13/07 Fat Freddy’s Drop UNICA DATA ITALIANA
14/07 Manuel Agnelli

15/07 Skiantos + Avvoltoi
16/07 Supergrass
20/07 Ibisco
(ingresso gratuito)
22/07 El V & The Gardenhouse (ingresso gratuito)
24/07 NOVA presenta Edoardo Ferrario 

 

Venerus @ Ferrara Sotto Le Stelle 2022

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• Venerus •

+

Matilde Davoli

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FERRARA SOTTO LE STELLE

Nuova Darsena (Ferrara) // 16 Giugno 2022

 

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Foto: Roberto Mazza Antonov
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MATILDE DAVOLI

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Sampa The Great @ Circolo Magnolia

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• Sampa The Great •

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Circolo Magnolia (Milano) // 16 Giugno 2022

 

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Foto: Isabella Monti
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Amyl And The Sniffers @ Acieloaperto X

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• Amyl And The Sniffers •

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A C I E L O A P E R T O  X

Rocca Malatestiana (Cesena) // 16 Giugno 2022

 

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Jeans strappati, tatuaggi, birra in mano, sigaretta: mi sento a casa.
Il palco si sta scaldando, è pronto ad abbracciare la furia esplosiva di Amyl and the Sniffers. I più impavidi iniziano a togliersi la maglietta. Ad una coppia scappa un bacio: sono vestiti di nero, hanno entrambi i capelli lunghi, bruni, ricci. Si baciano anche i loro tatuaggi. Qualche ragazzo si insegue fra il pubblico, il primo inciampa in un bicchiere di gin lemon lasciato a mezzo, per terra.

Entra la band, partiamo bene. Amy prende il microfono e, un po’ insicura, dice “Vaffanculo?”. Attorno a me, il delirio. Bicchieri in alto, fischi, più di una persona urla “Amy, ti amo!”.

Inizia la performance con il brano Gacked on Anger. Amy è carichissima, si muove come se fosse la musica che sta suonando. scende dal palco, le lanciano dell’acqua addosso, sorride e continua a cantare. Il pubblico si è scaldato, cantano assieme a lei. Nemmeno il tempo di finire il primo pezzo che parte Got You. Amy e il batterista sono scatenati. La cantante salta, cammina ovunque, sbatte i piedi a ritmo con la batteria. Amy ha, di base, una voce fantastica e un talento inopinabile, ma dal vivo dimostra tutta la sua furia, la sua rabbia, la sua passione: è fuoco sotto la pioggia. 

Finiti i primi brani Amy sputa sul palco. La band urla “Viva Valentino Rossi” e il pubblico, chiaramente, impazzisce. Parte Choices: subito il bassista, chitarrista e batterista si chiudono a triangolo voltando le spalle al pubblico. Si stanno perdendo dentro le note dei loro strumenti. Amy è in piena, incredibilmente più carica di prima. Si muove in maniera fluidissima, sembra non abbia articolazioni. Scende di nuovo dal palco, è in mezzo ai fotografi. Dimostra di essere essenza femminile: il suo corpo non ha vincoli, la gente impazzisce, ma lei comunque sorride. Salta di nuovo sul palco, iniziano a suonare Guided By Angels. Usa il cavo del microfono come un lazo e quando si stufa scende di nuovo e si avvicina ai fan. Amy è in mezzo alla folla, che le regala un fiume di urla e complimenti. Parte il pezzo I’m Not a Loser, Amy inizia con l’headbanging, pare non fermarsi più. La batteria e il basso stanno disegnando la canzone, poi attacca la chitarra e la colora definitivamente.

Finita la canzone si fermano per dire: “Ciao Cesena, solo per voi” e parlare un po’ del castello. La cantante chiede: “si dice ‘security’ in italiano?”. Il pubblico esplode, parte Security con Amy in mezzo al palco, ancora più incazzata. Non sta cantando, sta vomitando  punk e rabbia davanti al microfono. Scende di nuovo e sale sulle transenne, canta addosso ai fan, ride, stringe le mani. Sale su una cassa, struscia il microfono sul corpo. È il momento di Balaclava Lover Boogie. Amy continua a saltare da una parte all’altra del palco. Parte Knifey: il bassista è insuperabile, sta facendo l’amore con le corde del basso. Amy è sul pezzo, si sposta a cantare nell’angolo a sinistra, a bordo del palco. È ferma, sembra indemoniata, occhi spalancati. Sta trasformando tutta l’energia nella voce. Finita la canzone torna in mezzo al palco e urla: “Strong women”. Con i brani GFY e Don’t Need a Cunt Amy torna energica come prima e mostra il medio al pubblico. 

Gli ultimi brani Maggot, Starfire 500, Hertz e Some Mutts (Can’t Be Muzzled) sono tutta una tirata. Amy canta al pubblico, inizia a diventare più intima. Solo dopo si scatena. Hertz inizia a cappella col pubblico che batte le mani, l’atmosfera è magica. Quando parte la strumentale e il pubblico salta assieme ad Amy. Il concerto si chiude con Amy in posa alla Hulk Hogan, davanti ad un pubblico innamorato che, affezionatamente, saluta la band.

 

Testo: Riccardo Rinaldini

Foto: Luca Ortolani
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Tre Domande a: D.In.Ge.Cc.O.

Ci sono degli artisti in particolare a cui ti ispiri per i tuoi pezzi?

Premetto che sono stato sempre un melomane e che ho sempre ascoltato attentamente tutto ciò che poteva suscitare, in me, delle emozioni. Quindi ho ascoltato e amato di tutto, dalla musica classica al trash metal, senza fare distinzioni tra cosiddetta musica colta e popolare.
Posso dirvi che l’interesse e la passione per la musica elettronica, che poi è il linguaggio musicale con il quale mi esprimo, sono nati da bambino. Negli anni ’80 la new wave imperava. Alphaville, Depeche Mode, Duran Duran per citare i più famosi. Ma vi citerei anche i Visage, i Freur e i Pet Shop Boys, i Sigue Sigue Sputnik. Come non citare poi Jean Michelle Jarre, i Kraftwerk, Vangelis, gli Art of Noise e i nostri italianissimi Goblin, volendo rimanere sul genere “musica elettonica”, per intenderci.
Posso dire che l’amore per la disco music e per il funky, è nato ancora prima, quando davvero ero piccolissimo, così come anche quello per la musica sudamericana che tanto fa parte di questo ultimo disco. Alcune musicalità sono rimaste a livello inconscio da quell’epoca, magari perché ascoltate alla radio quando ancora ero in culla. I Bee Gees, Donna Summer, poi riscoperti anche più tardi negli anni. Per non parlare poi di tutte le sigle dei cartoni animati, soprattutto quelle dei cosiddetti “robottoni”. Pensate alla bellezza di un pezzo come Shooting Star, sigla di chiusura di Ufo Robot Goldrake, un pezzo electro funky straordinario. Poi sono arrivati gli anni dell’house e della techno. Prima ancora ho amato i primi dischi della R&S Records, un’etichetta belga (quella col cavallino tipo Ferrari, per intenderci) che ha fatto storia. E poi l’esplosione della house music. Tra tutti Frankie Knuckles, Masters at Work, David Morales, Todd Terry.
Ho però capito che la musica elettronica sarebbe stata la mia strada, con la nascita della cosiddetta Intelligent Dance Music. Chemical Brothers, Daft Punk, e poi tutto il gruppone della Warp Records: Plaid, Aphex Twin, Boards of Canada.
Ho amato Björk e i Primal Scream di Screamadelica con il geniale Andrew Weatherall.
Tra gli autori di musica elettronica più recenti mi piace molto il francese Rone così come Jon Hopkins, Floating Points e Flying Lotus. Mi piace molto anche Anna Meredith. Se poi parliamo di indie adoro gli Arcade Fire e gli MGMT. Beh, insomma, tante citazioni e tanti sono gli artisti che mi hanno influenzato, tra i nomi che vi ho citato. Poi, però, bisogna anche fare i conti con tanto altro. Dalla classica al Jazz al Pop. Da David Bowie a Brian Wilson, dai Beatles a J.S.Bach, sino a Franco Battiato, ma sforiamo in un mare magnum fatto di monumenti della storia della musica che, inevitabilmente, hanno influenzato tutto quello che è venuto durante e dopo.
Per quanto riguarda, in modo specifico, questo ultimo lavoro, Bacanadera, vi posso citare però alcuni nomi in particolare, relativi alla musica sudamericana e non solo.
Primi tra tutti Chico Buarque e gli MPB4, ma anche il primo Ennio Morricone così come Carmencita Lara, una leggenda in Sud America, è stata una cantante peruviana di huaynos, marineras, polka e valzer.
Mi pare che l’elenco degli artisti a cui mi ispiro possa bastare! In fondo se ascoltate attentamente Bacanadera, un pizzico di un po’ tutti ce lo trovate dentro. Ma credo che in ogni creazione di qualsiasi musicista, ci sia un po’ della musica che è stata in grado di provocargli emozioni, anche solo per una volta nella vita.

    
Se dovessi riassumere la tua musica in tre parole, quali scegliereste e perché?

Evocativa: perché credo che la musica debba essere capace di trasportarti altrove, di farti volare con l’immaginazione ed i suoni. Di evocare stati d’animo ma anche atmosfere e luoghi, magari lontani.
Emozionante: perché faccio musica per emozionarmi ed emozionare. È il mezzo con il quale cerco di mettere a nudo alcune mie sensazioni ed emozioni ed il mio mondo interiore. Se un brano musicale non è in grado di suscitare emozioni, qualunque esse siano, allegria, malinconia, rabbia, stupore, beatitudine interiore, allora significa che  non ha seguito la sua vocazione principale. Poi molto dipende anche dal livello della sensibilità dell’ascoltatore.
Futuribile: quando faccio musica cerco sempre d’incamminarmi in dei sentieri scoscesi, poco battuti o mai battuti prima, pur di cercare soluzioni innovative, nuove vie, aldilà delle mode e delle tendenze del momento. Certamente facendo tesoro della grande fonte d’ispirazione che è la musica del passato e contemporanea, ma sempre cercando una mia modalità di espressione, guardando molto al futuro. 


Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?

Viviamo in un’epoca che non ci lascia mai il tempo per dedicarci a noi stesi. Siamo presi dalle mille cose da fare, da una routine alienante, dall’interpretare al meglio i ruoli sociali che siamo costretti a recitare ogni giorno, cambiando maschera in base all’occorrenza.
Sono stato sempre convinto che la musica è uno strumento che è in grado di collegarci con il lato spirituale dell’esistenza. Lo è sempre stato sin dalla notte dei tempi.
Quindi, in chiave moderna, contemporanea, vorrei, con la mia musica, tentare di svegliare le coscienze dal torpore, trasportarle in un mondo magico, fatto magari di ritmi tribali e suoni futuribili, un mondo onirico ricco di spiritualità, di ritualità e di ancestrali evocazioni. Vorrei che la mia musica risvegliasse il lato spirituale dell’ascoltatore, che fosse uno stimolo magico per indurlo alla ricerca di nuovi stati di coscienza, guardando dentro se stesso innanzitutto, vorrei che facesse da tramite tra tutto ciò che è visibile e tutto ciò che è invisibile.