FRANK CARTER & THE RATTLESNAKES: due date in Italia a novembre
Tornano in Italia FRANK CARTER & THE RATTLESNAKES! Frank Carter, istrionico cantante inglese salirà sul palco insieme a Dean Richardson, con cui ha fondato la band nel 2015, per due concerti imperdibili.
Le date si terranno sabato 2 novembre all’Alcatraz di Milano e domenica 3 novembre al New Age di Roncade (TV).
Biglietti disponibili su MC2Live.it e Vivaticket.com dalle ore 10:00 del 31 maggio.
FRANK CARTER & THE RATTLESNAKES
sabato 2 novembre 2024 – Milano, Alcatraz
domenica 3 novembre 2024 – Roncade (TV), New Age
Biglietti
MC2 Live | Vivaticket
Prezzo del biglietto in prevendita: € 30 + d.p.
ALVVAYS: la celebre band indie-pop canadese torna finalmente in Italia per due appuntamenti da non perdere a Milano e Bologna
ALVVAYS
9 luglio | MAGNOLIA- Milano
10 luglio | BONSAI GARDEN – Bologna
In apertura il quartetto svedese Girl Scout
Prevendite: https://dice.fm/artist/alvvays-4wkx
Gli Alvvays, la celebre band indie-pop canadese guidata dalla carismatica Molly Rankin, tornano finalmente in Italia per due appuntamenti imperdibili curati da nEw liFe promo e ERocks Production.
Le date da segnarsi sul calendario sono il 9 luglio al Magnolia (Milano) e il 10 luglio al Bonsai Garden (Bologna).
Dalla provincia canadese ai Grammy Awards fino alla cima delle classifiche internazionali, è questa la storia degli Alvvays, il quintetto canadese che nel 2014, con il loro album d’esordio omonimo, ha raggiunto la vetta delle classifiche dei college americani grazie al loro indie rock di matrice americana, quello delle campagne, quello fatto col cuore, lo shoegaze che guarda a terra ma ti eleva al cielo.
Il loro ultimo disco, “Blue Rev“, è stato accolto con grande entusiasmo dalla critica e dal pubblico. Rilasciato nel 2022 per Polyvinyl/Transgressive e prodotto da Shawn Everett, l’album è un viaggio sonoro che esplora temi come l’amore, la nostalgia e la crescita personale.
Con brani come “Pharmacist” e “Tom Verlaine”, gli Alvvays hanno dimostrato ancora una volta la loro capacità di creare musica che è al tempo stesso emotivamente risonante e musicalmente innovativa.
La storia che ha preceduto al pubblicazione di “Blue Rev” è davvero ricca di aneddoti: la band ha iniziato a scrivere e a incidere i primi pezzi subito dopo aver pubblicato “Antisocialites” nel 2017, il sorprendente secondo disco. Nonostante il lockdown globale, circostanze tanto ordinarie quanto del tutto imprevedibili hanno ostacolato le sessioni di registrazione: un ladro si è introdotto nell’appartamento di Molly e ha rubato un registratore pieno di demo, un giorno prima che un’alluvione nel seminterrato rovinasse quasi tutta l’attrezzatura della band. In seguito hanno perso la sezione ritmica e, a causa della chiusura delle frontiere, non hanno potuto provare per mesi con il loro nuovo e magistrale batterista Sheridan Riley e la bassista Abbey Blackwell.
I cinque anni di attesa e le disavventure, però, sono valsi la pena: “Blue Rev” non si limita a riaffermare ciò che è sempre stato grande negli Alvvays, ma lo reinterpreta: 14 canzoni che ne fanno l’album più lungo della band, ma anche il più ricco dal punto di vista armonico e, dal punto di vista delle liriche, il più provocatorio.
I due appuntamenti live in Italia rappresentano un’occasione unica per vedere dal vivo una delle band più interessanti della scena indie internazionale, un’opportunità di assistere a una performance indimenticabile degli Alvvays e di immergervi nelle atmosfere sognanti del loro ultimo lavoro discografico.
Il compito di aprire entrambi i concerti è affidato ai Girl Scout, quartetto svedese che ha iniziato a far parlare parecchio di sé negli ultimi due anni: dalle prime timide recensioni nel 2022, alla rivelazione sul mercato americano 2023 e la partecipazine al SXSW Festival di Austin, Texas, la band ha conquistato i cuori di tanti fan da entrambe le parti dell’oceano, con un genere musicale che sì, strizza l’occhio allo shoegaze, ma si inserisce in un mondo indefinito tra Beatles e il Jazz.
Paragonati ai Breeders e a Snail Mail, i Girl Scout si sono formati durante il lockdown, condividendo una passione per Stranger Things e i Big Thief. Hanno all’attivo due soli EP ma sono pronti a conquistare il mondo.
I The Libertines tornano live in Italia per due appuntamenti speciali a Roma e Milano per presentare il nuovo album.
THE LIBERTINES
Tornano live in Italia per due appuntamenti
speciali per presentare il nuovoalbum
“All Quiet On The Eastern Esplanade“
1 luglio | VILLA ADA FESTIVAL – Roma
2 luglio | MAGNOLIA– Milano
Prevendite:https://dice.fm/artist/the-libertines-7896
I THE LIBERTINES tornano in Italia per due concerti speciali per presentare dal vivo i brani estratti dal nuovo album “All Quiet On The Eastern Esplanade“.
Il gruppo indie rock formato da Pete Doherty, Carl Barât, John Hassall e Gary Powell vi aspetta a Roma al Villa Ada Festival il 1 luglio e al Magnolia di Milano il 2 luglio, grazie a nEw liFe promo e ERocks Production.
Biglietti disponibili solo su DICE.
Dopo nove anni dal terzo album, i The Libertines, la band che insieme a The Strokes ha definito l’estetica indie sleaze all’inizio del millennio, tornano con l’attesissimo quarto album, già preceduto dalle hit radiofoniche “Run Run Run“, “Shiver” e “Oh, Shit“.
La storia della scrittura di All Quiet On The Eastern Esplanade inizia nel settembre del 2022, a Port Antonio in Giamaica, dove Doherty e Barât si riuniscono e, lontani da ogni distrazione, l’alchimia tra i due rinasce. A febbraio di quest’anno poi, Peter e Carl si riuniscono a John and Gary a The Albion Rooms e, racconta Doherty, “siamo davvero tornati insieme come band. È stato un raro momento di pace e unione con il contributo di tutti i membri della band”.
Il nuovo disco è infatti testimonianza di una band che si riunisce, di un ritrovata armonia generale e della volontà di celebrare il proprio passato facendo ottima musica.
Secondo Carl, è il viaggio dei The Libertines che li ha portati a questo momento: “Il nostro primo disco è nato dall’eccitazione e dall’incredulità del fatto che ci fosse davvero permesso di stare in uno studio. Il secondo è nato dal conflitto, il terzo dalla complessità mentre in questo sembra fossimo tutti davvero nello stesso posto, alla stessa velocità e davvero connessi”.
Peter: “Siamo al settimo cielo e abbiamo fatto goal… sono contentissimo per i ragazzi!” aggiunge poi più seriamente “Mi sento come se avessimo completato un cerchio come band, e finalmente possiamo far sentire a tutti queste canzoni perché ce ne sono di fortissime nel disco. Ci saranno altri dischi dei Libertines? Lo spero!”.
Arti Vive Festival 2024
4, 5, 6, 7 luglio — Soliera (Modena), Centro Storico
11 luglio — Modena, Giardini Ducali
Cinque giorni tra musica emergente e internazionale, teatro sperimentale, monologhi e djset: anche nel 2024, Arti Vive Festival torna ad accendere l’estate modenese ed emiliana con un ricchissimo programma che seleziona artisti dal territorio locale, dall’Italia e dall’estero.
Il festival nato nel 2007 a Soliera, anche per la sua 17° edizione continua a promuovere la grande musica internazionale: tra gli headliner dell’edizione 2024 figurano infatti tre band inglesi. Ad aprire il programma saranno infatti, la sera di giovedì 4 luglio a Soliera, i leggendari Ride, da Oxford, ovvero la band che negli anni Novanta rese grande il genere shoegaze, segnando la fine dell’epoca post-punk e anticipando la svolta del brit-pop di qualche anno dopo. Bdrmm e Bar Italia, in programma venerdì 5 luglio e domenica 7 luglio, rappresentano invece due delle più interessanti band internazionali del panorama rock contemporaneo (e derivati): entrambe britanniche e con una manciata di album alle spalle, in pochissimi anni hanno saputo attirare l’attenzione della critica mondiale – e del pubblico – grazie ad un sound che in entrambi i casi mescola abilmente sperimentazione, avanguardia e nostalgia di epoche passate.
Oltre ai grandi act internazionali, Arti Vive Festival ospita da sempre anche numerosi protagonisti della scena musicale italiana. E così sarà anche per l’edizione 2024: sabato 6 luglio la piazza di Soliera ospiterà infatti l’atteso live di Marco Castello, il giovane artista siciliano che con il suo ultimo album “Pezzi della sera”, pubblicato orgogliosamente con un’etichetta indipendente da lui
stesso fondata – la “Megghiu suli” – pare già destinato a diventare una delle più importanti voci del nuovo cantautorato nazionale. Un nome già ampiamente affermato è invece quello di Venerus, musicista – polistrumentista – cantautore di Milano, che si esibirà nella cornice dei Giardini Ducali di Modena la sera di giovedì 11 luglio, portando con sé il suo affascinante mix sonoro di soul, psych-pop e neo-cantautorato all’italiana apprezzato da largo pubblico e dalle radio italiane. Prima di lui, sul palco anche Marta Del Grandi, astro nascente del panorama indipendente nazionale, che con il suo più recente album “Selva” (pubblicato dalla prestigiosa label londinese Fire Records e ottimamente recensito da magazine e riviste nazionali ed europee) mette in mostra un’intrigante foresta sonora composta da folk, dream-pop, sperimentazioni e dissonanze. Sempre nei dintorni della scena indipendente italiana apprezzata anche all’estero c’è James Jonathan Clancy – autentico alfiere del panorama emergente, underground e do-it-yourself italiano – a cui Arti Vive Festival ha affidato il compito di anticipare l’atteso live dei sopracitati Bar Italia il prossimo 7 luglio. Il musicista italo-canadese arriva a Soliera per suonare dal vivo le canzoni di “Sprecato”, l’album che attraverso stratificazioni di folk, ambient, psichedelia e elettronica lo-fi suggella in maniera impeccabile i suoi primi vent’anni di carriera. Per il giorno prima, sabato 6 luglio, è invece in programma il ritorno in terra emiliana di Setti, cantautore modenese trasferito nelle Marche e che per l’occasione presenterà alcune canzoni tratte dal prossimo disco “Al mare”, in uscita per l’etichetta made in Modena La Barberia Records.
E infine, come da tradizione, ad Arti Vive Festival c’è ampio spazio per giovani artisti e proposte meno note al pubblico. È il caso di Coca Puma, Anna and Vulkan, Kæry Ann, Emiliano Mazzoni e Radar 5:11: le prime tre sono artiste eclettiche che con il loro sguardo contemporaneo riescono a oltrepassare i concetti di genere musicale per forgiare un sound fresco e originale; il cantautore montano Emiliano Mazzoni si aggiunge invece alla quota autoriale del festival, con le sue canzoni dal mood bucolico e campestre; i Radar 5:11 sono infine una band modenese che porta avanti, orgogliosamente, la bandiera del post-rock e dei suoni strumentali, distorti e dilatati. Diverse proposte sono targate “Solido – rete di festival”, l’importante progetto nato dalla collaborazione con altri due festival emiliano-romagnoli – Ferrara Sotto Le Stelle e Acieloaperto di Cesena – attraverso cui Arti Vive promuove all’interno della line-up artisti e performer provenienti dall’Emilia-Romagna.
Arti Vive Festival non è solo musica. Piazza Don Ugo Sitti sarà infatti l’intima cornice per gli spettacoli teatrali che animeranno ulteriormente il festival nelle quattro giornate solieresi.
Giovedì 4 luglio tornerà Riccardo Goretti, protagonista di numerose edizioni di Arti Vive, che porterà in scena insieme a Massimo Bonechi ”Wonderful”, che loro stessi definiscono un “quiz teatrale a punti (interrogativi) per allontanare l’ansia”. Venerdì 5 luglio sarà la volta di “Rimbambimenti”, “un Ted talk senescente in salsa Punk”, di e con Andrea Cosentino che vedrà lo stesso autore in scena in un mix incosciente tra musica tecnologica, teatro di figura, divulgazione scientifica e parole in libertà. Sarà invece la prima assoluta per il reading “Nella colonia penale”: il testo più sconvolgente mai scritto da Franz Kafka, musicato da Ensemble Concordanze, che per l’occasione ha coinvolto due straordinari compagni di viaggio: Stefano Pilia (Massimo Volume, Afterhours, Il Sogno del Marinaio) ed Emidio Clementi (autore e voce dei Massimo Volume).
A chiudere il cartellone teatrale sarà Luisa Borini con il suo monologo “Molto dolore per nulla” fresco vincitore del premio “In-Box dal Vivo” che racconta la storia di uan ragazza che in nome dell’amore, immaginato e desiderato, è sempre stata disposta e pronta a tragicomici e impavidi slanci.
Nelle giornate solieresi, dal 4 al 7 luglio, a colorare le vie del centro storico tornerà anche lo Street Food con stand e truck di prodotti tipici, mercatini handmade e l’Area Bimbi all’interno del Cortile del Castello Campori con laboratori a cura della Ludoteca Ludò.
Arti Vive Festival ama l’ambiente!
Come ormai è tradizione dal 2017, la Fondazione Campori si impegna concretamente affinché durante i giorni di festival vengano utilizzati in tutti i punti di somministrazione bicchieri riutilizzabili ecosostenibili, questo intervento, dalla sua introduzione, si è dimostrato estremamente efficace nella riduzione dei rifuiti durante la manifestazione.
Anche nel 2024 Arti Vive Festival è musica, teatro, performance. Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito, ad eccezione delle esibizioni di Ride, Venerus e Marta del Grandi, per i quali sono disponibili le prevendite su Vivaticket.
Di seguito il programma completo: per tutto il resto delle informazioni c’è il sito web www.artivivefestival.it
Il programma di Arti Vive Festival
Giovedì 4 luglio — Soliera
Musica
RadioAntenna1.com (djset) Emiliano Mazzoni (live) Ride (live)
Teatro
“Wonderful”, di e con Riccardo Goretti a Massimo Bonechi
Venerdì 5 luglio — Soliera
Musica
RadioAntenna1.com (djset) Radar 5:11 (live)
Bdrmm (live)
Kæry Ann (live)
NoceDJ e Nimdaselector (djset)
Teatro
“Rimbambimenti”, di e con Andrea Cosentino
Sabato 6 luglio — Soliera
Musica
RadioAntenna1.com (djset)
Setti (live)
Marco Castello (live)
Anna and Vulkan (live)
Cocco, La Lara e Bon Bon (djset)
Teatro
“Nella colonia penale”, con Ensemble Concordanze, Emidio Clementi, Stefano Pilia
Domenica 7 luglio — Soliera
Musica
RadioAntenna1.com (djset)
Coca Puma (live)
James Jonathan Clancy (live)
Bar Italia (live)
Teatro
“Molto dolore per nulla”, di e con Luisa Borini
Giovedì 11 luglio — Modena, Giardini Ducali
Musica
Marta del Grandi (live)
Venerus (live)
Tre Domande a: Incubo
Quando è nato questo progetto?
Questo progetto è nato in tenera età, o almeno credo, sin da bambino ho mostrato interesse alla musica, un po’ tramandato dai miei genitori che ne hanno sempre ascoltata e cantata molta.
Mio padre mi portava spesso con lui a fare karaoke ed è stata la persona che mi ha regalato il mio primo mp3.
Alle medie presi l’indirizzo musicale e iniziai a suonare la chitarra, ma ero veramente scarso a dire il vero, facevamo anche musica d’insieme e ovviamente date le mie scarse doti mi erano spesso attribuite parti molto semplici da eseguire haha.
Con gli anni presi sempre più la mano con la chitarra, per lo più fuori da scuola, ma non sono mai arrivato ad un livello sufficiente.. però sicuramente mi ha fatto comodo imparare a suonare qualcosa.
Nel 2017 iniziai a scrivere le prime canzoni, scelsi il mio nome d’arte.. che poi in realtà più che canzoni erano sfoghi, iniziai dal rap per poi inoltrarmi pian piano in qualcosa di diverso. Qualche anno dopo, poco prima della pandemia andai negli studi labella per registrare una canzone, da lì è nato qualcosa di stupendo, un rapporto totalmente diverso con la musica. Firmai il mio primo contratto discografico, uscirono le mie prime canzoni, cominciai a capire che qualcosa stava davvero succedendo, arrivó Sei stata la canzone più bella del mondo furono i primi piccoli, ma ambìti risultati, ero al settimo cielo.
Nel 2022 uscì anche il mio primo album Testa e Cuore e da lì vari eventi mi cambiarono sotto molti punti di vista. Mi spensi un po’, ma quei mesi sono stati necessari per la scrittura di Quando Guardi le Stelle.
Quando Guardi le Stelle è il mio nuovo album, probabilmente la parte più vera di me, qualcosa di molto personale che spero abbia in sé una chiave per essere capito, perché ho incontrato persone piene di luce in questi anni, e tutto quel buio mi è servito per descriverle meglio.
Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?
Chi mi ascolta principalmente penso lo faccia perché si sente simile a me, o almeno io sono fatto così con la musica che amo, tendo spesso a immedesimarmi in quello che ascolto, quasi assorbendone il dolore o felicità che sia.
Io spero soltanto che arrivi qualcosa a chi mi ascolta, vorrei lasciare un segno, non essere di passaggio, ho sempre scritto per salvarmi da determinate situazioni, quindi spero di poter davvero aiutare qualcuno.
C’è un episodio che mi ha fatto capire che qualcosa di buono forse davvero lo stavo facendo:
Venni fermato dopo un concerto, una ragazza mi si avvicinò e mi disse con un sorriso che andava da una parte all’altra del suo volto: “Tu con la tua musica, mi hai aiutato a superare la mia malattia”
Scoppiai a piangere, la strinsi fortissimo e poi la salutai dopo una lunga chiacchierata. Lì pensai a quanta forza e connessione potesse creare la musica, lì ho capito davvero cosa volessi trasmettere alle persone. Un obiettivo probabilmente è questo, fare quello che la musica ha fatto con me e con questa ragazza.
Aiutare.
Come stai vivendo questi tempi così difficili per il mondo della musica?
In realtà sono entrato da relativamente poco in questo mondo, noto però che tutto va troppo veloce, mi spiego meglio, quello che traspare a parer mio è un obbligarsi a stare ai tempi, e per la musica serve tempo a parere mio.
Mi fa quasi paura questo mercato musicale così pieno ma che a tratti appare così vuoto di emozioni, io penso che la musica per come la vivo io abbia bisogno di emozioni, per scrivere devo prima vivere, così almeno riguarda me. mi capita anche di stare 6 mesi fermo senza scrivere niente, in quei 6 mesi magari mi è successo di tutto e quella sarà la base per nuove canzoni.
Su questo posso soltanto ringraziare labella dischi che nonostante il mio essere lento, ha sempre scelto di rimanermi accanto, senza mettermi mai fretta sul da farsi, anzi.
Mi ha insegnato che le cose più belle si scrivono vivendo.
Metallica @ Parken
This concert was covered in collaboration with Clang Magazine