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Il pop camuffato dei Leatherette

Non sono molte le band che sono capaci (o abbastanza folli) da pubblicare due dischi a distanza di un anno uno dall’altro. I Leatherette appartengono a questa categoria, anche se come ci tengono a precisare, col loro nuovo Small Talk hanno cercato soprattutto di sfuggire a qualsiasi tipo di etichetta. 
Li abbiamo raggiunti in quel di Bologna per una chiacchierata dai mille spunti.

Cominciamo subito chiedendovi come mai, dopo un solo anno dal vostro precedente lavoro, avete deciso di tornare in studio? Come mai tutta questa fretta, contro i dettami dell’industria musicale, con i suoi tempi, le sue scadenze? Voi invece ve ne siete fregati e avete sfornato quello che è a tutti gli effetti un “discone”.

“Beh innanzitutto grazie! Poi la rigireremmo così la domanda, ovvero che per noi è passato “addirittura” un anno. La realtà è che ci rompiamo le palle molto rapidamente, siamo un pò incontinenti. No, seri, la realtà è che i pezzi del nostro primo disco, Fiesta, erano piuttosto datati, venivano addirittura prima di quelli dell’EP, per cui avevamo già un sacco di materiale già pronto per cui abbiamo detto tentiamo, dai, non ci andava di stare lì a fingere di dover aspettare qualcosa.”

Ricollegandomi a quello che avete detto vi faccio due domande allora. La prima è se alcuni brani erano già esistenti dai tempi di Fiesta o è tutto materiale praticamente nuovo. La seconda domanda invece è se questa urgenza di uscire col disco nuovo possa essere in qualche modo collegata a questa necessità, a questo desiderio di togliersi di dosso qualche etichetta che vi era stata data.

“Avoja! Hai centrato in pieno il punto. Una delle cose che abbiamo un po’ patito è stato proprio il fatto di ritrovarci diciamo incanalati in un determinato genere, chiamalo post punk. Diciamo che è un’etichetta che ci è stata da subito un po’ stretta e i pezzi nuovi che abbiamo scritto hanno una forza centrifuga che vanno a spaziare al di fuori di questa etichetta. Ci siamo infatti divertiti molto a registrarlo perchè siamo riusciti ad esplorare sonorità diverse, a dare spazio a nuovi tipi di percorsi musicali che non avevamo ancora intrapreso. I pezzi, per tornare alla prima domanda, sono tutti nuovi. Alcuni addirittura li abbiamo arrangiati proprio in studio perché non ce li avevamo ben in mente nemmeno noi. 
E comunque diciamocelo, quando suoni dal vivo molto spesso, alla fine suonare sempre le stesse robe, la stessa scaletta, ti aumenta la voglia di preparare qualcosa di nuovo.”

Trovate sia corretto sostenere che Fiesta e Small Talk siano due dischi profondamente diversi?

“Sì, senza dubbio. Sono stati concepiti in maniera totalmente diversa e crediamo sia quello che risalta di più. Poi c’è da dire anche che Fiesta, nel bene o nel male, non suona come noi ci sentiamo di suonare normalmente dal vivo, quindi questa volta abbiamo deciso di fare in presa diretta e di somigliare un pò di più a noi stessi.”

Com’è il vostro rapporto con la Bronson Recordings e con Cris Angiolini?

“Ci vogliamo bene, è il nostro paparino lui. Ogni tanto ci dice bravi, ogni tanto ci cazzia. Un po’ il bastone e la carota. Però ci crede molto e ci sprona in continuazione.”

Come mai Small Talk?

“Ci credi che questa per assurdo è la domanda che non ci fanno mai, quindi grazie. Diciamo che il processo che ci ha portato a questo titolo è un pò strano. All’inizio eravamo di un’altra idea, da tanto, però poi abbiamo finito per scartarla e quindi ci siamo trovati un pò spaesati. Abbiamo quindi iniziato a ragionare, anche in maniera ironica, su quello che significava questo disco per noi. Se vuoi anche un pò in contrasto con quello che era Fiesta ed il suo stile un pò caciarone, anche graficamente, qui ci siamo accorti di dover in qualche modo diventare grandi, adulti, e ci siamo quindi immaginati come fossimo in un ufficio, quasi fossimo, in maniera autoironica, degli impiegati della musica.”

In una vecchia intervista ci era piaciuto un passaggio che, cito testualmente, “mi piace l’idea del pop sotto mentite spoglie”. 

“Diciamo che è un’idea che ci accomuna un po’ tutti, ovvero quella di scrivere delle canzoni vere e proprie, con delle melodie ed una struttura, e poi in qualche maniera distruggerla, quindi creare quella tensione tra ciò che ha una struttura che viene poi “smaciullata”.”

Entrando più nello specifico delle dodici tracce che compongono Small Talk ci dite come nascono, perchè ci sono due brani chiamati Ronaldinho e Ronaldo?

“Allora Ronaldo è nata per uno stupidissimo gioco di parole, ovvero stavo ascoltando i Cap’n’jazz, quando dicono “Oh, messy life”, quindi vita incasinata ma anche il giocatore e poi perchè comunque siamo dei grandi fan del name dropping! E poi perchè il calcio di suo è una small talk!”

Quali sono i pezzi che preferite del disco?

“Mmm, direi che Ronaldo e Isolation piacciono un po’ a tutti quanti. E poi diciamocelo, son tutte belle!”

Va bene ragazzi, direi che siamo arrivati alla fine. Noi vi ringraziamo della simpatia e della disponibilità, e nell’attesa di vedervi al più presto dal vivo vi salutiamo.

“Ciao a voi e grazie!”

Grazie a Radio Quar per la gentile collaborazione
Foto di copertina: Silvia Violante Rouge

Tre Domande a: CousCous a Colazione

Cosa vorreste far arrivare a chi vi ascolta?

Ci piace dire che facciamo “musica presa male che fa ballare”: se da un lato i testi sono spesso introspettivi e languidi, dall’altro gli arrangiamenti sono invece vivaci e avvolgenti, tra vibes disco e ritmi afro-latini.
Ogni brano racconta una storia, un’esperienza o un’emozione che evolve e si trasforma nella percezione di chi ci ascolta. Non è un messaggio preciso quello che trasmettiamo, sono elementi di un puzzle con tantissime possibili combinazioni.

Se doveste scegliere una sola delle vostre canzoni per presentarvi a chi non vi conosce, quale sarebbe e perché?

Visto che è appena uscito il nostro primo EP Luce, la scelta non può che ricadere su Luz, che oltre a dare il nome e il concept all’EP, è anche un brano di cui siamo particolarmente orgogliosi. Un brano che era già in cantiere da moltissimo tempo ma che abbiamo avuto modo di riprendere e modificare tante volte.
Luz è uno dei brani più positivi dell’EP e racconta il desiderio di spensieratezza che è dentro ognuno di noi.

Quanto puntate sui social per far conoscere il vostro lavoro? 

Chiaramente come band che nasce in questi anni, l’utilizzo dei social come mezzo di comunicazione e promozione è imprescindibile. Rimaniamo comunque un gruppo “da palco” per così dire, puntiamo molto sull’aspetto live del progetto e il diretto contatto con chi ci ascolta.

SLOWDIVE live in Italia per due concerti: il 31 gennaio all’Alcatraz di Milano e il 2 febbraio all’Estragon di Bologna.

DNA concerti è orgogliosa di presentare SLOWDIVE live per due imperdibili concerti,  mercoledì 31 gennaio all’Alcatraz di Milano e venerdì 2 febbraio all’Estragon di Bologna. Un grande e atteso ritorno in Italia, a distanza di qualche mese dall’uscita del nuovo album Everything Is Alive. Biglietti disponibili dalle ore 10 di mercoledì 8 novembre su Ticketone e Dice. 

Nata a Reading in Inghilterra nel 1989, la band fondata da Rachel Goswell (chitarra e voce) e Neil Halstead (chitarra e voce), il chitarrista Christian Savill, il bassista Nick Chaplin e il batterista Simon Scott, è considerata tra i principali esponenti del genere shoegaze. Scioltisi nel 1995 e poi riunitisi nel 2014 con all’attivo cinque album, due raccolte e cinque EP, hanno definito un pezzo di storia della musica rock britannica e non solo.

Everything Is Alive è uscito il 1 settembre 2023 per l’etichetta Dead Oceans, anticipato dal singolo alife e da kisses, il cui videoclip è stato girato a Napoli. Un sentito tributo alla madre di Rachel Goswell e al padre del batterista Simon Scott, entrambi deceduti nel 2020, il nuovo album è un’esplorazione sonora della vita e della speranza, che riflette le profonde transizioni personali vissute dai membri della band. Spaziando tra paesaggi sonori psichedelici, pulsanti elementi elettronici anni ’80 e viaggi ispirati a John Cale, si presenta immediatamente come qualcosa fatto per il futuro.

Everything Is Alive è carico di esperienza, ma ogni nota è equilibrata, saggia e necessariamente incline alla speranza. La sua unica alchimia incarna sottilmente tristezza e gratitudine, radicamento ed elevazione”. Ha dichiarato Rachel Goswell sul nuovo disco. “Non sarebbe giusto fare un disco davvero oscuro in questo momento. L’album è piuttosto eclettico dal punto di vista emotivo, ma dà una sensazione di speranza”, aggiunge Neil Halstead.

Inizialmente il nuovo progetto Everything Is Alive viene concepito da Halstead, nel ruolo di autore e produttore, come un “disco elettronico più minimale”, sperimentando con i sintetizzatori modulari. Il processo decisionale collettivo degli Slowdive ha infine riportato il gruppo verso le loro caratteristiche chitarre intrise di riverbero, assorbendo nelle composizioni l’intenzione iniziale. “Siamo sempre venuti da direzioni leggermente diverse, e i pezzi migliori sono quelli in cui ci incontriamo tutti nel mezzo“, dice Halstead. “Gli Slowdive sono la somma delle loro parti“,  aggiunge Goswell.

Con questo nuovo album gli Slowdive dimostrano di essere i maestri del proprio genere, spingendo il loro lavoro verso l’esterno, al di là del singolare; il risultato finale è un disco tanto emotivo e catartico quanto ottimista.

MALTO BEER EXPO 2023 – DAL 10 AL 12 NOVEMBRE L’EVENTO DEDICATO ALLA BIRRA ARTIGIANALE E ALLA MUSICA DAL VIVO TORNA ALL’UNIPOL ARENA DI BOLOGNA

Dal 10 al 12 novembre all’Unipol Arena di Bologna torna l’appuntamento con MALTO Beer Expo e il Beered Festival. Un evento dedicato alla birra artigianale, italiana e straniera, e alla musica dal vivo, con chicche gastronomiche di produttori nazionali con food truck dolci e salati.
Sarà una tre giorni di festa, nel nome della birra di qualità, con tanti birrifici pronti a raccontare e far assaggiare più di 200 birre artigianali italiane e straniere. 
Se dalle 14 alle 19 l’evento sarà focalizzato più su un pubblico di beer geek e di operatori del settore, con tour dei birrifici e un ricco programma di incontri con birrifici italiani e stranieri (CanediguerraBrewfistGiusto SpiritoUnionBirraiItalian Hops Company,CanediGuerraBrewfistAles&Co e Giusto Spirito), dalle 19 in poi Unipol aprirà il suo palco al Beered Festival (stage partner Stone Brewing) con tanti concerti di cantautori come Alan SorrentiFederico Aicardi e importanti artisti della scena hip-hop, reggae e rap come Claver GoldMellow Mood, Inoki eJungle Army; il punk rock di Braghe Corte e di Rats, il groove napoletano di Napoli Segreta, l’electro house dei CrookersDj RalfBia Pils; il folk rock di Nobraino per chiudere con i Teppa Bros, il dj set dello Stato Sociale. 

IL PROGRAMMA
Il programma di MALTO si articola in diversi momenti di formazione con talk, laboratori e degustazioni sulla birra per nerd, birrai, operatori del settore e neofiti, tenuti da Unionbirrai, Italian Hops Company, CanediGuerra, Brewfist, Giusto Spirito, la Beer School di Ales&Co, la presentazione dei birrifici stranieri Brlo, Stone, Bevog, Siren. 
MALTO ospiterà inoltre la seconda edizione del concorso Birra dell’anno HARVEST BEERS 2023, organizzato da Unionbirrai che premia le migliori birre artigianali prodotte con luppolo appena raccolto (harvest). Due categorie di concorso, tre birre vincitrici per ogni categoria selezionate da una giuria internazionale di esperti degustatori.

BEER POP AWARDS
Domenica 12 novembre sul palco di MALTOsaranno consegnati i Beer Pop Awards, i premi popolari alla migliore birra e al migliore birrificio votati dal pubblico nelle giornate di venerdì e sabato. 

I CONCERTI
VENERDÌ 10 NOVEMBRE 2023 
18:45 – Jungle Army
20:00 – Inoki Dj Set
20:45 – Mellow Mood
22:10 – Claver Gold

SABATO 11 NOVEMBRE 2023 
19:30 – Federico Aicardi
20:15 – Alan Sorrenti
21:55 – Napoli Segreta
23:25 – Crookers
00:30 – Bia Pils
01:15 – Dj Ralf

DOMENICA 12 NOVEMBRE 2023 
19:00 – Le Braghe Corte
20:30 – Rats
21:45 – Nobraino
23:10 –Teppa Bros (Lo Stato Social Dj Set)

TICKET
Ingresso giornaliero 8€
Abbonamento 3 giorni 16€
Ingresso giornaliero + tour degustazione 22€
Prevendite: https://www.boxerticket.it/eventi/malto/

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Locomotiv Club (Bologna) – Programma della settimana – DANIELA PES (SOLD OUT) | ALFA MIST (SOLD OUT) | KASSA OVERALL | MNDSGN | SKYND | STAND UP COMEDY OPEN MIC | JOHN GRANT

IL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA

martedì 07.11.2023

SKYND
opening act: KNIFE BRIDE

Una tempesta sta per abbattersi su Bologna. Hellfire Booking Agency annuncia gli Skynd! Duo elettronico ed elettrizzante reso ancora più fulminante da tratti industrial e un gusto per gli aspetti più macabri della società, gli Skynd sono uno shock continuo da 10,000 volt. Cupi, travolgenti e armati di tanta audacia compositiva quanto ethos artistico, gli Skynd si tuffano nelle profondità più recondite e paralizzanti dell’animo umano con un impatto sonoro destabilizzante e ipnotico oltre ogni limite. Gli Skynd si abbatteranno su Bologna per un’unica data che stravolgerà qualunque partecipante – il tutto a pochi mesi di distanza dalla loro micidiale performance in apertura agli Ice Nine Kills. Non potete mancare.

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Apertura porte ore  20:00
KNIFE BRIDE live ore 20:30
SKYND live ore 21:30
Biglietti in cassa e su DICE
Tessera AICS 2023-24 obbligatoria
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mercoledì 08.11.2023

STAND UP COMEDY BOLOGNA OPEN MIC

Anche questo mercoledì ritorna l’open mic di stand up comedy del Locomotiv Club! L’open mic – microfono aperto per i meno anglofoni tra noi – coinvolgerà otto comici che si alterneranno sul palco con monologhi da provare o migliorare, un susseguirsi dinamico di stili ed energie diverse da non perdere.

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Apertura porte ore  20:30
Inizio ore 21:30
UP TO YOU
Tessera AICS 2023-24 obbligatoria
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giovedì 09.11.2023

SOLD OUT // DANIELA PES

Dopo un esordio che le è valso il Premio Tenco come Miglior opera prima e un successo di pubblico che l’ha portata in giro per l’Italia con oltre 30 date, lo Spira club tour di Daniela Pes arriva sul palco del Locomotiv.

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Apertura porte ore 20:30
Inizio 21:45
SOLD OUT
Tessera AICS 2023-24 obbligatoria
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«Il miglior debutto italiano del 2023 […] una voce personale che sa intrappolare sussurri» (Internazionale), «Un disco unico nel panorama italico» (Alias, Il Manifesto), «Qualcosa di diverso, un disco bello e misterioso» (Rolling Stone), «Daniela Pes è una musica a cui abbandonarsi» (Corriere della Sera).
Già vincitrice nel 2017 del prestigioso premio Andrea Parodi, dei premi Nuovoimaie (2017 e 2018) e SIAE miglior musica nell’ambito di Musicultura, Daniela Pes è tra le personalità più interessanti della scena attuale. Sette tracce compongono un album tra elegante e oscura elettronica dai beat a tratti galoppanti e ambient dal respiro cosmico avvolti dal canto di un’artista dal talento multiforme, votata alla destrutturazione della forma canzone e alla decostruzione della lingua per creare un mondo sonoro esoterico in cui l’arcaico, il contemporaneo e il futuribile si avviluppano l’un l’altro come nella danza gravitazionale di due galassie in procinto di fondersi.
Classe 1992, nata in Gallura, una formazione jazzistica alle spalle che le consente una assoluta libertà compositiva, Daniela Pes utilizza la voce come strumento cantando in una lingua fatta di antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani, vocaboli totalmente inventati: molecole organiche di una lingua inedita in cui i versi sono svincolati dalla metrica e le parole non sono veicolo di un concetto, bensì puro suono, come grani di un rosario fonetico articolato, inaccessibile dal punto vista razionale ma inebriante dal punto di vista emotivo.
Lunare e misterica, Daniela Pes accede dunque alla dimensione primordiale del linguaggio per definire un nuovo archetipo di comunicazione. Enigmatica come un oracolo greco, ci trasporta nei meandri di un’iniziazione, lasciandoci dominati dalla fascinazione per gli aspetti magici della musica. Composte alla chitarra, al pianoforte e con il software Ableton nell’arco di tre anni – un periodo di tempo in cui si è sviluppato un profondo e costante confronto con IOSONOUNCANE – le sette tracce di Spira si sviluppano come flussi sonori più che come brani e sembrano disegnare la musica di un rituale sciamanico.

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venerdì 10.11.2023

SOLD OUT // ALFA MIST
in collaborazione con Bologns Jazz Festival

Variables, il nuovo lavoro dell’artista, produttore dell’East London, Alfa Mist, è uscito il 21 aprile, ed è la sua seconda pubblicazione via Anti-. Insieme a questo annuncio arrivano anche due nuovi singoli estratti dall’album: la cupa e introspettiva “4th Feb (Stay Awake)” e i sette minuti di improvvisazione libera di “BC”.

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Apertura porte ore 20:30
Inizio live ore 21:30
SOLD OUT
Tessera AICS 2023-24 obbligatoria
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“4th Feb (Stay Awake)” è una proposta lofi che abbina le barre riflessive di Alfa a una produzione ricca di groove. Esprimendo i suoi pensieri interiori, l’artista trova conforto nella solitudine, prima che lo svenimento degli archi chiuda il brano. “BC” è una colorata esplosione di percussioni, espressiva e sfrenata, che dimostra l’ingegnosità di Alfa Mist e della sua affiatata band.
“Mi sono concentrato su chi sono nella mia musica, ma ora sto esplorando dove sono”, dice Alfa Mist. “Mi chiedo: come sono arrivato qui?”. Questa è la domanda che sta alla base del quinto album di Alfa, Variables. Attraversando un lussuoso swing da big band, ritmi boom-bap da far girare la testa e struggenti melodie vocali, il disco è espansivo, soul e commovente, sia nel corpo che nello spirito. In Variables, Alfa realizza il suo lavoro musicale più pienamente realizzato ed espressivo fino ad oggi, accoppiando il suo orecchio acuto per le melodie di pianoforte in loop, memorabilmente emotive, con groove intuitivi e una libera improvvisazione jazz.
Variables vede Alfa Mist offrire un’esperienza d’ascolto variegata, con un’immersione nell’argomento della natura contro l’educazione nella ritmica “Borderline” e nei suoni ariosi e cristallini di “Cycles”. Gli elementi di spicco dell’album sono accattivanti, con la voce delicata di Kaya Thomas-Dyke, collaboratrice di lunga data e bassista della band, che aggiunge un’essenza eterea a “Aged Eyes”, mentre la cantante folk sudafricana Bongeziwe Mabandla drappeggia il vibrante sfondo e la frenetica batteria di Jas Kayser con il suo falsetto cristallino in “Apho”.
Dall’uscita del suo primo progetto completo Nocturne nel 2015, Alfa si è affermato come una delle voci musicali più focalizzate, richieste e distinte del Regno Unito. Ha lavorato con artisti del calibro di Jordan Rakei e Tom Misch. Gli artisti si rivolgono a lui per la sua miscela unica di produzione intima da camera da letto e orchestrazione espansiva da gruppo jazz, poiché Alfa non è ancora incasellabile in un genere specifico. La sua musica spazia dalla creazione di beat hip-hop alla produzione per artisti come il rapper Loyle Carner, dalla composizione di opere neoclassiche per la London Contemporary Orchestra alla rielaborazione di brani del compositore Ólafur Arnalds e della pionieristica etichetta jazz Blue Note.

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a seguire

FRIDAY BEST w/ MNDSGN LIVE PA
(STONES THROW, USA)

Mndsgn, alias Ringgo Ancheta, è nato a San Diego, è cresciuto nella regione meridionale del New Jersey e attualmente vive a Los Angeles. Il più giovane di una famiglia di origine filippina, Ringgo è cresciuto in una famiglia in cui l’amore e l’apprezzamento per la musica sono sempre stati sinonimi. Ringgo ha cercato di esplorare la condizione umana nella sua musica. Nel complesso, il suo lavoro racconta l’evoluzione del sé, chiedendosi: come possiamo vivere in un modo che sia fedele a noi stessi? Come possiamo trovare la bellezza nel quotidiano e nel non familiare?

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Inizio ore 00:00
Biglietti su DICE
Tessera AICS 2023-24 obbligatoria
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sabato 11.11.2023

in collaborazione con Bologna Jazz Festival
KASSA OVERALL
opening act: NADT ORCHESTRA

𝐀𝐧𝐢𝐦𝐚𝐥𝐬 il nuovo album di Kassa Overall è fuori ora per Warp records. Potrai ascoltarlo dal vivo a Novembre sul palco del Locomotiv Club!

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Apertura porte ore 20:30
Nadt Orchestra live ore 21:00
Kassa Overall live 21:45
Biglietti su DICE
Tessera AICS 2023-24 obbligatoria
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Kassa Overall è un musicista jazz, emcee, cantante, produttore e batterista, prodotto della scena jazz di New York City, che fonde la sperimentazione d’avanguardia con le tecniche di produzione hip-hop per inclinare il nesso tra jazz e hip-hop in direzioni non ancora tracciate, riflettendo un background musicale panoramico che va dal West Coast G-Funk ai suoni dell’underground di New York. Negli ultimi due anni, Overall ha pubblicato tre progetti acclamati dalla critica: Go Get Ice Cream and Listen to Jazz (2019), I THINK I’M GOOD (febbraio 2020), seguito poco dopo da SHADES OF FLU (maggio 2020), un mixtape in quarantena liberamente ispirato a Shades of Blue di Madlib. Qualunque sia l’esperimento, Overall rimane fedele alla batteria jazz nella tradizione dei suoi mentori, i compianti Elvin Jones e Billy Hart, con cui ha studiato all’Oberlin Conservatory of Music. Overall ha lavorato in prima linea nel jazz per due decenni, facendo tournée e incidendo come batterista sideman con artisti
diversi come Geri Allen, Steve Coleman, Francis and the Lights, Geri Allen e Steve Coleman, Francis and the Lights, Yoko Ono, Peter Evans e Gary Bartz.

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a seguire

1 HOUR PARTY

Un mega 𝐂𝐎𝐔𝐍𝐓𝐃𝐎𝐖𝐍 di 60 minuti detterà la durata di uno specifico e delirante party a tema. Allo scoccare dell’ora 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗢 𝗖𝗔𝗠𝗕𝗜𝗘𝗥𝗔’, 𝗢𝗚𝗡𝗜 𝗢𝗥𝗔

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Inizio ore 00:00
Biglietti in cassa
Tessera AICS 2023-24 obbligatoria
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domenica 12.11.2023

JOHN GRANT

Gli ultimi anni sono stati un periodo sorprendente per John Grant, da quando 13 anni fa il ragazzo del Michigan ha rilasciato il suo album di debutto da solista, “Queen of Denmark”. Col tempo, Grant si è consolidato come uno dei grandi cronisti del sogno americano, rappresentato spesso dal punto di vista più oscuro, il luogo dove i sogni vanno a morire e tutto si trasforma in cenere. Ora si prepara a rilasciare un nuovo atteso album con il progetto collaborativo Creep Show, insieme ai ragazzi di Wrangler, intitolato “Yawning Abyss”. Se gli album di Grant sono dei bellissimi gioielli raffinati, la sua stella brilla ancora più luminosa sul palco, supportato da un’empatica band formata da musicisti islandesi, americani ed inglesi, dove i racconti profondamente personali di quest’affascinante personaggio, provocano un responso immediato nei suoi seguaci affezionati.

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Apertura porte ore  20:30
Inizio ore 21:30
Biglietti su DICE
Tessera AICS 2023-24 obbligatoria
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Le timeline potranno subire delle modifiche che verranno comunicate sul sito e tutti i social in prossimità degli eventi stessi.
Per ulteriori informazioni e foto in alta risoluzione contattate

Tre Domande a T Vernice

Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?

A chi ascolterà il disco che sta per uscire mi piacerebbe che arrivasse l’attitudine con la quale è stato scritto e prodotto, che prevede impegno, ricerca, la volontà di lasciare un messaggio ma anche una grande voglia di divertirsi e di cazzeggiare. Io credo che ogni tipo di musica meriti di essere presa sul serio ma… per quanto riguarda me come musicista/persona che si approccia al mondo (e, ahimè, mercato) musicale, meno mi prendo sul serio e meglio sto.

C’è un evento, un festival – italiano o internazionale – in particolare a cui ti piacerebbe partecipare?

Dei festival che conosco mi piacerebbe molto suonare al Primavera Sound per molte ragioni. In primis, nonostante l’enorme successo, rimane un appuntamento per gente che ama la musica; inoltre pullula di persone con il mullet o che indossano quei berrettini estivi senza la visiera, il che è notoriamente indice di un ottimo pubblico. Infine, avendo già acquistato il biglietto per il 2024, potrei rivenderlo e farci anche una cresta ahaha.

Qual è la cosa che ami di più del fare musica?

Mi piace molto l’atto della “creazione” di qualcosa che prima non c’era, quella momentanea sensazione di scoperta che poi viene sopraffatta dal buon senso e dall’autocritica. Mi piace anche suonare dal vivo e per fortuna sono circondato da persone che sanno suonare benissimo che non smetterò mai di ringraziare. Ma sicuramente la cosa che amo di più della musica è la facilità con cui si possono fare i soldi e diventare ricchi.