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Lacuna Coil

Sleepless Empire

Century Media
14 Febbraio 2025
di Marta Annesi

SBAM. 

Una porta si apre violentemente e appare una donna in tenuta ginnica che per sovrastare la musica urla: “C’hai quasi QUARANTANNI e ancora senti questi che urlano? Ma a QUESTA poi, la voce non le va mai via?”.

La donna in questione è mia mamma sessantenne nel fiore della sua ritrovata giovinezza, ero passata a trovarla e lei non c’era, ma i panni da ritirare si. Così, ringraziando la mia sindrome della crocerossina, ho messo della musica mentre piegavo il bucato.

Peccato che la “musica” fosse la discografia di un’immensa band metal italiana, i nemici giurati di mia madre i Lacuna Coil, ed io ero nella fase di preparazione per l’uscita del loro ultimo album Sleepless Empire.

Mi dispiace mamma, credevi fosse solo una fase ed invece eccoci qua, il tempo ci lascia qualche livido, i capelli bianchi e gli acciacchi, ma certe abitudini (come i Lacuna Coil) sono dure a morire. 

Non si può riassumere in poche righe la storia di questa band milanese che dal 1994 si è fatta strada all’interno della scena musica heavy metal mondiale, per poi arrivare al primo posto della classifica di MTV100 nel 2006 con la reinterpretazione del brano Enjoy The Silence dei Depeche Mode.

Perla nera del heavy metal italiano, hanno riscosso successo in tutto il mondo, tranne che in Italia, dove, nonostante i 31 anni di vita musicale, sono considerati “di nicchia”. 

L’uscita di Sleepless Empireè la testimonianza che con il talento, la perseveranza, lo studio e il cuore si può arrivare dove si vuole. 

Ci hanno fatto venire fame col singolo, Oxygen, 3 minuti e 45 secondi di claustrofobia pura, è come essere intrappolati nelle sabbie mobili, scalciando per la salvezza. Poi ecco che arriva una voce quasi celestiale, è Cristina Scabbia cheper un secondo solleva il tuo corpo verso la salvezza… INVECE NO. La pesantissima e preziosa voce di Andrea Ferro ti ritrascina verso l’oscurità.

L’uso di latinismi è una pratica comune nel mondo heavy metal, e iLacuna Coil sanno esattamente come sfruttare la situa, creando delle ambientazioni surreali ai limiti dell’inquietante, come in Gravity, dovel’aria è densa, la richiesta d’aiuto palese: cos’è giusto cercare aiuto o rintanarsi mentre si tenta di auto-guarire? Purtroppo la risposta non è mai palese quanto la domanda, per questo andiamo a tentativi cercando nel frattempo di non sprecare il tempo che abbiamo in dotazione, è questo il consiglio insito nel testo del brano.

Il growl di Andrea Ferrounito alla poliedrica e camaleontica voce di Cristina Scabbia si rincorrono tra Inferno e Paradiso, tra luce e tenebre come in Hosting The Shadow, che vede la collaborazione di Randy Blythe dei Lambs of God, ci scaraventano nei meandri più oscuri grazie alle sonorità heavy metal e alla voce death, lasciando nelle mani di Cristina Scabbia il ruolo di angelo portatore di luce e salvezza per poi di nuovo catapultarci in questi luoghi desolati e mesti dove impariamo la lezione più importante: senza la caduta nell’oblio non c’è risalita, le avversità si trasformano in momenti di riscatto emotivo e di crescita. L’unico modo per sopravvivere è imparare a gestire l’ombra.

Ma come si sopravvive in una società come la nostra? Dentro questa baraonda di ammassi di carne perennemente incollati al cellulare, preoccupati maggiormente per i like alle foto che per le guerre. Un caos tra vita reale non vissuta e vita social imperante e onnipresente. Annichiliti, omologati e senza uno scopo, questo urlano in Sleepless Empire, il brano da qui l’album prende nome proprio per enfatizzare la denuncia sociale dei Lacuna Coil, che da bravi boomer si trovano a vivere in una realtà totalmente diversa, e non cercano solo di sopravvivere, ma anche di lasciare un messaggio ai posteri: l’evoluzione non sempre è quella che ci saremmo aspettati ma l’umanità questa è, non ci resta che accettarla ma alle nostre condizioni, cioè cambiando quello che possiamo, allontanando le situazioni tossiche, e impegnarsi a trovare il lato positivo delle cose.

(nel mentre puoi sempre urlare le loro canzoni così ti sfoghi)

Questo album si presenta come una terapia di gruppo per esorcizzare il male attraverso la musica, ci aiuta ad affrontare le paure verso noi stessi e quelle verso la società scavando nel più profondo delle cose, accompagnandoci nella la fase successiva al buio, ossia la luce. Prima o poi.