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Tag: Bologna

Noyz Narcos @ Oltre Festival

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• Noyz Narcos •

+

Gemello

Brenno

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Parco delle Caserme Rosse (Bologna) // 23 Giugno 2022

 

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Nemmeno il tempo di bere una birra e sale sul palco Brenno Itani, rapper emergente che gode di discreta fama nel bolognese. Brenno tiene bene il palco, è dinamico, non manca di fiato e le sue canzoni non mancano di tecnica e metrica.

Appena appena arrivato il crepuscolo è il momento di Gemello. È una garanzia. Sul palco diventa una macchina da guerra capace tanto di distruggere quanto di regalare carezze. Dimostra, ancora una volta, di essere un’artista estremamente versatile, proponendo sia pezzi in cui quasi si inginocchia a terra per la difficoltà stilistica sia canzoni più malinconiche ed emotive. Chiude il live con la canzone Sirena e fomenta il pubblico: chiede di urlare “TRUCEKLAN”, in attesa dell’arrivo di Noyz. Il pubblico, vibrante, è ora unitissimo al grido del TK.

Noyz Narcos bacia il microfono prima di entrare. Indossa la maglietta del nuovo album. Porta qualche collana, un cappellino nero e occhiali da sole sfumati. Si scalda e si concentra, mentre sullo schermo del palco viene proiettata la sua testa assieme a flash di fiamme e strade. Ha un’attitudine fenomenale. Ringrazia Bologna per averlo ospitato, ancora una volta. Il live si apre con Victory Lap, Virus e Mic Check. Il pubblico è affamatissimo della musica di Noyz: gli versano addosso strali di complimenti, le mani si muovono, alte e a tempo, arriva persino qualche reggiseno e qualche canna sul palco. “Vi piace questa merda truce?”, chiede al pubblico, che esplode definitivamente.

Continua con qualche traccia dai dischi meno recenti, attaccando con M3, Alfa Alfa, Mosche Nere, per poi attaccare con Welcome Back (presente nell’ultimo disco) e ritornare a pezzi storici come Non Dormire e Drag You to Hell. Gli affezionati che lo seguono da più tempo quasi si commuovono. Noyz si mostra per quello che è: uno dei capostipiti del rap italiano, e lo sa benissimo. Passa da una parte all’altra del palco, si ferma in mezzo appoggiando la gamba destra su una cassa, mostra le scarpe ai fotografi. Riesce a cantare senza il minimo sforzo, mimando ciò che le sue canzoni raccontano. Noyz possiede, attorno a sé, una sorta di status. Sta dentro il rap game da tantissimo tempo e sa benissimo come muoversi, cosa dire, come dirlo. Continua con Uomo a Terra, precisando al pubblico che “Via della Lungara è un posto di merda, a Roma”. Le prossime tracce sono Foot Locker, No Ratz, Rip. Non si preoccupa di ringraziare, fra uno stacco e l’altro, lo staff e la security per il loro lavoro e il pubblico: “Siete fantastici, avevo bisogno di questa merda”. Il concerti prosegue con Casa Mia, Cry Later e Sinno Me Moro. Terminata, Noyz esce di scena. Il pubblico è attonito e col fiato mozzato. Dopo qualche minuto, lo schermo che aveva ospitato la riproduzione del cranio del rapper si illumina di bianco, il palco viene sommerso dal fumo e Noyz rientra in piena, con cappellino e occhiali diversi. Canta Attica e Dope Boy, chiedendo al pubblico se, lì in mezzo, c’è qualche dope boy. Chiaramente, quasi tutti urlano ed alzano le mani. Prosegue con Volante 4, Buonanotte, My Love Song, Spine e Zoo de Roma. Intanto stappa una bottiglia di vodka, ne versa mezzo e mezzo di acqua. Non c’è niente da fare. Noyz sa tenere benissimo il palco. Lo cavalca, ha un’attitudine spaventosa. Sta pestando. È completamente a suo agio, come se passeggiasse sui marciapiedi di Roma. Il sentimento che mette sulle tracce, la passione che porta per il rap è irraggiungibile. Puzza di strada e profuma di amore per quella vita.

Noyz chiama tutta la sua crew sul palco. Sale anche Gemello, con cui canta Verano Zombie 3 e Deadly Combination. Dal vivo sono due mostri sacri. Riescono ad entrare in perfetta sintonia, con una pulizia estrema. Si sposano con le strumentali che martellano sotto. Finita la performance, Noyz e Gemello versano vodka e acqua sulla prima fila.

 

Riccardo Rinaldini 

Foto: Luca Ortolani
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Tananai @ Oltre Festival

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• Tananai •

+

Will

Missey

Mancha

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Parco delle Caserme Rosse (Bologna) // 21 Giugno 2022

 

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Foto: Lucia Adele Nanni
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MISSEY + WILL + MANCHA

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Black Lips @ Covo Summer 2022

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• Black Lips •

 

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Covo Summer 2022  (Bologna) // 14 Giugno 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]“Portati l’ombrello perché sono soliti sputare sul pubblico”

Queste sono state le parole che mi son state dette quando ho deciso di andare un martedì sera di giugno al Covo Club di Bologna a sentire i Black Lips. Il gruppo garage rock con punte di psichedelia di Atlanta, infatti, è celebre per mettere in scena dei live da squilibrati, nella piena filosofia rock and roll.

Già dai loro outfit sul palco si capisce che sono tutt’altro che bravi ragazzi, come dice la loro celebre canzone, ma piuttosto sembrerebbero la compagnia perfetta per una serata folle, di quelle che magari ti svegli un altro Paese senza sapere come ci si è arrivati. Jeff Clarke, chitarra e voce, si presenta sul palco con quella che sembra una camicia da notte, senza pantaloni e senza scarpe, Jared Swilley al basso con i capelli taglio pompadour, stile Elivs Presley per capirci, che pettina ossessivamente sul palco, e Zumi Rosow al sax, con un corpetto di pelle degno delle migliori serate BDSM. Ad accompagnarli alla batteria Oakley Munson vestito da vero cowboy e Cole Alexander alla voce e chitarra anche se il suo strumento preferito sembrava la bottiglia di bourbon. 

Insomma le premesse erano ottime e ci hanno regalato un live da sturbo. Ritmi folli e sax che la fa da padrone con Angola Rodeo e Cold Hands, sapientemente alternati a momenti più riflessivi come Crystal Night e Georgia. Con Boomerang e Modern art invece, ci portano verso ritmi più folk – country fuzz che hanno sempre contraddistinto la band. Immancabile cover dei Velvet Underground Get It on Time, toccante e riflessiva ma sempre con un tocco di follia marchio Black Lips.

La band si diverte da matti sul palco e si vede, e il pubblico ancora di più: balli scatenati, sudore e follia sprizza dai pori di ogni presente, che sia sopra o sotto il palco a ballare.

Il finale è esplosivo e totalmente inaspettato: concludono con la loro hit, Bad Kids, che, anche se amata dal pubblico e presente in ogni playlist indie rock per eccellenza, difficilmente viene suonata live. 

Niente sputi (e meno male) ma un’energia infinita e follia in ogni dove, i live dei Black Lips non deludono mai.

 

Alessandra D’aloise

Foto: Lucia Adele Nanni
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Tops @ Covo Summer 2022

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• Tops •

+

John Moods

 

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Covo Summer 2022  (Bologna) // 13 Giugno 2022

 

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JOHN MOODS

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Imagine Dragons @ I-Days 2022

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• Imagine Dragons •

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I-Days 2022

Ippodromo Snai La Maura (Milano) // 11 Giugno 2022

 

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3 giornate di concerti.
2 edizioni saltate negli ultimi anni causa pandemia.
1 line up, quella di sabato 11 Giugno, esplosiva.

La location è lIppodromo Snai La Maura di Milano, il contesto quello degli I-DAYS. In questa cornice, si esibiranno mercoledì 15 anche i Green Day, ma è sui protagonisti del sabato che ci concentriamo qui, reduci da un’esperienza collettiva che ha infiammato i cuori di 65.000 persone, e il cui merito va a Kenny Hoopla, Mother Mother, Rkomi, ma soprattutto a loro, gli Imagine Dragons.

Procediamo con ordine: la giornata ha inizio intorno alle 17:15, quando Kenny Hoopla compare sul palco. Classe 1997, è stato nominato da HYPEBEAST uno dei più interessanti artisti emergenti negli Stati Uniti del momento”, e deve il suo successo ai singoli How Will I Rest in Peace if I’m Buried by a Highway?, Estella e Hollywood Sucks, questi ultimi due in collaborazione con Travis Barker. “Che bomba di performance”, è il commento che si sente tra i presenti mentre Kenny Hoopla lascia il palco per lasciare spazio ai Mother Mother. Il gruppo indie rock canadese crea subito un’atmosfera travolgente: Ryan Guldemond, Molly Guldemond, Ali Siadat, Mike Young e Jasmin Parkin sono i cinque membri della band che hanno pubblicato proprio un anno fa il loro ottavo album, Inside. Gli appartenenti alla generazione Z tra i presenti sono preparatissimi a questo proposito: sono infatti molto condivisi su TikTok.

Si fanno a questo punto le 19:45: fedele al look iconico del Festival di Sanremo 2022 (aka, jeans e petto nudo), Rkomi saluta Milano dal palco. Mirko Manuele Martorana (questo il suo vero nome) è fresco della nomina di giudice della prossima stagione di X-Factor, ma sul palco si sveste di ogni commento o attributo per essere semplicemente Rkomi, il ragazzo che ha scalato le classifiche italiane con brani quali Insuperabile, La Coda del Diavolo feat. Elodie e Quello che Manca, feat. Elisa. Rkomi fa dunque ballare, cantare ed emozionare, o meglio “sospirare tutta la notte” i presenti: salta, corre, si muove con spavalderia e sicurezza sul palco con le canzoni dell’album Taxi Driver. Non può mancare poi Acqua Calda e Limone: insomma, traspare tutta la voglia di mettersi in gioco di un rapper e cantautore che ha vissuto questa esperienza come “Un onore, ma anche una sfida”, consapevole del fatto che questo sia solo l’inizio e che la strada del rap indie fronte a lui sia piena di possibilità, tutte da scoprire.

Sono le 21:15, il sole ha appena iniziato a tramontare e una voce profonda, accompagnata da immagini della natura, di carattere tecnologico ed effetti visivi accesi (che ritorneranno poi nel corso del concerto a scandirne le varie sezioni), inizia a parlare di vita, di rispetto, di bellezza e di umanità. Questa la intro che permette al pubblico di raccogliersi per l’arrivo sul palco degli Imagine Dragons, la band pop rock nata nel 2008 a Las Vegas, composta dalla potente voce di Dan Reynolds e dal talento di Wayne Sermon, Ben McKee e Daniel Platzman per la parte strumentale e di cori, che negli ultimi dieci anni è stata in grado di raggiungere persone diverse in luoghi diversi, creando un fil rouge tra tutte loro grazie alle proprie canzoni e che oggi il pubblico di Milano non vede l’ora di ascoltare dal vivo e di cantare.

“It’s time to begin, isn’t it?”: sono proprio queste le prime parole del singolo It’s Time che Dan intona emozionato. Una voce, la sua, cristallina, sapientemente controllata che è in grado di comunicare emozioni che vanno ben oltre le semplici parole: nel corso delle quasi due ore di concerto infatti, Dan non si limita a cantare grandi successi quali Beliver, Natural o Thunder. Tenendo in mano la bandiera dell’Italia, ringrazia Milano per la capacità di farli sentire a casa, lontani da casa”, ringrazia la vita per l’opportunità di essere di nuovo in tour, con l’augurio di poter suonare con i propri fan “per molti anni, finché ci vorrete e finché non saremo vecchi”.

Ma sopratutto, invita i presenti a “lasciare andare tutto ciò che fa pensare loro di non essere abbastanza, di amarsi, di celebrarsi e di svegliarsi ogni giorno felici di essere sé stessi (…)”. Tutti percepiscono il messaggio, lo fanno proprio e accendono i flash dei cellulari per cantare prima la cover di Forever Young, pezzo iconico degli Alphaville, e poi Wrecked. Il concerto prosegue in crescendo costante: amando “the adrenaline in my veins”, ci si lascia conquistare dall’energia di Whatever It Takes, mentre i brividi si fanno sentire quando le prime note di Demons vengono suonate al piano e accompagnate dalla semplice voce. Segue poi l’energia di Enemy, title song di Arcane, serie animata di Netflix ispirata al mondo di League of Legends e di Bones, il brano apripista di Mercury II. “This is it, the apocalypse”: questa la sensazione quando l’ultimo accordo di Radioactive fa esplodere il pubblico in un applauso scrosciante, mentre gli Imagine Dragons, tra la pioggia di coriandoli, si prendono l’ennesimo e meritato successo. 

I brani che segnano la storia degli Imagine Dragons ci sono tutti, la voglia del pubblico di far sentire il loro affetto per questa band pure. Mentre usciamo dall’Ippodromo, c’è una sola consapevolezza che portiamo nel cuore (insieme ai ricordi e ai video sul telefono): ancora crediamo nel potere della musica. Ancora crediamo nella forza dei concerti. Ancora crediamo nella bellezza. È il caso di dire dunque che gli Imagine Dragonsmade us believers”. Qualcosa che, ogni tanto, ci fa bene ricordarci di essere, sia verso noi stessi che verso il mondo che ci circonda.

 

Testo: Angelica Corà

Foto: Johnny Carrano
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Thurston Moore @ Nova Bologna 2022

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• Thurston Moore •

+

King Hannah

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N O V A  F E S T I V A L  2022

Dumbo (Bologna) // 11 Giugno 2022

 

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Infatti, già dal gruppo di apertura, la sala è gremita di persone e si respira un’aria di attesa e pungente curiosità. Hannah Merrick alla voce e Craig Whittle alla chitarra, accompagnati dalla classica formazione di batteria e basso, creano un sound ipnotico ed etereo, che spazia da un Trip hop alla Portishead con tendenze folk rock. Viene presentato quasi interamente il loro disco d’esordio, che gli ha fruttato un contratto con la storica etichetta City Slang, con l’aggiunta di una cover emozionante di Bruce Springsteen State Trooper. Il loro live finisce con la tittle track che li ha resi noti alla grande critica e anche la mia loro canzone preferita I’m Not Sorry I Was Just Being Me: una voce ammaliante e magnetica che richiama una giovanissima PJ Harvey. Diventeranno i big di tutti i prossimi festival invernali, ve lo garantisco.

Dalle atmosfere sognanti ed oniriche si passa al muro di suono che ti devasta timpani e anima che solo i Sonic Youth sanno fare e che giustamente Thurston Moore porta avanti in solitaria. La formazione sul palco, poi, è di tutto rispetto: Debbie Googe (My Bloody Valentine) al basso, James Sedwards alla chitarra (Nought) e Jem Doulton alla batteria. All’anagrafe non proprio giovanissimo, ben 64 primavere, ma sul palco il nostro beniamino americano dimostra una carica e un’energia da diciottenne. La maestria, poi, con cui maneggia la sua chitarra è da lasciarti senza fiato: i riverberi e le distorsioni di suono che riesce a creare sono intense e appassionanti, che deliziano tutti i fan di quel noise rock aggressivo e prorompente. La scaletta prevede sia brani dal suo ultimo disco Screen Time, composto principalmente da lunghe canzoni strumentali eseguite ad arte come The Station e The Neighbor, sia canzoni meno recenti, come la celebre Hashish.

Momento di campanilismo: Thurston Moore venne a suonare nella mia piccola città natale, Vasto in provincia di Chieti, nel lontano 2016 e se ne innamorò completamente, tanto da tornarci successivamente sia come turista che da dedicargli una canzone. Infatti ieri sera, prima di eseguire Siren ha elogiato pubblicamente la mia città, rendendo l’esecuzione ancora più emozionante per la sottoscritta. 

Due band diverse sia per il sound che per l’attitudine, ma perfettamente amalgamate che ci hanno regalato una serata emozionante e suggestiva, che ci hanno lasciato per tutta la serata un sorrisetto soddisfatto di chi, per qualche ora, ha saziato la propria fame di live music di un certo livello.

 

Alessandra D’aloise

Foto: Roberto Mazza Antonov
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KING HANNAH

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Dinosaur Jr. @ Nova Festival 2022

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• Dinosaur Jr. •

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NOVA FESTIVAL

Dumbo (Bologna) // 08 Giugno 2022

 

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Bologna è una città magica per diverse ragioni, una delle quali è che, nonostante gli anni bui di pandemia che abbiamo attraversato, la sua fame di musica non si è mai fermata, anzi. Il NOVA Festival ne è l’esempio perfetto, sbocciato proprio nell’estate del 2021 con lo zampino dei ragazzi del Covo Club. 

L’edizione di quest’anno ha inizio con una delle band cardine della storia del rock americano, alla quale si sono ispirati e s’ispirano tutt’ora innumerevoli gruppi, tra cui mi sento in dovere di citare nientepopodimeno che i Nirvana di Kurt Cobain.

La platea è variegata, noto con piacere la presenza di elementi dalla fascia d’età post adolescenziale, dai 18 in su, dimostrando fortunatamente che la generazione Z non ascolta solo musica trap. La maggior parte è comunque un pubblico più maturo, che sfoggia magliette dei tour passati con orgoglio e porta la propria giovane prole ad assistere al concerto. 

Finalmente i Dinosaur Jr. salgono sul palco e inizia la magia: volumi tellurici e chitarre che la fanno da padrone, dove il più classico del rock si fonde perfettamente con i testi introspettivi della band. J Mascis è completamente assorto e concentrato, tanto che gli si rompe l’asta del microfono a metà del secondo pezzo ma lui non fa una piega, continua a suonare la sua chitarra come se niente fosse. 

La scaletta è perfetta, un mix tra pezzi più nuovi del disco uscito nel 2021 Sweep in Into Space come I Ain’t e I Met the Stones, e vecchie glorie che ci fanno cantare a squarcia gola. Massima commozione con Feel the Pain, che porta ad una pausa dal pogo per poter godere a pieno del momento più sentimentale. Inoltre, chi era presente a Bologna come me ha avuto la fortuna di assistere all’esecuzione anche di Get Me, brano storico che non sempre viene suonato dal vivo, assieme ad una bravissima Tiffany Anders. Un altro grande classico è il pezzo scelto per il finale, la cover più bella in assoluto di Just Like Heaven dei The Cure.

Un concerto che non è nient’altro che un’ondata impetuosa di suoni, che ti travolge, strapazza tutti gli organi interni ma di cui ne avevi assolutamente bisogno, come una boccata d’ossigeno dopo una lunga apnea. Orecchie che fischiano, lividi ma un sorriso a 32 denti e una nuova carica per affrontare le sfide della vita quotidiana.

Appuntamento a sabato, con una nuova serata targata NOVA Festival, sempre in compagnia di un gigante del rock americano underground: Thurston Moore. Ci vediamo sotto al palco!

 

Testo: Alessandra D’aloise

Foto: Alessandra Cavicchi
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NOVA BOLOGNA 2022 la nuova edizione del festival inizierà l’8 giugno

Covo Club, Estragon Club, Dumbo Bologna, roBOt Festival e TPO 

presentano 

NOVA BOLOGNA 2022 
la nuova edizione del festival inizierà l’8 giugno

Gli artisti annunciati: 

Gli artisti annunciati: 

8 giugno DINOSAUR JR
11 giugno THURSTON MOORE GROUP (opening KING HANNAH)
14 giugno PIERLUCA MARITI @PIUTTOSTO_CHE –  HO FATTO IL CLASSICO
16 giugno NU GENEA live band / SEUN KUTI & EGYPT 80
17 giugno FRANCO 126
18 giugno MARGHERITA VICARIO (opening CAFFELLATTE)
+
14 giugno THE BLACK LIPS@COVOSUMMER 
25 giugno KING KHAN AND THE SHRINES @COVOSUMMER
8 luglio MACE @roBOt FESTIVAL
16 luglio NAIP @La Baia Dumbo
23 luglio GINEVRA @La Baia Dumbo
24 luglio EDOARDO FERRARIO @BOTANIQUE

Cinque realtà con cinque differenti linguaggi insieme con un unico messaggio: affermare la vita, l’esistenza e la resistenza del mondo indipendente nel settore della musica live messa a dura prova da due anni di pandemia e chiusure forzate. Sostenibilità e apertura: un festival davvero per tutti, accessibile a tutti, nel cuore di Bologna.

 

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Torna per la seconda edizione NOVA BOLOGNA, il festival nato dall’unione delle più importanti realtà musicali bolognesi 
Covo ClubEstragon ClubDumbo BolognaroBOt Festival e TPOCinque realtà con cinque differenti linguaggi insieme con un unico messaggio: affermare la vita, l’esistenza e la resistenza del mondo indipendente nel settore della musica live, messa a dura prova da due anni di pandemia e chiusure forzate. Sostenibilità e accessibilità in un solo, unico messaggio: AQUI ESTAMOS, siamo qui, tradotto in diverse lingue, a rappresentare la volontà di tornare a fare cultura nel cuore pulsante di Bologna.

Il festival, che si terrà presso l’Arena DumBO a partire dall’8 giugnoospiterà importanti artisti della scena nazionale e internazionale. I nomi in cartellone non lasciano dubbi: DINOSAUR JR (8 giugno), THURSTON MOORE GROUP (11 giugno), preceduto da KING HANNAHPIERLUCA MARITI @PIUTTOSTO_CHE –  HO FATTO IL CLASSICO (14 giugno), NU GENEA live band /SEUN KUTI & EGYPT 80 (16 giugno), FRANCO 126 (17 giugno) e MARGHERITA VICARIO, opening Caffellatte (18 giugno), tanti diversi mondi sonori e che non hanno bisogno di presentazioni. Quattro episodi imperdibili, a un costo che vuole essere davvero accessibile a tutti. Per alcune date, saranno infatti proposte delle offerte cumulative, come per esempio DINOSAUR JR + THURSTON MOORE GROUP e KING HANNAH, biglietto a 20€.  
Le sorprese non finiscono qui! Annunciati nuovi concerti nella location del COVOSUMMER di Bologna con THE BLACK LIPS (14 giugno) e KING KHAN AND THE SHRINES (25 giugno), MACE al roBOt Festival (8 luglio), presso La Baia Dumbo Naip (16 luglio) e Ginevra (23 luglio), infine nei giardini del BOtanique ospite EDOARDO FERRARIO il 24 luglio. 

NOVA BOLOGNA nasce nell’estate del 2021 dalla necessità di condividere percorsi, competenze, risorse e idee per la ripartenza della musica dal vivo durante la pandemia. Per questo motivo l’obiettivo principale del progetto è la sostenibilità, la possibilità di rendere il festival adatto a tutti i tipi di bugdet, ma senza rinunciare alla qualità della proposta. 
NOVA BOLOGNA è condivisione, sia nella direzione artistica che negli aspetti organizzativi, e l’inizio di un percorso nella ricerca di nuove modalità nella progettazione degli spettacoli.
Nato in un momento di difficoltà per il settore la musica dal vivo, quest’anno è finalmente pronto a splendere nella totale libertà con un cartellone di concerti di artisti nazionali e internazionali da non perdere. 

BIGLIETTI NOVA FESTIVAL 2022
8 giugno DINOSAUR JR
https://www.mailticket.it/manifestazione/HU32   10€ + d.p.
11 giugno THURSTON MOORE GROUP w/ King Hannah
https://www.mailticket.it/manifestazione/PE32/thurston-moore-group 15€ + d.p.
14 giugno PIERLUCA MARITI @PIUTTOSTO_CHE –  HO FATTO IL CLASSICO
https://www.mailticket.it/manifestazione/2833/pierluca-mariti-nova-festival-2022 15€ + d.p
16 giugno NU GENEA live band / SEUN KUTI & EGYPT 80
https://www.mailticket.it/evento/32553 25€ + d.p.
17 giugno FRANCO 126 
https://consolle.mailticket.it/evento/32555 25€ + d.p.
18 giugno MARGHERITA VICARIO (opening Caffellatte)
https://www.mailticket.it/manifestazione/3133/margherita-vicario 20€ + d.p+
Location: COVOSUMMER 
14 giugno THE BLACK LIPS 
25 giugno KING KHAN AND THE SHRINES
Location: roBOt Festival
8 luglio: MACE
Location: La Baia Dumbo
16 luglio: NAIP
23 luglio: GINEVRA
Location: BOTANIQUE
24 luglio EDOARDO FERRARIO 

CONTATTI
Sito web https://novabologna.it/ 
Instagram https://www.instagram.com/nova___bologna/
Facebook https://www.facebook.com/novabologna21

Ufficio Stampa: Astarte [email protected]

Fontaines DC @ Express Festival 2022

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• Fontaines DC •

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EXPRESS FESTIVAL 2022

Arena Puccini (Bologna) // 07 Giugno 2022

Circolo Magnolia (Milano) // 08 Giugno 2022

 

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Ho più di quarant’anni.
La decisione di fermarsi a tre metri dal palco di un concerto dei Fontaines D.C. dovrebbe essere figlia di una maggiore consapevolezza, una più onesta analisi del proprio stato di forma e di una serena presa di coscienza che non siamo più nel ’98.
Così inizia l’avventura di ieri sera a Milano, presso il Circolo Magnolia, per l’VIII edizione di Unaltrofestival.
Pioggia a rinfrescare e birra per rigenerare, mentre penso che i Fontaines sono i testimoni di un mio personale percorso: ero a Parma, a Novembre, all’interno del Teatro Verdi, comodamente seduto, con mascherina. E fu la folgorazione. Ero a Milano a Marzo, in piedi, ma in ordine, a confermare un’idea, in attesa di un terzo disco. Ero a Milano anche ieri, libero, liberi, come se fosse davvero il primo concerto post pandemia. Mi avrà fregato l’idea che qualcosa fosse cambiato, negli ultimi due anni. E invece dopo due pezzi ero a otto metri dal palco. Finirò il concerto ancora più indietro, ma è giusto così, è giusto che quella parte di prato sia di nuovo una bolgia di teste che saltano, di mani alzate, di sbuffi di fumo più o meno simpatici, di movimento e di sudori alieni. È giusto anche che dei tre concerti ieri io abbia visto il peggiore della triade, vuoi perché tra volumi e qualità del suono non c’è competizione con un teatro, vuoi perché se un soundcheck dura quaranta minuti qualcosa (di sicuro) andrà male. Ero abituato bene. Ieri la musica live si è ripresa la parte più muscolare e viscerale, con i suoi eccessi e la sua maleducazione. Ed è giusto anche questo, “apri tutto” e sfogatevi (a patto di averli già sentiti in altre situazioni più favorevoli).
Scaletta telefonata e prevedibile, Chatten, che per l’occasione si è vestito peggio del solito, ha meno metri quadrati su cui sfogarsi e per la prima volta lo vedo rivolgersi al pubblico. Piaccia o no il suo modo di stare dietro il microfono, è diventato un frontman che sa gestire la sua personale liturgia.
Al settantesimo minuto dei tempi regolamentari grave infortunio nel parterre. Organizzazione in imbarazzo, il concerto viene interrotto da Chatten stesso, e la band ne approfitta per ritirarsi. Sulla natura e gravità dell’accaduto si crea rapidamente una mitologia tra il pubblico, fatto sta che, tornati sul palco, i Fontaines svelano che le sacre regole del Porcocervo impongono una canzone in più per ogni caduto, antica regola in voga al vallo di Adriano. I ragazzi intonano una In ár gCroíthe go deo che conferma ciò che nel disco si poteva intuire: cinque minuti di metafisica applicata, di pulizia e precisione a salire, cinque minuti che mi ricordano perché ho investito in sterline per Skinty Fia in edizione trappista.
Sul palco sembra salita un’altra band. Molto meglio il secondo tempo, i Fontaines sono un diesel. La scaletta prosegue sui binari già noti, i metri che mi dividono dal palco aumentano, mentre penso a cosa fare il 16 agosto. Quasi quasi. A Padova.
Voci di pubblico e pensieri vari a fine serata, in ordine sparso, riportano quanto segue:
• nonostante si sentisse come al festival della trippa di Passerano Marmorito, sono stati comunque bravi.
• Il batterista dei Fontaines DC è come Ament nei Pearl Jam. Sotto sotto è un mostro.
In ár gCroíthe go deo è meglio dello yoga.
Boys in The Better Land è un inno e lo Sha Sha Sha uno stile di vita. 

I ragazzi sono una certezza.
I ragazzi meritano concerti nei club.
Anche se Padova…

 

SETLIST (Milano)

A Lucid Dream

Hurricane Laughter

Sha Sha Sha

Roman Holiday

I Don’t Belong

Chequeless Reckless

Televised Mind

Nabokov

Big Shot

Too Real

In ár gCroíthe go deo

How Cold Love Is

Jackie Down the Line

A Hero’s Death

Skinty Fia

Boys in the Better Land

I Love You

 

Testo (Milano): Andrea Riscossa

Foto (Bologna): Luca Ortolani
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My Chemical Romance @ Bologna Sonic Park

Da quando i My Chemical Romance hanno annunciato il ritorno sulle scene e i biglietti per il tour di reunion sono passati più di due anni. 

Da quando io ho comprato i biglietti, 1 Febbraio 2020, ho fatto in tempo a laurearmi, vivere da sola e fidanzarmi, tre cose che tendo a legare alla vita adulta.

Ecco, invece il 4 Giugno 2022, per qualche ora, sono tornata quattordicenne ed è stato a tratti catartico. Tutte le x-mila persone presenti (eravamo tanti, tantissimi ma non saprei dare un ordine di grandezza. Qualcuno diceva 15.000, qualcuno 40.000… Insomma, gente ce n’era) sono tornate per qualche ora quattordicenni, perché alla fine questo significano i My Chemical Romance per la mia generazione. Una marea di persone, me compresa, che ha cominciato a seguirli poco prima che si sciogliessero o addirittura dopo la rottura e quindi mai avrebbe sperato di vederli live un giorno (e con delle articolazioni tutto sommato in grado di reggere un’intera giornata di coda per ottenere un posto nel pit).

Il concerto, un’ora e mezza di viale dei ricordi, è stato aperto da due band in qualche modo simili ai My Chemical Romance, gli Starcrawler e i Creeper, e dal cantautore Barns Courtney. La me di quattordici anni avrebbe molto apprezzato. La me di adesso, dopo dieci ore di coda, non gli ha reso troppo giustizia, ma cercherò di redimermi tramite il signor Spotify.

Tornando al viale dei ricordi: inaspettatamente, almeno per me, il gruppo ha scelto di aprire con il loro ultimo singolo invece che con qualche pezzo da novanta che avrebbe dato subito la carica giusta. Ma The Foundation of Decay, uscito il 12 Maggio, ha avuto senz’altro il pregio di stabilire il mood della serata. Per le urla ci sarebbe stato tempo più tardi, e infatti così è stato: da The Ghost of You a House of Wolves passando per DESTROYA, la band ha ripercorso praticamente tutta la propria discografia davanti a una folla di (ex) emo kids che spesso e volentieri si lasciavano andare non solo a urla arrabbiate ma anche a lacrime commosse. Perché sì, ci siamo anche commossi parecchio. Tra i momenti più emozionanti possiamo contare sicuramente le esibizioni di Famous Last Words e di Helena e ovviamente l’attacco di Welcome To The Black Parade, che anche dopo anni rimane riconoscibile dalla prima nota.

Dunque, ci siamo commossi, ci siamo emozionati e ci siamo sentiti riportare all’adolescenza. Ed è stato bello anche sentire la gratitudine nella voce di Gerard Way mentre si rendeva conto che li avevamo aspettati, che eravamo rimasti. 

Un po’ cresciuti, ma comunque ancora, nemmeno troppo sotto sotto, emo kids.

 

Francesca Di Salvatore

 

PS: non sono solita a farlo ma l’organizzazione del concerto di ieri richiede una chiosa polemica.

Sono arrivata nel luogo dell’evento intorno alle 10.30 (la prima band di apertura ha iniziato alle 18 e i My Chemical Romance alle 21). Ho dovuto aspettare parecchio in coda, con i 30 gradi dell’estate bolognese (e per fortuna il cielo era coperto, altrimenti sarebbe stato nettamente peggio). Immediatamente ai primi cancelli, e con diverse ore di attesa prima di entrare nell’arena vera e propria, mi hanno fatto buttare la mia bottiglia d’acqua, per cui mi ero premurata di creare una chiusura priva di tappo con pellicola ed elastico. Ho anche chiesto alla sicurezza se il problema fosse il tappo o la bottiglia di per sé ma mi è stato risposto un po’ sgarbatamente e sono stata invitata a buttare la bottiglia intera nella spazzatura.
Arrabbiata per aver sprecato mezzo litro d’acqua, mi siedo nella serpentina di transenne e aspetto l’apertura dei cancelli. Inizialmente sembrava che saremmo dovuti rimanere senz’acqua ma una serie di svenimenti e malori forse ha mosso a pietà l’organizzazione e sono arrivati i bancali: bottigliette di plastica da mezzo litro da distribuire alla folla. Per fortuna, ma ancora adesso non mi spiego il senso di far buttare la mia fin dall’ingresso.
Non era per lucrarci sopra (di nuovo per fortuna) perché ci sono state date gratuitamente.
Non era per una questione ecologica, perché le bottigliette erano di plastica e gli addetti che distribuivano non si facevano scrupoli a buttare i tappi per terra. A un certo punto era anche arrivata l’informazione di non buttare la bottiglia perché ce le avrebbero riempite presumibilmente con distributori. Non sono mai arrivati, però sono arrivate altre bottiglie di plastica, nonostante il #SonicParkIsGreen.

Oltre all’acqua, sicuramente non hanno aiutato i tempi biblici con cui siamo stati fatti entrare nell’arena: invece di controllare i biglietti e darci i braccialetti per il pit all’ingresso (dove però hanno fatto buttare l’acqua), i biglietti sono stati controllati da due addetti che camminavano in mezzo alla serpentina di transenne facendo lo slalom tra noi seduti sotto il sole delle 14. Al gruppo di mille persone arrivate per prime (gente che ha fatto nottata o era lì dalle 7 per capirci), il braccialetto è stato consegnato dopo di noi, secondo gruppo del pit, ritardando notevolmente tutta la trafila per entrare perché giustamente non potevano far entrare prima noi rispetto a loro, arrivati in qualche caso già dalla sera prima.

Infine, per le migliaia di persone lì presenti in coda ci saranno stati una decina di bagni chimici all’esterno dell’arena (per fortuna dentro era meglio, ma comunque dentro dovevamo ancora entrare) e basta, con risultato di code di intere mezz’ore per poter andare in bagno.
Insomma, bellissimo concerto, ma a organizzazione, molte, moltissime pecche.

Penelope Isles @ Covo Summer 2022

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• Penelope Isles •

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Covo Summer 2022  (Bologna) // 1 Giugno 2022

 

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Brunori Sas @ Unipol Arena

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• Brunori Sas •

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Unipol Arena (Bologna) // 29 Maggio 2022

 

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