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Tag: Live

Deerhunter @ TPO

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• Deerhunter •

Orville Peck

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TPO (Bologna) // 14 Novembre 2019

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Foto: Federico Pollini

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Orville Peck

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Cigarettes After Sex @ Alcatraz

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• Cigarettes After Sex •

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Alcatraz (Milano)

14 Novembre 2019

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Foto: Elisa Hassert

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Lagwagon @ Estragon

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• Lagwagon •

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+

Satanic Surfers

T.F.V.

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Estragon (Bologna) // 14 Novembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Va di scena in quel di Bologna un ritorno alle origini del punk rock marcato California, una delle miscele più pure della categoria. Di fronte all’arena emiliana si alternano prima Satanic Surfer e poi i veterani Lagwagon, freschissimi di un nuovo prodigio discografico. 

Ad aprire la kermesse gli italiani T.F.V. che non sfigurano coi loro ritmi incalzanti e precisi, compito non facile vista la proporzione del menù servito in tavola.

Un bel ritorno quello dei surfisti luciferini svedesi, un dolce colpo al cuore rivedere Rodrigo Alfaro sdoppiare la sua presenza scenica tra batteria e voce, sancendo una peculiarità quasi unica del genere, escludendo ovviamente gli SNUFF.

Suoni molto quadrati e prepotenti ma del tutto efficaci, aiutati anche dall’attitudine tendente al “metallo” di una chitarra poderosa e dal bombardamento sempre imprescindibile di un basso preciso e travolgente.

Una giusta alchimia di classici che hanno riportato la memoria laddove le ragnatele avevano trovato domicilio, una sventagliata dell’ultimo album che conferma una presenza attiva del tutto rilevante. Dà manforte non avere perso definitivamente per strada i Satanic Surfer, ci si aspetta ancora qualche cartuccia tutt’altro che scontata dalla loro trentennale carriera. Un arrivederci a presto. FIDUCIA.

Il banner del nuovo album, un’iconografia mistica californiana, un po’ trash, un po’ nostalgica, un po’ irriverente. Un attempato pattinatore demodè che sulle ali della velocità prende l’ennesima rampa della vita a dimostrazione che la giostra ancora non ha motivo di fermarsi. 

Si presenta così il palco dei Lagwagon, si presenta così il nuovo album dei Lagwagon. Di primo acchito potrebbe sembrare un’immagine del tutto priva di senso, invece al caso hanno sempre lasciato ben poco.

Si parte con la nuova Suffering (pronostico azzeccato del sottoscritto), poi giù di classici a pugni stretti in un trick di vecchi cavalli di battaglia: Weak, After You, Falling Apart, Violins. Un assaggio in escalation dei vecchi dischi, da Hoss al meno consacrato Blaze.

Bubble, il singolone di Railer rimette la lancetta dell’orologio al 14 novembre, brano bellissimo, geneticamente Lagwagon in ogni velatura. APPROVATISSIMO.

Joey Cape tentenna e arranca abbastanza con la voce sopratutto nella prima parte dello show. Il peso della fatica dell’ultimo tour, l’incalzare degli anni, insomma una legittima conseguenza di una lunghissima carriera. 

Sento un po’ vociferare intorno a me “è arrivato, è alla fine” e frasi scontate degne del miglior populismo nostrano. 

Qui però giungo indispettito a piedi pari alla conclusione che il fan vero dei Lagwagon non vive di giudizi, ma vive di comprensione, prende il buono e tiene in cassaforte quello, essendo figlio della storia e non della singola battaglia. Ci vuole riflessione quando si ascolta, sempre.

A maggio li vidi allo Slam Dunk di Londra e la prestazione del nostro amato frontman fu ineccepibile. 

Lo spettacolo fluisce bene, da metà anche la lirica trova un giusto assetto, sostenuta potentemente dalle seconde voci poderose della band in toto. 

Sulle ali del tempo slittano Sleep, Coffee and Cigarettes, Mr. Coffee, una splendida Change Despair, Know It All, May 16, Razor Burn. Un apoteosi vera.

Impossibile non fare l’elenco completo, peccato capitale rinunciare anche solo a un brano citato, siamo davanti alla genesi, ai padri co-fondatori di un movimento ancora in salute.

I Lagwagon nonostante l’assenza di un Jesse Buglione al basso che manca tanto agli affezionati, mantiene un ossatura forte, per questo lo show non cala mai d’intensità.

Bologna balla, canta, comunica e si diverte. L’acustica soddisfa, le facce amiche sono tante, un bar aperto forse è  troppo poco ma non è importante, lo spettacolo sta per arrivare al termine e dopo un rientro accademico sul palco i nostri beniamini salutano tutti con Stokage, non prima però di aver rispolverato l’album Double Plaidinum. Joey suona la chitarra di Chris e fa cantare la platea, Alien8 la conoscono tutti, Making Friends è la normale ed immacolata conseguenza.

Lagwagon in salute, soddisfatti e appagati probabilmente dal nuovo album. Non è mai facile mantenersi, sopratutto dopo tanta legna messa in cascina nel corso degli anni. Senza sottolineare l’iniziale ”apnea” vocale, ben supportata da spalle granitiche, direi che ancora ci sarà modo di approfondire questa meravigliosa band, una pezzo di vita di tanti, un marchio di fabbrica lontano dalla via del tramonto. 

Sicuramente non il concerto della vita, ma è un arrivederci sancito dalla soddisfazione. REDIVIVI.

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Testo: Vasco Abbondanza 

Foto: Luca Ortolani

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Satanic Surfers

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T.F.V.

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Grazie a Hub Music Factory

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P.O.D. @ Orion

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• P.O.D. •

Alien Ant Farm

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Orion Live Club (Roma) // 13 Novembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Dopo l’uscita del loro decimo album Circle nel 2018, i P.O.D., storica band nu metal formatasi a San Diego nel 1992, tornano in Italia per farci rivivere il ricordo di una movimentata adolescenza.

Presenti per questa serata all’Orion di Roma i nostalgici delle sonorità degli ultimi anni ’90 e dei primi del nuovo millennio, quelli che sognano ancora la California e che scelsero di ascoltare generi alternativi che si distaccassero totalmente dal panorama italiano.

È prorompente e visibile sotto al palco la voglia di “sfogo” e quella di riprovare quel sentimento che ha visto cambiare in modo incisivo le linee della musica metal, contaminata dal rap, grunge e perfino dal reggae.

A “spalleggiare” la band, in perfetto stile californiano, ci sono gli Alien Ant Farm, da Riverside a Roma, in camicia a quadretti allacciata fino all’ultimo bottone, capellino con visiera e pezzi che scaldano muscoli e cuore, da quello dedicato alla madre di Dryden Mitchell (voce), alla famosa cover di Smooth Criminal; “Annie, are you okay?” gridiamo tutti uniti.

Un’apertura davvero impeccabile che lascia un palco rovente per gli attesi protagonisti della Pacific Coast: Sonny Sandoval (voce), Marcos Curiel (chitarra), Traa Daniels (basso), Noah Bernardo (batteria).

La prima traccia Listening for the silence, anche se proveniente dall’ultimo album, è perfetta per farci ritrovare il punto lasciato anni fa nei ricordi. L’immediata stupefacente impressione è che il tempo abbia modificato solamente la lunghezza dei dreads di Sonny Sandoval.

Il frontman si prende tutto il palco. Ci sta vicini, ci guarda dritti in faccia e grida a chiare note BOOM, pezzo popolare tra i più significativi che racchiude nel testo tutto ciò che hanno sempre voluto trasmettere.

“I never knew that a kid like me could take his mic around the world and flash the big S.D. and rock the masses”.

Circle spacca precisamente a metà il concerto, ponendo un perfetto collegamento tra il passato e il presente, che si alternano di continuo, in un cerchio che non ha intenzione di chiudersi ancora, né per la band né per il pubblico in delirio.

Come fosse un connubio imprescindibile, a questo genere di musica si lega stretto il pogo, istigato dallo stesso Sonny che scende in mezzo alla gente e viene avvolto in un gigantesco abbraccio di bentrovato.

Come resistere d’altronde dal buttarsi nella mischia quando parte l’incipit di chitarra di South Town o la chiamata di Youth of the nation?!.

La nazione non è la nostra ma noi ci uniamo in coro tutti, perché facciamo sicuramente parte di una specifica generazione.

La sensazione alla fine degli oltre 15 pezzi è di uno sfinito appagamento. 

I P.O.D. hanno voluto regalarci tutto quello da anni abbiamo conservato sotto la pelle, hanno rispettato e mantenuto perfetta la memoria, e ci hanno donato uno splendido e fedele futuro ricordo.[/vc_column_text][vc_column_text]Testo: Rachele Moro

Foto: Simone Asciutti

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Alien Ant Farm

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The Paper Kites @ Circolo Magnolia

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• The Paper Kites •

Axel Flovent

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Circolo Magnolia (Milano) // 13 Novembre 2019

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto: Annalisa Fasano

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Axel Flovent

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Massimo Pericolo @ Alcatraz

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• Massimo Pericolo •

Speranza

Barracano

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Alcatraz (Milano) // 13 Novembre 2019

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Foto: Nicolò Andreuccetti

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Grazie a Shining Production

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Ensi @ Magazzini Generali

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• Ensi •

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Magazzini Generali (Milano)

13 Novembre 2019

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Foto: Giulia Spinelli

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Grazie a BPM Concerti

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Glen Hansard @ Teatro Auditorium Manzoni

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• Glen Hansard •

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+
Nina Hynes

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Teatro Auditorium Manzoni (Bologna)

13 Novembre 2019

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Foto: Luca Ortolani

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Nina Hynes

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Grazie a DNA Concerti

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Fink @ Santeria Toscana 31

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• Fink •

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+
Sophie Hunger

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Santeria Toscana 31 (Milano)

12 Novembre 2019

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Foto: Giulia Spinelli

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SOPHIE HUNGER

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Grazie a Barley Arts

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VANISHING TWIN: le date del tour italiano

4/12 MILANO _ BIKO CLUB
5/12 PERUGIA _ CINEMA ZENITH
6/12 FONTANAFREDDA (PN) _ ASTRO CLUB
7/12 BOLOGNA _ COVO CLUB

 

Pur provenendo da varie parti del mondo (Belgio, Francia, America, Giappone e Italia), la cantante e multistrumentista Cathy Lucas (Fanfarlo, Anna Calvi, Daughter…), la batterista Valentina Magaletti (Raime, Tomaga, Neon Neon), il bassista Susumu Mukai (aka Zongamin, basso anche nei Floating Points), il tastierista e chitarrista Phil M.F.U. (Man From Uranus, Broadcast) e il regista e visual artist Elliott Arndt, qui alle prese con flauto e percussioni, hanno scelto l’Inghilterra come culla creativa del progetto Vanishing Twin.
Tre Ep e un primo album autoprodotto (“Choose Your Own Adventure” del 2016) hanno messo in campo l’attitudine stilistica della band, che a molti potrà ricordare gli Stereolab più morbidi e lounge: da“Dots And Loops” a “Sound-Dust”. Ma il nuovo “The Age of Immunology”, uscito nel giugno 2019, per dirla con Pitchfork, “better highlights the individual personalities and nationalities that inform the group’s unique alchemy”, e crea un’irresistibile sintonia tra l’ipnotica voce di Cathy e le sperimentazioni dei musicisti che la accompagnano. Questo nuovo disco sarà portato in Italia dal 4 dicembre, a cominciare dal BIKO di Milano, per quattro imperdibili appuntamenti totali.

4/12 MILANO _ BIKO CLUB
5/12 PERUGIA _ CINEMA ZENITH
6/12 FONTANAFREDDA (PN) _ ASTRO CLUB
7/12 BOLOGNA _ COVO CLUB

Le peculiarità del gruppo non si esauriscono nel particolare incrocio culturale: ad accomunare le loro scelte è anche l’interesse per le teorie dell’antropologo A. David Napier, espresse nel saggio “The Age Of Immunology”, nel quale l’autore argomenta una curiosa e affascinante ipotesi sul legame tra politiche sociali e sistema immunitario.

Multietnico, multilinguistico, multistilistico, il nuovo album dei Vanishing Twin celebra il pluralismo culturale con un magico mix di esoterismi sonori e groove tribali/rituali. Un progetto destinato a resuscitare interesse per uno stile musicale che da anni sembrava vittima dell’autocompiacimento. Benvenuti nel futuro, benvenuti nella “Age Of Immunology”.

PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA ASTRID S VENERDÌ 27 MARZO 2020 @ SANTERIA TOSCANA 31 – MILANO

GIOVANE PROMESSA
DEL PANORAMA MUSICALE INTERNAZIONALE

IL SUO TOUR IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI
HA REGISTRATO IL TUTTO ESAURITO

“BEST NORWEGIAN ACT”
AGLI MTV EMA AWARDS 2015

HA COLLABORATO CON ARTISTI DI FAMA MONDIALE QUALI SHAWN MENDES, AVICII, MATOMA

PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA
ASTRID S
VENERDÌ 27 MARZO 2020 @
SANTERIA TOSCANA 31 – MILANO
Prezzi Biglietti
Posto Unico € 15,00 + diritti di prevendita

Biglietti in prevendita esclusiva per gli iscritti My Live Nation
dalle ore 10:00 di giovedì 14 novembre

Biglietti disponibili su ticketmaster.it, ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 10:00 di venerdì 15 novembre

L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.

 

Astrid S arriva per la prima volta in Italia venerdì 27 marzo a Milano, Santeria Toscana 31.

2AM è il titolo del primo singolo pubblicato nel 2014. Nel 2016 ha collaborato con Troye Sivan nel suo tour europeo e sempre lo stesso anno ha pubblicato il primo omonimo EP contenente 5 singoli tra cui il successo Hurts So Good certificato oro in Italia, presente nelle classifiche di 21 paesi con oltre 215 milioni di ascolti su Spotify e 22 milioni di views su YouTube.

Nel 2017 è stato pubblicato il secondo EP Party’s Overs contenente il singolo Breathe che a distanza di due settimane dall’uscita ufficiale ha raggiungo la #6 su iTunes e la #7 nella Top 50 Spotify in Norvegia seguito mesi dopo dai singoli Think Before I Talk, in cima alle classifiche norvegesi, e Such A Boy.

Il 30 agosto 2019 viene rilasciato l’EP Trust Issues contenente i singoli Someone New, Emotion e The First One, seguito un mese dopo da Down Low pubblicato a settembre 2019.

4 EP di successo per la giovane promessa della panorama musicale internazionale con oltre un miliardo di stream, un tour sold out in tutto il Regno Unito, Stati Uniti ed Europa, collaborazioni con artisti di fama mondiale tra cui Shawn Mendes, Avicii e Matoma, vincitrice di un MTV EMA Awards come “Best Norwegian Act” e premiata nel 2016 con il Norwegian Grammy Award per “Newcomer of the year”.

 

Thrice/Refused @ Alcatraz

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• Thrice / Refused •

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+
Petrol Girls

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Alcatraz (Milano)  // 10 Novembre 2019

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Foto: Luca Ortolani

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Refused

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Petrol Girls

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 SETLIST THRICE:

 

Scansione 10 nov 2019 22.25
 SETLIST REFUSED:
Scansione 10 nov 2019 22.02 pagina 2

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Grazie a Hellfire Booking Agency

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