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Anno: 2022

Lust for Youth @ Locomotiv Club

Bologna, 7 Ottobre 2022

 

Finalmente recuperata la data bolognese dei Lust For Youth, inizialmente prevista a febbraio ma rimandata a causa delle restrizioni Covid.
Il duo danese synth pop è una vecchia conoscenza del Locomotiv Club, ma probabilmente a causa della indaffaratissima movida della città felsinea non ha riempito la sala come la scorsa volta (in città c’è IL FESTIVAL di musica elettronica per eccellenza che ha sicuramente accalappiato una buona fetta di fan, NdA).

Hannes Norrvide e Malthe Fischer, per rendere il loro live più onirico, hanno esplicitamente richiesto di riempire la sala di fumo, ma in maniera quasi eccessiva tanto che a malapena riuscivo a vedermi i piedi. Le loro figure sul palco erano silhouette oscure senza volto, che vibravano a suon dei cupi synth, illuminate solo da violenti fasci di luce colorata che li rendeva eterei, quasi provenienti da un altro mondo.
La scaletta prevedeva quasi interamente il secondo disco omonimo, uscito nel 2019 a cura della celeberrima etichetta Sacred Bones, dal piglio decisamente new wave che ricorda i primi New Order e con derivazioni industrial alla Depeche Mode. 

Infatti da lì vengono eseguiti a dovere, forse anche un po’ troppo, Venus de Milo, Insignificant e New Balance Point, tanto a ricordare completamente l’ascolto dal disco. 

Anche la figura di Norrvide alla voce rimane un po’ piatta e poco coinvolgente durante il live. Il suo ciondolare avanti e dietro sul palco manca completamente di mordente. Il set è breve e senza vitalità. Non so bene cosa mancasse, forse l’assenza della ex membra Soho Rezanejad pesa molto di più sul live che su disco, oppure bastava semplicemente distaccarsi un po’ di più dai cliché del genere e provare qualcosa di diverso, almeno durante il concerto. 

Peccato anche per il loro singolo più iconico, New Boys iniziato e non eseguito del tutto, lasciando un po’ di amaro in bocca. L’amore per il nostro Paese è una costante nella band, infatti viene riprodotto, anche qui alla lettera, il singolo Lungomare con un lungo intro malinconico nella nostra lingua.

Le atmosfere cupe e sognanti dei i Lust for Youth non mi convincono del tutto, nonostante l’ottima tecnica dimostrata dal duo. Mancava il trasporto, il coinvolgimento che un live del genere dovrebbe avere. Ho ballato al suon della dance wave cercando di farmi trasportare nelle loro malinconiche tonalità, ma senza mai sentirle veramente. Peccato.

 

Alessandra D’aloise

foto di copertina Marianna Fornaro

P!NK primo headliner per la 52a edizione del Pinkpop!

P!NK primo headliner per la 52a edizione del Pinkpop

L’icona del pop globale P!NK è il primo headliner della 52a edizione di Pinkpop. Con il suo tour europeo appena annunciato, il sensazionale live promette di sbalordire il pubblico venerdì 16 giugno.

La cantante americana ha visitato i Paesi Bassi per l’ultima volta nel 2019, quando è riuscita a sorprendere i suoi visitatori canzone dopo canzone alla Johan Cruijff ArenA di Amsterdam e alla Malieveld dell’Aia.

Nel 2010, P!NK era al Pinkpop, dove ha cantato innumerevoli successi per un gremito North Stage. Nella prossima edizione chiuderà il Pinkpop Friday.

Annunciando il suo tour, P!NK annuncia che non vede l’ora di tornare sul palco: “Sono stati tre lunghi anni e mi è mancata così tanto la musica dal vivo… Quindi è finalmente giunto il momento! Sono così entusiasta di tornare nel Regno Unito e in Europa per cantare, piangere, sudare e creare nuovi ricordi con i miei amici. Sarà magico!”

Mudhoney @ TPO

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• Mudhoney •

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CUT THE BAND

THIS IS FERNANDHELL

TPO (Bologna) // 06 Ottobre 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]D’Annunzio sosteneva che “l’attesa del piacere era esso stesso il piacere”, ma direi che il poeta abruzzese non ha mai dovuto aspettare di vedere una band rimandata più volte causa covid.

Ebbene dopo mille peripezie, ieri sera sul palco del TPO di Bologna, grazie ai ragazzi del Covo Club, si è esibita una di quelle band che sono alle fondamenta di qualsiasi gruppo rock esistente. E non è un eufemismo: i Nirvana, i Soundgarden, i Pearl Jam, ed in generale tutto il movimento grunge americano a cavallo tra gli anni 80 e 90 è nato da una costola dei Mudhoney.

Ma procediamo con ordine.

La serata è stata aperta da due band italiane, i Fernandhell e Cut che hanno contribuito a riscaldare la già rovente atmosfera dell’ex teatro occupato gremito di fan sfegatati, quasi tutti con magliette di tour dei Mudhoney risalenti a prima della mia nascita.

Mark Arm e soci salgono sul palco rilassati e sereni, come se si trovassero ad una cena a casa di amici e non di fronte ad una folla accanita ed esplosiva. Ma la loro aria innocente e rilassata era solo una facciata: immediatamente partono chitarre dissonanti e ritmi incalzanti.

Un’ora e mezza di suoni perentori e martellanti, senza quasi una pausa, dimostrazione che la loro fama di zoccolo duro del rock è più che motivata. I grandi classici immancabili che hanno infiammato la platea Suck You Dry, Good Enough e FDK sono stati acclamati da tutti i presenti.

Durante la classica Touch Me I’m Sick ho rischiato di perdere la vita nel pogo violento, ma era una vita che sognavo di potermi dimenare sotto al palco durante quella canzone.

Bis di ben cinque canzoni estratte dai dischi più recenti: da Chardonnay del 2013 a One Bad Actor del disco uscito nel 2019 che comunque la vecchia guardia del pubblico ha dimostrato di apprezzare.

Alla fine del live eravamo una folla sudata e probabilmente con qualche livido addosso, ma tutti con un sorriso a 32 denti stampato in faccia, consapevoli di aver appena assistito ad un vero e proprio concerto Rock and Roll, con le “r” maiuscole.

 

Alessandra D’aloise

foto di Lucia Adele Nanni

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CUT THE BAND

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THIS IS FERNANDHELL

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Counting Crows @ Tuscany Hall

Firenze, 6 Ottobre 2022

 

Posso solo dire che finalmente si ricomincia! Con la stagione estiva appena finita costellata di tanti concerti di artisti nostrani e internazionali, ecco che, dopo due anni di difficoltà e incertezze la stagione autunno/inverno si offre al pubblico con un panorama fatto di mille tentazioni, dove scena è divisa tra chi inizia il suo tour ora e chi recupera le date saltate a causa della pandemia: i Counting Crows sono tra questi. Mantenuto fede al numero 6 della data saltata di aprile, forse per caso o forse per scaramanzia, ieri la band americana ha fatto vibrare il palco e l’audience al Tuscany Hall di Firenze per la seconda tappa italiana del tour che segue l’uscita del loro ultimo progetto Butter Miracle: Suite One. Il Tuscany Hall ci ha accolto nella sala buia che faceva risaltare le luci sul palco che giocavano tra il fucsia e il viola, colore simbolo della città, ed era talmente fremente di iniziare che mentre buona parte del pubblico stava ancora entrando, David Keenan già stava suonando sul palco accompagnato dalla sola chitarra acustica. Cantautore irlandese di Dundalk passato dall’adolescenza da busker di Liverpool al successo internazionale di A Beginner’s Guide to Bravery che Keenan cantava con la sua voce pulita mentre il pubblico riempiva la platea sedendosi sulle poltroncine preparate per la serata. 

Chiedersi se quelle poltroncine erano lì per farci stare comodi o perché si aspettavano un pubblico di età avanza è stato un attimo, perché il cambio palco tra Keenan e gli attesissimi Counting Crows non ha richiesto molto tempo. Tutta la band è entrata senza divismi e fragori, salutando il pubblico come si salutano gli amici quando ci ritroviamo per quattro chiacchiere e una bevuta. Adam Duritz ha da tempo abbandonato i capelli lunghi, il look appare più sobrio e casual, ma poi sulla maglietta nera trionfa una bella banana wharoliana, a ricordarci che si può crescere senza annullare il nostro spirito. La serata inizia con Speedway, tratto dall’album This Desert Life del 1999, sulla band il passare del tempo lo vedi da qualche segno in più sul volto e i capelli bianchi e grigi che si alternano su barbe e capelli, ma la loro voglia di suonare, stare bene e soprattutto farci stare bene  cancellano in un attimo qualsiasi malinconia del tempo che passa, e l’aria si riempie talmente tanto di emozioni che già alle prime note di Mr Jones una parte del pubblico si è alzata in piedi, rimanendo ai margini della sala per esprimere con il corpo quelle sensazioni che la canzone fa provare. La voce di Duritz non tradisce il timbro a cui eravamo abituati, e improvvisamente il passato diventa presente e le serate passate con amici e primi amori, cocenti delusioni, sogni nei cassetti, a bere le prime birre e a reggere qualche sbronza tornano alla mente grazie a quella che era stata la loro colonna sonora. Non sai se quello è un successo irripetibile oppure sono i momenti di quella giovinezza che sono irripetibili, ma non importa capirlo, la cosa importante è lasciarsi nuovamente prendere dall’emozione di quella canzone. La serata continua tra vecchi e nuovi successi, tra cui Elevator Boots e Bobby And The Rat-Kings che vengono interpretate dalla band con potenza e dinamicità, e il rock ringrazia, mentre le storie cantate da Duritz sono vere e proprie narrazioni quasi cinematografiche, tanto i dettagli sono precisi e vivi.  Anche Hard Candy ci regala ritmo serrato e voglia di ballare, ma lascia poi il posto all’attacco in acustica di David Bryson per un’atmosfera sospesa ed intima dove tutti gli altri strumenti seguono da vero gruppo, in contrasto con una canzone che parla della solitudine di chi sceglie la strada dell’arte, che spesso ti porta lontano da chi ami. Il pubblico è diviso tra chi pende dalle loro note e le labbra di Duritz e chi quelle labbra le muove per vivere ancora più intensamente il concerto, soprattutto quando il solo pianoforte di Gillingham apre Colorblind e noi tutti galleggiamo con leggerezza nella malinconia di un suono che culla le parole e il vuoto è reso magnifico dalla musica. La fine è uno scroscio di applausi gli stessi che più tardi accolgono Rain King e la batteria potente di Bogios che, come un martello, vuole farci saltare sugli attenti, ma inutilmente perché ormai gran parte del pubblico è già in piedi, le poltroncine sono ormai troppo strette per chi un concerto lo vuole vivere come un concerto comanda, in piedi in segno di rispetto, attenzione e partecipazione per chi quelle emozioni ce le fa vivere. Da lì è invasione di campo, tutti gli spazi vuoti si riempiono di persone, sotto il palco non c’è più posto, i musicisti sono felici, si muovono ancora più di prima, mentre Powers dall’alto del suo basso fa una foto a questo che non è più un concerto, ma una festa di voci, mani e teste. Siamo tutti felici, e ci vuole, e questa felicità ci vuole, ora più che mai. 

Il concerto si chiude con la romantica A Long December che ci prepara a un bis che non si fa attendere molto. Holiday in Spain è la chiusura reale della serata, il saluto di una band con una storia che tutti vorrebbero vivere, fatta di un successo internazionale grazie ad alcuni singoli e la profondità dei testi di Duritz, oltre a delle sonorità che si incastravano nella tua vita per non lasciarle più. Un rock americano di chitarre ruggenti e momenti di intimi di riflessione di un amico davanti a una birra, o quello che preferite. Una serata fatta di sonorità grintose, ma anche evocative, forti eppure delicate, un insieme di stimoli pronti a diventare sentimenti opposti tra loro, pieni di contrasto, ma che proprio per questo, non ti lasciano andare via, e quando le luci si spengono, quelle canzoni dentro di te rimangono accese. 

 

Alma Marlia

 

foto di copertina (Roma) Simone Asciutti

EDITORS: la band inglese live in Italia il 20 ottobre a Milano e il 21 a Bologna con il nuovo album “EBM”.

DNA concerti è lieta di annunciare

EDITORS

La band inglese torna in Italia

per due imperdibili appuntamenti live

e presenta il nuovo album EBM

 

20/10 Milano – Fabrique

21/10 Casalecchio di Reno (BO) – UNIPOL Arena

Biglietti su DICE e Ticketone

Editors

Dopo il grande successo della data estiva al Balena Festival di Genova, tornano in Italia gli Editors, una delle band più amate dal pubblico italiano, per due imperdibili concerti organizzati da DNA concerti: giovedì 20 ottobre al Fabrique di Milano e venerdì 21 ottobre alla UNIPOL Arena di Casalecchio di Reno (BO).

I due appuntamenti autunnali nel nostro Paese saranno una straordinaria occasione per ascoltare live EBM, il settimo album in studio del gruppo uscito il 23 settembre su Play It Again Sam.

Anticipato dai singoli “Heart Attack” e “Karma Climb”, EBM è il primo disco uscito dopo l’ingresso ufficiale nella formazione inglese – capitanata dal carismatico frontman Tom Smith al quale si aggiungono Justin Lockey, Elliott Williams, Russell Leetch e Ed Lay – di Benjamin John Power aka Blanck Mass, già membro del duo electro-noise Fuck Buttons, dopo una collaborazione di oltre cinque anni che era culminata nella partecipazione come produttore aggiunto sul disco precedente “Violence” e nella pubblicazione di “The Blanck Mass Sessions”, contenente le versioni dei brani realizzate durante le sessioni di registrazione svolte insieme.

Un disco che ha già raccolto il consenso di pubblico e critica: EBM riporta la band a fare ciò che faceva al meglio, al tempo stesso spingendo le cose avanti (NME). E ancora: espandersi verso nuovi suoni è tutt’altro che facile, ma EBM rappresenta una transizione senza soluzione di continuità di generi. Gli Editors riescono ad adottare un approccio industrial pur mantenendo i loro sound passati, dando vita a momenti che fondono sperimentazione e incorporazione(Consequence of Sound).

EBM inaugura dunque la nuova era di una delle band più rilevanti, intriganti e durature della scena inglese. Una band che, in ben 17 anni di carriera, non si è mai fermata.

L’album conferma infatti la tendenza al cambiamento e alla ricerca sonora, a partire dal suo titolo: EBM infatti non è solo l’acronimo di Editors e Blanck Mass, ma anche un riferimento voluto alla Electronic Body Music, il sound nato negli anni Ottanta e che ha enormemente influenzato il nuovo materiale del gruppo, dove i synth industrial sulla falsariga di gruppi come Nitzer Ebb, Front 242 e D.A.F. martellano pesantemente fra luci stroboscopiche, macchine del fumo e l’odore del cuoio e della pelle.

L’ingresso di Power nella band ha significato inoltre che, per la prima volta nella storia degli Editors, la scrittura dei brani non è partita dal frontman Tom Smith, che ha definito l’innesto di Blanck Mass “una botta di adrenalina nel nostro processo creativo”. L’occasione quindi per mescolare nuovamente le carte e per raggiungere un punto di incontro del tutto inedito fra l’anima più pop di un produttore noise e le radici goth-rock di una band capace di riempire gli stadi.

Le due tappe live in Italia fanno parte di un tour europeo di 15 date in programma a ottobre. Nei primi mesi del 2023, invece, saranno in giro per il Regno Unito e l’Irlanda, con una tappa all’iconico Troxy di Londra. Questo tour darà agli Editors l’opportunità di portare i nuovi brani esattamente dove dovrebbero stare: sul palco, perché come ha spiegato Powers: “Questo nuovo album è molto fisico. EBM è nato dall’idea di creare una connessione con il pubblico e di occupare uno spazio fisico. C’è anche, allo stesso tempo, una fisicità emotiva: un’urgenza e un senso di panico. C’è dell’agitazione. Anche nei suoi momenti più delicati, c’è sempre un fortissimo desiderio di avvicinarsi”.

Gli Editors non sono mai rimasti fermi a livello creativo e, sin da quando hanno mosso i primi passi come semplice band composta da amici di università a Birmingham, hanno sempre cercato di sorprendere e di non scrivere mai album prevedibili, senza paura di spiazzare il proprio pubblico.

Se con i primi due splendidi album – l’esordio “The Back Room” del 2005 che ricevette una nomination per il Mercury Prize e il secondo “An End Has A Start” (2007) capace di raggiungere la prima posizione delle classifiche britanniche – la band di Tom Smith era stata inserita nel novero delle band indie rock anni Zero (Franz Ferdinand, Bloc Party, Interpol), già dalla svolta synth di “In This Light and on This Evening” del 2009 è apparso chiaro a tutti che gli Editors non potevano essere incasellati in un unico filone musicale.

Indie rock, post punk, new wave, synth pop, canzoni da stadio: la band inglese ha messo insieme tutto questo con personalità, in vent’anni di carriera vissuti sempre ad altissimi livelli creativi e di riscontro del pubblico. Non a caso tutti i loro precedenti album sono stati in Top 10 UK, e due si sono piazzati al #1. Il loro ultimo tour nel 2020 li ha visti esibirsi all’OVO Arena di Wembley per il più grande show da headliner di sempre, dimostrando così quanto il loro pubblico sia sempre stato in costante crescita. Hanno sempre riscosso grande successo anche dall’altra parte del canale, con date sold out e performance da headliner a diversi festival in Europa e nel mondo. Il segreto della loro longevità potrebbe essere la capacità di evolversi continuamente nel sound, pur rimanendo sempre ben radicati alla loro visione, come hanno dimostrato ancora una volta con EBM.

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Info: dnaconcerti.cominfo@dnaconcerti.com

IRON MAIDEN: annunciata l’unica data italiana di The Future Past Tour

La band eseguirà pezzi dell’ultimo album Senjutsu insieme a brani estratti dall’iconico album del 1986 Somewhere In Time, oltre ai grandi classici!

 

Gli Dei del Metal sono tornati! IRON MAIDENporteranno un nuovo tour in Europa nell’estate del 2023: THE FUTURE PAST TOUR vedrà in scaletta canzoni mai eseguite dal vivo dell’ultimo disco “Senjutsu” insieme a brani estratti da “Somewhere In Time”, leggendario album del 1986, oltre ai grandi classici.

IRON MAIDEN saranno a Milano per l’unica data italiana sabato 15 luglio 2023: la band sarà headliner di The Return Of The Gods, festival metal che vedrà nella line-up altri artisti di spicco della scena internazionale che saranno annunciati prossimamente.

I biglietti saranno disponibili su Ticketone dalle ore 12:00 di domani venerdì 7 ottobre a quest’indirizzo.

IRON MAIDEN
+ more artists TBA

15 luglio 2023
The Return Of The Gods
Milano, Ippodromo Snai San Siro, Via Diomede 1, 20151 Milano

Apertura porte ore 14:00
Inizio concerti ore 16:00

Radiofreccia è la radio ufficiale del festival.
Metalitalia.com è media partner del festival.

Il bassista e fondatore Steve Harris dichiara:
Dopo l’uscita del nostro ultimo album Senjutsu, abbiamo un po’ aggiornato l’attuale Legacy of the Beast Tour aprendo i concerti con le prime tre canzoni del disco, con il palco modellato stile Palazzo Giapponese. Dato che non aveva molto senso ripetere tutto questo per un tour dedicato solo a Senjutsu, abbiamo pensato ad altre opzioni, decidendo di rivisitare Somewhere In Time, siccome quel tour non è mai apparso nelle nostre retrospettive sui tour storici che abbiamo proposto in giro per il mondo in questi anni. Queste erano basate sui video dei nostri concerti degli anni Ottanta e purtroppo non abbiamo filmato quel tour (incolpate il manager!). Abbiamo avuto moltissime richieste dai fan in questi anni per suonare delle canzoni di Somewhere In Time e ora le suoneremo per davvero, oltre ad alcune altre che di sicuro vi piaceranno! Sarà inoltre molto soddisfacente suonare alcune delle tracce più epiche di Senjutsu, abbiamo aspettato abbastanza! Il 2023 sarà un anno eccitante e siamo davvero ansiosi di rivedervi tutti in Italia e in Europa”.

Rod Smallwood, manager della band, aggiunge:
La combinazione di due album crediamo sia decisamente esaltante. Sappiamo che i fan vogliono ascoltare i pezzi epici di Senjutsu per la prima volta dal vivo e crediamo che combinare tutto questo con un album iconico come Somewhere In Time farà sì che questo diventi un tour decisamente speciale sia per vecchi e nuovi fan”.

La band è attualmente in America nelle fasi finali dello spettacolare Legacy Of The Beast World Tour, che è stato interrotto per due anni a causa del Covid, con molti concerti che sono stati riprogrammati per ben due volte. Il tour iniziò a Tallin, in Estonia, a maggio 2018, il primo di 139 concerti in 33 paesi. Alla fine dell’ultimo show del tour previsto in Florida il 27 ottobre, la band avrà suonato complessivamente di fronte a oltre 3 MILIONI di fan!

Altre date europee annunciate oggi sono:
13 giugno 2023 – Tauron Arena, Cracovia – Polonia
19 giugno 2023 – Hallenstadion, Zurigo – Svizzera
24 giugno 2023 – 3 Arena, Dublino – Irlanda
26 giugno 2023 – Ovo Hydro, Glasgow – Scozia
28 giugno 2023 – First Direct Arena, Leeds – Regno Unito
30 giugno 2023 – Ao Arena, Manchester – Regno Unito
03 luglio 2023 – Motorpoint Arena, Nottingham – Regno Unito
04 luglio 2023 – Utilita Arena, Birmingham – Regno Unito
07 luglio 2023 – O2 Arena, Londra – Regno Unito
11 luglio 2023 – Ziggo Dome, Amsterdam – Olanda
13 luglio 2023 – Sportpaleis, Anversa – Belgio

Il concerto già annunciato nelle scorse settimane al Wacken Open Air 2023, che si terrà ad agosto in Germania, è andato sold out in tempo record!

Ulteriori date di THE FUTURE PAST TOUR saranno annunciate prossimamente. Per aggiornamenti tenete d’occhio il sito ufficiale www.ironmaiden.com

Tre Domande a: M.E.R.L.O.T.

Come e quando è nato questo progetto?

Questo progetto, Gocce, è nato appena sono arrivato a Bologna. Ho provato a scrivere anche prima ma solo qui sono riuscito effettivamente a pubblicare. Non so perché, sarà che Bologna è una città molto artistica e quindi mi sono sentito in dovere di contribuire. O forse non mi sentivo totalmente al sicuro a farlo giù da me, ovvero in Basilicata, dato che conosco tutti e scrivere canzoni è un po’ come spogliarsi.

 

Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?

Quando pubblico la mia musica spero solo che le persone ascoltino le mie canzoni nello stesso modo in cui io le scrivo, ovvero con attenzione. Credo che sia molto importante come approccio perché una canzone può cambiarti la vita e questo vale sia per chi la scrive che per chi la ascolta. Spero che Gocce possa avere questo effetto su qualcuno.

 

Quanto punti sui social per far conoscere il tuo lavoro? Ce n’è uno che usi più di altri?

Punto molto sui social per far conoscere la mia musica, quasi tutto. Anche perché sono artisticamente figlio della pandemia. In quel periodo in cui eravamo chiusi tutti in casa e fisicamente distanti, purtroppo, era praticamente l’unico modo per comunicare con il pubblico. A breve fortunatamente porterò la mia musica sul palco, non vedo l’ora di proporre il disco Gocce nella dimensione live a Milano il 9 ottobre all’Arci Bellezza e a Roma il 12 ottobre al Monk. Sarà una sensazione pazzesca, ne sono certo.

EFTERKLANG – 13 OTTOBRE ‘22 – UNICA DATA ITALIANA AL LOCOMOTIV CLUB (Bologna)

EFTERKLANG
13 Ottobre 2022 @ Locomotiv Club (Bologna)
UNICA DATA ITALIANA
Biglietti acquistabili su Dice cliccandi qui
Con cinque album all’attivo, l’ultimo dei quali “Altid Sammen” pubblicato a settembre 2019 via 4AD, gli EFTERKLANG, il trio di Copenhagen composto da Mads Brauer, Casper Clausen and Rasmus Stolberg, arrivano in Italia per un’unica data con un nuovissimo album presto in uscita.
Gli Efterklang, la band danese composta dagli amici d’infanzia Casper Clausen (voce), Mads Brauer (synth, elettronica) e Rasmus Stolberg (basso), amano sperimentare, mettersi alla prova e approcciarsi alla musica in modo sempre curioso. Con una carriera ormai ventennale, conosciuta e riconosciuta per l’attitudine eterogenea e sperimentale, sul palco sono una vera forza della natura.
Esibirsi davanti a un pubblico non è sufficiente per loro però: il loro desiderio è di esibirsi con il pubblico. L’ambizione è quella di creare una sensazione di vera unione attraverso la musica e di abbattere la distanza tra performer e pubblico. Questo vale per i loro concerti, ma si esprime anche attraverso la loro popolare Sock Society e il loro progetto Private-Public Screenings in cui più di 2000 fan hanno contribuito a organizzare proiezioni ufficiali dei loro film musicali “An Island” (Vincent Moon, 2011) e “The Ghost of Piramida” (Andreas Koefoed), 2012).

LUST FOR YOUTH • Il duo torna in Italia con tre nuove date

Radar Concerti presenta:

LUST FOR YOUTH

Il duo torna in Italia con tre nuove date

06.10.22 MILANO – SALONE14 @ YELLOWSQUARE

Prevendite: link.dice.fm/ogOJZMoNMjb

07.10.22 BOLOGNA – LOCOMOTIV CLUB
Prevendite: https://link.dice.fm/2Du95MmvMjb

08.10.22 ROMA – MONK
Prevendite: https://link.dice.fm/h4dQVDnvMjb

Guarda “By No Means”: youtu.be/ThUsUME78Os


RADAR
 Concerti presenta LUST FOR YOUTH. Il duo composto da Hannes Norrvide e Malthe Fischer torna in Italia con tre nuove date: il 6 ottobre a Salone14 a Yellowsquare a Milano, il 7 ottobre al Locomotiv Club di Bologna e l’8 ottobre al Monk di Roma.

Lust For Youth nasce come il progetto solista del musicista elettronico Hannes Norrvide. Il primo album come duo arriva nel 2012 con “Growing Seeds”, insieme all’amico Loke Rahbek. Dopo “Pomegranate” (2012) e “Perfetct View” (2013), l’incontro con il producer Malthe Fischer, nel 2014, porta alla luce il quarto album “International”, ottenendo un riscontro entusiastico della critica. Il trio ritorna nel 2016 con “Compassion”.

Nel 2019 Lust For Youth torna ad essere un duo, composto da Hannes Norrvide e Malthe Fisher, e pubblica l’ulitmo album “Lust For Youth”, caratterizzato da un’attitudine dance pop senza abbandonare il flusso della coldwave che li contraddistingue dalle origini.

Malinconici nei testi e deliziosamente in bilico tra elettro pop e synth pop, a tre anni dall’ultima volta in Italia i Lust For Youth sono pronti per tornare con tre nuove immancabili date: il 6 ottobre a Salone14 a Yellowsquare a Milano, il 7 ottobre al Locomotiv Club di Bologna e l’8 ottobre al Monk di Roma. Tre grandi serate che conquisteranno il pubblico italiano.

PROVINCIALE – FREEDRINK è il nuovo singolo!

Dopo aver esordito con il singolo Lei va lo scorso luglio, i Provinciale tornano ora con il secondo brano, intitolato Freedrink, in uscita il 5 ottobre 2022. Rispetto alle intense chitarre di Lei va, questa volta i Provinciale adottano sonorità più quiete e intimiste, nell’alveo delle sonorità Midwest emo che potrebbero far pensare a gruppi storici del panorama americano come American Football e Sunny Day Real Estate. Non è comunque calata, rispetto al primo singolo, la carica emozionale del sound proposto dalla band vicentina: lo dimostrano i vocals appassionati e sofferti, così come le belle e ariose chitarre che impreziosiscono il finale del brano.

Il brano nasce da una circostanza realmente accaduta, e “parla di alcol e sentimenti”, come racconta il cantante Gianmarco Rossato. La tarda adolescenza, le feste, l’alcol e una ragazza si intrecciano per scompaginare l’equilibrio emotivo, lasciando un vuoto sentimentale che viene riempito dal rancore, emozione sinora prevalente nei brani dei Provinciale -e del resto l’arte e la musica sono, come dice il cantante, “uno sfogo emotivo”. Lo stesso sfogo che rende così sincera e immediata una canzone come Freedrink.

Ascolta Freedrink: 
https://open.spotify.com/track/05EZp23oI2aOYmn2wv63uW?si=ytw4ZN9aQsiP8bJouL2ylw

 

I Provinciale sono:
Gianmarco Rossato – Voce e chitarra
Lorenzo Colombo – Chitarra e cori
William Pieropan – Basso
Riccardo Guiotto – Batteria e cori

Prodotto, registrato e mixato da Cristopher Bacco presso lo Studio 2 di Padova
Masterizzato da Riccardo Pasini presso lo Studio 73 di Ravenna
Copertina a cura di Arianna Pizzolato

BIO

Provinciale è un progetto alternative / emo nato a fine 2020 nella dispersa provincia di Vicenza da 4 ragazzi: Gian, William, Lollo e Riccardone. In provincia tutto è più distante: i compagni di band, la sala prove, gli studi di registrazione, i posti in cui suonare. Il loro nome vuole sottolineare come si possa comunque uscire da queste piccole realtà marginali e portare ad altri le proprie idee, nonostante le maggiori difficoltà rispetto all’ambiente cittadino. Provenienti ciascuno da diversi e ampi background musicali, trovano foce comune nella scena emo-punk italiana. A luglio 2022 è uscito il loro singolo d’esordio Lei va, seguito il 5 ottobre da Freedrink.

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Counting Crows @ Auditorium Parco Della Musica

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• Counting Crows •

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David Keenan

 Auditorium Parco Della Musica (Roma) // 04 Ottobre 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]foto di Simone Asciutti

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DAVID KEENAN

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Sfera Ebbasta @ Unipol Arena

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• Sfera Ebbasta •

Unipol Arena (Bologna) // 04 Ottobre 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]foto di Lucia Adele Nanni

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