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La caparbietà per creare e difendere nuova cultura in Europa

La caparbietà per creare e difendere nuova cultura in Europa

| Marta Musincanta

Venerdì 8 e sabato 9 marzo si svolgerà a Bologna – e per la prima volta presso l’Estragon Club – l’appuntamento live 2024 di Europavox, progetto artistico-musicale co-finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Europa Creativa, finalizzato a promuovere la scena musicale europea. 

Katia Giampaolo è impegnata professionalmente su più fronti nel mondo musicale italiano, tra i quali quello di dirigere, assieme a Lele Roveri, l’Estragon Club e di occuparsi attivamente dell’organizzazione di Europavox. 

In questa bella chiacchierata, veniamo a conoscenza della caparbietà con cui siano riusciti nell’obiettivo di portare Europavox in Italia. Se ci son voluti dieci anni per riuscirci, niente di più facile è quello di partecipare da spettatori, scoprendo e godendo del meglio della musica europea del momento, in un unico evento.

Europavox a Bologna. Da quanto tempo si svolge?  

“Il progetto Europavox nasce nel 2006 a Clermont-FerrandinFrancia. Ci sono voluti dieci anni per diventare partner ufficiali. Nel 2016 abbiamo presentato l’application a Europa Creativa e il nostro progetto è stato l’unico di musica contemporanea, su 126 presentati, che ha avuto il finanziamento. Siamo in sette paesi europei, in questo momento Italia, Croazia, Belgio, Austria, Francia, Lituania e Romania. Ognuno di noi ospita un evento all’anno di Europavox nelle varie città quindi in Bologna, Bruxelles, Vienna, Clermont-Ferrand, Vilnius e Bucarest. Abbiamo dalle sei alle otto/dieci – e anche più – band emergenti per ogni paese.”

A questo proposito, come avviene la selezione dei musicisti per Europavox?

“Noi peschiamo dal portale europavox.com, focus sulla musica e sui musicisti. Ogni mese presentiamo una top ten e quindi dieci proposte dall’Europa, una da ogni paese diverso, solitamente contestualizzate in quel mese con una motivazione, ad esempio l’uscita di un album o un nuovo tour. Nel portale diventano 120 proposte all’anno e, moltiplicate per tutti gli anni, immagina quante ne sono! Abbiamo anche una certa elasticità sugli headliner, ma almeno sei band in ogni manifestazione arrivano dal circuito.”

Soddisfatta della line-up per quanto riguarda l’evento specifico di quest’anno?

“Siamo assolutamente contenti, di assoluta qualità. Ogni anno, chi segue Europavox, ne riconosce la qualità, magari di artisti che forse non ne ha mai sentito parlare e poi ne resta piacevolmente colpito. Siamo riusciti a portare Pomme, assoluta headliner in Francia, poi Cristina Donà (leggi qui l’intervista) e ancora Aoife Nessa Frances (Irlanda), ci sono gli Ada Oda che hanno già il loro seguito, che cantano in italiano e vengono dal Belgio, poi La Pegatina (Spagna) che non suonano da dieci anni a Bologna, Alo Wala (Danimarca), i Venga Venga (Portogallo) per la prima volta in Italia, e infine i Rumba De Bodas!”

L’8 e il 9 marzo all’Estragon, non ci sarà solo musica ma anche fotografia.

“Sì, ci sarà la mostra fotografica di Richard Bellia, fotografo francese molto acclamato e che ci porterà i suoi scatti storici degli anni ’80 – ’90. Non vediamo l’ora di presentarla. Speriamo che per le due giornate vengano anche gli appassionati di fotografia.”

Quanto è impegnativo organizzare questo specifico evento? Immagino sia molto complesso.

“È un processo molto lungo. Siamo in tre a curare l’evento Europavox dal punto di vista artistico. Siamo io, Pasco dei Joycut, c’è Lele che è il nostro direttore artistico di Estragon. Quest’anno la prima giornata è più alternativa e cantautorale, curata da Pasco direttamente, la seconda curata da Lele. Si seleziona dal portale una band per paese e non di più, rispettando certe caratteristiche. Inoltre, si è condizionati dalle disponibilità degli artisti, in quanto si sceglie la band e ad esempio non può, perché impegnata per Eurovision o altri impegni professionali come tour o registrazioni. Ci abbiamo messo quattro mesi per completare la line-up.”

Per quel che riguarda l’impegno in quelle giornate di svolgimento?

“Avere più artisti che arrivano ognuno da più paesi diversi, quindi pick-up in aeroporto o treno, le organizzazioni dei vari soundcheck, poi le serate, le promozioni, le interviste. È sicuramente impegnativo, ma fa parte del nostro mestiere, lavorare tanti mesi su una manifestazione e in quei giorni lì puoi far vedere al pubblico quanto deciso.”

Un evento di questo genere è realmente importante, dal punto di vista dei contenuti. Se organizzato a Bologna e non, ad esempio, in città come Milano o Roma, vuole dire che chi organizza questo tipo di eventi ha un sentimento particolare verso il valore della condivisione di culture nuove e tra loro differenti.

“Sono d’accordo con te e vuole dire che i nostri messaggi arrivano. Io lavoro all’Estragon dal ‘97 e quindi sono 27 anni e siamo rimasti con il pensiero di 27 anni fa. Non ci siamo mai adeguati a questo mondo che va, anche, in direzione diversa, in quanto vogliamo creare cultura e cultura vuol dire aprire la mente alle persone. Aprire la mente lo posso fare col gruppo mainstream e che vedi ovunque, ma il mio dovere è far scoprire al pubblico qualcosa che altrimenti non avrebbe la possibilità di ascoltare. È super doveroso. Con tutto il rispetto per tutti quanti, l’80% delle band proposte, tolti gli headliner, nessuno le ha mai sentite nominare, eppure nei loro paesi sono headliner, sono artisti estremamente conosciuti. Perché Bologna e no Milano o Roma… anche perché a Bologna come festival e operatori culturali siamo in netta maggioranza. Bologna, città Unesco per la musica, è veramente tale e noi siamo orgogliosi di essere qua.”

Lancia il tuo invito a partecipare!

“Un invito a non fermarsi davanti a nomi non conosciuti, ma non solo per Europavox, ma in generale per tutto. Andare a scoprire le cose che non si conoscono, perché è l’unico modo per poter veramente cibarsi di cultura. Quindi non fermarsi a ciò che ci dice la tv e la radio ma avere la curiosità per il nuovo, al costo di una pizza. Il mio invito al pubblico è di essere numeroso, lo dico sempre. Per Europavox, su Mailticket c’è un abbonamento molto economico, con 20 euro per le due giornate oppure l’ingresso singolo di 15 euro a giornata.”