Skip to main content

American Football @ Alcatraz

Qualche anno fa il mio insegnante di chitarra mi ha proposto di studiare una canzone di una band americana (a me assolutamente sconosciuta) resa interessante dall’accordatura insolita della chitarra e dalla disparità del tempo. Il nome di quella band è American Football, il titolo di quella canzone è Never Meant

Da allora il quartetto dell’Illinois ha latitato nella mia memoria musicale spuntando occasionalmente in mezzo a qualche conversazione alternative, per la precisione midwest emo, intrattenuta qua e là. Ciò nonostante, quando ho saputo che il tour celebrativo organizzato in occasione del venticinquesimo compleanno del primo album, l’eponimo American Football, avrebbe toccato il suolo italiano, non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di sentire dal vivo un gruppo cult degli anni ’90. 

Così, mi sono ritrovato in un Alcatraz gremito fino all’inverosimile e oltre ogni mia più ottimistica aspettativa, in cui la fila davanti al merchandising arrivava quasi a toccare il palco piazzato dall’altra parte della sala rispetto alla bancarella: una dimostrazione di affetto notevole per una band che credevo fosse dimenticata, o perlomeno di nicchia. 

Alle 20:00 spaccate inizia il concerto degli Edless, una formazione italiana un po’ dark e un po’ shoegaze che, con i suoi brani dilatati, crea un’atmosfera sognante e sospesa perfetta per l’evento.

A questo punto salgono sul palco, accolti da un boato che accompagnerà l’inizio di ogni canzone, gli American Football che si presentano con Five Silent Miles; un brano strumentale che è l’emblema della serata perché la band parla poco, le canzoni sono ermetiche e anche tra una e l’altra il frontman non interagisce più di tanto con il pubblico, e si concentra sugli intrecci chitarristici che ne rappresentano la cifra stilistica.

Il concerto continua in questo modo: i pezzi del primo album, intimi e sospesi, si susseguono senza sosta ma senza frenesia, gettando il pubblico in una malinconia amplificata dalle immagini che scorrono sullo schermo e che raffigurano la casa dove i membri della band hanno vissuto durante gli anni del college. Il repertorio è omogeneo (si potrebbe quasi dire che le canzoni tendono ad assomigliarsi, anche se coinvolgono grazie alle melodie dolci che le contraddistinguono) ma va sottolineato il fatto che i musicisti improvvisano molto, offrendo soluzioni innovative e modulazioni pregevoli, che rendono ogni composizione diversa dalle altre. Il concerto prosegue tra arpeggi e spleen fino al momento che tutti aspettavano: Never Meant, che i presenti cantano mentre sorreggono fans impegnati a fare stage diving. Il concerto si conclude con alcuni brani estratti dai due dischi realizzati dopo la reunion del 2014, che confermano la capacità degli American Football di scrivere melodie nello stile dei Death Cab For Cutie

Ancora stupito dall’affluenza monstre registrata all’Alcatraz, dopo il concerto decido di intervistare alcune persone per capire come gli American Football sono diventati un fenomeno. Le risposte sono varie. Pasquale, partito da Caserta, è un fan della prima ora, mentre i vicentini Piero e Andrea mi dicono che la band è protagonista di una serie di meme, ma la risposta migliore è quella di Lorenzo: la musica alternative, la musica minore, suscita un forte senso di solidarietà. Ieri sera eravamo tutti al concerto di un gruppo di amici.

Gianluca Maggi

Grande successo per la quarta edizione di HEROES FESTIVAL!


GRANDE SUCCESSO PER LA QUARTA EDIZIONE DI

HEROES FESTIVAL

Music | People | Change

La musica per lo sviluppo sostenibile

11 ARTISTI

6 CITTA’

20 ORE DI MUSICA

HEROES TORNERA’ NEL 2025

Si è conclusa la quarta edizione di Heroes Festival,, la manifestazione prodotta da Music Innovation Hub che unisce musica, innovazione e sostenibilità sociale e che quest’anno, per la prima volta, ha abbracciato una formula diffusa. 6 location significative, 11 artistə e oltre 20 ore di musica: un grande successo che non può che confermare l’edizione 2025.  

Dal 7 al 24 maggio Heroes ha percorso l’Italia accompagnando di città in città il Festival dello Sviluppo Sostenibile dell’ASviS per amplificarne il messaggio, con una line up che ha spaziato fra gli stili e le sonorità più diverse, dall’italodisco al glam rock, dal rap alla musica classica. 

Kety Fusco, Dov’è Liana, Emmanuelle, Lucio Corsi, Casino Royale, Populous, Deena Abdelwahed, go-Dratta, Cosmo, BigMama, la European Union Youth Orchestra:11 protagonistə della musica italiana e internazionale che, da Ivrea a Roma, passando per Torino, Bologna, Milano e Palermo, si sono esibiti di fronte a un pubblico ogni volta più caloroso e partecipe (oltre 4000 le presenze accorse nell’arco delle 6 tappe).

A questo link il programma completo del festival: https://heroesfestival.it/

Dal 2020, ogni edizione di Heroes è dedicata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e valorizza diverse tematiche, dal sostegno a lavoratori e lavoratrici dello spettacolo durante la pandemia, alla diversity, fino alla produzione di concerti sostenibili. Quest’anno, dopo la preview del 2023 a Napoli, Heroes si è focalizzato sul tema della rigenerazione urbana e lo ha fatto scegliendo location dal riconosciuto valore sociale e culturale, come Auditorium Officina H, Cascina Falchera, DumBO, BASE Milano, Averna Spazio Open, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e collaborando con numerosi partner quali UN SDG Action Campaign, Consorzio Kairòs, Salone Off, Indie Pride, WeWorld, Sicily Music Conference, Fondazione Musica per Roma e Rai Radio per valorizzare gli SDGs anche sui territori e comunicare una nuova interpretazione delle città e del loro contesto. 

“Abbiamo incontrato un’Italia splendida, fatta di persone che hanno a cuore la rigenerazione urbana e che ci hanno aperto le porte dei loro spazi per farci entrare musica, impegno e cultura. Abbiamo ammirato gli artisti e le artiste che hanno abbracciato la causa del cambiamento sociale donando al pubblico tutto il proprio talento. Abbiamo stretto nuove alleanze perché il futuro sostenibile è nelle reti e nella fiducia reciproca. Ancora una volta Heroes ha avvicinato la musica alle persone e le persone al cambiamento sociale” (Dino Lupelli, direttore artistico di Heroes Festival). 

“La collaborazione con Music Innovation Hub per questa edizione di Heroes ha arricchito il Festival dello Sviluppo Sostenibile che per 17 giorni ha mobilitato il Paese. L’iniziativa, con la partecipazione di artiste e artisti impegnati nella sostenibilità ambientale e sociale in sei città ha coinvolto un pubblico di giovani sensibilizzando su temi importanti come i valori alla base dell’Unione europea, anche in vista delle prossime elezioni. Oltre 1200 eventi, 80 milioni di impression sui social, 1.3 milioni di visualizzazioni delle dirette sono solo alcuni dei numeri che confermano l’attenzione dell’opinione pubblica a questi temi. Insieme continueremo a portare la musica nella prossima edizione del Festival.” Ottavia Ortolani, Responsabile Comunicazione e Advocacy dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)

CHI SIAMO

MUSIC INNOVATION HUB

Music Innovation Hub realizza progetti innovativi e socialmente responsabili nel settore musicale.

Nasce a Milano nel 2018, è la prima spa impresa sociale in Italia ad occuparsi di musica ed è partecipata dalla Fondazione Giordano dell’Amore Social Venture, fondo di investimento a impatto sociale di Fondazione Cariplo, da OxA srl, la società di scopo costituita dall’Associazione Temporanea di Imprese (Accapiù Srl, Arci Milano, Avanzi Srl, Esterni, Make a Cube Srl) per la realizzazione del progetto BASE Milano, e Sefea Impact, prima SGR in Italia dedicata alla istituzione, promozione e gestione di fondi di investimento chiusi che adottano esclusivamente strategie di IMPACT INVESTING, per conto del Fondo Si – Social impact.

MIH opera per sostenere la crescita della filiera musicale e dei suoi stakeholder e accompagna le aziende verso un futuro più sostenibile attraverso progetti musicali. Promuove programmi di formazione, incubazione, accelerazione e networking sul territorio nazionale e a livello internazionale, come Linecheck Music Meeting and Festival (dal 18 al 23 novembre a BASE Milano).

Dal 2018, MIH mette al centro di tutte le sue attività l’innovazione dell’ecosistema musicale e la divulgazione dell’Agenda 2030 attraverso la musica.

MIH guarda alla Musica come propulsore di innovazione sociale: Music is Social Change.

ALLEANZA ITALIANA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE  (ASviS)

L’ASviS nasce il 3 febbraio del 2016 su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”, per far crescere nella società, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per il futuro dell’Italia e per diffondere la cultura della sostenibilità. L’Alleanza riunisce attualmente oltre 320 Aderenti tra le maggiori istituzioni e reti della società civile, che hanno messo a disposizione oltre mille esperti per contribuire alle attività attraverso Gruppi di lavoro tematici e trasversali. L’Alleanza è costantemente impegnata per favorire la partecipazione attiva degli Aderenti, offrendo nuove opportunità di scambio, formazione, condivisione e collaborazione.

Organizza ogni anno il Festival dello Sviluppo Sostenibile: una manifestazione che dura 17

giorni, tanti quanti sono gli SDGs, seguita da milioni di persone. Le edizioni precedenti, dal 2016 al 2023, hanno visto oltre 5.500 eventi organizzati complessivamente. Il Festival è stato selezionato, per due anni consecutivi, tra i finalisti degli UN SDG Action Awards. Dopo il successo delle prime sette edizioni, il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024 si svolgerà dal 7 al 23 maggio in tutta Italia, online e nel mondo. Per saperne di più: festivalsvilupposostenibile.it

I Hate My Village @ Express Festival

Che piacere scrivere questo articolo e ricordare quel mondo strano di tempi dispari e suggestioni tribali in cui ci siamo ritrovati a ballare al Locomotiv Club questo mercoledì sera 22 maggio 2024 nella prima serata dell’Express Festival. 

Forse non ho mai visto il Locomotiv Club così gremito di gente e tutto questo per via del primo dei due sold out bolognesi degli I Hate My Village nel loro porto sicuro, nonchè studio di registrazione. 

Questa superband credo che si possa ritenere un unicum nella storia musicale del nostro paese. Ogni membro è un musicista fuori classe appartenente ad altre band di alta estrazione (Alberto Ferrari – voce, Verdena; Fabio Rondanini – batteria, Calibro 35 e Afterhours; Adriano Viterbini – chitarra, Bud Spencer Blues Explosion e molti altri; Marco Fasolo – basso, frontman dei Jennifer Gentle), pertanto si tratta di un prezioso connubio di straordinarie capacità tecniche che dal 2018 esplorano infinite contaminazioni e possibilità nella ricerca di un groove d’avanguardia. 

Nevermind the Tempo, secondo album del gruppo, esce solo cinque giorni prima del live e questa è la prima perfetta occasione per promuoverlo e celebrarne la natura così contaminata, aliena e coraggiosa. Per darvi un’idea quanto più fedele alla resa del nuovo album dal vivo dalle prime file, vi posso parlare di un sound travolgente, denso e complesso che tutto muove, da capo a piedi. Sono la definizione più attuale di “sperimentale”: chitarre e voci distorte, vocalizzi e giochi ritmici vocali (Andrea produceva versi quasi animaleschi nella coda del brano Come una Poliziotta), poliritmia, afrobeat e psichedelia. 

Il pubblico risponde accendendosi, seguaci affamati dei cambi di passo incalzanti delle percussioni: le persone diventano un esercito impegnato in una marcia un po’ ubriaca nei brani del primo disco omonimo del 2019 come Acquaragia e diventano una foresta di braccia danzanti in pezzi iconici del nuovo lavoro come Water Tanks dal gusto più estivo e chill. La band tenta di creare aperture nei confronti del pubblico, specie negli intermezzi fra una canzone e l’altra ed è esilarante come Andrea tenti sempre di commentare qualcosa al microfono, ma venga puntualmente interrotto dall’intro alla batteria del pezzo successivo. Per lo più osserviamo i membri della band intenti ad evadere nella dimensione magica e selvaggia in cui la loro musica li conduce, possiamo quasi intravederla nello sguardo e nell’espressione persa e stregata di Andrea Ferrari.

Giunti dopo quasi un’ora e tre quarti al finale con la celebre Tony Hawk of Ghana, la band ci saluta con una coda strumentale esplosiva, sembra spremere i propri strumenti come limoni e noi allo stesso modo zampilliamo in un ultimo ballo. Un’esperienza sensoriale che rifarei cento volte, un viaggio mistico che spezza le tensioni della settimana e un privilegio poter assistere alla performance di tali fuori classe.

Lucia Rosso

Setlist 

Artiminime 
Acquaragia
Italiapaura
Tramp
Mauritania Twist 
Presentiment
Fame 
Jim
Come una Poliziotta
Broken Mic
Eno degrado 
Erbaccia
Elvis
I Ate My Village 
Fare un Fuoco 
Bahum
Water Tanks 
Chennedi 
Tony Hawk of Ghana

Nevermind the Tempo

Se c’è un aspetto che è cambiato in me negli ultimi diciamo venticinque anni nell’ascoltare un disco nuovo non è l’entusiasmo, nemmeno la curiosità di scoprire una traccia dopo l’altra. Ciò che ho imparato e affinato negli ultimi tempi è di non riporre aspettative eccessive in ogni nuovo disco pubblicato da chicchessia. Nella mia mente, per molto tempo, ogni uscita potenzialmente poteva essere il disco dell’anno perché l’artista che lo aveva inciso aveva nelle intenzioni quelle di registrare il miglior disco della storia. È un approccio malato, ne convengo, eppure ho sempre ritenuto inimmaginabile uno scenario diverso da questo. 

Ebbene col tempo, molto tempo, ho scoperto che no, escono dischi bellissimi, escono dischi bruttissimi, escono dischi bellissimi che i loro autori considerano mediocri, dischi mediocri considerati “la cosa migliore che abbiamo mai fatto” (e qui potrei come non potrei riferirmi ad una dichiarazione letta da qualche parte e rilasciata dal frontman di una band grunge da poco uscita col suo dodicesimo lavoro). Ma la cosa che ho realizzato, e questo grazie alla crescente percentuale di cinismo che col tempo si impadronisce man mano del tuo corpo, è che molte volte chi fa un disco non lo fa pensando “cambieremo il corso della musica per sempre e tutte le generazioni ci renderanno omaggio amen”, e molto spesso nemmeno “questo è quanto di meglio possiamo offrire ai nostri fan”.

A volte accade che semplicemente che un gruppo di amici, accantonati per un po’ gli impegni primari, decida di trovarsi, cazzeggiare, provare, suonare, registrare e mandare in stampa un disco.

As simple as that.

E tutto questo preambolo nulla ha a che vedere con la qualità del risultato ma aiuta ad approcciarsi all’ascolto con la giusta attitudine e propensione.

In quest’ottica il nuovo lavoro degli I Hate My Village si colloca alla perfezione, le dieci tracce compongono una prosecuzione del precedente album omonimo, anche se musicalmente più variegato e al contempo più ruvido. Il filo conduttore continuano ad essere quei fraseggi di chitarra e synth battlesiani, come nella iniziale Artiminime o ancor più in Mauritania Twist, uno scherzo in orbita Animal Collective quasi. Il quantitativo di talento presente è così elevato che anche in un brano quasi di passaggio, come la strumentale Dun Dun, è possibile individuare e riconoscere lungo gli oltre quattro minuti di durata l’apporto di ogni singolo membro, come se ciascuno passasse a mettere la propria firma. I momenti frenetici e sincopati disseminati lungo questo Nevermind The Tempo trovano infine quiete e pace nella conclusiva Broken Mic, un perfetto esemplare di “exit song” e degna conclusione di un disco che conferma quanto già sapevamo, riguardo agli I Hate My Village sicuramente, una band con una precisa e definita identità, e con le idee ben chiare su cosa vuol trasmettere e su come farlo. E a chi ascolta il compito di lasciar perdere sovrastrutture, ragionamenti troppo sofisticati o complessi. Ma ascoltare, dall’inizio alla fine. E se incontra i propri gusti magari riascoltare. In caso contrario ce n’è per tutti. 

As simple as that.

Presentato SOLIDO, il network tra Ferrara Sotto le Stelle, Arti Vive Festival e Acieloaperto.


Dopo l’esperienza positiva del primo triennio 2021/2023,

prosegue il network tra

Ferrara Sotto le Stelle, Arti Vive Festival e Acieloaperto


SOLIDO

Anche nel 2024 i tre prestigiosi festival emiliano-romagnoli continuano a lavorare insieme per promuovere una nuova cultura dei festival, inclusiva e sostenibile.
Presentate tre line up in profonda connessione artistica e valoriale per garantire un’estate di musica di qualità in tutta la Regione.
Un modello di cooperazione tra festival virtuoso ed efficace, un unicum in Emilia-Romagna:
anche nel 2024 prosegue l’esperienza di SOLIDO, il coordinamento che riunisce Ferrara Sotto Le
Stelle, Arti Vive Festival e Acieloaperto.
I risultati raggiunti nel triennio 2021/2023 dal network tra i tre prestigiosi festival emiliano-romagnoli, reso possibile dal finanziamento della legge 2/2018 della Regione Emilia-Romagna relativa allo sviluppo del settore musicale e grazie al supporto dell’Emilia-Romagna Music Commission, sono ottimi e incoraggianti: 34 concerti organizzati, 32 progetti musicali regionali coinvolti, di cui 17 femminili, 12 contenuti digitali realizzati tra live talk e webinar e 11 iniziative di formazione del pubblico.
Un lavoro innovativo, capillare e inclusivo, aperto a varie generazioni e volto a diffondere una
nuova cultura dei festival, rilanciando la fruizione attiva e partecipata della musica dal vivo.
Il network nasce in modo spontaneo in piena pandemia nel 2020, inserendosi tra le varie iniziative che il settore dello spettacolo sviluppò per rispondere alle grandi questioni nate dalla profonda crisi del settore dei live. Da progetto temporaneo si è poi evoluto in SOLIDO, un coordinamento dall’identità chiara e dagli intenti ben definiti

Con SOLIDO per la prima volta in Regione tre importanti rassegne uniscono le forze, ma
soprattutto le idee e i valori, in una progettazione basata sulla condivisione di alcuni obiettivi
comuni, nel segno della cultura digitale, della sostenibilità ambientale, del gender-balance e delle nuove forme di inclusività, in una prospettiva non limitata nel tempo e nello spazio ma aperta alle sfide future, mettendo al centro la costruzione di un’idea innovativa di Festival.
Sulle ali di questa visione nel 2021 è nato FESTIVALINO DIGITALE, proseguito poi anche nel 2022: una rassegna online di live streaming, webinar e panel su comunicazione, direzione artistica,
documentari sul dietro le quinte e tutto ciò che riguarda il mondo dei festival musicali.
Con la ripartenza del settore della musica dal vivo, l’esperienza di SOLIDO è proseguita con ancora maggiore vigore. Ne sono prova le line up dei tre festival coinvolti: anche nel 2024, così come negli anni precedenti, Ferrara Sotto le Stelle, Arti Vive Festival e Acieloaperto continuano a farsi promotori di un modello di festival accogliente e stimolante, aperto a varie e nuove sonorità, pubblici e generazioni, capace di portare in Regione il meglio del panorama internazionale ma al tempo stesso valorizzando gli artisti italiani, in particolare emiliano-romagnoli.
Ecco dunque che FERRARA SOTTO LE STELLE, giunta quest’anno alla ventottesima edizione in
programma dal 3 all’8 giugno a Ferrara, l’8 e 9 luglio ad Argenta (FE) e il 3 ottobre a Ferrara,
accoglie nomi che hanno fatto la storia della musica sia straniera – come BLONDE REDHEAD e
EINSTÜRZENDE NEUBAUTEN – che italiana – PFM – e i progetti più brillanti d’Oltralpe, come
FANTASTIC NEGRITO, DRY CLEANING o THE MURDER CAPITAL. Al loro fianco, artiste e
artisti nazionali tra i più interessanti in circolazione, come NEW CANDYS, ANY OTHER e BIRTHH, con una particolare attenzione a quelli nati o di base in Emilia-Romagna: DENTE, DANIELA PES, IBISCO, FUSAIFUSA e LEATHERETTE.
ARTI VIVE FESTIVAL, che si terrà dal 4 al 7 luglio a Soliera (MO) e l’11 luglio a Modena, per la sua diciassettesima edizione ospita le più svariate sfumature di suono, passando dallo shoegaze dei
RIDE e dei BDRMM al rock dei BAR ITALIA, fin ad arrivare a musicisti italiani di grande raffinatezza e sperimentazione come VENERUS, MARTA DEL GRANDI, MARCO CASTELLO e l’italo-canadese di base a Bologna JAMES JONATHAN CLANCY.
Nella dodicesima edizione di ACIELOAPERTO invece, che si svolge tra luglio e agosto a Cesena e San Mauro Pascoli, con anteprima il 25 maggio a Savignano sul Rubicone, spazio a un altrettanto
ricco mix sonoro: dallo shoegaze degli SLOWDIVE alla poesia anarchica e unica di KAE TEMPEST, dalla stratificazione sonora degli EXPLOSION IN THE SKY alla profondità eclettica di TY SEGALL, passando dalla storia del rock italiano con i MARLENE KUNTZ al cantautorato del ferrarese VASCO BRONDI e quello di FULMINACCI fino ai giovane e poliedrico talento dei THRU COLLECTED.
Grazie a SOLIDO, tre festival con identità e storie diverse hanno dato vita a una sinergia unica e a una rara sintonia artistica, mettendo in campo politiche che si impegnano su una serie di fronti comuni: impatto ambientale ed economico sostenibile, accessibilità garantita, una comunicazione e un ambiente inclusivi. Un circolo virtuoso che promuove un’atmosfera di rispetto e apertura e che, al tempo stesso e in ragione di questa, moltiplica le opportunità per artisti, pubblico e per il settore.
Quello intrapreso da SOLIDO vuole dunque essere un viaggio alla (ri)scoperta e (ri)valorizzazione della musica, della cultura e del territorio, con la partecipazione attiva dei vari soggetti che ne
fanno parte: dagli artisti al pubblico, dagli enti e le associazioni locali agli operatori del settore.

Proprio per questo negli anni SOLIDO non si è chiuso in un lavoro esclusivo tra i tre festival ma ha collaborato con enti locali, associazioni, club e locali in tutta la regione, creando una rete di eventi e iniziative in tutto il territorio, e ha promosso progetti e percorsi volti alla crescita e allo sviluppo degli artisti emiliano-romagnoli.
Forte della convinzione che un futuro più sostenibile e inclusivo è possibile e va costruito insieme, SOLIDO si candida anche per il prossimo triennio a essere un punto di riferimento per l’evoluzione dei festival musicali, proseguendo e ampliando l’esperienza del Festivalino Digitale, valorizzando il patrimonio musicale e creativo emiliano-romagnolo e lavorando alla formazione di un nuovo pubblico consapevole e preparato.
Info
https://www.ferrarasottolestelle.it/
https://acieloaperto.it/
www.artivivefestival.it

ROCK IN RIOT 2024 – XI EDIZIONE

7 – 8 GIUGNO
Centro Sportivo Il Tiro – Via Trento 56, Martinengo (BG)
INGRESSO GRATUITO

Day 1: VENERDI’ 7 GIUGNO

NEBULA (USA) Il trio di L.A. ha guadagnato consensi internazionali grazie al loro cocktail cosmico di riff pesanti, blues elettrico e rock spaziale e psichedelico. Dal 1997 una delle stelle più brillanti dell’heavy psych in questa galassia.

HORROR VACUI (IT) Siamo lieti di ospitare per la prima volta a Bergamo gli Horror Vacui. Preparatevi ad atmosfere dark, con chiare radici punk.

VULBO (IT) Un duo esplosivo che vi lascerà senza fiato. Ritmi incalzanti e riff vorticosi. Preparatevi all’oblio.

Day 2: SABATO 8 GIUGNO

TOTAL CHAOS (USA) Attivi dal 1989 con diversi album, tra cui il loro ultimo lavoro “Mind Warfare”, hanno scritto un pezzo della storia del genere, unendo alle sonorità grezze e semplici del punk rock, anche HC e metal.

HOBOS (IT) Suonano metal come i punk, prendendo in prestito il death metal svedese e mischiandolo al Rock ‘n’ Roll, HC con un pizzico di grindcore. Sono una vera e propria macchina da guerra sul palco.

SHORT FUSE (IT) Roma HC! Questi ragazzi con la loro visione moderna di HC sanno trasportare il pubblico e lo sanno fare molto bene. Positive Mental Attitude.

SLANG POOR KIDS (IT) Skate punk italiano, per la precisione Brescia. Questi ragazzi sanno il fatto loro e sul palco picchiano duro.

JAMIE LEE CULT (IT) Vengono da Bergamo e il loro HC è una vera sberla in faccia. Per noi è un vero piacere averli sul nostro palco. Support!

Il tutto sarà arricchito come sempre da distro musicali e di artigianato DIY, food trucks per tutte le esigenze e beergarden.

Instagram
https://www.instagram.com/rockinriotbg/

Facebook
https://www.facebook.com/events/1068280534463393

Evento
https://fb.me/e/764UUgchj

LEGENDARY ROCK BAND JOURNEY ANNOUNCE THEIR 50TH ANNIVERSARY TOUR WHICH WILL TAKE THEM PAST TIVOLI FREEDOM, AARHUS AS PART OF THIS YEAR’S SUMMER SESSION CONCERT SERIES

English below

Efter en succesfuld Freedom Tour 2023 annoncerer det legendariske rockband, JOURNEY, at de udvider deres tour i 2024 med endnu flere shows. Her tilføjer de shows rundt i Skandinavien og kommer til Aarhus lørdag 8. juni i Tivoli Friheden. Touren er opkaldt efter JOURNEYs seneste album ”Freedom” som udkom i 2022. Bandet, der har opnået en diamantcertificering og er optaget i Rock & Roll Hall of Fame, er kendt for globalt hitlistetoppende sange som “Don’t Stop Believin”“Any Way You Want It”, “Faithfully”, “Lights”,m.fl. 

JOURNEY består af Neal Schon (lead guitar), der var med til at stifte bandet, Jonathan Cain (keyboard og backing-vokal), Arnel Pineda (lead vokal), Jason Derlatka (keyboard og vokal), der også var en af medstifterne, Deen Castronovo (trommer og vokal) og Todd Jensen (bas). Neal Schon er blevet optaget i tre forskellige Hall of Fames, heriblandt, Oklahoma Fall of Fame, Rock & Roll Hall of Fame og the Grammy Hall of Fame. Jon Cain har modtaget to BMI songwriter awards og er også optaget i Rock & Roll Hall of Fame som medlem af Journey. 

Når JOURNEY til sommer gæster Tivoli Friheden i Aarhus bliver det i forbindelse med det udendørs koncertformat, ’Summer Session’, hvor Tivoli Frihedens scene på den smukke Event-ø danner rammen om koncerten. Med som special guest kommer det svenske rockband EUROPE, der bl.a. er kendt for megahittet ”The Final Countdown”.

After a successful Freedom Tour 2023, the legendary rock band, JOURNEY, announces that they are expanding their tour in 2024 with even more shows. Here they add shows around Scandinavia and come to Aarhus on Saturday 8 June in Tivoli Friheden. The tour is named after JOURNEY’s latest album “Freedom”, which was released in 2022. The band, which has achieved a diamond certification and is inducted into the Rock & Roll Hall of Fame, is known for global chart-topping songs such as “Don’t Stop Believin”“Any Way You Want It”, “Faithfully”, “Lights”, etc.

JOURNEY consists of Neal Schon (lead guitar), who helped found the band, Jonathan Cain (keyboards and backing vocals), Arnel Pineda (lead vocals), Jason Derlatka (keyboards and vocals), who was also one of the co-founders, Deen Castronovo (drums and vocals) and Todd Jensen (bass). Neal Schon has been inducted into three different Hall of Fames, including the Oklahoma Fall of Fame, the Rock & Roll Hall of Fame and the Grammy Hall of Fame. Jon Cain has received two BMI songwriter awards and is also inducted into the Rock & Roll Hall of Fame as a member of Journey.

When JOURNEY visits Tivoli Friheden in Aarhus this summer, it will be in connection with the outdoor concert format, ‘Summer Session’, where Tivoli Friheden’s stage on the beautiful Event Island forms the setting for the concert. The Swedish rock band EUROPE comes as a special guest, who, among other things, is known for the mega hit “The Final Countdown”.