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Slam Dunk Italy 2025

Appartenenza: in matematica, la relazione che sussiste fra un elemento di un insieme e l’insieme stesso. Appartenenza: da Treccani, far parte di un corpo, un’organizzazione, di una categoria sociale.

Il pubblico dello Slam Dunk significa questo, unirsi una giornata per un festival sotto la stessa musica, sotto le stesse idee, lo stesso abbigliamento. Un paio di vans basse, calzettoni alti, magliette di band (e non è obbligatorio che suonino la stessa sera). Festival del genere, oltre alla musica in sè, servono anche come raduno per sentirsi parte di qualcosa. Il Kozel Carroponte di Milano ha l’atmosfera giusta: industriale, ma con grandi prati verdi che contrastano il gigantesco, appunto, carroponte posto sopra i due palchi. Due palchi su cui si esibiscono dieci band di spessore.

L’evento si apre con una band italiana, gli Hopsidian, che riescono ad introdurre bene il pubblico al festival anche se probabilmente si sarebbero trovati più a loro agio sul palco secondario, considerando la loro poca dinamicità. Ovunque c’è gente che balla, poga, canta, suda, insieme. Ecco che lo Slam Dunk diventa, di nuovo, un luogo sicuro in cui poter essere sé stessi e divertirsi, senza doversi preoccupare di chi è intorno. Non sono sicuramente mancati i moshpit, ovvero cerchi che si creano in mezzo al pubblico dove la gente si scatena, e altri balli di gruppo, in un’atmosfera che diventa sempre più familiare. 

Dopo una breve pausa è il momento dei Neck Deep. Il gruppo, considerato uno dei pionieri del pop punk revival, si esibisce quasi con dolcezza. Fra melodie pop punk distorte e una voce bella e riconoscibile anche i Neck Deep fanno immediatamente breccia nel pubblico. Sul palco secondario, invece, suonano gli Stain the Canvas, seconda e ultima band italiana che grazie ad una bellissima presenza sul palco e ad un’interpretazione metalcore fresca ed originale, tengono il pubblico incollato fino all’ultimo minuto, fra pogo, urla e corna in aria.

Concluso il live degli Stain the Canvas, l’attenzione si sposta sul palco principale con i Landmvrks, gruppo metalcore francese che rinnova le classiche basi metal con influenze di batteria rap e qualche strofa rappata. Il gruppo riesce a portare sul palco un’energia unica, probabilmente grazie anche a testi a tratti violentemente introspettivi, in grado di creare un buco nello stomaco dell’ascoltatore. Forse appartenenza significa anche questo: condividere insieme anche le parti più dolorose.

Gli Ataris, sul palco secondario, infondono un’energia profonda e un dinamismo senza precedenti che ipnotizza il pubblico, soprattutto la vecchia guardia, affezionatissima al gruppo per successi come San Dimas High School Football Rules e So Long, Astoria

Il festival prosegue con The Used sul palco principale: energici ed esplosivi, riescono a far divertire il pubblico, senza però dimenticare spunti di riflessione importanti come l’attenzione ad un mondo più pacifico, senza guerre e conflitti, spostando i riflettori sulla questione palestinese. Forse appartenenza significa anche questo: ricordarsi di chi è meno fortunato, e se possibile, aiutarlo.

Ci si sposta di nuovo sul palco secondario con gli Zebrahead, probabilmente la band più energica e a contatto col pubblico di tutto l’evento: oltre ad un’impeccabile esibizione a livello tecnico, gli Zebrahead parlano col pubblico, li invitano a ballare e a saltare sul palco, lanciano plettri, abbracciano i fan e, in maniera assolutamente tranquilla, mescolano e bevono cocktail da un piccolo bar allestito sul palco.

Dopo i The Used, i due palchi vedono i Caskets, band post hardcore che rapisce il pubblico grazie alle loro melodie impetuose e i New Found Glory, che portano sia i loro classici di repertorio che le loro cover più famose, permettendo a tutti di godersi l’ultima esibizione prima della punta del festival. 

Un live degli A Day To Remember è l’esatto specchio dei loro lavori in studio: dinamico, stravagante, imprevisto, divertente ed emozionante. Chiaramente, in linea con il festival, non è mancato il pogo e balli vari, ma non sono mancate nemmeno lacrime per i più affezionati e sorprese sceniche come coriandoli, fiamme, palloni da spiaggia da far rimbalzare via in mezzo al pubblico e, per quanto surreale, Super Mario sul palco che lancia magliette con una pistola.

Insomma, eventi come questi sono un’occasione in più per appartenere, per sentirsi parte di qualcosa senza forzare nulla; occasioni per essere sé stessi, per essere ancora una volta giubbotto di pelle in un mondo che ti vuole sempre di più camicia.

Riccardo Rinaldini

The Jesus Lizard @ Express Festival

Bologna, 31 Maggio 2025

Chi sono i Jesus Lizard? Se stai leggendo queste righe, probabilmente la risposta già la conosci. Ma per chi si è imbattuto in questo nome per caso, basti dire che Steve Albini – produttore leggendario e custode del suono underground americano – li ha descritti come “la band più importante degli anni Novanta”. Una definizione forte, ma che trova piena conferma nella loro storia, nella loro attitudine, nel loro suono. Nati alla fine degli anni ’80, i Jesus Lizard prendono le distorsioni industriali dei Big Black e le trasformano in qualcosa di più istintivo, più corporeo. Mentre i Fugazi canalizzano l’eredità dell’hardcore in una forma politica e rigorosa, i Jesus Lizard scelgono la strada opposta: si abbandonano al caos, alla nevrosi, alla violenza emotiva. Il loro noise rock è crudo, fisico, disturbante – un martello ritmico che non lascia scampo. 

Dopo anni di silenzio e qualche reunion occasionale, la band è tornata davvero. Il 13 settembre 2024 è uscito Rack, primo album in studio dopo 26 anni. Undici nuovi brani che non suonano come un omaggio a sé stessi, ma come un colpo allo stomaco: diretti, abrasivi, ancora capaci di far male. E ora, finalmente, sono tornati anche in Italia, con tre date tra cui quella di Bologna, inserita nella programmazione dell’Express Festival, organizzato dal Locomotiv Club ma stasera in trasferta al Link.

Il locale è pieno fino all’orlo. C’è un’attesa carica di tensione, e tutti gli occhi sono puntati su David Yow, il frontman storico della band, noto per le sue performance imprevedibili e spesso al limite del delirio. In passato si è lanciato tra il pubblico vestito solo con i suoi stivali camperos, lasciandosi trascinare dalla folla senza il minimo riguardo per la propria incolumità. Anche oggi, sul palco, sembra sempre a un passo dal collasso: lo guardi e pensi che da un momento all’altro si accascerà, vomiterà sul palco o farà qualcosa di completamente folle. Ma niente di tutto questo accade. A esplodere, piuttosto, è solo la sua voce: ruvida, cavernosa, viscerale. Yow si lascia toccare dal pubblico, sfiora mani e volti, si muove in modo imprevedibile – a volte scivolando a terra con grazia quasi da ballerina, altre ringraziando tra un pezzo e l’altro con una dolcezza spiazzante. Il momento più emblematico arriva prima di What If, quando con un ghigno divertito invita il pubblico a urlare con lui un sonoro “Fuck Trump”. Un gesto politico, certo, ma anche un’esplosione collettiva, perfettamente in linea con lo spirito abrasivo della band. Il set prosegue alternando brani nuovi e vecchi, senza mai perdere intensità. Quando arrivano i pezzi storici da Goat, il pubblico impazzisce. Parte il pogo, volano bicchieri, il sudore cola a fiumi. Su Monkey Trick provo a buttarmi nella mischia, ma capisco subito che se voglio tornare a casa con tutte le ossa a posto, è meglio farmi da parte.

I Jesus Lizard non sono tornati per suonare da vecchie glorie. Sono tornati per ricordare – a chi c’era e a chi non c’era – che il noise rock può ancora essere qualcosa che ti prende alla gola, ti scuote e ti sbatte a terra. Letteralmente.

TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI: AL VIA IL NUOVO TOUR ESTIVO


TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTIAL VIA IL NUOVO TOUR ESTIVO
TOUR 202524/05 ROMA – ARF! FESTIVAL / TESTACCIO ESTATE – Città dell’Altra Economia25/05 TANETO (RE) – Fuori Orario30/05 NERVIANO (MI) – Big Bang Music Fest31/05 TOLENTINO (MC) – Marca Beer Fest01/06 VERONA – The Factory27/06 SALERNO – Limen Festival28/06 – CORIGLIANO D/O (LE) – Castello Volante05/07 COLLEGNO (TO) – Flowers Festival06/07 CASSINASCO (AT) – Portami Via Festival09/07 TREVIGLIO (BG) – Revel Summer Festival10/07 FIRENZE – Ultravox11/07 MONTEFIASCONE (VT) – Atb Festival13/07 FANO (PU) – Rocca Malatestiana17/07 TREVISO – Suoni Di Marca20/07 PIANCAVALLO (PN) – La Genzianella (ore 16:00)* calendario in aggiornamento Prevendita Biglietti: https://linktr.ee/latempestaconcerti 
I Tre Allegri Ragazzi Morti sono pronti a tornare sui palchi, e lo faranno il 24 maggio alla Città dell’Altra Economia di Roma, in occasione dell’XI edizione di ARF! Festival del Fumetto. Il concerto, a ingresso gratuito, sarà la prima tappa di una tournée estiva che li vedrà protagonisti dei maggiori festival italiani. Durante l’ARF! di Roma, il Festival del Fumetto, la festa di chi ama, scrive, disegna, legge e respira fumetti sarà anche l’occasione di vedere le opere di Davide Toffolo, che non solo firma il manifesto ufficiale della manifestazione, ma sarà protagonista dell’esposizione che celebra trent’anni di tavole a fumetti, illustrazioni e disegni originali in una mostra legata all’iconografia dei Tre Allegri Ragazzi Morti intitolata “STARMAN” (al Mattatoio, 23, 24 e 25 maggio).  La fusione tra rock e fumetto sarà l’elemento centrale del tour estivo, con alcune tappe che ospiteranno la collezione di “TARM Fan Art”, cioè le opere che i fan hanno costruito sull’immaginario del gruppo mascherato e che hanno regalato loro nel corso degli anni. Sarà possibile individuare queste occasioni collegandosi ai canali social ufficiali dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Mascherati e animati da puro Rock’n’Roll, sono pronti a riportare la gioia delle loro performance live, con nuovi travestimenti e canzoni provenienti dal loro inossidabile repertorio e dall’ultimo album “Garage Pordenone” (2024). www.treallegriragazzimorti.it

BIOGRAFIA – TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI

Conosciuti per le performance mascherate e per i live di rock essenziale, Tre Allegri Ragazzi Morti sono considerati uno dei pilastri della scena rock alternativa italiana fin dalla loro formazione, nel 1994.

Nati sotto la guida del celebre fumettista Davide Toffolo, la band è formata dal batterista e membro originario Luca Masseroni e dal bassista Enrico Molteni, aggiuntosi per il primo album ufficiale “Piccolo intervento a vivo” (1997 BMG/Ricordi), preceduto dagli auto-prodotti su audiocassetta “Mondo naïf” (1994), “Allegro pogo morto” (1995) e “Si parte” (1996).

“Piccolo intervento a vivo” è un live: per il primo disco di inediti (secondo i crismi della discografia vera e propria) bisognerà aspettare il 1999 con “Mostri e normali”, sempre per BMG/Ricordi. È con questo lavoro in bilico tra pop e rock che la notorietà e l’attività live di Tre Allegri Ragazzi Morti cominciano a crescere notevolmente.

Il rapporto con la major ha però breve durata e nel 2000 la band pubblica l’EP “Il principe in bicicletta” con la neonata e da sé stessi fondata La Tempesta, che negli anni a seguire darà luce a buona parte della miglior musica indipendente italiana.

Nel 2001 esce “La testa indipendente”, prodotto da Giorgio Canali, che contiene una delle loro canzoni più conosciute: “Ogni adolescenza”. La prolifica carriera del gruppo prosegue nel 2004 con “Il sogno del gorilla bianco”, disco caratterizzato da leggere venature etniche. Il trio pubblica il suo quinto album nel 2007, dal titolo “La seconda rivoluzione sessuale”, uno dei lavori più amati e che contiene il singolo “Il mondo prima”. Nel successivo “Primitivi del futuro” del 2010 iniziano ad essere presenti le prime influenze reggae che proseguono mescolate ad altri suoni di un’etnia immaginaria fino all’uscita di “Nel giardino dei fantasmi”, rilasciato a dicembre 2012, sempre da La Tempesta.

A celebrare un 2013 che li vede come uno dei gruppi di punta della scena italiana, grazie anche al tour insieme a Jovanotti con cui condividono i palcoscenici dei maggiori stadi italiani, Tre Allegri Ragazzi Morti intraprendono una tournée europea che tocca Londra, Bruxelles, Parigi e Barcellona. Nel luglio dello stesso anno pubblicano, in allegato facoltativo al numero 88 della rivista XL di Repubblica, un album live chiamato “Il fantastico introvabile live. Bootleg”.

Il 2014 è dedicato al ventennale della band (#tarm20 – Una festa lunga un anno) con la pubblicazione dell’autobiografia a fumetti di Davide Toffolo “Graphic novel is dead”, la realizzazione di un musical basato sul fumetto “Cinque allegri ragazzi morti” e il tour “Aprile 1994” in cui il gruppo esegue per intero le prime cassette registrando diversi sold out in tutta la penisola.

Nel 2015 Tre Allegri Ragazzi Morti si esibiscono nel tour “Unplugged”, una serie di concerti acustici in locali di piccole dimensioni (da cui l’album “Unplugged – Live”). Nel maggio dello stesso anno esce l’album “Quando eravamo swing”, una raccolta di brani riarrangiati con l’Abbey Town Jazz Orchestra, con la collaborazione di Maria Antonietta nel brano “Occhi bassi serenade”, al quale segue il tour estivo di presentazione del disco.

Il 12 gennaio 2016 la band annuncia la pubblicazione di “Inumani”, lavoro uscito nel marzo successivo per La Tempesta e anticipato il 25 febbraio dal primo singolo estratto, “In questa grande città (La prima cumbia)”, che vede la partecipazione di Jovanotti. Grazie a “Inumani” Tre Allegri Ragazzi Morti partecipano ad alcune trasmissioni televisive come “Quelli che… “ e “Che tempo che fa”. Il tour che ne segue comprende una sessantina di date, molte delle quali con ospiti speciali sul palco Monique Mizrahi e Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion).

Il 30 ottobre 2018 Tre Allegri Ragazzi Morti pubblicano il singolo “Caramella”, a cui seguono “Bengala” e “Calamita”, brani che anticipano “Sindacato dei sogni”, il disco di inediti uscito il 25 gennaio 2019.

Il 3 maggio 2019 Tre Allegri Ragazzi Morti si esibiscono in uno speciale concerto in onda su Rai Radio2, in diretta dalla Sala B di Via Asiago a Roma per ‘Radio2 Live’, a conclusione di un calendario di date indoor in cui collezionano numerosi sold out.

Il 2021 vede la partecipazione di Davide Toffolo al Festival di Sanremo 2021 ospite degli Extraliscio e la partecipazione di Tre Allegri Ragazzi Morti al Concerto del Primo Maggio di Roma.

Nel 2022 esce il disco “Meme K Ultra” in collaborazione con i Cor Veleno, a cui segue una tournée in tutta Italia.

Alla fine del 2022 Tre Allegri Ragazzi Morti portano in tour “Pasolini, concerto disegnato”: disegni, musica, immagini e parole ispirati alla biografia del poeta friulano. Nel concerto, il corpo, la voce, i pensieri scandalosi di Pier Paolo Pasolini muovono i pennelli di Davide Toffolo che, sulla musica di Tre Allegri Ragazzi Morti, disegna dal vivo la storia dello scrittore.

Il 2024 è l’anno del loro trentennale, un anniversario speciale ricco di sorprese e novità che i Tre Allegri celebrano con una festa memorabile, lunga un anno, tra singoli, dischi, cassette, video, mostre e concerti in Italia e in Europa: dalla ristampa della mitologia audiocassetta rossa di “Mondo Naïf” alla pubblicazione di “Urla forte Pordenone”, inno non ufficiale del Pordenone Calcio, passando attraverso le mostre “Come Mi Guardi Tu – Tre Allegri Ragazzi Morti negli occhi di 40 fotografi” al Museo Nazionale della Fotografia di Brescia (dal 14 luglio all’8 settembre 2024) e “Tre Allegri Ragazzi Morti Expo” al PAFF! Palazzo del Fumetto di Pordenone (dal 7 novembre 2024 al 9 marzo 2025).

Il 12 aprile 2024 è la data d’uscita di “Garage Pordenone”, il decimo album della band. Anticipata dai singoli e video di “Ho’oponopono” e “La sola concreta realtà”, la release del disco viene accompagnata dal videoclip del terzo estratto, “Mi piace quello che è vero”. Nella stessa data parte il tour di oltre 40 date. Iniziata con un concerto disegnato al Regina Fumetti Festival, la tournée tocca – con diversi sold out – i principali festival della penisola e comprende un’inedita tre giorni al Mi Ami di Milano: i Tre Allegri Ragazzi Morti fanno la storia del festival, diventando i primi artisti a esibirsi in tutte e tre le serate, con tre spettacoli unici, ognuno dedicato a un decennio della loro carriera.

Il 4 ottobre esce l’inedito “La nuova canzone per me”, accompagnato da un video d’animazione. I live proseguono in Europa, con concerti in Inghilterra, Germania, Belgio, Spagna e Svizzera, e una straordinaria festa il 31 ottobre all’Estragon di Bologna, “Halloween 2024”, proprio nel giorno del loro compleanno.

Il 7 novembre i Tre Allegri Ragazzi Morti pubblicano “Garage Dub”, la versione dub di “Garage Pordenone” realizzata da Paolo Baldini DubFiles: l’album è disponibile in esclusiva in vinile dal 7 novembre alla mostra Tre Allegri Ragazzi Morti Expo” al PAFF! Palazzo del Fumetto di Pordenone e dal 6 dicembre su tutte le piattaforme digitali.

Ghost @ Royal Arena

WOW. Just Wow.

Tonight I partook with many Danes (And a lot of Swedes) Ghost fans in what can only be considered a ritual and god damn was it not the most fun I have had at a concert in a long time. 

If the tongue in cheek stylings of Ghost and its frontman Tobias Forge whre really a religion, then they would have the same manic devotion that all the other faiths of the world have. The fans of Ghost are like modern day Kiss fans and go all in on the makeup and theatrics.

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The concert itself was a worldwind of impressive stagecraft, (giant inverted light up crucifix, smoke, fire and stage screens) and super tight playing from the Unnamed Ghouls with one guitarist impressively moving around the stage in a cast after an apparent broken foot.

With the new creation of Papa V fronting the stage supporting the release of the new album Skeletá we kicked off with some new songs with Peacefield and Lachryma and from there it was a great mix of the hits throughout their discography with the likes of Cirice and Year Zero kicking some serious heavy vibes. Honestly, having been to the likes of Metallica, Anthrax and others over the past year, none of them could hold a (black) candle to Ghost for headbanging crowd interaction.

It was the encore where things really just exploded into full on party mode with first the hit viral sensation of Mary on a Cross followed by Dance Macabre and Square Hammer. At this stage everyone was out of their seats standing up singing. That’s how you end a concert.

If you are on the fence about liking Ghost, thinking they are somewhat of a gimmick then I implore you to check out this Skeletour World Tour. I guarantee you will be a convert by the end.

JP Molloy

CIMINI: torna oggi con il nuovo singolo Strappami Il Cuore

CIMINI

da venerdì 9 maggio il nuovo singolo
per Garrincha 373/ADA Music Italy

STRAPPAMI IL CUORE

un inno dolce-amaro dalle sonorità pop
che parla con ironia e tristezza di un amore finito

Pre-save “Strappami il cuore”:http://ada.lnk.to/strappamiilcuore


Dopo “MYROMANTICA”, CIMINI torna con il singolo “STRAPPAMI IL CUORE”, disponibile da venerdì 9 maggio per Garrincha 373 e distribuito da ADA Music Italy, un branoche racconta con ironia e immagini taglienti la fine di una storia.

Pop malinconico dal ritmo incalzante, sguardi che si incrociano ancora, anche quando non dovrebbero, rammarichi e immagini spaziali: “Strappami il cuore” è il racconto di un amore che lascia lividi tra mutui, palestre e Versace sugli occhi bendati. È un inno dolce-amaro che parla di amori finiti, orbite mancate e notti che diventano pillole. 

Con una scrittura sincera e teatrale, CIMINI miscela leggerezza e profondità, tristezza e ironia (la malegria, come racconta l’artista) mentre canta il desiderio di brillare accanto a chi ci ha già lasciato indietro. 

“Per scrivere questa canzone ho preso la mia tristezza e l’ho mescolata con l’ironia. Ne è venuta fuori la malegria: un drink fresco e amaro, un sorriso che sa di pianto. Un arrangiamento leggero con un testo malinconico e sarcastico, a modo mio. È una storia vera e personale, come sempre, ma anche universale. Una richiesta d’abbraccio a chi mi ascolta da sempre e un modo nudo e sincero di presentarmi a chi mi incontra per caso. 
L’ho scritta con Filippo Gabbani, che ha saputo capire al volo i miei sentimenti contrastanti in questo momento di alta marea della mia vita.”
Cimini
Con questo brano uptempo e cantautorale, Cimini dimostra come con la sua penna sia in grado di raccontare storie universali in maniera intima e personale, accompagnate da sonorità capaci di rimanere in testa fin dal primo ascolto. 


CREDITI:
Autori e compositori: Federico Cimini, Filippo Gabbani, Fabrizio Degl’Innocenti, Leonardo Lombardi
Produzione: SPX
Discografica: Garrincha 373
Distribuzione: ADA Music Italy
Edizioni Sony Pubblishing, La Clinica Dischi
Crediti cover: Enea Luisi

Da novembre al via il MAGICO TOUR: uno spettacolo in full band nei club di tutta Italia, con tanti ospiti e sorprese, in cui si potranno sentire per la prima volta dal vivo i brani del nuovo album, MONDO TRAGICO QUASI MAGICO, alternati ai grandi classici di CIMINI. Una vera e propria esperienza collettiva, dove sarà possibile cantare e ballare tutti insieme, sognando un mondo migliore, quasi magico.

Di seguito le date del MAGICO TOUR, prodotto da Kashmir Concerti
05.11 – TORINO, Hiroshima Mon Amour
06.11 – ROMA, Largo Venue
12.11 – MILANO, ARCI Bellezza
13.11  – BOLOGNA, Locomotiv
Prevendite disponibili qui: 
http://bit.ly/CIMINI-MagicoTour

https://www.instagram.com/ancoramegliocimini/

BIO
Federico Cimini, cantautore calabrese trapiantato a Bologna, conosce il successo nel 2017 con “La legge di Murphy”, brano cult della scena indie-pop italiana. Nel 2018 pubblica l’album “Ancora Meglio”, a cui segue un tour di oltre 100 date nelle principali città italiane. Nel 2021 esce “Pubblicità”, accompagnato dal fortunato “Karaoke Tour”, uno spettacolo a metà tra il teatro canzone e un concerto vero e proprio sotto la regia di Lodo Guenzi, che riesce a portare con grande successo CIMINI in tutti club italiani più importanti nonostante la difficile situazione di pandemia, poi riproposto in full band nell’estate 2022.
Ritorna sul palco con una data live il 13 luglio 2024 accompagnato dall’Orchestra Leggera in occasione del festival bolognese BOtanique. Il 25 settembre annuncia il nuovo “TRAGICO TOUR”, una lunga serie di date indoor lungo tutta Italia, che anticipa i singoli, “L’URLO” e “Lindacolei” per Garrincha 373. Il successo delle date e la grande capacità di rinnovarsi e comunicare col pubblico, confermano l’autenticità e la sensibilità di CIMINI nel panorama musicale italiano.