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Milano DreamCity Festival: dopo TRIPPIE REDD, si aggiungono Artie 5ive e Niky Savage alla line up


MILANO DREAMCITY FESTIVAL 2024
“turn your dreams into reality, that’s the true flex”

dopo TRIPPIE REDD
si aggiungono due nuovi nomi alla line up:
ARTIE 5IVE e NIKY SAVAGE
+ more TBA

10.07.24 – Carroponte, Sesto San Giovanni (MI)

Biglietti su DICE

All Things Live Italy, in collaborazione con Butterfly Effect,presenta Milano DreamCity Festival 2024. Dopo l’annuncio dell’headliner TRIPPIE REDD – per la prima volta in Italia – si aggiungono ARTIE 5IVE e NIKY SAVAGE alla lineup: il 10 luglio al Carroponte di Sesto San Giovanni (MI).
Biglietti disponibili sulla piattaforma di ticketing e discovery DICE.

ARTIE 5IVE -pseudonimo di Ivan Arturo Barioli, è un rapper milanese classe 2000. Di origini italo-sierraleonesi, il suo nome d’arte arriva dal suo secondo nome e dalle 5 vie principali di parte del quartiere Bicocca di Milano. Il suo stile si rifà alla scuola drill di Detroit caratterizzata da bpm sostenuti, melodie rapide e ripetitive, bassi pesanti ed acid e testi espliciti.
Le sue prime uscite risalgono a metà 2020, in brani come “Five Stars” di Sexymoneyg e “Non Accetto Consigli” di Wenzitoflow o le sue “Finchè Siamo Sbronzi” e “Red Bandana”. Nel 2022 inizia la collaborazione con il suo attuale Producer Ddusi, con il quale pubblica la tripletta di singoli composta da “Paramedici (1/3)”“Ready Rock (2/3)” e “Tookie Williams (3/3)”. Sempre nel 2022 collabora con Kid Yugi e Tony Boy in “DEM”, mentre a il 2023 si apre con il featuring per Rondodasosa per la traccia “READY 4 WAR”, rinnovando la collaborazione in “EYES OF THE TIGER”.Il 21 aprile è coinvolto da Night Skinny per la sua posse “Players Club ’23 (Knights of the Posse)”, traccia in cui racchiude il meglio dei talenti emergenti nell’anno. Al fianco di Artie 5ive infatti troviamo Nerissima Serpe, Tony Boy, Papa-V, Low-Red, Digital Astro e Kid Yugi.
A maggio esce il suo primo EP, “Aspettando La Bella Vita” raccoglie 10 tracce con le collaborazioni di Rondodasosa, ANNA, Digital Astro & Tony Boy e Kid Yugi, seguitoa dicembre 2023 da un joint album sempre insieme a Rondo da Sosa.

NIKY SAVAGE – pseudonimo di Nicholas Alfieri, è un rapper milanese, originario della provincia di Napoli. Nel 2021 pubblica il singolo d’esordio “Trust No One”, mettendo subito in mostra uno stile crudo, oscuro e introspettivo, caratterizzato da una voce rauca e dalla sporca “WaWa”, un verso che diventerà presto la firma dell’artista nei suoi brani. Nel 2022 pubblica 4 singoli e la prima collaborazione con un altro rapper emergente: “Spoiler feat. 22Simba”, il cui video ufficiale pubblicato su YouTube riscuote grande successo e raggiunge in pochissimo tempo oltre un milione di streaming su Spotify. Il 2023 di Niky Savage si apre “Yamamay”, a cui seguono “WAO” (entrambi caertificati Disco d’Oro) e la collaborazione con Mikush nella traccia “Victoria’s Secret”. A luglio pubblica il singolo “BLA” e nel corso dell’anno collabora con VillaBanks per il brano “Sicaria”, apparendo insieme a Artie 5ive in “CLAP CLAP” e nel brano “Freaky” degli Slings, collaborando anche con Shiva. A novembre torna con il singolo “FASHION”, mentre a dicembre partecipa al brano “Lamborghini” di Digital Astro. “WARANZA”,e “TEKKEN” (feat. Simba La Rue).

TRIPPIE REDD – nome d’arte di Michael Lamar White IV, classe 1999 – è uno degli artisti più versatili e audaci dell’hip-hop di oggi. Ha iniziato la sua carriera da adolescente “vivendo in uno scantinato con gli scarafaggi a registrare musica“, è cresciuto con icone dell’hip-hop come Tupac Shakur, Nas e Jay-Z, è rimasto affascinato dallo shock-rock di Slipknot, Rob Zombie e del collega di Canton Marilyn Manson.
L’impulso a creare la propria musica è nato dopo la morte del fratello maggiore in un incidente d’auto, quando Trippie aveva 10 anni, ha iniziato a registrare nel seminterrato di suo cugino e in seguito si è trasferito ad Atlanta per affinare le sue capacità, ottenendo un contratto discografico con 10K Projects.
Da quando ha pubblicato il suo mixtape di debutto A Love Letter to You nel 2017 – il cui singolo “Love Scars” conta attualmente oltre 100 milioni di visualizzazioni su YouTube – il rapper cantautore multi-platino è in vetta alle classifiche, sfidando i confini di genere e incorporando la sua interpretazione melodica del rap con elementi di rock-and-roll e heavy metal. Ha debuttato con cinque progetti consecutivi nella top 5 della Billboard 200 chart. Con l’uscita di A Love Letter to You 2, nell’ottobre dello stesso anno, ha poi ottenuto il suo primo successo di platino con “Dark Knight Dummo” con Travis Scott. Da lì, Trippie ha continuato il suo inarrestabile slancio con A Love Letter to You 3 del 2018, ha dimostrato di essere uno dei musicisti più dinamici con A Love Letter To You 4 del 2019, accumulando oltre 125,9 milioni di stream solo nella prima settimana.
Dal 2019 a oggi ha pubblicato diversi mixtape e album, gli ultimi del 2023: A Love Letter To You 5Saint Michael V2 e Mansion Musik.

MILANO DREAMCITY FESTIVAL 2024 si pone al centro della scena come il più importante festival Hip Hop italiano. Il 10 luglio 2024 il Carroponte accoglierà artisti di fama internazionale accostati ad artisti italiani per una giornata indimenticabile all’insegna della cultura urbana. Questo festival unisce le vibrazioni pulsanti della musica hip hop con l’energia vibrante della città di Milano, creando un’esperienza unica e coinvolgente per tutti gli appassionati della cultura Hip Hop.

Trippie Redd, Artie 5ive e Niky Savage, + more TBA, ti aspettano il 10 luglio al Carroponte di Sesto San Giovanni (MI) in occasione del Milano DreamCity Festival 2024.


Biglietti su DICE
10.07.24 – Carroponte, Sesto San Giovanni (MI): https://lnk.bio/DreamCity_Festival
 

Milano DreamCity Festival
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All Things Live Italy
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Midnight Again

Dopo sei anni di attesa, gli …A Toys Orchestra tornano conMidnight Againun album che è un salto indietro nel tempo dal sapore malinconico.

Gli …A Toys Orchestra sono un gruppo rock alternativo italiano formato da Enzo Moretto, Ilaria D’Angelis, Raffaele Benevento e Alessandro Baris, con un forte stampo internazionale caratterizzato, in primis, dalla scelta della lingua inglese per le canzoni. 

Midnight Again è un disco di ballate evocative, accenni soul e brani blues rock che raccontano sei anni di vita. Un ritorno, una nuova speranza per il futuro che, però, strizza l’occhio al passato: l’album è stato registrato affidandosi perlopiù a una produzione analogica. Una caratteristica vintage che richiama la malinconia, ma anche l’unicità, una scelta pensata che restituisce quel senso di “lentezza” che abbiamo sacrificato in nome della frenesia digitale. 

I singoli che hanno anticipato l’uscita dell’album sono Life Starts Tomorrow e Take Me Home. Il primo brano sembra essere la risposta a tutte le volte in cui ci sentiamo fermi, con i piedi piantati in una situazione dalla quale ci sembra difficile uscire. La vita inizia domani, nel nuovo giorno qualsiasi cosa può accadere, tutto può cambiare. C’è un passaggio della canzone che mi ha colpito particolarmente, perché si riallaccia a un mio pensiero personale che sto facendo in questi giorni: “Somebody says we’re made of dreams / Somebody says flesh bones and skin”. È l’eterna lotta tra mente e materia. Siamo la somma delle nostre emozioni o siamo un corpo che abita il mondo? Ci focalizziamo molto su ciò che ci passa per la testa, riduciamo la nostra stessa essenza a tutte le sensazioni che proviamo. Spesso parliamo del peso delle emozioni e delle scelte che ne conseguono, prendendo in prestito dal mondo fisico il concetto di “peso” per abbinarlo qualcosa di intangibile che, per sua stessa definizione, non può davvero pesare. A volte dobbiamo ricordarci della nostra carne, del nostro corpo che abita il mondo materiale e tutto, paradossalmente, può sembrare più leggero.

Take Me Homecon le sue note malinconiche, è il desiderio di tornare a casa, anche se a volte la casa è triste. Casa nostra può essere noiosa, a tratti può sembrare una gabbia che ci tiene incollati alla routine e alla solitudine, ma è una certezza, un posto in cui non dobbiamo sforzarci, possiamo essere noi stessi, nel bene e nel male. Il brano, verso la fine, esplode in un canto corale: siamo davvero soli se tutti vogliamo andare a casa? 

Una malinconia che ti travolge, ti culla e, a volte, ti rattrista. Questa è l’essenza di Midnight Again, un album che può fare male se non si è preparati. Miss U è una canzone che sintetizza molto bene l’identità del disco e racconta la fase in cui ci manca una persona o una situazione, ma cerchiamo di apparire sereni e rilassati agli occhi degli altri per convincere noi stessi che le cose, tutto sommato, vadano bene.

Quante cose possono accadere in sei anni? Rotture, pandemie, delusioni, ma anche nuove avventure. Perché nella vita arriva sempre la mezzanotte, un momento di buio profondo nel cuore della notte che spaventa, la luce sembra troppo lontana. La mezzanotte, però, porta con sé l’arrivo di un nuovo giorno e, con un po’ di pazienza e speranza, i raggi del sole ci colpiranno e ci diranno che possiamo alzarci e ricominciare una nuova giornata.

E voi siete pronti a ricominciare? È di nuovo mezzanotte.

Chiamamifaro: “Tutti contro tutti” è il nuovo singolo in uscita questo venerdì.

chiamamifaro

dal 29 marzo il nuovo singolo 
per Columbia Records/Nigiri

Tutti contro tutti

Tra sonorità pop e un testo immediato,
la cantautrice trasmette un messaggio potente che risuona come un coro in uno stadio

Presalva “Tutti contro tutti”: https://forms.sonymusicfans.com/campaign/cfhajasfuiahbcdo/


Presentato in anteprima durante il suo primo tour nei club, “Tutti contro tutti” è il nuovo singolo di chiamamifaro, in uscita venerdì 29 marzo per Columbia Records/Nigiri.

Con questo brano chiamamifaro ci mostra il suo lato più giocoso, pur affrontando temi profondi: dalla polarizzazione dei social media all’incessante ricerca dell’identità personale in mezzo al caos sociale.
Tra sonorità pop e un testo immediato, chiamamifaro trasmette un messaggio potente che risuona come un coro in uno stadio. L’incalzante “Alè Alè” segna il passaggio tra un tema e l’altro, come se fosse il boato di incitamento dei tifosi ad ogni azione durante una partita di calcio.

“Alè alè. Allo stadio, nei talk show, su Twitter, alle cene di famiglia: l’ultras è in tutti noi e si manifesta ogni volta che inizia la partita, di sport o di vita. Alè alè. Calcio, gossip, vip, influencer, cronaca nera e rosa, vaccini, porti o guerre, santi o demoni, col dito puntato verso di te. Alè alè. Una partita che non si può vincere. Alè alè. Un coro che non ti dimenticherai: alè alè”
(chiamamifaro)
Dopo aver collezionato milioni di streams con il primo EP “MACCHIE” (UMA Records, giugno 2021) e l’album d’esordio Post Nostalgia” (Columbia Records/Nigiri, giugno 2022) e un’estate che l’ha vista protagonista di un importante tour estivo, con una tappa all’Arena di Verona per i Radio Zeta Future Hits – dove ha cantato “Santa Subito” insieme ad Asteria – e al Red Valley Festival di Olbia davanti a oltre 25.000 persone, chiamamifaro ha pubblicato il suo nuovo EP, DEFAULT, uscito il 12 gennaio per Columbia Records/Nigiri.

Tra testi immediati e sonorità coinvolgenti e con la freschezza della sua penna e del suo pop narrativo, chiamamifaro racconta com’è avere vent’anni, tra incertezze, rimpianti e leggerezza.

CREDITI “Tutti contro tutti”:
Compositori: Angelica Gori, Lorenzo Vizzini, Marco Paganelli, Pietro Posani
Autori: Alessandro Belotti, Lorenzo Vizzini
Producer: Marco Paganelli, Pietro Posani
Label: Columbia Records/Nigiri
Distribuzione: Sony Music Italy 
Foto: Silvia Violante Rouge

https://www.instagram.com/chiamamifaro/ 

BIO 
chiamamifaro è il progetto della ventenne Angelica Gori, di indole e stanza bergamasca ma con una forte passione per i luoghi esotici, i cactus, la ginnastica ritmica e lo yoga. Subito dopo la maturità dà vita a chiamamifaro e il 3 luglio 2020 esce il singolo di debutto Pasta Rossa (Uma Records), che raggiunge in breve tempo il milione di stream complessivi. Il secondo singolo è Domenica, che esce il 6 novembre 2020 accompagnato dal primo video ufficiale. Poi arrivano le prime date (condivide il palco con Ariete, rovere, Sangiovanni), il primo EP, MACCHIE (UMA records, 11 giugno 2021), e i singoli Bistrot e Limiti. In sala prove e sul palco, Angelica è accompagnata da una full band. Il nuovo capitolo musicale di chiamamifaro si è aperto il 10 dicembre con il singolo Addio sul serio Pioggia di CBD, disponibile dal 25 febbraio, con cui conquista la copertina di Indie Italia su Spotify. Anche con “sottacqua” feat rovere, uscito il 3 giugno 2022, è ancora una volta il volto di Indie Italia e delle migliori playlist Amazon Music. Il 17 giugno dello stesso anno pubblica “Post Nostalgia” (Columbia Record/Nigiri), il suo album d’esordio. Nell’estate 2022 apre alcune delle principali date di Pinguini Tattici Nucleari e rovere. Nel 2023 pubblica il singolo “MA MA MA”, seguito da “SANTA SUBITO” feat. Asteria e “Se parlo di te” (15 dicembre 2023). Il 2024 si apre con l’EP “DEFAULT” (12 gennaio 2024) e il primo club tour.

Il nome scelto è chiamamifaro, perché la luce del faro è un posto sicuro, illumina sempre qualcosa o qualcuno. È una luce singola che non lascia solo nessuno. E per Angelica, il faro è il luogo in cui ha capito che la musica puó essere la sua strada.

Tre Domande a: Andreea

Come e quando è nato questo progetto?

Il progetto Andreea è nato circa un anno fa: a novembre 2022 andai alla Milano Music Week, dove conobbi la mia attuale manager. In quell’occasione mi proposi a lei come artista e dopo un breve periodo di prova entrai in etichetta a maggio 2023 con Uma Records. Da lì è iniziato il vero e proprio progetto con l’uscita del mio primo singolo Male.

Se dovessi riassumere la tua musica con tre parole, quali sceglieresti e perché?

Innanzitutto sceglierei la parola “ricerca” perché per ogni brano il mio obiettivo è sempre quello di cercare, di creare qualcosa di nuovo e per farlo ho bisogno di ricercare, conoscere e farmi influenzare da tutto ciò che mi circonda.
La seconda parola che userei per descrivere la mia musica è sicuramente “caos” perché non ha schemi prefissati, ma è in continua evoluzione e cambiamento.
La terza parola che sceglierei è “sfogo” perché per me la musica significa proprio questo, tendo spesso a paragonarla ad un sacco da boxe per la sua capacità di incassare i colpi da me sferrati.

Qual è la cosa che ami di più del fare musica?

Sicuramente il riuscire a suscitare emozioni nelle persone mi lega indissolubilmente alla mia arte; è una sensazione impagabile vedere qualcun altro in grado di riconoscersi all’interno delle mie parole.
Questo credo sia, insieme al comunicare il proprio pensiero liberamente, uno dei primi obiettivi dell’arte.

Tre Domande a: Blùnda

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

Tra i brani che ad oggi sono stati pubblicati direi Controluce. La ragione dietro questa scelta è abbastanza semplice: credo che tra i lavori fatti fino ad ora sia quello che condensa meglio le mie sfaccettature principali; l’uso della voce e i cori che sono centrali, le melodie ad ampio respiro ed elaborate, le tematiche che tratto così come i generi che tocca, risultando in un pop molto influenzato dalla black music, credo che siano tutti elementi che mi caratterizzano. Questa idea che ho, è stata poi confermata da tanti ascoltatori che mi hanno proprio fatto intendere che Controluce per loro è un po’ un manifesto. Io, comunque, mi sento ancora in una fase di ricerca e ancora il mio vero e proprio manifesto, se poi davvero esiste, non l’ho scritto ma sono certa che arriverà presto.

Quanto punti sui social per far conoscere il tuo lavoro? Ce n’è uno che usi più di altri?

Il mio rapporto con i social è abbastanza complesso perché mi piacciono molto sia da fruitrice che da creator, ma contemporaneamente non ho ancora trovato il giusto equilibrio nel loro utilizzo. Sto cercando di puntare pian piano sempre di più sul lavoro sui social perché se sfruttati bene possono essere una vetrina importante per emergere che può farti arrivare a persone davvero interessate a te e rendere possibile alcune cose che altrimenti sarebbero impensabili. Il mio social preferito è Instagram perché è dinamico e permette veramente di entrare a contatto con gli altri anche se ultimamente mi sto avvicinando molto anche a TikTok, perché lì mi sento più libera di creare contenuti più divertenti e meno strutturati.

Qual è la cosa che ami di più del fare musica?

Non penso ci sia una cosa più specifica che amo di più del fare musica. Io ho iniziato a cantare da piccolissima e il canto e il performare rimarranno sempre il mio punto fermo, ma in realtà amo ogni aspetto del fare musica e del lavorare nell’industria musicale perché ogni momento è magia. Performare, per esempio, mi permette di stare davvero a contatto con le persone, fa viaggiare la mia fantasia in un modo nuovo e porta con sé la magia dell’allestimento e della creazione anche visual del live. Dall’altro lato, scrivere e arrangiare sono cose che mi permettono di stare più a contatto con me stessa e la mia intimità, per me è la parte più challenging perché richiede costante auto-analisi e confronto con me stesse.

EQUALY in collaborazione con UTILITY DIADORA presenta: SAFE&LOUD – Live, Sicurezza e Parità di Genere

PER PARTECIPARE ALLA FORMAZIONE GRATUITA “SAFE & LOUD” COMPILA IL FORM E INVIA LA TUA CANDIDATURA


SAFE&LOUD – Live, Sicurezza e Parità di Genere” è la formazione gratuita organizzata da Equaly in collaborazione con Utility Diadora.
Equaly ha avviato una partnership con Utility, brand all’avanguardia nel mondo dell’abbigliamento da lavoro e delle calzature antinfortunistiche, per l’attenzione al benessere delle donne lavoratrici che il marchio ha dimostrato attraverso lo sviluppo della collezione Athena.
Da questa collaborazione è nato un percorso formativo, rivolto a chi lavora già nel settore del live o vorrebbe farne parte.
“Il legame con Utility è nato durante il concerto del Primo Maggio di Roma nel 2023 per l’innovazione concreta portata dal brand per le lavoratrici. Per questo abbiamo deciso di sviluppare una formazione ad hoc sulla produzione della musica dal vivo, sull’importanza della sicurezza e sulla parità di genere (anche degli oggetti), in linea con i valori del nostro manifesto. La formazione con un approccio consapevole nel music business è fondamentale per il nostro settore. Il mondo della musica dal vivo ha bisogno di nuove figure, soprattutto per alcune professionalità che sono ancora appannaggio maschile.
E’ importante per noi collaborare con professioniste altamente specializzate nella sicurezza, nella produzione e portare il lavoro di Equaly sulla parità di genere in giro per l’Italia, coinvolgendo venue come lo Yellowsquare di Milano, DumBO a Bologna e il Monk di Roma , con cui già abbiamo collaborato, e che hanno accolto con entusiasmo il progetto” [Equaly].
“La collezione Athena di Utility nasce con l’intento di creare una linea di scarpe e abbigliamento da lavoro pensata, studiata e progettata appositamente per le donne lavoratrici.
La partnership con Equaly permette di dare continuità al nostro progetto attraverso una serie di incontri dedicati alla formazione delle professioniste del music business di oggi e di domani.
Siamo consapevoli che la linea Athena, rappresenti un nuovo approccio, un cambio culturale nel settore Safety, per questo è di fondamentale importanza poter affrontare le tematiche relative alla sicurezza direttamente con le lavoratrici”. [Romina Zanchetta – Marketing & Communication Director Utility]

Le tre tappe di formazione su produzione live, sicurezza e parità di genere toccheranno tre città italiane:
– sabato 6 aprile 2024 al Salone14 dello Yellosquare di MILANO, dalle 10 alle 16 
– sabato 13 aprile 2024 allo spazio Officina di DumBO a BOLOGNA, dalle 10 alle 16 
– sabato 20 aprile 2024 al Monk di ROMA, dalle 10 alle 16 

La formazione sarà divisa in tre aree tematiche presentate da tre professioniste del settore:
– Lucia Stacchiotti (Produzione & Management per iCompany), Produttrice Esecutiva del Concerto del 1° maggio di Roma e responsabile di produzione di premi musicali (Premio Tenco, Ciao Rassegna Lucio Dalla) e festival (Cous Cous Fest, Alghero Music Spotlight), racconterà la sua esperienza nel settore con un focus particolare sulla produzione degli eventi live. 
– Arch. Barbara Alberti e Arch. Elena Canaparo, Responsabili della sicurezza e socie STEA. Barbara Alberti per le tappe di Milano e Bologna, ed Elena Canaparo per la tappa di Roma, racconteranno le attività principali del loro lavoro e spiegheranno l’abc della sicurezza in fase di allestimento e produzione, e quanto quest’aspetto sia importante e mai trascurabile.
– Francesca Barone, Music Supervisor e co-founder di Equaly, racconterà cosa siano le discriminazioni di genere e il doppio standard in questo settore, anche per quanto riguarda gli “oggetti”, molto spesso pensati esclusivamente sul corpo e sull’esigenza maschile. 

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Equaly è la prima realtà italiana ad occuparsi attivamente di parità di genere all’interno del music business locale. Dalla sua fondazione nel 2021, in base ai principi del proprio manifesto, ha fatto della formazione, della sensibilizzazione e dell’aumento di consapevolezza sulla parità di genere nell’industria musicale italiana il proprio fulcro, ritenendo che l’attenzione verso un’industria musicale e dello spettacolo più inclusiva sia possibile solo attraverso azioni concrete e quotidiane, come questa.
Dalla sua fondazione il manifesto è stato sottoscritto da oltre 500 persone fisiche e giuridiche.

UTILITY DIADORA
Sinonimo di innovazione e design sportivo, dal 1998 Utility Diadora fornisce calzature e abbigliamento da lavoro all’avanguardia dai livelli qualitativi elevatissimi. Il concentrato di ricerca e competenze permette al marchio di alzare costantemente gli standard competitivi del mercato e di garantire il massimo grado di sicurezza, performance e comfort grazie all’introduzione di tecnologie esclusive. Oggi, Utility Diadora può vantare una distribuzione capillare in oltre 60 paesi del mondo.
 

Per maggiori informazioni scrivere a iscrizioni@equaly.it con oggetto
“CALL SAFE&LOUD 2024”


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Michele Ducci presenta “River”, il primo singolo tratto dal suo primo album da solista intitolato “SIVE”, che sarà pubblicato il 7 giugno dall’etichetta londinese Monotreme Records

Michele Ducci era la “M” del duo electro-pop M+A, che ha pubblicato due album per Monotreme Records, il secondo dei quali, These Days, è valso alla band un posto nella lista delle “migliori nuove band del 2014” del Guardian e li ha visti esibirsi dal vivo sul Pyramid Stage di Glastonbury e alla Biennale di Venezia. 

Per il suo album di debutto da solista, SIVE, Michele adotta un approccio più spoglio e intimo, concentrandosi principalmente sul pianoforte e sulla sua voce meravigliosamente espressiva. River, il primo singolo, è una ballata struggente che si snoda come il suo titolo, aprendosi con la tranquilla intimità di voci sommesse e pianoforte e raccontando il periodo in cui desiderava lasciarsi alle spalle il mondo della musica: “Chiamano il mio nome ma io sono un fiume”.

A proposito della canzone, Michele spiega: Ero a New York per questioni musicali, in una situazione di traffico psichico e metropolitano dove ogni volta che veniva menzionato il mio nome in relazione alla carriera artistica e alle pressioni di quel mondo che nulla ha a che fare con la musica ero così saturato che potevo sentire me stesso solo nelle onde fluttuanti del fiume Hudson. “Tu ed io”, ho detto a me stesso, “veniamo dalla stessa origine”.

L’album è già disponibile per il pre-ordine al seguente link:

https://monotremerecords.limitedrun.com/products/758779

Tre Domande a: Thomas Umbaca

Se dovessi riassumere la tua musica con tre parole, quali sceglieresti e perché?

La prima è casa. È uno spazio che cerca di accogliere. Non in tutte le case c’è equilibrio. Ma restando idealisti quello che faccio vuole essere il contesto dentro cui trovare una certa familiarità, poi quello che si percepisce cambia, ed è giusto così. Casa può essere tante cose, ma si suppone sia uno spazio dove non dover dimostrare niente, dove poter stare, nel proprio essere, nel proprio suono, nel suono di tutti.
La seconda è pianta. Vedo la mia musica un po’ come una pianta, ma come qualsiasi altro organismo in realtà, nel senso che non smette di crescere, è in evoluzione continua, anche quando il pezzo è “chiuso”, perché ogni volta che lo suono per qualcuno rivive. E il contesto in cui rivive è proprio l’acqua con cui ha bisogno di essere annaffiata per non deperire. 
La terza è polpette. Le polpette di mio padre sono buone, e oltre a essere buone sono tonde, e c’è da dire che ci piacciono anche perché sono tonde, ci immaginiamo già il sapore guardando quella forma compatta e sferica, esistono già nell’immaginario. Però poi ogni polpetta ha i suoi ingredienti e i suoi sapori, perché ognuno le fa diversamente. Cioè, oltre alla forma c’è il resto, un mondo, e delle volte pensiamo di aver già capito tutto, quando bisogna assaporare un po’ più a fondo, c’è sempre tanto e di più da scoprire. Come l’idea di polpetta è diversa dalla polpetta, l’idea di musica è diversa dalla musica. In un mondo in cui il primo aspetto ci rivela già tutto, la mia musica rema verso un ascolto vero.

Se dovessi scegliere una sola delle tue canzoni per presentarti a chi non ti conosce, quale sarebbe e perché?

È difficile scegliere perché è come se ogni pezzo fosse una parte di te, che alla fine ti compone per quello che sei. Però proprio per questo motivo forse sceglierei I’m in a Carousel, perché contiene dentro molte cose, sfumature mie e del sentire umano. Penso che ci sia dentro anche molto di quello che mi piace a livello sonoro e musicale, c’è la libertà ma c’è anche ritmo, c’è melodia ma che si tiene stretta a un’armonia. C’è anche tutto il pianoforte, il suo registro grave (le note basse) della tastiera che io associo un po’ agli abissi, a una caverna scura, e ci sono spiragli di luce fatti di note lì in alto, che sradicate da terra fluttuano più scivolose… poi c’è tutto quello che sta nel mezzo della tastiera, che è tante cose, qualcosa di più familiare, che si avvicina di più alle nostre frequenze, quelle per esempio della nostra voce quando parliamo… Mi piace questo brano perché ti fa perdere, e secondo me perdersi nella musica è un’esperienza che vale sempre la pena.

Qual è la cosa che ami di più del fare musica?

Tutto quello che si potrebbe racchiudere nella parola scambio. Dare e prendere allo stesso tempo, nella stessa misura (nei migliori dei casi). Conoscere posti nuovi, persone nuove, che si mostrano già disponibili e aperte perché scelgono di partecipare al concerto. E il concerto è il contesto più magico che possa esistere, è una realtà ideale, è realtà perché comunque è un momento vero, non un’invenzione, ma è anche tutto quello che spesso non siamo al di fuori, ma che potremmo essere. Per cui mi piace questo, svegliarmi il giorno dopo con quella sensazione di aver aggiunto qualcosa, nel bene o nel male, al mio esistere, e di aver comunque contribuito a spostare qualcosa nello spazio, energia e suono tra altri corpi. Motivo per cui amo il vento!

Foto di copertina: Jasmina Martiradonna