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Mese: Luglio 2022

God Is An Astronaut @ Rock In Roma

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• God Is An Astronaut •

+

Nothing

Klimt 1918

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ROCK IN ROMA

Ippodromo delle Capannelle (Roma) // 07 Luglio 2022

 

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NOTHING

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KLIMT 1918

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Fast Animals And Slow Kids @ BOnsai Garden

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• Fast Animals And Slow Kids •

Parco delle Caserme Rosse (Bologna) // 06 Luglio 2022
Arena del Mare (Genova) // 07 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]L’ultima volta che ho ascoltato dal vivo i Fast Animals and Slow Kids – che vengono da Perugia – era luglio del 2019 e, anche in quell’occasione, ero nella suggestiva Arena del Mare, di fronte a un palco incorniciato dalle onde del porto e dalla lanterna. Era caldo e umido, come in ogni estate ligure, ero stanca e avevo tanti pensieri per la testa, ma l’idea di cantare con Aimone Romizi, Alessandro Guercini, Jacopo Gigliotti e Alessio Mingoli mi rendeva felice. Tre anni dopo, nello stesso luogo, con lo stesso caldo, la stessa stanchezza e i pensieri per la testa, mi sono lasciata trasportare dai FASK nella loro data genovese del tour È già domani ora.

L’Arena si stava popolando sotto il sole arancione e calante, avvolta dalla voce di Giorgieness che faceva gli onori di casa: lei è stata ed è pazzesca. Vedere un’artista giovane, punk e femminista esibirsi su un palco urlando “E non ho chiesto io di essere/Dura e così fragile” in un vestitino rosa è poesia. Giorgieness è dolce, energica e allegra e porta con sé un discorso politico e sociale che va oltre la sua musica e spero che possa tornare presto a Genova da artista principale della serata, prendendosi lo spazio che merita.

Le luci artificiali e naturali sono calate. “Buonasera, noi siamo i Fast Animals and Slow Kids e veniamo da Perugia”: quanto ci era mancato sentirlo dire. Aimone riesce a instaurare un legame emotivo con il suo pubblico che è raro, è l’amico che ti vuole bene e te lo dimostra, si lascia trasportare e trasporta: si è commosso, ha abbracciato i compagni della band e le persone in piedi nelle prime file e la sua voce ha travolto chiunque. 

Adesso, però, devo fare una confessione necessaria a voi per continuare la lettura e a me per scrivere liberamente: è troppo difficile recensire un concerto dei Fast Animals and Slow Kids. Potrei fare l’intellettuale raffinata e dirvi che ho il blocco della scrittrice, ma la verità è che ogni canzone della band mi ricorda qualcosa o qualcuno. Non riesco a trovare un ordine cronologico per raccontare la serata, perché, anche a costo di sembrare banale, io riesco a ricostruire il live solo ricordando le mie emozioni.

Vita Sperduta, Cosa ci direbbe e Come un animale sono alcune delle canzoni che hanno confuso il mio smartwatch che, vibrando, mi ha avvisato: “A quanto pare, ti stai allenando.” Devo ricordarmi di zittirlo quando sono impegnata a piangere e sudare mentre canto e ballo di fronte a un palco. 

Tornando a noi persone serie ed estremamente malinconiche, i Fast Animals and Slow Kids hanno ricordato chi sono già nei primi minuti: dalle sonorità degli ultimi due album Animali notturni ed È già domani, all’invito a fare un po’ di rock and roll con la canzone Annabelle. A me, personalmente, i ragazzi di Perugia hanno ricordato quanto la musica sia meravigliosa e dolorosa a partire da Demoni. “Se questo è un demone che hai sempre accanto/Gli darò la caccia e te lo porterò via/Se sei da sola e lui ti sta parlando/Correrò più forte non ti lascerò più/Se questo demone sta divorando/Il corpo che per anni ho avuto fra le mie mani/Combatterò perché non possa averti/Sono ancora qua devi fidarti di me.” È una delle canzoni del gruppo più belle e difficili da ascoltare e penso che sia impossibile non sentirla propria. 

Nel 2019 amavo l’album Animali notturni ed era la colonna sonora di un anno importante nella mia vita che, tra alti e bassi, mi ha fatto crescere e prendere decisioni cruciali. Aimone ha annunciato la mia canzone preferita del disco invitando il pubblico a gridare che una volta si può sbagliare. Dritto al cuore parte piano, ma le sue prime parole sono già un pugno allo stomaco e poi esplode verso la fine. “Ti chiedo solo di restare a sentire/Darmi un minuto per capire che ho sbagliato ad andare/Tornare indietro non significa sempre fallire/Vorrei riuscire a non pensare più a te/Tutti i tuoi amici dicono di scappare/Di non voltarti neanche per farmi male/Ma sono pronto a questa crocifissione/Sfogati adesso e non andare più via.”

L’aspetto – a volte – negativo degli album che piacciono tanto e hanno successo è che creano delle aspettative alte e si può restare delusi dai brani successivi. È già domani è la perfetta continuazione di Animali notturni e le canzoni dei due dischi si intrecciavano in piena armonia durante il concerto. Lago ad alta quota è uno dei pezzi più emozionanti per Aimone, che ne ha raccontato le origini: durante una passeggiata in montagna, si è incantato a osservare un lago e dalle sue sensazioni è nato un testo che è una poesia universale. Con una mano impegnata a registrare un video per una mia amica assente, ho capito quanto siano inevitabili certe sensazioni. Dobbiamo goderci quello che abbiamo prima che arrivino l’oscurità e il freddo, perché l’agonia dell’inverno è una metafora che ci spaventa, un’ombra che a volte ci segue anche quando va tutto bene. Le parole di alcune canzoni sono importanti per le persone che amiamo, per noi e per il resto del mondo.

Il 2017 era l’anno dell’album Forse Non È La Felicità, che contiene le tracce di un periodo difficile per i FASK. Infatti, il cantante ha introdotto il brano che dà il nome al disco spiegando che nei momenti negativi ci si concentra sugli obiettivi perché pensiamo che raggiungergli significhi diventare felici, ma spesso sono lontani e bisognerebbe focalizzarsi di più sul presente, che è il percorso che ci separa dai nostri scopi. Forse Non È La Felicità e Come reagire al presente (dall’album Alaska, 2014) sono due perfetti esempi di quanto la band ami rendere il pubblico protagonista, interagire e coinvolgerlo in cori emozionanti.

La fine del concerto è stata malinconica, ma era anche un momento atteso perché sapevamo che sarebbe arrivata la canzone iconica, il brano intramontabile che dai tempi di Hybris (2013) ci fa scatenare come delle rockstar devastate da un amore finito: A Cosa Ci Serve, la perfetta colonna sonora per sfogare la rabbia post-rottura. “Tanto lo so che muoio/Dammi più tempo/Ma in fondo è meglio il niente/Dammi più tempo/Ora che aspetto il treno/Dammi più tempo/Mi merito di peggio/E lo so che è meglio se esplodo.”

Poi è arrivato il momento di interrompere la magia, raccogliere le ultime energie rimaste per abbandonare l’Arena del Mare in un’estate piena di concerti e normalità. Eravamo stanchi, sudati, felici e con un’unica certezza: i ragazzi che hanno suonato sono i Fast Animals and Slow Kids e vengono da Perugia. 

 

Marta Massardo (Genova)

foto (Bologna) di Lucia Adele Nanni 

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QUEEN + ADAM LAMBERT: l’attesissimo RHAPSODY TOUR in Italia per due show SOLD OUT il 10 e 11 luglio all’UNIPOL ARENA (BO)

I QUEEN + ADAM LAMBERT HANNO INIZIATO

L’ATTESISSIMO RHAPSODY TOUR

 

IL GRANDIOSO TOUR DI 36 DATE

FARÀ TAPPA ANCHE IN ITALIA PER DUE SHOW SOLD OUT

IL 10 E 11 LUGLIO ALL’UNIPOL ARENA DI CASALECCHIO DI RENO (BOLOGNA)

 

 

Dopo i due rinvii dovuti alla pandemia di Covid-19 l’attesissimo Rhapsody Tour di Queen + Adam Lambert ha finalmente iniziato il suo viaggio che lo sta portando con enorme successo di pubblico e di critica in tutta Europa, inclusi i due spettacoli italiani del 10 e 11 luglio all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO). Il nostro principale ringraziamento va al pubblico italiano, che ha pazientemente aspettato trasmettendo la propria fiducia all’Artista e al Promoter.

 

Entrambi i concerti sono sold out sui circuiti di biglietteria ufficiali Ticketone, Ticketmaster e Vivaticket; come sempre chiediamo al pubblico di NON rivolgersi a siti di Secondary Ticketing

 

Ricordiamo a chi fosse già in possesso dei biglietti per i concerti inizialmente programmati per domenica 24 maggio 2020 e domenica 23 maggio 2021 che tali biglietti sono validi esclusivamente per il concerto di lunedì 11 luglio. Non saranno possibili cambi di data.

 

Come da normativa vigente, i biglietti sono nominali per l’utilizzatore. Le procedure di cambio nominativo sono già aperte sui circuiti di biglietteria ufficiali; sarà possibile effettuare un solo cambio di nominativo per ogni biglietto fino alle 15 dell’8 luglio (per il concerto del 10 luglio) e fino alle 15 del 9 luglio (per il concerto dell’11 luglio).

 

Le regole di accesso e controllo all’area concerti rispetteranno le normative in vigore al momento dello svolgimento degli spettacoli incluse eventuali disposizioni inerenti alle misure anti-contagio Covid-19. Invitiamo in ogni caso gli spettatori ad arrivare sul posto con un congruo anticipo, in modo da poter consentire lo svolgimento di tutti i controlli.

L’elenco degli oggetti e dei comportamenti vietati è disponibile a questo link.

 

Sarà disponibile per il pubblico un servizio navetta dalla Stazione Centrale di Bologna all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, effettuato tramite i bus della linea 975 ogni 15 minuti dalle 17 alle 20 e poi a partire dalla fine del concerto per il ritorno in Stazione Centrale. Il titolo di viaggio di cui dotarsi per accedere al servizio è il biglietto A/R da 5 euro e non sono validi altri titoli di viaggio Tper (né area urbana Bologna né extraurbana). In partenza da Stazione verso Unipol Arena il titolo è disponibile presso le biglietterie della stazione ferroviaria, sull’app Roger e utilizzando una carta bancaria con il validatore contactless a bordo. In partenza dall’Unipol Arena al termine dell’evento, se non se ne è già dotati, il titolo è disponibile sull’app Roger, utilizzando una carta bancaria con il validatore contactless a bordo, oppure acquistandolo da addetti alla vendita presenti alla fermata (in via Gino Cervi) esclusivamente mediante carta bancaria (no contante).

 

Virgin Radio è radio ufficiale degli show italiani.

 

Lo show è stato accolto come “l’ultimo sorprendente capitolo della storia della più grande rock band di sempre, che dà nuova linfa a oltre cinque decenni di musica dei Queen”. Dopo un’attesa lunga due anni, il pubblico avrà finalmente la possibilità di vedere il nuovo straordinario spettacolo che ha suscitato stupore ed entusiasmo in occasione del debutto in Nord America nel 2019, tanto da diventare uno degli show più richiesti dell’anno. I concerti saranno i primi della formazione in Europa dall’uscita del biopic record di incassi Bohemian Rhapsody.

 

Da quando Adam Lambert ha condiviso per la prima volta il palco coi Queen nel 2009, in occasione della finale di American Idol, le sue performance dinamiche hanno dato nuovo vigore alla band e deliziato i fan di tutto il mondo. Il loro primo concerto insieme, nel 2012, aveva emozionato una folla di mezzo milione di persone nella capitale ucraina, Kiev. Da allora, i fuochi d’artificio musicali di Brian May e Roger Taylor sono stati accompagnati dall’abilità vocale e dalla presenza scenica di Lambert, creando una combinazione esplosiva.

 

Dopo oltre 200 concerti la partnership rimane ancora una trionfo di pubblico e critica, con un pubblico complessivo di quasi quattro milioni di spettatori. Il live album Live Around The World, pubblicato nell’ottobre 2020, è stato il decimo album dei Queen a raggiungere la posizione numero 1 nelle classifiche mondiali, nonché il primo lavoro a regalare quest’emozione ad Adam Lambert.

 

Inoltre, il 17 giugno è uscito il box set di 6 LPdi The Platinum Collection, per la prima volta in vinile colorato e in edizione limitata. Fedele al suo nome, The Platinum Collection è stata recentemente certificata dall’organizzazione dell’industria musicale britannica BPI come 8 volte Disco di Platino.

 

QueenOnline.com

 

QUEEN + ADAM LAMBERT

The Rhapsody Tour

 

Domenica 10 Luglio + Lunedì 11 Luglio 2022

Casalecchio di Reno (BO), Unipol Arena – Via Gino Cervi, 2

 

SOLD OUT!!!

 

ORARI*

Apertura cancelli h. 18:00

Inizio concerto h. 21:00

*Eventuali variazioni saranno comunicate tempestivamente sui canali web Barley Arts.

Declan McKenna @ Circolo Magnolia

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• Declan McKenna •

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Circolo Magnolia (Milano) // 05 Luglio 2022

 

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Achille Lauro @ Ippodromo Snai San Siro

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• Achille Lauro •

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Ippodromo Snai San Siro (Milano) // 05 Luglio 2022

 

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Tre Domande a: Cassio

Come e quando è nato questo progetto?

Finito il primo lockdown, in cui trascorrevo le mie giornate a giocare a pallone in giardino e a pensare, ho ripreso in mano tutto.
Venivo da anni di letargo musicale, dove il solo passare davanti alla chitarra appoggiata in un angolo del mio studio in casa, era per me deleterio. Non la volevo guardare né toccare.
Da quando s’è sciolta la mia band – La Maison – nel 2016, non ho più scritto né desiderato niente, apparte essere invisibile e silenzioso.
Dopo il primo pezzo scritto per gioco, il resto del disco è scivolato giù in un attimo, come quando dopo una cena in rosticceria cinese ti gonfi di spaghetti di soia e sake e poi corri al bagno a svuotarti e in un attimo è tutto finito.
Comunque il disco è finito e sono contento.
Bella per me.

 

Se dovessi riassumere la tua musica in tre parole, quali sceglieresti e perché?

Probabilmente sceglierei pioggia, fegato e dolore, e lo farei solo per dire il contrario di sole cuore amore.
Mi piace andare contro alle cose, quasi a prescindere… vedere come reagiscono le persone agli stimoli avversi ti dà la misura del tipo di persona che hai davanti.
Comunque non era completamente una cazzata quella storia del fegato…

 

Cosa vorresti far arrivare a chi ti ascolta?

Io non sono un tipo da messaggi sociali impegnati… o perlomeno non ancora.
La musica di Cassio, la mia musica, racconta la storia e i pensieri di Cassio, di me, senza lieto fine, senza morale.
Non ho addosso niente in più di voi e non sono di certo il tipo giusto a dare lezioni di vita alle persone… anche perché altrimenti sarebbe un disastro!
Secondo me il messaggio dietro alla musica lo deve trovare chi l’ascolta, a seconda del momento di vita in cui l’ascolta.
Se il senso che le persone ci trovano è lo stesso che mi ha mosso a scrivere, avrò fatto un buon lavoro, ma se ce ne trovano un’altro a me va bene uguale.

Leon Faun @ BOnsai Garden

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• Leon Faun •

Parco delle Caserme Rosse (Bologna) // 03 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Il pubblico tende al giovanissimo alle Caserme Rosse. C’è anche qualche ragazzo accompagnato dai genitori. Stavo respirando gli anni adolescenziali, gli anni più belli. Avevano tutti il viso ancora innocente e gli occhi grandi. Anche Leon Faun quando entra sul palco ha gli occhi spalancati, ma indossa il viso di un pazzo. Appena sale urla “Come stai Bologna? Minchia, raga, siete bellissimi, a parte gli scherzi mi sto innamorando. La situazione è abbastanza folle, voi che dite?” e inizia subito la performance con C’era una Volta.

Leon riesce a saltare da tutte le parti e a muoversi continuamente senza intaccare l’esecuzione delle canzoni. È uno dei live più belli che abbia mai visto. È energico, sta offrendo la vita al microfono. L’impostazione è folle, ma si dimostra un ragazzo incredibilmente sensibile, dedito all’arte in maniera disumana: è il filo sottile il bisogno di urlare che sfoga nelle canzoni e il bagliore che ha negli occhi quando canta. Il pubblico incita “Leon”, e Leon sorride. “Situazioni come questa, dopo due anni, cioè mi sembrano ancora… Veramente, prima di scrivere, una cosa che volevo era fare live. L’arte, meno male sta tornando. Piano piano ce la stiamo riprendendo, no?”. Salta con la gamba destra in alto. Occhi lucidi parte con un piccolo intermezzo di Leon a cappella. Si alza, cammina sul palco, incita il pubblico. Se il filo sottile tra follia e amore per l’arte prima era a malapena visibile, ora è palpabilissimo. Riesce a cambiare galassia fra strofa e ritornello: nel ritornello è matto, pazzo, folle, occhi spalancati come fanali, è il fauno. Nella strofa smette e inizia a fissare il pubblico e cantare al cuore della gente. Con Pioggia viene accompagnato dal pubblico. A livello artistico è un momento altissimo. “L’ispirazione è la cosa più importante che abbiamo. Per un regista, uno scrittore. Tenetela sempre qua, sfruttatela tutti perché abbiamo la stessa energia e solo con quella si realizzano i sogni”. È un uragano di malinconia mischiato a follia. Quando parte Flop fa accovacciare il pubblico, per poi farli tutti saltare al drop. Il concerto sta per finire. Si siede sul pit. Ringrazia una fan per essere stata tanto presente. “Arrivati all’ultimo brano dobbiamo fare il casino che abbiamo fatto fin’ora, moltiplicato per sette”. Il live si conclude con Oh Cacchio.

 

Riccardo Rinaldini

 

Scaletta

C’era una Volta
Follia
Gaia
Alla Luna
Occhi Lucidi
Come
Pioggia
Sogni Matti
Camelot
OMG Titan
Flop
Poi poi
Oh Cacchio

 

foto di Luca Ortolani

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Ernia @ BOnsai Garden

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• Ernia •

Parco delle Caserme Rosse (Bologna) // 03 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Se c’è una cosa che mi ha fatto illuminare gli occhi al live di Ernia è stata la sua capacità di portare pezzi old school, pezzi vecchi, pezzi tendenti al pop piuttosto che al rap, canzoni più emotive e canzoni da spocchia, utilizzando lo stesso filo conduttore, senza perdersi mai, intrattenendo il pubblico con una naturalezza disarmante.

Ernia entra con tutta la disinvoltura che lo contraddistingue da sempre. Da quando è entrato si respira aria pulita. Entra con Vivo, attacca direttamente senza salutare il pubblico.

Il pubblico chiama “Ernia, Ernia, Ernia!” mentre professa le prime barre di Bolo by Night di Inoki, per poi ringraziare il pubblico. Dopo due anni riesce a festeggiare il suo ultimo disco, Gemelli attraverso Gemelli Tour. Indica il pubblico, li guarda negli occhi, riesce a trasmettere l’amore per la musica e l’eleganza che lo trasporta dai suoi inizi. Ernia tiene gli occhi spalancati, ha le sopracciglia alte, ha fame di musica, ha ancora ispirazione e voglia di soddisfare il pubblico. A Phi stanno cantando tutti. Ernia si trasforma. Diventa esattamente come nella canzone: non sta performando, sta dando dei consigli.

Sa intrattenere tantissimo. Fa urlare il pubblico. Parte Simba, sul palco arriva un peluche del famoso leoncino. Lo schermo dietro rappresenta i titoli delle canzoni. Attacca dicendo “Sarei un ipocrita se dicessi che Gemelli non ha avuto successo con singoli come Fermo a Guardare e Superclassico. Però, sono convinto che i veri pezzi siano i filler. Quei pezzi permettono di costruire una carriera”. Dopo Fuori Luogo, Cigni e Lei No, c’è un altro intermezzo. “Mi ha scritto un ragazzo di Bologna, che si firma come Matteo Benessere”. Ernia prende la lettera e inizia a leggere: “C’è un nuovo rapper in città”. Chiaramente, parte Lewandowski VIII e il pubblico, avendo intuito già dalle prime barre della lettera, impazzisce. Polka 2 e U2 sono tutta una tirata, Apri è molto old school, mani in aria e gente a gridare “Oh, oh!”. Il concerto si chiude con Neve e Superclassico, pilastri della carriera passata e presente di Ernia e, probabilmente, i pezzi più apprezzati dagli affezionatissimi. Cambiano le vibrazioni, infatti, gli ascoltatori rimangono ammutoliti, perdendosi nelle ultime canzoni.

 

Riccardo Rinaldini

 

Scaletta

Vivo
Morto Dentro
Phi
Simba
Non me ne Frega un Cazzo
Pensavo di Ucciderti
Ci Riuscirò Davvero
Fuori Luogo
Cigni
Lei No
Lewandowski VIII
MeryXSempre
Futura Ex
Polka 2
U2
Certi Giorni
Scegliere Bene
Lewandowski 6
68
Apri
Madonna
Acqua Calda e Limone
10 Ragazze
Puro Sinaloa
Bella
Di Notte
Ferma a Guardare
Neve
Superclassico

 

foto di Luca Ortolani

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Guè Pequeno @ BOnsai Garden

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• Guè Pequeno •

Parco delle Caserme Rosse (Bologna) // 02 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435921124{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]L’atmosfera è stranissima alle Caserme Rosse. Capisco chiaramente chi segue Guè dai tempi dei Dogo e chi lo segue dallo scioglimento. La discrepanza è evidente, ma sono tutti uniti sotto un minimo comune multiplo: godersi la vita al massimo fra le rime sprezzanti di Guè e lo stile zarro che, da sempre, lo caratterizzano. L’atmosfera preavvisa una pioggia di Moët. Il pubblico freme, urla “G-U-E” e “Guè Pequeno portaci a puttane” poco prima che salga sul palco. È arrivato, assieme al suo bassista e al suo batterista: urla “Com’è Bologna?”. La voce di Guè si sposa benissimo con l’abilità artistica di chi suona basso e batteria. Inizia e non si ferma più, è una macchina da guerra. L’abilità di Guè di intrattenere il pubblico non ha paragoni. Riesce a trasportarlo e a farlo cantare in ogni situazione. Sembra quasi il pifferaio magico. Lo seguono tutti, cantano a squarciagola mentre Guè alza la mano stile old school, è preso bene sul palco. Non ha intermezzi fra le canzoni, usa i pre-hook per tenere il pubblico attivo. Non si ferma. Performa da seduto. Non sta cantando, racconta una storia. Mette il mantello, e dice “era un mantello da batman”. Per il bis si cambia, torna in canotta e cappello new era. Alterna momenti in cui è più emotivo ad altri in cui posa come il Cristo di Rio. Una cosa non è mancata in questo live, ed è sicuramente la tecnica. Fra Guè che rappa in extrabeat e a cappella, per poi riprendere con la strumentale sotto, all’assolo di basso ipnotizzante, eseguito in slap, di Christian Capasso. Per il pezzo Lamborghini Guè parte con “Mi sono rotto il cazzo, sei anni sto pezzo e ancora dobbiamo comprarla sta macchina” mentre introduce Love con “È un onore essere qua, ‘sta città ci ha dato tanto, noi dobbiamo darle un sacco di ammore”. Il concerto sta per terminare, Guè si ferma, dice che il live, come tutte le cose belle, ha una fine. Saluta Bologna, ma torna con una Beck’s in mano. Performa il brano Ultimi Giorni, poi Brivido, concludendo con Eravamo Re. Si spengono le luci, resta illuminato soltanto dal flash dei telefoni. Dal secondo bis si è trasformato. La parte gangsta di Guè viene accantonata, diventa quello che riesce a parlarti al cuore attraverso le rime, è sicuramente molto più intimo. L’atmosfera subisce una metamorfosi impressionante. In mezzo al pubblico sono tutti emozionati, quasi con le lacrime, cantano a squarciagola. Attraverso gli ultimi pezzi è riuscito a trasmettere l’empatia di chi, nonostante l’essere duro e figlio delle strade di Milano, sa soffrire e, soprattutto, sa raccontare come si soffre.

 

Riccardo Rinaldini

Scaletta

La G La U La E
Le Bimbe Piangono
Vita Veloce Freestyle
Lifestyle
Wagyu
Blitz
Champagne 4 the Pain
Babysitter
Gangster of Love
Nessuno
Maledetto
Oro (Bling Bling)
2%
Venezuela
Ti Lego le Collane
Giù il Soffitto
Il Ragazzo d’Oro
Tik Tok
Lamborghini
∞ Love
Veleno
Piango sulla Lambo
Chico
Domai
Fuori Orario
Ultimi Giorni
Brivido
Eravamo Re

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Fulminacci @ BOnsai Garden

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• Fulminacci •

Parco delle Caserme Rosse (Bologna) // 01 Luglio 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435921124{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”24453″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”24456″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”24452″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”24448″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”24449″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”24447″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”24451″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”24454″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”24450″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row content_text_aligment=”center” css=”.vc_custom_1551661546735{padding-top: 10px !important;padding-bottom: 0px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”24455″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Foto: Roberto Mazza Antonov

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Greg Puciato “Mirrorcell” (Federal Prisoner, 2022)

C’è stato un periodo nel quale mi divertivo a trovare ricorrenze, coincidenze, corrispondenze tra musica e numeri. Il 6, il 17, il 3. Se si inizia a scavare, a fare collegamenti, si costruiscono delle storie pazzesche.

Come quella volta nel 2017 quando sarei dovuto andare a vedere il concerto d’addio dei Dillinger Escape Plan a Bologna, live che saltò per un incidente occorso alla band in Polonia. La data venne poi recuperata cinque mesi dopo, l’1 luglio, ma senza di me, perchè il caso volle che fossi ad un matrimonio di amici, che si sarebbero poi separati nell’arco di poche settimane.

Ma questa è un’altra storia.

A cinque anni da quel, per me, nefasto giorno, esce a cercare di rimarginare una ferita ancora aperta, il nuovo disco di Greg Puciato, frontman di quella che, per esperienza personale, è stata la più grande live band che mi son fregiato di vedere dal vivo, i Dillinger Escape Plan.

Da quel tour d’addio Puciato si è dato molto da fare, tra un altro disco solista del 2020, i Black Queen, i Killer Be Killed, è diventato anche il chitarrista di Jerry Cantrell, esatto quello degli Alice In Chains.

E sapete una cosa? In questo Mirrorcell siamo decisamente più in zona grunge che in zona math-core e dintorni.

Già il riffone di Reality Spiral, Rainbows Underground, la batteria e le seconde voci di No More Lives To Go odorano di Seattle, anche se quando il nostro nel finale di quest’ultima decide di accelerare tornano a fare capolino reminiscenze di quindici e più anni con quell’arma di distruzione di massa altresì nota come DEP.

Never Wanted That potrebbe essere ascritta nel novero delle “ballad”, la successiva Lowered 1644 (che ospita la cantante dei Code Orange Reba Meyers) è quasi radiofonica, e non a caso è stata scelta come singolo di promozione del disco), mentre nella successiva We entra prepotente anche l’elettronica. 

È la fase più compassata, contenuta, per certi versi srtaniante/spiazzante del disco, nel quale emerge forte il gran bel finale di I Eclipse.

Tuttavia è in fondo che il disco ci consegna il pezzone,nella conclusiva All Waves To Nothing, quasi nove minuti ora spettrali, ora incalzanti, ora emo (lo potevo dire?), il travolgente finale in coda.

Mirrorcell ci consegna una versione di Puciato meno estrema, spigolosa, anche rispetto al precedente Child Soldier: Creator of God, maggiormente rivolto alla forma canzone, alla melodia per certi versi, come se volesse mostrarci di sapere fare molto altro, oltre ad aver invaso i nostri peggiori incubi per molto tempo.

Ma noi questo lo sapevamo già.

 

Greg Puciato

Mirrorcell

Federal Prisoner

 

Alberto Adustini